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Autore: giapponesina6    09/01/2014    2 recensioni
Sono ritornata con una nuova storia sulla mia coppia preferita. Ash è ancora in viaggio assieme a brock e lucinda, impegnato nella conquista di medaglie. Si scambia messaggi con Misty, innamorata di Ash, ma questa relazione platonica rischia di finire ancora prima di incominciare. Ash si troverà a comabbetre con il suo cuore e a capire cosa prova realmente prima che sia troppo tardi. Spero di non deludervi, aspetto vostre critiche.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Lucinda, Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
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La notte è il momento in cui la ragione non fa altro che ascoltare il cuore. Tutto è legato a quell’impulso che ci fa vibrare l’anima. Nei sogni riviviamo tutto ciò che è stato e tutto ciò che vorremmo che accadesse, ma poi ci sono gli incubi, quelli proprio non vorremmo mai averne, soprattutto nella vita reale.
la ragazzina si svegliò si soprassalto, aveva la fronte imperlata di sudore e il cuore le batteva all’impazzata. Quando prese coscienza di dove si trovava capì che si era trattato solo di un incubo.
Il respiro le divenne regolare e si lasciò cadere nuovamente sotto le lenzuola. Le succedeva spesso di avere incubi, ma quello era stato davvero forte.
Cercò di non pensarci e ricordò il volto di Ash. La mente ripercorse tutta la loro storia in pochi istanti.
Il loro bizzarro incontro, quella bicicletta, la prima medaglia, le varie disavventure ei tanti amici incontrati. Poi c’erano loro due e la loro promessa di rincontrarsi. Ripensò al suo sorriso. Quel suo sorriso la spiazzava sempre.
Non ricordava il momento esatto in cui aveva capito i suoi sentimenti. Sapeva che lo amava da troppo ormai e che avrebbe tanto voluto essere stretta da lui. Si addormentò cullata dal suo ricordo.
 
Tracey guardò nuovamente l’orologio, ormai Misty doveva essere lì da un pezzo. Il suo primo avversario sarebbe arrivato lì a momenti. Finalmente la vide arrivare.
< Ma Misty sai che ore sono? >
< Scusa non ho sentito la sveglia > si affrettò ascendere le scale di corsa.
Indossava degli shorts e una canotta che evidenziava le sue forme perfette. I capelli erano raccolti in una treccia laterale, era veramente bella.
< Il tuo avversario sarà qui tra pochissimo > disse in tono di rimprovero.
< Credimi Tracey non ho avuto una notte piacevole >
< Dovresti farti una bella tazza di tè prima di andare a letto signorina, calmerebbe i tuoi roventi spiriti >
< Come sei sarcastico, credo che per placare i miei stati d’animo non basterebbe una teiera. Comunque ora sono qui no? > disse lei nel suo solito tono sarcastico.
< Allora io vado, ho da sbrigare tante di quelle cose, ti occorre qualcosa? >
Un cuore nuovo pensò tra sé e sé. < No nulla > si limitò a dire.
Il ragazzo notò il suo sguardo incupirsi, ma preferì non dirle nulla, nel frattempo il ragazzino che era venuto per sfidarla si fece avanti. Li lasciò soli a disputare il loro incontro.
 
 
A chilometri di distanza da Cerulian anche Ash non aveva passato una notte tranquilla. Era stato tormentato da incubi. Quella mattina aveva proprio una brutta cera e avrebbe dovuto affrontare un incontro importante.
Brock gli si avvicinò.
< Cosa preferisci per colazione? >
< Qualcosa di forte, molto forte >
< Non hai dormito bene? >
< Diciamo pure che non ho dormito per nulla >
< Qualche brutto sogno? >
< Diciamo che la mia testa non aveva proprio voglia di fermarsi >
< Sai Ash i ricordi, belli o brutti che siano, ci tormentano. Occupano la nostra mente con prepotenza e fatichiamo a cacciarli via. Ma non devi tener conto di loro, ma solo della persona che ci indicano.  Per i ricordi il tempo è irrisorio conta l'importanza che ha quella persona presente in quel momento >
Lui lo guardò dritto negli occhi. Sapeva che Brock si stava riferendo a lei.
< Brock sono appena le 9 del mattino, ho una fame terribile, non ho chiuso occhio e mi vuoi fare dei discorsi filosofici? Non sono in vena > cercò di sviare l’argomento.
< Chi ha voglia di fare discorsi filosofici, sapete che io amo la filosofia > irruppe la ragazzina dai capelli blu.
< Tu Lucinda? > il ragazzo dai capelli corvini non trattenne una risata.
< Cosa avresti da ridire mio caro. Ho sempre amato la filosofia, la trovo così, così. Ecco mi piace punto > gli mostrò la lingua.
< Ecco cosa intendevo > le ricambiò il gesto affettuoso. E presero a ridere come due ragazzini.
Brock sospirò e si dedicò alla colazione.
 
