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Autore: Shainareth    29/05/2008    4 recensioni
[Mai HiME - anime] E loro? Erano liberi. Si erano perciò dati appuntamento a Tsukimori, in una sala da tè molto graziosa ma poco famosa, affinché potessero evitare incontri inaspettati. Fu lì vicino che si ritrovarono alle due del pomeriggio.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mai Tokiha, Yuiichi Tate
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Pomeriggio in libertà

 

 

Soli. Non potevano ancora crederci: finalmente potevano respirare la libertà di godere un pomeriggio da soli.

   Mikoto aveva approfittato della domenica e del bel tempo per passare un giorno insieme al fratello, matricola all’università, che non poteva più usufruire degli alloggi del Fuuka Gakuen. Shiho, invece, aveva dovuto seguire i suoi genitori presso il datore di lavoro di suo padre, il quale aveva una villa poco fuori città e aveva approfittato della bella giornata per invitare alcuni dei suoi dipendenti per festeggiare la buona riuscita di un progetto su cui l’azienda aveva lavorato strenuamente negli ultimi due mesi.

   E loro? Erano liberi. Si erano perciò dati appuntamento a Tsukimori, in una sala da tè molto graziosa ma poco famosa, affinché potessero evitare incontri inaspettati. Fu lì vicino che si ritrovarono alle due del pomeriggio. E sebbene stessero insieme ormai da diversi mesi, Mai e Yuuichi non erano mai riusciti ad organizzare un appuntamento vero e proprio, non senza terzi incomodi, tant’è che nessuno dei due riusciva ancora a credere a quel miracolo domenicale. E se anche la ragazza si sentiva un po’ in colpa verso Mikoto perché le aveva tenuto nascosto che anche Shiho quel giorno aveva degli impegni che le avrebbero impedito così di rompere loro le uova nel paniere, Yuuichi continuava a tranquillizzarla e, a tratti, persino a rimproverarla di avere troppi e superflui scrupoli: dopotutto era lui il suo ragazzo, no? Ed era perciò loro sacrosanto diritto passare qualche ora insieme, soprattutto senza essere disturbati.

   Vestiti entrambi con una certa cura, ed emozionatissimi per quel memorabile evento, entrarono nella sala da tè e si accomodarono ad un tavolino lontano dalle vetrate che davano sulla strada per evitare che qualche loro conoscente potesse scorgerli dall’esterno ed avere così l’infelice idea di spiarli – e non sarebbe stata la prima volta, dal momento che Chie aveva sul cellulare una bella collezione di video che li ritraevano – o, peggio ancora, di unirsi a loro.

   Il loro sguardo vagò soddisfatto attorno al locale, e quando furono certi di essere realmente da soli, decisero di dare un’occhiata al menù, chiacchierando su cosa prendere o meno. Quando la cameriera arrivò, Mai ordinò subito, mentre Yuuichi parve distratto da qualcosa. La ragazza se ne accorse, anche perché quando la cameriera si allontanò, il giovane era ancora preso dal seguirla con gli occhi.

   «Yuuichi?»

   «Uh?» mugugnò con scarso interesse, cosa che innervosì la bella Tokiha.

   «Cosa stai guardando?»

   Quel tono di voce lievemente alterato riuscì a far scattare un allarme nella testa del biondo, tanto che questi subito tornò a dedicare tutta la sua attenzione alla fidanzatina. «Nulla, nulla» si affrettò a tranquillizzarla, un sorriso ipocrita sul viso. «Piuttosto, lo sai che sei bellissima, oggi?» corse quindi ai ripari.

   Tattica che funzionò alla grande perché, per quanto intelligente possa essere una donna, la sua vanità femminile, unita ad un cuore innamorato, riesce ad averla vinta nella quasi totalità dei casi. Come da copione, dunque, Mai arrossì, chinò il capo con fare vergognosetto e rispose con un risolino che poco faceva onore al suo cervello.

   Yuuichi fu libero di tirare un sospiro di sollievo e si bagnò la gola con uno dei bicchieri d’acqua che la cameriera aveva portato loro nel momento in cui aveva preso le ordinazioni.

   Solitamente, quando si ritrovavano a scuola, i due avevano molto di che parlare, ridendo e bisticciando di continuo, e seppur in compagnia di altre persone, stavano bene. Adesso, però, erano senza terzo, quarto e quinto incomodo – alias Mikoto, Shiho e Reito – e la cosa più tragica era che… non ci erano abituati. Si guardavano attorno in silenzio, e quando gli occhi dell’uno incrociavano quelli dell’altra, si scambiavano un sorriso timido ed insicuro. Infine, preso coraggio, Yuuichi allungò un braccio sul tavolo ed offrì alla fanciulla il palmo della propria mano. Felice per quella intraprendenza, Mai unì subito le proprie dita alle sue, intrecciandole dolcemente, mentre col pollice della mano lui le accarezzava con tenerezza.

