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Autore: SoGi92    09/01/2014    2 recensioni
Il quasi angelo Derek, prima di potersi definire tale, ha ancora un piccolo lavoretto da compiere, ma questa volta in gioco ci sono i suoi sentimenti. Riuscirà nell'impresa?
Sequel de "Un Cupido un po' speciale" Buona lettura!!^^
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un cupido un po' speciale'
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Un cupido un po' speciale 2

Capitolo 9
(Derek)


Ehm... avevo detto che la vittoria sarebbe stata facile per caso? Beh... avevo fatto i conti senza l'oste a quanto pare! Siamo appena rientrati in casa. Mi sono accasciato sul divano e ho metto una pezza sulla fronte, sento la testa che scoppia!
-Dai, in fondo non è andata tanto male...- cerca di consolarmi Adrian, quasi ci fossi andato di mezzo io e non lui.
-Non è andata tanto male?- chiedo, di rimando, toglendo la pezzae fissandolo come se fosse un pazzo. - Ricapitolando: ti ho detto di portarle del caffè, nero come piace a lei, e tu gielo hai versato addosso, inzuppando anche la pratica che aveva sulla scrivania; così ti ho dato una mano nel riscriverla. Quando ti sei alzato per prendere la pinzatrice hai aperto la finestra e tutti i fogli sono volati fuori! hai una sfortuna incredibile ragazzo...- 
Alza le spalle rassegnato. -Ho passato di peggio in vita mia... se riesco a evitare il pronto soccorso per tre mesi di fila mi ritengo fortunato.- 
Sta facendo un faccino così triste che mi viene voglia di abbracciarlo. Che sia quel famoso istinto paterno di cui tanto ho sentito parlare? Ah no, aspetta... quello era l'istinto materno! Bah... più o meno sono a stessa cosa! -Quidi tu non sei estraneo a questo tipo di incidenti? E perchè, di grazia, non mi hai detto nulla?- chiedo, cercando di mantenere la calma. Sento, però, che la rabbia dentro me sta per esplodere come un candelotto di dinamite. 
-Credevo lo sapessi... Tu sei il mio angelo custode...- 
-E cos'è sempre questa storia?! Prima William, adesso tu! Mi porterete sull'orlo di una crisi di nervi!- Ricado sul divano, portandomi la pezza sulla fronte. Fortuna che sono già morto, o questa storia mi avrebbe ucciso. Giro leggermente la testa verso Adrian. Ha gli occhi bassi e si sta torturando le mani. sospiro. -Senti, scusa... è che sono un po' nervoso in questo periodo...-
-Perchè sei sempre così scorbutico? Cosa ti ho fatto?- 
-Ti basta sapere che non è colpa tua...- veramente un po' ri responsabilità c'è l'ha anche lui, ma meglio tralasciare.
-E allora perchè? Ti prego dimmelo...- 
Eh... tanto prima o poi lo avrebbe scoperto... -Avrei dovuto dirtelo prima... ecco vedi...- Sto per vuotare il sacco quando il suo cellulare squilla. 
Lo prende in mano e controlla il display. -E' Elisabeth... rispondo un momento. Torno subito.- 
Rimango un po' impietrito, e confesso che la volgia di predere il cellulare e spaccarglielo sulla testa era molta quando mi ha detti chi era il mittente, ma mi sono trattenuto, da bravo angioletto. Non posso, però, fare a meno di sentire la rabbia montarmi dentro. Perchè Betty lo ha chiamato?

(Adrian)


Non riesco a credere che elisabeth, la regina del mio cuore, mi abbia chiamato! Forse questo è un sogno! Mi dispiace aver lasciato il discorso di Derek a metà, ma non potevo ignorare la chiamata. 
Mi alzo dal divano e mi reco in cucina. Prendo un bel respiro e premo il tasto.
-P...pronto?- 
-Collins, scusa il disturbo, ma è urgente. La pratica che per ben due volte hai rovinato oggi...-
-Sc..scusa Elisabeth... non l'ho fatto apposta... t...ti ho anche rovinato la camicetta...-
-Fa nulla.- la sento sospirare. Che suono soave! -Dicevo che quella pratica deve essere pronta assolutamente per domani. Ho notato che sei stato molto veloce nel riscriverla, perciò, se non hai altri impegni, dovresti venire a casa mia stasera. Ci lavoreremo insieme.-
Rimango immobile, come per aura che un mio movimento brusco mi svegli da questo sogno che sto facendo. -C...come hai detto?- 
-Ti ho detto di venire a casa mia, se puoi, così finiamo il progetto. Parlo arabo forse?- perchè ho l'impressione di parlare con Derek? Hanno lo stesso temperamento... Ma chi se ne importa! Elisabeth mi ha appena chiesto di andare a casa sua ed io penso a queste sciocchezze!? 
-C...c...certo.... a...a che ora?- 
-Vieni pure per le otto.-
-Ok...-
-Io abito...- ma non le do il tempo di finire che attacco il telefono. A casa di Elisabeth, ma ci pensate!? Ehm... però non le ho fatto dire dove abita... non posso richiamarla, sembrerei uno sciocco. Vabbe', in quanche modo farò!
Torno da Derek. Chissà come rimarrà quando le darò la notizia!
-Derek, non indovinerai mai cos'è successo!!- gli salto addosso, per abbracciarlo, ma gli passo attraverso. Lui sembra rabbrividire.
-Non fare mai più una cosa del genere!- urlo -Ti rendi conto di che shock sia per me?!-
-Scusa... solo che sono eccitatissimo!- 
Sbuffa e mi guarda come se fossi impazzito. -E sentiamo, cos'è successo di così eccitante, in dieci minuti...- 
-Elisabeth mi ha invitato a casa sua!-
Sbarra gli occhi e mi guarda stralunato. - A casa sua?-
-Sì, alle otto! Non vedo l'ora.- poi mi ricordo del discorso che stava facendo. -Cos'è che mi dovevi dire?-
-Ehm... non mi ricordo... non doveva essere niente di importante...-
   
 
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