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Autore: Lurilala    10/01/2014    3 recensioni
[One shot] [1660 parole] [Saru ispira a tutto e di più. Ora ne ho la certezza. U.U]
{Chiudi gli occhi e non attendi più; l'ago trapassa la pelle senza far rumore e tutti trattengono il respiro.
Tu no: tu sei già avanti, avanti col tempo, con la mente, e vorresti esserlo anche con il corpo.
Vorresti che fosse già domani e che l'oggi fosse trascorso senza irrompere davvero nella tua mente.}
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Asurei Rune, Fey Rune, Saryuu Evan - Saru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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(1660 parole)



Non hai alcun rimorso, Saru?
Continui a ripetertelo.
No, quella è solamente paura.
Deglutisci, chiedendoti come fanno Meia e Gillis a chiaccherare così tranquillamente, ridendo e urlacchiando.
Arricci il naso, sorridendo inconsciamente.
Ti viene da ridere, pensando che fino a qualche settimana fa non avresti neppure sognato una scena simile.
Sì, in quella camera affollata, a guardare in lotta con se stesso quella porta, aspettando che qualcuno esca e ti dica che possono iniziare.
Non si sente alcun rumore dietro l'imposta e l'attesa ti sta logorando.
Hai paura, perchè negarlo?
Anzi, sei terrorizzato e non sai nemmeno perchè.
Sai che andrà tutto bene, che sei al sicuro e che non devi tormentarti così.
Ma non riesci a essere tranquillo, non ci riesci.
Ti mordi le labbra, stringendo i pugni, hai sempre avuto paura dei cambiamenti.
Certo, da bambino era sempre stato orribile cambiare, anche se ti era successo spesso; non avevi mai avuto una famiglia particolarmente unita e -sinceramente- non ci avevi nemmeno sperato, ma ora è ancora più terribile.
Strizzi gli occhi, scacciando via quei ricordi.
Ora c'è solo il presente, e ti mette davanti un'altro cambiamento, più soffocante, sostanzioso.
Non sai se l'avevi sognato, ogni tanto, questo momento.
Forse sì, in qualche notte dimenticata.
Fei ti sorride, stringendoti la mano.
-Paura?- Mormori, tirando sul viso un sorrisetto.
Ti riesce bene mentire persino adesso.
-Da morire.- Ribatte lui, ridacchiando nervoso.
Alzi le spalle, ma il verde sa che anche tu sei terrorizzato.
Lo siete tutti in quella camera, anche se c'è chi riesce a nasconderlo meglio.
-Ma ci pensi?- Continua Fei, sognante. -Sta per succedere... Non riesco a crederci...-
Ha gli occhi che brillano, lo pensi con attenzione.
Quasi quasi ti lasci trascinare dal suo tono entusiasta, e vi scambiate due parole, qualche frase così, futile.
Per ammazzare il tempo, per attenuare la paura, per convincersi che non cambierà niente.
Oh, invece cambierà eccome.
Cambierà tutto, completamente, la tua esistenza verrà stravolta e questo ti blocca, perchè non sai come farete.
Condividi la felicità di Fei, ma poi che farete?
Ora siete lì e aspettate qualcosa che non conoscete, va bene fidarsi, l'hai imparato da poco, ma c'è comunque un dopo che anche la fiducia non può cancellare.
Per quanto prima possa essere stata una situazione precaria, era bello essere certi di quello che sarebbe successo dopo.
Non sai più nemmeno cosa sognare, cosa sperare.
Una vita normale? Tanto non l'avrete mai, anche dopo quel giorno.
Una famiglia? Ci hai rinunciato da tempo.
Compagni, amici? Ce li hai già e ti vogliono bene.
Non capisci, ma sai che c'è qualcosa di più, sai che c'è qualcosa da sperare, c'è ancora qualcosa da ottenere.
L'orologio a pendola batte nove rintocchi e la porta si apre.
Troppo piano, per te.
Cigola, lentamente, sembra gridarti che è scaduto il tempo.
Asurei sorrise, ti fa cenno di avvicinarti.
Hai scelto tu di andare per primo, perchè sai che non è certo che funzioni, vuoi proteggere i tuoi compagni, sei il loro empera, e se c'è qualche pericolo, qualche possibilità e qualche effetto collaterale, vuoi essere tu a testarlo per primo.
Ti costringi a sorridere, ma incurvi le labbra in modo storto; nessuno se ne accorge, però.
Muovi i piedi, gelati dalla paura, e quando ti trovi davanti all'uomo ghigni in un falso moto di coraggio.
-Ci siamo, finalmente.-
Lui sorride, rassicurante, e lanci uno sguardo ai tuoi compagni, che resteranno lì in attesa di sapere se potranno rivedere il loro Saru, il loro Empera, il loro amico, il più grande e importante.
-Vieni.-
E tu li lasci lì, entrando con una tranquillità così falsa da far vomitare.
Ti siedi sulla sedia, la stanza è incredibilmente bianca.
Ci sono due o tre scienziati e dottori che trafficano, una siringa che gira attraverso le loro mani.
Non vuoi essere tu a fare quell'iniezione, non vuoi essere l'artefice di quel addio al tuo essere diverso, perchè in un certo senso, nonostante la gioia incredibile di questo momento, sai che ti mancherà qualcosa dopo, sentirai un pezzo di te strappato via e sei già sicuro che non saprai cosa fare senza, dopo.
Dopo, dopo, perchè il presente non esiste, c'è solo passato, futuro e l'attimo che fugge veloce e diventa già trascorso prima che l'abbia visto.
Speri che non te lo chiedano nemmeno, che ti iniettino quella sostanza bluastra loro, magari anche uno di quegli scienziati dal viso poco raccomandabile, non importa chi.
Ma probabilmente non è questo che hanno in programma per te; la siringa è lì, immobile e tutto è improvvisamente fermo.
Lanci uno sguardo ad Asurei, in piedi di fianco a te, e a tutti quei dottori che ti guardano. Aspettano.
Aspettano che tu compia il passo, che ti senta pronto.
Non lo capiscono, che tu non sarai mai pronto?
No, nemmeno fra un miliardo di anni, mai, mai, mai.
Prendi un respiro, combattendo contro la voglia di fuggire via, di correre, di restare te, e prendi con mano tremante la siringa.
Sospiri, e guardi ancora Asurei, lui abbassa appena il capo, come a darti il permesso, a incoraggiarti, a dirti che è giusto così.
Ti dà fastidio, ma ti rassicura al tempo stesso.
Prendi ancora un respiro, avvicinandoti l'ago al braccio, silenziosamente, tutto è incredibilmente fermo in questo momento.
Ti trema un po' la mano, ma riesci a controllarti.
Chiudi gli occhi e non attendi più; l'ago trapassa la pelle senza far rumore e tutti trattengono il respiro.
Tu no: tu sei già avanti, avanti col tempo, con la mente, e vorresti esserlo anche con il corpo.
Vorresti che fosse già domani e che l'oggi fosse trascorso senza irrompere davvero nella tua mente.
Ti senti trascinare in un valico oscuro, ti senti scomparire e riapparire improvvisamente, tutto vortica, mentre percepisci una luce spegnersi in te.
Hai paura e lotti contro l'istinto di boccheggiare.
I volti dei presenti si confondono, vorresti sentire la voce di Fei, ma ovviamente non vieni accontentato.
Ti senti tremare e improvvisamente si alternano il caldo e il freddo, la gioia e la tristezza, l'amore e l'odio, la rabbia e la quiete, tutto accompagnato da tremiti bollenti che ti percorrono.
Senti come ti strappassero qualcosa da dentro, qualcosa di radicato e profondo, qualcosa di importante.
Lo senti scivolare via, facendo troppo rumore per essere ignorato, vorresti trattenerlo, ma ormai il vaccino è entrato e non uscirà più.
Vaccino... come se i tuoi poteri fossero una malattia.
Come se fossero un'epidemia da curare.
Vorresti prenderli a pugni, quei dottori, chi si credono di essere, si fingono santi ma ti tolgono la tua fonte di vita, giustificandosi con un "E' giusto così".
E' incredibilmente sporco il mondo degli adulti, lo capisci solo adesso quando non puoi più tornare indietro.
Senti le lacrime salire gelide agli occhi e poi crolli in un buio infinito, senza più quella luce che ti aveva sempre guidato e che ora è spenta.