   «Senti, Mai…»

   «Cosa?»

   Il giovane si schiarì la voce. «Visto che… sì, che finalmente non ci sono gli altri, che ne dici se ne approfittiamo per…» e lasciò la frase in sospeso, fissandola con reverenziale timore.

   Lei capì al volo e le guance le si imporporarono più di prima. Abbassò lo sguardo ed annuì. Entrambi si fecero coraggio, forti dei propri sentimenti, e si sporsero in avanti. Le loro fronti si sfiorarono, i loro nasi si toccarono, i loro respiri si confusero, le loro bocche si schiusero, ed infine i due ragazzi riuscirono nella titanica impresa di scambiarsi il loro primo bacio.

   «E-Ehm…» si sentì tossire con imbarazzo.

   Sobbalzarono, spaventati per l’esser stati colti in flagrante forse da chi avevano cercato di evitare come la peste fino a quel momento. Subito si staccarono e le loro mani schizzarono in direzioni opposte, il cuore che balzava in petto più di quanto non avesse fatto durante il loro bacio. Nessuno dei due ebbe il coraggio di alzare gli occhi se non quando fu messo sotto al loro naso una tazza di tè alla cannella, un caffè e due fette di torta di mele.

   «Per voi, e buon appetito» augurò loro la cameriera con un sorriso che mandò in solluchero Yuuichi, il quale, capito di aver scampato pericolo, aveva rialzato la testa, puntando le pupille dapprima sul grazioso viso della ragazza, e poi sul suo straripante decolté, che già alcuni minuti prima lo aveva distratto non poco. La seguì con lo sguardo, e solo quando ella fu abbastanza lontana, un urlo gli salì alle labbra, ed il giovane subito girò di scatto il capo verso Mai che lo fissava con occhi fiammeggianti, il tacco della scarpa ancora ben piantato nel dorso del piede di lui.

   «Ahi! Ma che accidenti…?!» esclamò, indispettito, per poi ammutolire quando si rese conto di cosa aveva combinato seguendo l’istinto anziché il cervello. Coda di paglia, deglutì ed abbozzò un sorriso. «Te l’ho già detto che oggi sei bellissima?» ripeté nel disperato tentativo di salvare capra e cavoli.

   Questa volta il trucco non funzionò, e l’espressione della fanciulla si fece più grave. «Di’, mi hai invitata fuori per stare con me o per guardare la scollatura delle altre?» sibilò lei con fare minaccioso.

   Yuuichi rabbrividì, sentendo la morte ormai prossima, e prese nervosamente la sua tazzina di caffè. «Ma che domande fai?» cercò di riparare con voce terribilmente tremula, una risatina forzata per minimizzare l’accaduto. «Ti sembro davvero il tipo?»

   «Vuoi forse negare di essere capace di fare lo scemo con le altre ragazze non appena giro gli occhi?!»

   «Non ho mai fatto niente di male! Ci parlo soltanto!» mise le mani avanti, tornando a posare la tazzina sul piattino.

   «Non è né più né meno di quello che fai con me!» ribatté Mai, picchiando il pugno sul tavolo con enorme stizza.

   Il giovane sospirò. «Ti assicuro che se non venissimo disturbati di continuo, le cose fra di noi andrebbero decisamente meglio, e non al rallentatore…» le fece notare con aria rassegnata. «Roba che i ragazzini delle medie sono molto più avanti di noi…»

   Battendo il muso davanti a quella triste realtà, anche lei fu costretta a sospirare mestamente. «In effetti c’è davvero da impazzire…» Prese la forchettina ed iniziò quindi a sfogare la frustrazione sulla sua fetta di dolce. «Voglio bene a Mikoto e sono contenta che mi sia affezionata, ma… un minimo di privacy potrebbe lasciarcela, di tanto in tanto!»

   «Stesso discorso per Shiho, che non si arrende e continua a gironzolarmi attorno senza sosta…» le dette ragione Yuuichi, portandosi di nuovo il caffè alle labbra. «Ma quello che mi fa incavolare di più è Kanzaki-senpai!» affermò un attimo dopo, accigliato.

   «Reito-san?» chiese Mai, ingollando un boccone.

   «Non chiamarlo per nome!» si indispettì il ragazzo.

   «Sei geloso?»

   «Certo che sì» grugnì, bevendo ancora.

   «Suvvia, solo perché è bello, intelligente e gentile, e cioè tutto il tuo opposto, non significa certo ch’io debba per forza cadere ai suoi piedi, no?» lo prese in giro lei, riprendendo una certa grazia nel mangiare.

   Il giovane imprecò fra i denti e la fissò con stizza. «Se è tanto migliore di me, perché non ti metti con lui?»