Lei aveva le farfalle nello stomaco. Vederlo ridere la rendeva tremendamente felice. Non avrebbe mai pensato che il suo sorriso le avesse regalato sensazioni tanto piacevoli. Lo amava.
 
I tre amici si incamminarono verso la palestra, per la prima volta Ash non era teso per l’incontro, ma in ansia per quello strano messaggio che lei gli aveva spedito.
Giunsero alle porte della palestra, salutò i suoi amici ed entrò.
Prima di farsi annunciare prese a digitare tasti sul pokegear.
 
<< Ciao Misty, sto per affrontare il prossimo capo palestra, non so perché
Ma ho pensato a te.
Avrei tanto voluto che ci fossi anche tu qui ad incoraggiarmi.
Ho avvertito un po’ di freddezza nel tuo messaggio,
se c’è qualcosa che non va confidati pure con me.
Ti aggiornerò sull’esito dell’incontro, ma ovviamente ne uscirò vincitore.
^^ Ash >>
 
Premette invio e si diresse verso il capo palestra.
 
 
La ragazzina ne era uscita sconfitta da quell’incontro. Non aveva impiegato molta determinazione, non aveva proprio voglia di combattere contro allenatori in erba. Fortunatamente aveva il restante della giornata libera, non erano previsti altri incontri. Si recò in camera e fece una doccia.
Prese a vestirsi quando sentì vibrare il suo pokegear, fu sorpresa nel vedere che era un nuovo messaggio di Ash. Ovviamente non perse tempo e si affrettò a leggerlo.
Sgranò gli occhi e lo rilesse ancora.
Lui aveva proprio scritto che avrebbe voluto che lei fosse lì.
Si gettò sul letto e posò il device sul suo petto, quasi come se stesse poggiando sul suo cuore il viso di Ash.
< Vorrei tanto essere anch’io lì con te. Vedere i tuoi occhi posati solo su di me e poi > si sentì avvampare al pensiero di un bacio tra lei e Ash. Aveva immaginato quella scena tante volte, ma il rossore appariva con costanza sulle sue guancia.
Doveva assolutamente rispondergli, ma non sapeva con quali parole.
Avrebbe tanto voluto dirgli che il motivo della sua freddezza e del suo dolore era soltanto lui. Ma doveva soltanto impazzire per scriverglielo.
Decise di non andare oltre e limitarsi ad essere naturale e normale.
 
 
 
<< Non volevo darti stupide preoccupazioni, non badare ai miei stati d’animo.
Sono solo un po’ stanca e mi mancano tanto quei giorni trascorsi assieme.
Misty >>
 
Aveva già premuto il tasto invio quando realizzò quello che aveva scritto. Aveva davvero detto che le mancavano quei giorni trascorsi assieme. Sperò che lui non fraintendesse e che lo interpretasse come semplice amicizia. Del resto loro erano semplici amici.
Prese la borsa, vi mise dentro il pokegear e si affretto ad uscire. Aveva proprio voglia di svagarsi un po’.
 
 
Quella mattinata aveva deciso di recarsi a Cerulian per una visita ad un caro amico. Aveva deciso di prendersi un po’ di tempo per poi ricominciare a riconquistare medaglie. Era intento a guardare una vetrina quando una voce femminile lo chiamò.
< Gary? Sei proprio tu >
< Si > si limitò a dire, ma non riuscì a focalizzare la ragazza.
< Non dirmi che non mi hai riconosciuta. Sono Misty >
< Misty? > incredulo spalancò le labbra.
< Non so se prenderlo come un complimento o no >
< Caspita non ti avevo proprio riconosciuta, caspita sei cambiata tantissimo. >
< Sono passati quasi tre anni >
< Già, ma dimmi come ti vanno le cose >
< abbastanza bene, ormai gestisco la palestra alla perfezione > lui non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Era terribilmente bella da levargli il fiato.
< Mi fa piacere >
< E tu cosa ci fai da queste parti nella piccola Cerulian? >
< Veramente ero passato a salutare un amico,  e ho fatto bene visto che ho incontrato te. Piuttosto andiamo a prendere qualcosa da bere >
< Perché no, conosco un posto niente male, vieni ti faccio strada >
Gary la seguì senza profanare parola e constatò ancora una volta che era straordinariamente bella.
 
