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Autore: Welt    09/01/2014    4 recensioni
-Donghae esci da quella maledetta porta e giuro che non avrai un migliore amico dopo!- Disse urlando mentre sentiva con chiarezza il cuore del suo migliore amico creparsi ancora ed il suo fare altrettanto. Sapeva che sarebbe andato da lei, nonostante gli avesse implorato di stare lì e di vedersi un film con lui.
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Donghae, Eunhyuk, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono assolutamente, irrimediabilmente imperdonabile! Lossò, e se mi odiate e lascerete perdere la mia storia lo capirò!
Non ho assolutamente scusanti! Il capitlo era pronto da tempo, sono io che ho sbagliato!
Spero possiate perdonarmi!
Comunque, cercherò davvero di postare il sesto il prima possibile, e che voi possiate farmi sapere ancora cosa pensate di questa storia!
A presto, per davvero questa volta!
Welt.





5 Capitolo.
 
La loro esibizione fu eccezionale come sempre, anche se Donghae sembrava spaesato ed Hyuk aveva sbagliato un paio di passi facendo sbagliare dietro di lui la maggior parte dei ragazzi, anche se nessuno sembrava essersene reso conto, nessuno tranne i suoi fratelli certo che sapevano quanto impegno ci mettesse nel ballo. Le urla delle fan estasiate riempirono il cuore di tutti quanti. Nonostante mancassero dei componenti in quei momenti si sentivano tutti insieme una forza inarrestabile erano pronti a conquistare il mondo e ce l’avrebbero fatta, prima o poi. Niente avrebbe davvero fermato la loro forza e la loro voglia di fare sempre di più e meglio. Dovevano splendere non solo per se stessi, ma anche per le loro fan che credevano in loro nonostante il tempo passato e nonostante il numero inferiore di componenti.
Ancora però nelle orecchie dei membri oltre l’urlo dei fan riecheggiava la litigata del secolo, perché quella mattina quei due avevano litigato ancora, e la cosa era sembrata quasi definitiva. Hyuk non aveva mai urlato così e Donghae da parte sua sembrava decisamente sconvolto. Non riusciva quasi a parlare più, si era chiuso anche lui e nonostante avessero già toccato il fondo adesso stavano addirittura scavando.
 
