Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: robyzo    09/01/2014    1 recensioni
"Che strano, riesco a parlare spontaneamente con lui, è come se i miei pensieri venissero fuori e non riuscissi a trattenerli. Ci guardammo negli occhi in silenzio."
"Passammo tutta la serata ridendo e scherzando e quando mi salutò mi venne difficile lasciarlo andare via, stava diventando il mio pensiero principale. Mi addormentai pensando a questa serata così buffa ma intensa."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sistemai tutto, pensai anche di farmi una doccia veloce visto che avevo lavorato, mi vestii comoda e attesi Joh, ma si era fatto tardi, erano le 22.00 e ancora non era arrivato, forse ha avuto un imprevisto. La fame cominciò a chiamarmi e decisi di cucinare subito qualcosa, anche se non amo molto cucinare, cenai con una bella insalata e una fettina di pollo, guardavo sempre l’orologio e desideravo che il campanello suonasse da un momento all’altro, era chiaro che ormai non sarebbe arrivato. Stavo per spegnere le luci e andare a letto quando sentii il suono del campanello, sussultai, Johnny, era lui. << Scusa il ritardo >> << Joh, ma sei tutto bagnato, entra su >> Continuava a scusarsi per il ritardo. << Sta piovendo a dirotto e la macchina mi ha lasciato a piedi, i taxi quando servono non si trovano mai e sono venuto a piedi fin qui >> << Ma sei pazzo, mi avvertivi e l’agenda te l’avrei portata domani al locale >> << Tranquilla Jen, sto bene >> mi sorrise, ma si vedeva che non stava bene, era zuppo di acqua e starnutiva in continuazione. << Dai togliti i vestiti, vediamo se trovo qualcosa di asciutto >> Fece come gli dissi << Scusami per tutto il disturbo che ti sto procurando >> mi disse dall’altra stanza, che tenero pensai << Ma che disturbo, voglio solo che non ti prenda una bella influenza, ecco qui li ho trov>> mi bloccai appena vidi Johnny senza maglietta, diventai rossa come un peperone << scusaaa, devo imparare a bussare, ti lascio i vestiti qui >> dalla vergogna scappai in cucina e pensai di preparare qualcosa di caldo per riscaldarlo.. << Dove hai preso questi vestiti, sono enormi >> rise guardandosi e io scoppiai a ridere << Sono del fidanzato della mia coinquilina >> << Pensavo fossero del tuo fidanzato >> << No, io non ho nessun ragazzo >> << Ah, certo, scusami forse sono stato sfacciato >> sorrise imbarazzato << Cioccolata calda signor Depp? >> << wow, si grazie >> si tuffò sulla sedia e si leccò i baffi quando l’assaggiò. << Ottima, davvero, fai anche la cuoca, oltre la cameriera? Sei bravissima >> << Emh, non mi definisco cuoca, in realtà non lo sono per niente, preferisco servire i clienti >>. Iniziai a spiegargli com’era nata questa passione per la sala e far si che diventasse il mio mestiere, mi guardava con quegli occhi grandi, scuri e penetranti, mi sentivo in imbarazzo quando parlavo con lui, avevo paura di fare figuracce, e invece più parlavo e più mi guardava interessato… << Penso sia un bel lavoro, hai l’opportunità di conoscere tanta gente, magari strana, misteriosa, spontanea, allegra, o matta >> << Si, è molto bello e poi ho conosciuto te >> arrossii << Oh bè, ecco trovato il vantaggio >> rise toccandosi i baffi. Che strano, riesco a parlare spontaneamente con lui, è come se i miei pensieri venissero fuori e non riuscissi a trattenerli. Ci guardammo negli occhi in silenzio, ma poi una chiamata mi fece sobbalzare, il telefono squillava. << Pronto? Oh ciaooo, grazieee, allora ti sei ricordato!! >> Stetti al telefono per poco più di un minuto, non volevo far aspettare Johnny. << Scusa, era un mio caro amico, mi ha chiamato per farmi gli auguri >> << Auguri?!>> << si, oggi è il mio compleanno, è mezzanotte, quindi ho fatto 26 anni, come passa il tempo >> << allora auguroniiiiiiii >> si alzò e mi diede un bacio sulla guancia. “Non ci credoooo, mi ha dato un bacio? Un altro, un altro, pleaseeeee!!!!” << Grazie >> << Infatti, ora che noto bene si vede tanto >> << Cosa? >> dissi incuriosita << Che sei più vecchia, si vede dalle rughe >> scoppiò a ridere << Che scemoo >> gli diedi un pizzicotto. Passammo tutta la serata ridendo e scherzando e quando mi salutò mi venne difficile lasciarlo andare via, stava diventando il mio pensiero principale. Mi addormentai pensando a questa serata così buffa ma intensa.
  
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