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Autore: _AppleJack_    09/01/2014    1 recensioni
Distretto 12.
17 anni dopo la fine della rivolta.
Capitol City ieri, Capitol City oggi, Capitol City domani.
Nuovi personaggi, nuova storia, ma soprattutto: Nuovi Hunger Games.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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CAPITOLO SEDICI



 
Vengo svegliata da Douglas che molto lentamente esce dal letto e inizia a vestirsi. Ma nonostante tutto tengo gli occhi chiusi e il respiro controllato. Non voglio che si accorga che sono sveglia. Dopo un po’ sento le sue labbra morbide posarsi sulla mia fronte e sussurrarmi un dolce “ Buon Giorno” come ha fatto ad accorgersene. Apro piano gli occhi e lo guardo uscire dalla mia stanza con in mano la sua borsa con dentro la roba di ieri sera. Rimango a letto tutta la mattina, senza mai alzarmi o uscire. A riflettere su quello che ho fatto, e a come abbia peggiorato la situazione. Io che provo dei sentimenti per un Capitolino, impossibile. Vengo letteralmente buttata giù dal letto dalla mia fantastica, e un po’ pazza, stilista. Che inizia subito a blaterare su cosa mi aspetta stasera, su come vuole che io appaia, sui miei capelli tutti scompigliati. “ Ma che hai fatto, hai domato un toro stanotte?” scherza agitandoli. Io sento le guance farsi calde e tingersi di rosso così mi affretto a cambiare argomento, drasticamente imbarazzata. Mi prepara con le sue agili mani che fanno miracoli, riuscendomi a trasformare in una ragazza bella, femminile e con un’aria dolce e aggraziata. È vero che il trucco fa miracoli. Mi allaccia delle scarpe con dei trampoli alti quanto una mia spanna. Ok che sono bassa e Kelan è molto più alto di me, ma così mi sembra esagerato. Lei mi guarda orgogliosa e mi chiede di farle una piccola passerella. Io molto ‘elefanticamente’ cammino avanti e indietro rischiando di cadere ogni due passi. “ Io lo so che tu stai provando ad uccidermi. L’ho sempre saputo.” La guardo io socchiudendo gli occhi per lanciarle uno sguardo truce. Lei scoppia a ridere e mi abbraccia. Mi accompagna poco prima delle otto dietro le quinte del palco. “ Suggerimento dell’ultimo minuto?” le chiedo io in preda all’ansia. “ Cerca di non essere te stessa.” Incoraggiante. Ma so cosa intende. Devo apparire fiera e orgogliosa. Grata agli strateghi. Follemente felice di aver trovato il mio amato fratello gemello. Arriva un uomo che mi aiuta a fare le scale e mi dice di aspettare fino al fischio che mia avvisa di essere in onda. Con gli occhi guardo il palco e noto un enorme schermo e una folla incredibile. Devono esserci tutti gli abitanti di Capitol City qua dentro. Ecco il fischio. Sorriso finto stampato in faccia e via. Inizio la mia camminata infernale. Tutto va per il meglio, fino a quando un faro non mi illumina e mille urla si alzano dalle tribune. Ancora pochi passi avanti. Metto male il piede e se non fosse per un braccio forte pronto ad afferrarmi per la vita sarei rovinata a terra a gambe all’aria. Alzo lo sguardo e incontro gli occhi così uguali ai miei di Kelan. Lo ringrazio e ci abbracciamo. Nessuno dei due ha dimenticato quello che ci siamo detti ieri sera ma siamo in diretta. Dobbiamo apparire due fratelli che sono davvero tanto felici di stare insieme.  