Hyuk si era svegliato con un leggero mal di testa, ma con una sensazione di benessere che non provava da un po’. Due forti braccia lo stringevano a se e sentiva il suo inconfondibile profumo nelle narici. Stava dormendo abbracciato al suo migliore amico e quasi pensò che quei mesi di silenzi e di litigi fossero stati solo un brutto sogno, che appena anche lui si sarebbe svegliato gli avrebbe raccontato e ci avrebbero riso su… Si, solo un brutto sogno. Quando si mosse appena ed aprì gli occhi la luce lo colpì in pieno, ma soprattutto il viso dolce ed addormentato di Hae che respirava profondamente, ancora nel mondo dei sogni capì. Oh si, lui stava sognando nel suo letto abbracciato a lui. Cosa ci faceva in quel maledetto letto con lui?
-Brutto impostore che non sei altro vattene dal mio letto!- Disse categorico mentre scioglieva quell’abbraccio finto che li stringeva e lo buttava giù dal suo letto. -Mh Hyuk non urlare…- La voce ancora impastata di sonno del moro che non aveva ancora capito bene la situazione ed il suo risalire su quel letto fecero decisamente sciogliere il cuore del ballerino che di certo non si aspettava una cosa del genere. Solo dopo alcuni istanti in cui uno rimaneva sconvolto e l’altro invece sembrava aver ripreso a dormire che quest’ultimo si alzò di scatto e guardò la scena davanti a se con estremo stupore. -Che ci fai nel mio letto?- Chiese però quest’ultimo non sapendo bene a che scusa appigliarsi per uscire da quella situazione. -Ti sei rincretinito tutto una botta? Questo è il mio di letto!- Nonostante cercassero di apparire freddi quella cosa non gli riusciva davvero bene, erano entrambi ammorbiditi da quella sensazione di benessere che provavano. Sembrava finalmente che i loro corpi e le loro menti avessero iniziato a respirare nuovamente. Ma di questo le loro menti ancora annerite dall’odio insensato che riservavano l’uno verso l’altro non sembravano volerne prendere coscienza. -Avrò sbagliato letto allora!- Quella scusa non reggeva lo sapeva, ma non aveva trovato di meglio in quel momento. Si alzò e fece per dirigersi fuori da quella stanza, così da chiudere il discorso il prima possibile. -Oh no, non ci pensare nemmeno Donghae, tu non esci da questa stanza fin quando non mi dici perché diavolo dormivi nel mio letto!-  Non era intenzione del moro dirglielo, non poteva dire quanto in colpa si era sentito per quelle parole che sapeva l’avevano ferito enormemente e non poteva dirgli poi che gli era mancato dormire così con lui, perché oltre a mancargli lui come persona gli mancava il suo corpo stretto al suo, che aveva mentito dal primo istante in cui lui si era confessato per paura e per timore che quella cosa li avrebbe distrutti poi pian pianino. Non aveva di certo considerato che il mentirgli e il restargli distante per celare in qualche modo il suo cuore che batteva forte li aveva distrutti ugualmente.
-Ho sbagliato letto Hyuk, non ti scaldare, non volevo di certo dormire con te.- Fu un bene che si trovasse di spalle sinceramente, e che non potesse vedergli il viso che sicuramente avrebbe smentito le sue parole. –Donghae sono balle maledizione! Dimmi la verità!- Era stanco Eunhyuk di tutte quelle bugie e mezze verità, glielo si leggeva nello sguardo e nella voce quanto in realtà avesse bisogno di lui in quel momento, mai come prima. Per una volta voleva essere lui ad essere rassicurato da quella zecca che spesso e volentieri si era trovato ad accontentare in qualsiasi cosa. -Faceva freddo e non potendo andare a riscaldarmi in altri modi da Miyon mi sono dovuto accontentare di te, okay?- Questo fece accendere qualcosa ne biondo, che lo guardò come se volesse ucciderlo. -Mh molto maturo da parte tua Hae davvero! E’ così che tratti il tuo migliore amico?- La voce era decisamente carica di odio, e la stanza di una tensione che sarebbe esplosa a momenti. -Io non ho più un migliore amico ricordi?- Ancora quel suo essere sadico che lasciò il ballerino sconcertato, da dove usciva fuori quel ragazzo? Non era quello che lui amava e conosceva come le sue tasche. A quelle parole il biondo rimase interdetto per un paio di secondi, anche se riuscì a rispondergli a tono comunque. -Ecco dimenticati che ti farò ancora da cagnolino, e non usarmi mai più per riempire il vuoto della tua ragazza! Io non sono un’oggetto, come quella tipa che ti porti dietro, io ho una dignità e se ti permetti a metterti nuovamente nel mio letto giuro che te ne faccio pentire. Io ti odio!- I due si guardarono con una rabbia crescente, erano troppo vicini all’esplodere. Le parole del ballerino riecheggiavano nella stanza e nella casa con una forza assurda. Erano rimasti tutti paralizzati da quelle parole, nessuno era riuscito a respirare quasi. Anche Hae che sembrava stesse per crollare da un momento all’altro smise di respirare ed iniziò a domandarsi se davvero quello che stava facendo fosse giusto, se non facesse meno male aprirsi e dirgli la verità. Ma invece di seguire, per una volta tanto un pensiero razionale e giusto continuò a mentire come se nulla fosse. -Ti prego Hyuk, di quale dignità stai parlando? Pensi che tu possa ancora dire di avere una dignità dopo come ti sei ritirato ieri sera?- Colpito ed affondato. Un dubbio si era insinuato nella mente del povero ballerino che desiderava decisamente un risveglio differente da quello che aveva appena avuto. -I-io… Se ho detto o fatto qualcosa ieri sera che ti ha dato fastidio mi scuso, non volevo infastidirti. Non ti parlerò mai più lo prometto, se è questo che vuoi non ti accorgerai neanche della mia presenza.- La voce era un sussurro stanco e prima che qualcuno dei due potesse aggiungere qualcosa scomparve fuori dalla stanza andando a rinchiudersi il più lontano possibile da qualsiasi persona presente in quella casa, la solita sala prove.
Quando la porta si aprì Kangin si ritrovò quella scena e ne rimase sconvolto, certo le loro urla le avevano sentite nuovamente tutti, ma sperava che ci fosse meno dolore nella stanza. Sperava con tutto se stesso che ci fosse solo ancora nervosismo e non quella pena che leggeva negli occhi di Donghae che sembrava fin troppo scosso anche solo per parlare e per dirgli di andarsene. Quel ti odio così urlato e così carico di verità aveva segnato il moro in maniera irrimediabile. Non disse nulla, prese semplicemente Donghae e lo strinse a se, gesto così spontaneo che quasi se ne meravigliò. Non capiva perché entrambi si fossero intestarditi a voler risolvere tutto da soli, era come se si credessero più forti di quanto erano in realtà fossero. Forse insieme lo erano anche forti, ma separati erano decisamente troppo fragili.
 