 
Ash uscì dalla palestra mostrando ai suoi amici la medaglia Vestigia.
La prima a parlare fu Lucinda.
< Complimenti Ash, ce l’hai fatta >
< Aveva dubbi a riguardo >
< Bene possiamo già dirigerci verso la prossima palestra, che ne dici? > disse in tono pacato il ragazzo più grande.
I due ragazzi si limitarono ad annuire.
Ash si accorse che era arrivato un messaggio sul suo pokegear e prese a leggerlo, arrossì leggermente in volto. Lucinda ancora una volta notò quella sua reazione.
< Cosa ti prende Ash? >
< Nulla > si affrettò a dire.
< Hai ricevuto qualche messaggio particolare >
< No nulla di nuovo >
< Perché sei arrossito? >
< Non sono arrossito, cosa dici? >
< Fammi vedere > prese a tirargli il pokegear da mano.
< Ferma Lucinda > la strattonò con forza. Riuscì a leggere solo il mittente.
< Cosa ti ha scritto? >
< Ti ho già detto nulla >
< possibile che il tuo umore debba basarsi su questi dannati messaggi. Se lei ti scrive qualcosa di bello ti rallegri, se qualcosa di spiacevole ti rattristi. >
< Ma cosa stai dicendo? >
< Chiudi con il passato. Ha fatto la sua scelta e voluta tornare a Cerulian tu devi pensare solo a realizzare il tuo sogno >
< Non credi che è quello che sto facendo? >
< Piantala allora di spedirle messaggi ogni giorno >
< Adesso basta voi due, è così una bella giornata. Forza andiamo. > Il ragazzo riuscì a smorzare i toni e riportare la tranquillità-
Ash ripose il pokegear nei pantaloni e si allontanò a passo deciso.
 
La ragazzina soffocò le lacrime. Avrebbe tanto voluto urlare. Avrebbe tanto voluto cancellare quella ragazza dalla sua mente. Possibile che lui non riusciva ad accorgersi di lei.
 
< E così ora gestisci da sola la palestra? >
< si e sono anche abbastanza brava >
< Direi anche modesta > sorrisero.
< mi ha fatto davvero piacere rivederti, è come se mi avessi riportato al passato >
< Piuttosto hai più sentito Ash >
< Ci scambiamo dei messaggi ogni tanto, ma purtroppo non siamo mai riusciti a rincontrarci > un velo di malinconia calò sul suo volto.
< Non volevo ratti strati, ho toccato un tasto dolente? >
< No assolutamente, solo che mi farebbe piacere rivederlo >
< Stenterebbe a riconoscerti >
< Non credo di essere cambiata tanto >
< Sei diventata davvero bella Misty >
Lei arrossì alla schiettezza delle sue parole.
< Gary? >
< Non volevo metterti in imbarazzo, ma è davvero quello che penso >
< Grazie >
< Mi farebbe piacere rivederti, magari potremmo uscire una di queste sere >
< Dici assieme? >
< Certo >
< Ecco vedi io >
< Non voglio metterti l’anello al dito, mi farebbe solo piacere passare un po’ di tempo con una vecchia conoscenza >
< D’accordo > si limitò a dire e prese a bere la sua spremuta. Si sentiva terribilmente in colpa, ma del resto lei non aveva motivo per esserlo.
Lui la riaccompagnò alla palestra e si salutarono prendendo appuntamento per la sera seguente.
Si recò in camera e si osservò allo specchio.
Il suo viso era cambiato, ma i suoi occhi erano sempre quelli di una volta. Nei suoi occhi vi era ancora il riflesso di quelli di Ash.
Realizzò che Gary l’aveva invitata ad uscire e soffocò il sorriso in una smorfia divertita. Le appariva assurda come cosa, ma del resto le avrebbe fatto bene distrarsi un po’.
 
 
Lucinda sedeva sulla sponda di un fiume. Avevano deciso di fermarsi per pranzo. Lei e Ash non si erano ancora rivolti la parola da quella discussione.
Osservava la sua immagine storpiata tra le onde del fiume, poi vide affiancarsi a quel riflesso quello di Brock.
< Posso sedermi accanto a te? >
< Non c’è bisogno di chiederlo > cercò di mostrarsi il più naturale possibile.
< Non devi rattristirti per quello che dice Ash, sai che su certi argomenti lui è molto immaturo >
< Sarà, ma è ancora legato a quella vostra amica >
< Misty è stata con noi diversi anni, abbiamo viaggiato tanto insieme. Non puoi pretendere che lui la sostituisca del tutto. >
< Non chiedo questo, ma vorrei che mi guardasse con occhi diversi >
< So che tu provi per lui ben altro, qualcosa che va oltre l’amicizia, ma prova a parlargli, aprigli il tuo cuore.>
< Ho paura che tutto si rovini >
< Allora aspetta che sia lui a fare chiarezza coi suoi sentimenti >
< E se poi corre da lei? Non lo potrei mai sopportare > gli occhi le si colmarono di lacrime.
< Vieni qui, piccolina > Brock la strinse tra le braccia cercando di rassicurarla, ma quelle lacrime potevano essere rassicurate solo dalle braccia di lui.
 