Cesar ci saluta e ci dice di accomodarci su un piccolo divanetto. “ Allora, eccovi qui. I due gemelli più famosi di tutta Panem. Devo ammettere di essermi emozionato tantissimo, non la smettevo di piangere. Ho sempre tifato per uno dei due e quando siete finiti in coppia insieme ho esultato e festeggiato tutta la notte.” Scherza con noi. Ovviamente ridiamo a tutte le sue battute e proviamo a farne delle altre. “ Allora Giolsidea. Devo ammettere che la storia dei lupi, è stata molto emozionante per ognuno di noi. Loro che vengono a salvarti e ti proteggono per ore. Davvero molto elettrizzante. Nessuno di noi se lo sarebbe mai aspettato. Raccontaci” o merda! “ Oh, beh, insomma.. ecco, si diciamo che hanno ricambiato il favore. Così come era successo tra me e Kelan. Quando io lo avevo salvato dal coltello della ragazza e lui poi dalla disidratazione. Anche se penso che l’abbia fatto perché aveva già capito di essere mio fratello. Ma il principio è lo stesso. Io ho salvato il cucciolo e l’ho riportato al suo branco. E loro per ricambiarmi hanno salvato me, noi” dico prendendo la mano di Kelan e stringendola. Dal pubblico si alzano dei sospiri. “ Bene, molto bene. E ora come tutti gli anni, vedremo insieme a voi il filmato dei vostri giochi. Quest’anno dura ben tre ore e mezza. Wau!” ci sistemiamo comodi. L’inno di Panem e che la tortura abbia inizio. Parte con i filmati delle nostre mietiture. Alla scena di Haymitch sento Kelan stringermi la mano. Io distolgo lo sguardo. Il bagno di sangue dura una vita. Riprendono me e mio fratello che scappiamo a gambe levate. Siamo i primi ad arrivare e i primi ad andarcene, praticamente non ci si vede neanche. Ma le scene delle uccisioni sono qualcosa da voltastomaco. Ma non è tanto quello che vedo a sconcertarmi, quanto la reazione del pubblico. Ridono, richiamano l’attenzione del vicino per indicargli una faccia ‘ buffa ‘ o che so io. Per tutto il resto del filmato mi concentro solo su di loro. Sui loro volti, sulle loro espressioni. Vedo bambini ridere, scherzare e fare facce disgustate nel vedere le viscere di un bambino di tredici anni. Li vedo commuoversi quando scopro che Kelan è mio fratello, li vedo trattenere il respiro all’arrivo dell’ibrido e delle mie allucinazioni. Li vedo distogliere lo sguardo quando io urlo contro l’Hovercraft aggrappata al corpo inerme di Austin. E alla fine applaudono quando annunciano che noi siamo i vincitori. Ed è lì che capisco. Loro non ci vedono come persone. Ci vedono come fonte del loro puro divertimento. Loro non sanno nulla di quello che succede al di fuori della capitale. A loro interessano solo i giochi della fame. Gli interessa divertirsi vedendo bambini uccidere altri bambini per la sopravvivenza. Loro non sanno nemmeno cosa sia la sopravvivenza. Vedono questo reality come un’opportunità per stare insieme e guardare gente morire. Come un film, esattamente come hanno fatto adesso. E non hanno nessun contegno nei nostri riguardi. Che siamo qui a rivivere le tre ore e mezza più brutte della nostra vita. Vengo riportata alla realtà da Kelan che mi stringe la mano e mi guarda preoccupato. Deve essersi accorto del mio sguardo pieno d’odio che rivolgevo al pubblico. Salutiamo Ceasar e usciamo da quell’inferno.  Ci teniamo ancora per mano. Pian piano salutiamo i nostri stilisti e ci avviamo verso l’ascensore. “ Sei mai andata sulla terrazza?” io lo guardo stupita, mi ha appena rivolto la parola senza la presenza di telecamere. “ Si, mi ci  ha portata il mio allenatore per la solita cena.” Questa volta è lui a rivolgermi uno sguardo incuriosito. “ Che cena?”  “ Come che cena, quella tra l’allenatore e il suo tributo, alla fine dell’allenamento fisico” strano che lui non lo sappia. “ Gio, guarda che non c’è nessuna cena. È vietato che i tributi abbiano contatti esterni con i loro allenatori. È severamente vietato.” O merda. Mi guardo in giro ansiosa. Se è vietato perché l’ha fatto. E poi Eris mi aveva fatto trovare il vestito. Si saranno messi d’accordo. Si conoscono bene. Decido di non parlarne più e mi faccio accompagnare in terrazza. “ La mia stilista ha detto che qui è il posto più sicuro per parlare.” Io lo guardo negli occhi “ Allora parla, cosa devi dirmi di così importante?” Capisco di essere stata crudele con lui, i suoi occhi si incupiscono e perdono la loro lucentezza. “ Sai, so bene che quello che hai detto l’altra sera è vero. Io non sono mai entrato in contatto con la realtà negli altri distretti. Tu si. Tu hai visto e sentito sulla tua pelle l’attuale situazione. L’unica cosa di cui mi preoccupavo io era quella di allenarmi per apparire agile e bello agli occhi delle ragazze. E poter partecipare agli Hunger Games per dimostrare al mondo la mia forza. Ero convinto di potercela fare. Mi sono preparato una vita per questo. Ma poi è cambiato tutto. Dopo le sedute di ‘ tortura’ ho capito che non sarei mai riuscito a tornare. Ho iniziato a pensare a quello che mi lasciavo indietro. E non ho trovato nulla. A casa c’è una ragazza che mi ha preso con se solo per avere un fantoccio da mostrare in giro e poter dire a tutti ‘ Quello è mio figlio ’ quando in realtà non prova amore per me. Quando sono partito per venire qua l’unica cosa che mi ha detto è stata ‘ Vedi di tornare e fare in modo che io sia orgogliosa di te ‘ dopodiché mi ha lasciato andare. Senza dire nulla. E lo volevo veramente fare. Poi ti ho vista in televisione. Ho visto i tuoi occhi. Ho visto la tua felicità con Haymitch. Ho visto come ha lottato per  far si che non ti prendessero. Ho visto la sua disperazione. Avrai anche vissuto nella povertà, hai visto gente morire e di questo non smetterò mai di ammirarti per la tua forza e capacità di rialzarti ogni volta a testa alta. Ma hai avuto qualcuno che ti è stata vicina e ti ha aiutata. Ti ha cresciuta nel migliore dei modi. Io non conosco quella vita, quindi non posso capire la tua rabbia verso Capitol City. Ma ti ho appena ritrovata e non voglio perderti. Quindi ho deciso di non schierarmi né con te né con loro. Voglio venire nel tuo distretto Gio. voglio vedere con i miei occhi quello che succede  veramente fuori da qui. E  se veramente è come dici. Allora non potrò far altro che schierarmi dalla tua parte. Ma prima ho bisogno di sapere e conoscere la vera situazione di Panem.” Si ferma a fissarmi, aspetta una mia reazione. “ Ok. Puoi venire a stare da me. ma non prendertela se quando saremo arrivati la mia gente ti guarderà male. Dopotutto te arrivi da un distretto molto ricco” lui mi guarda e sbuffa. Credo veramente a quello che mi ha detto. E se questo è l’unico modo per fargli capire che così non va bene io ci sto. “ Posso chiederti una cosa? Come mai ha cambiato idea?” gli domando io. “ Oggi quando abbiamo rivisto il filmato, ho notato che guardavi spesso le reazioni del pubblico. Non capivo come mai avessi questo sguardo pieno di tristezza rabbia e odio. Fino a quando non ho visto anche io. Le loro reazioni erano così inappropriate. Nessuno di loro pensava veramente che della gente in carne ed ossa fosse morta lì dentro. E questo mi ha aperto gli occhi.” Pian piano lo abbraccio e inizio a piangere, butto fuori tutto quello che mi sono tenuta dentro da quando ho messo piede nell’arena. Lui con infinita pazienza mi accarezza la testa e