I ragazzi ancora con gli occhi gonfi di lacrime trattenute male si diressero a prendere il loro tanto inaspettato premio. Non se l’aspettavo e nonostante fossero orgogliosi e felici di quella loro fortuna non riuscivano a non pensare ad i membri che mancavano su quel palco e a quella maledetta situazione di tensione sempre maggiore. Kyu si appoggiava al suo Sungmin cercando sostegno nella sua presenza quasi costante, ed il suo compagno si comportava ugualmente. Yesung non riusciva a capire come doversi comportare con quei due, se intromettersi o meno e così si “nascondeva” passando molto tempo con Ryeowook. Shindong sembrava quasi si aspettasse da un momento all’altro che qualcuno uscisse da qualche angolo nascosto urlando che fosse tutto uno stupido scherzo, avrebbero picchiato quei due idioti. Gli unici che si muovevano, anche senza riuscire a risolvere nulla erano Siwon e Kangin, che speravano nel ritorno di Heechul il prima possibile. Lui si che li avrebbe fatti ragionare, a lui non si riusciva a dire di no.
-Ya! Come sarà felice di saperlo Leeteuk quando tornerà!-  Disse un Ryeowook che sentiva la mancanza in quei giorni del loro leader più che mai. Erano tutti così demoralizzati in quel periodo che non capivano come nessuno non se ne fosse reso conto prima, la partenza del loro amato leader aveva reso il gruppo triste. Mancava così tanto quel ragazzo che pensare che mancavano più di 500 giorni li faceva cadere nello sconforto. Soprattutto Kangin che aveva passato troppo tempo lontano da lui.
-Sarà anche felice di sapere che uno dei suoi migliori ballerini non riesce ad azzeccare neanche più i passi della coreografia!- Eccoli di nuovo pronti a litigare quei due, neanche si guardavano ma non riuscivano ad evitare di stuzzicarsi e di ferirsi a vicenda. -Oh adesso basta Donghae, state demoralizzando tutti la volete smettere? Avete deciso di non chiarirvi, ma almeno finitela di fare i bambini!- L’urlo stanco di Kangin fece rimanere la maggior parte dei presenti sconvolti, ma erano tutti concordi con lui. Si erano stancati di sentirli urlare mattina, pomeriggio e sera! Donghae rimase silenzioso colpito da quelle sue parole. Cercò lo sguardo sempre più spento e basso di Hyuk che non riusciva più a capire il perché di tanto accanimento nei suoi confronti. Cosa gli aveva fatto? Lui l’amava semplicemente! Avrebbe voluto urlare e piangere e sentì quasi la vista farsi appannata ma cacciò quel maledetto groppo che gli si era formato in gola e rimase in silenzio. –Non vogliamo sapere chi ha iniziato, chi ha detto cosa, ma se non la smettere finirete per distruggere tutti quanti con le vostre cose!- Colpirli sulla loro famiglia era l’unico modo di farli ragionare in qualche modo e sperò con tutto se stesso che costringendoli ad una pacifica convivenza le cose sarebbero migliorate con il tempo. Il sospiro di tutti i ragazzi riempì quelle mura quando dopo poco quelle parole li vennero a chiamare. Potevano tornare a casa e rinchiudersi ognuno nelle proprie stanze. Ormai il dialogo civile diventava quasi difficile da sopportare. E i più fragili del gruppo iniziavano a risentirne parecchio. Fingere sul palco era facile, anche perché infondo facendo ciò che amavano fare non essere felici lì sopra era difficile soprattutto quando milioni di fan bramavano per un loro sorriso, ma fuori da quell’ambito la situazione diventava più complicata. Fingere allegria in un contesto così freddo era difficile anche per chi, come Ryeowook e Shindong, cercavano sempre di sorridere a casa insieme alla propria famiglia e di acquietare tutti quanti nelle liti più o meno sciocche. Così non si poteva proprio andare avanti.
 
  
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