   Mai finse di pensarci su, tanto per fargli ulteriore dispetto, ed infine scrollò le spalle. «Mah, sto ancora cercando di capirlo anch’io, il perché mi sono innamorata di te» prese allora a ragionare, tagliando con la forchettina un altro pezzetto di torta. «Quindi, ti spiace se restiamo insieme fino a che non guarisco da questa mia forma di masochismo?»

   Le labbra di Yuuichi si allargarono in un mezzo sorriso. «Credo che ci accomuni proprio questo, sai? Anche perché neanch’io riesco ancora a spiegarmi il perché mi piaccia una ragazza così rozza.»

   «La cosa non mi tange» replicò lei, seppure con una punta di stizza. «Fino a che avrò tanto seno, so per certo che tornerai sempre all’ovile.»

   «Eh…» sospirò di nuovo il biondo, seguendo con lo sguardo ogni minimo movimento del petto della sua bella, «…a poterlo avere…»

   «Yuuichi!» strepitò Mai, avvampando. «Pervertito!»

   Lui sbuffò e scivolò sulla sedia, allungando le gambe sotto al tavolo e ributtando il capo all’indietro, le iridi nocciola al soffitto. «Prima si lamenta che non succede nulla fra di noi, poi si lamenta se oso qualcosa…»

   «E’ colpa tua che non conosci mezze misure» gli rinfacciò la sua dolce metà, ostentando una certa indignazione nel prendere la tazza di tè e nel bagnarsi la bocca.

   Il giovane la scrutò in silenzio per qualche attimo, un sopracciglio in su. «Te lo dissi già una volta che sono un tipo freddo» annunciò con teatralità, riprendendo a bere il suo caffè. Mai scoppiò a ridere, e fu costretta a mettere giù la tazza per non rovesciarne il contenuto. «Ohi, perché ridi?» le domandò l’altro con fare seccato.

   «Niente, niente…» rispose lei, asciugandosi una lacrima. «E’ un gran bugiardo, ma… Yuuichi mi piace anche per questo suo modo di farsi grande» concluse con un dolce sorriso.

   Anche le labbra del ragazzo si curvarono di nuovo all’insù. «Visto che hai capito il perché ti piaccio, ci molliamo?» buttò lì all’improvviso, facendola cadere dalle nuvole.

   «Eh?! Perché?!» volle sapere lei, sporgendosi di scatto in avanti.

   «L’hai detto tu che dovevamo rimanere insieme fino a che non avessi capito il perché ti sei innamorata di me.»

   Mai tornò a sedersi compostamente. «Eh, no. Ho detto “fino a che non guarisco da questa mia forma di masochismo”, il che è molto diverso» ribatté stizzita.

   «Acc… peccato…»

   «Perché?»

   «Perché credo che quella bella cameriera mi abbia preso in simpatia» la provocò il giovane, fingendo di salutare qualcuno alle sue spalle con il più classico degli sguardi da pesce lesso.

   Piccata, la bella Tokiha alzò il mento con fare altezzoso. «Se tu vai da lei, io vado da Reito-san. Uomo avvisato…»

   Yuuichi rise, piegò il busto in avanti ed approfittò della sua distrazione per cogliere di nuovo le sue labbra, lasciandola di sasso. «Quando siamo da soli, io e te non sappiamo proprio andare d’accordo senza litigare, eh?» rifletté a mezza voce un attimo dopo, la fronte poggiata contro quella di lei.

   Mai sorrise, imbarazzata. «Sai che noia, se no?»

 

Ho idea che questo breve video mi frutterà molto, sorrise fra sé con aria soddisfatta una ragazza dai capelli rossi che, richiudendo di scatto il cellulare e rimettendolo nella tasca della gonna, uscì di soppiatto dal locale e riprese la via del ritorno per il Gakuen, togliendosi il cappello e gli occhiali da sole dalle lenti gialle e rotonde. Se non altro, Miss Perfezione e quell’allocco del suo ragazzo dovranno sganciare parecchia grana se non vogliono che Mikoto e gli altri lo vedano.







Confesso di essere tremendamente insicura su questa shot, vuoi perché scritta praticamente nei ritagli di tempo (ieri non ho avuto un secondo libero per poterle dedicare un minimo di attenzione), vuoi perché tratta di una coppia sulla quale avrei pagine di sospiri da scrivere... se ci fossero anche il terzo, quarto e quinto incomodo. XD
Chiedo scusa se dovessero esserci ripetizioni, sviste o incoerenze nello scritto, ma ci sto poco con la testa in questi giorni per via della stanchezza. Per questo vorrei invitarvi, qualora doveste notare qualcosa che non va, a farmi un appunto. E vi ringrazio già in anticipo, per questo. ^^
Come ringrazio anche NicoDevil, Hinata_chan, Atlantislux, Gufo_Tave, Chiarucciapucia e Solitaire per il continuo supporto che mi dànno. ^*^
Shainareth





  
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