mi sussurra che sarà sempre al mio fianco. Dopo un po’ mi rilasso e mi tiro su. Mi asciugo le ultime lacrime e tolgo il trucco sbavato. Insieme torniamo nel mio appartamento dove ci aspetta l’ultima cena qua a Capitol city e poi il treno che ci porterà a casa. Siamo tutti insieme, io James, Eris, Douglas, il mentore di Kelan, il suo Stilista e la sua allenatrice. Una ragazza bruttina e scorbutica. Mi accomodo di fianco a Douglas e Kelan e iniziamo a mangiare. Li ascoltiamo fare commenti su cose che non capisco bene. Una cosa che noto e mi colpisce è che Kelan interagisce con loro come se si conoscessero da tanto. Parla ride e scherza proprio come la gente di qua. Mentre Douglas interviene solo se costretto e con semplici commenti che lasciano gli altri senza parole. Capisco che io e mio fratello non saremo mai del tutto uguali. Apparteniamo a due mondi completamente diversi. Dopo il dolce Eris si alza e annuncia la fine della cena, finalmente! Gli altri escono e se ne vanno salutandoci e facendoci promettere di chiamarli ogni tanto, sicuro. Vado in camera a cambiarmi e mettermi qualcosa di comodo per il viaggio. Sto per uscire quando qualcuno bussa alla mia porta. Douglas entra con in mano un piccolo pacchetto. “ Ti ho fatto un regalo, così ti ricorderai di me anche quando sarai nel tuo distretto.” Io lo guardo con la bocca aperta “ Grazie non dovevi, io non ti ho preso niente.” Lui ride dicendomi che non fa niente. Ma io mi punto mentalmente di prendergli qualcosa per la prossima volta. Inizio ad aprire il pacchetto e ci trovo una busta con su il sigillo di Panem. Lo guardo curiosa e apro la lettera. È del Presidente in persona, mi informa che i lupi che erano nell’arena con noi sono stati tutti trasferiti in un bosco vicino al distretto dodici. Non riesco a credere ai miei occhi. Alzo lo sguardo dalla lettera per posarlo sul volto del mio ex allenatore “ Stai tranquilla, li ho fatti controllare da un mio fidatissimo amico, per vedere se erano stati modificati o se avevano messo cip e microcamere. Sono pulitissimi.” Lo abbraccio con tutta la forza che ho e inizio a ringraziarlo mille volte. Veniamo interrotti da una Eris arrabbiata per il mio ritardo. Insieme usciamo ridacchiando. Nel pacchetto ci trovo un piccolo braccialetto semplice con un lupo intagliato nel legno. Mi faccio aiutare a metterlo e guardo con infinita gratitudine Douglas. Ormai siamo arrivati alla stazione e quindi il momento dei saluti. Kelan è già salito e mi sta aspettando. Io guardo un’ultima volta Douglas, il quale mi mette in mano un piccolo foglietto di carta e mi sussurra all’orecchio “ Vedi di non buttarlo come hai fatto con quello degli altri” capisco subito a cosa si riferisce. Mi ha dato un numero per poterlo chiamare. Ma anche con lui non penso lo farò. I telefoni potrebbero essere controllati. Mi giro e salgo sulla carrozza che mi porterà a casa. Abbiamo già annunciato che Kelan verrà con me, ma il Presidente vuole che prima lui vada nel suo distretto a salutare i suoi amici e anche per prendere le sue cose. Poi andremo finalmente a casa. 








Lo so sono terribilmente in ritardo :( 
Ma abbiate pietà di me, domani ho l'esame e sto morendo dall'ansia.
Ringrazio tantissimo per le recensioni e per chi continua a seguire la mia storia! Grazie grazie grazie grazie.
Fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando. Recensite. Recensite e recensite!
Al prossimo capitolo che spero sarà il prima possibile. 
Un bacio G.

 
  
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