 
Lui aveva ancora il sangue che gli ribolliva nelle vene, il suo piccolo pokemon l’osservava con sguardo preoccupato. Ebbe effetto calmante.
< Hai ragione pikachu, forse ho esagerato con Lucinda, del resto era solo preoccupata per me. Ma perché mai mi infervorisco al solo nominare Misty > si portò le mani al volto non riuscendo a capirne comunque il motivo.
Si avvicinò alla ragazzina, aveva ancora gli occhi arrossati, molto probabilmente a causa sua.
Le si sedette accanto e cominciò a guardarla.
 
Lei si accorse della sua presenza, ma non profanò parola. Si limitò a sospirare.
< Volevo chiederti scusa > cominciò lui.
< Non devi >
< Invece credo proprio di si, ho esagerato un tantino prima, sai che non mi va di litigare con te > le sorrise.
Quel sorriso.
Il suo sorriso.
Avrebbe potuto uccidere per quel dannato sorriso.
Si sciolse letteralmente dinanzi a lui.
< Nemmeno io voglio litigare con te, ci sto troppo male. >una lacrima prese a scenderle lungo il viso.
< Amici come prima? >
< Amici come prima >
Le porse la mano e lei la stinse con infinita dolcezza.
Quanto avrebbe voluto rivelargli i suoi veri sentimenti, ma sapeva che non era quello il momento giusto. Avrebbe pazientato ancora un po’.
 
 
A chilometri di distanza, la ragazzina dai capelli rossi, era impegnata a nuotare assieme ai suoi Pokemon. Aveva sempre più le sembianze di una vera sirena, forse molto più bella.
Fu interrotta dalla visita di Tracey, molto probabilmente aveva da comunicarle i prossimi incontri con gli allenatori.
< Ti stai allenando per qualche gara olimpionica a mia insaputa? >
< Stavo solo facendo una nuotata >
< Scarichi la tensione? >
< Semplicemente nuotavo. > rispose quasi infastidita.
< Ti ho visto in compagnia di un ragazzo stamattina >
< Non sapevo che mi seguissi? >
< Veramente ero per caso dalle tue parti >
< Per caso? Comunque era Gary Oak >
< Gary? Quel ragazzo era Gary? E cosa ci faceva da queste parti? >
< Anche lui era qui per caso >
< Non è in viaggio alla conquista di medaglie? >
< Ha detto che stava facendo una pausa, è impegnato in una ricerca per suo nonno >
< capisco > la guardò con circospezione.
< Tracey vai al dunque >
< Perché devi essere sempre così sospetta nei miei riguardi? >
< E perché tu devi essere così eccessivamente protettivo nei miei? >
< Sono solo curioso, sai benissimo che è una delle mie migliori qualità >
< Tieni la tua curiosità a bada, abbiamo solo preso una bibita assieme e parlato di noi >
< Lo rivedrai? >
< Piantala > gettò l’asciugamano in terra e lo lasciò lì da solo.
Si recò in camera fece una doccia e si distese sul letto. Pensò che Tracey era diventato troppo invadente negli ultimi tempi.
Immaginò a lei e Gary in una possibile relazione e sorrise.
D’improvviso il suo sorriso scomparve nel pensare se stessa con Ash. Provò tristezza e malinconia. Era tutto così troppo lontano dalla realtà, non avrebbe mai avuto il coraggio di dichiararsi a lui.
Prese tra le mani il pokegear, ma di lui, nessuna traccia.
 
Tracey gongolava al pensiero di una relazione tra la ragazza e il nipote del professor Oak. Le avrebbe fatto bene. Almeno avrebbe rimosso Ash dalla sua testa per un po’. Non perché lui era contrario, ma semplicemente perché era troppo distante e non si trattava solo di chilometri, ma ben altro.



Note dell'autrice: eccomi con un nuovo capitolo, ho apportato delle modifice alle caratteristiche mettendo in grassetto il testo degli sms e l'ho posto al centro pagina, in modo che si differenzia dall'altro. Spero di non deludervi, ho ricevuto davvero tante visite, grazie a tutti. Giapponesina6
  
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