*****

Quanto ti svegli, hai l'impressione di essere chiuso in una scatola, una bara.
Ovviamente non è così, ma l'aria è soffocante.
Strizzi gli occhi, cercando di mettere a fuoco la tua visuale.
-Come ti senti, Saru?-
Ti gira la testa, e la gravità sembra improvvisamente molto più forte.
Grugnisci qualcosa, mettendoti a sedere, mentre l'alto e il basso si mischiano e resisti all'impulso di vomitare.
-Non lo so.- Borbotti poi, confuso e infastidito dalla presenza di Asurei e quei dottori.
Sopratutto di quest'ultimi, che ti guardano come fossi la loro creazione.
Che palloni gonfiati...
Ti porti una mano alla testa e ti senti vuoto.
Non fa male, è solo un pezzo che manca.
Tutto gira un po', ma passata una manciata di secondi tutto torna normale.
E questo ti fa stare anche peggio: come può essere tutto normale?
No, niente è normale, ti senti privo di forze, non riesci a pensare e la mente sembra compressa.
Fai una smorfia.
-Va tutto bene...- Mormori poi, senza troppo interesse, spostando lo sguardo altrove.
Sembra quasi che i colori siano diventati meno luminosi.
-Sicuro?-
Ti sta tormentando lo sguardo di Asurei e istintivamente cerchi di capire cosa pensa.
Ovviamente fallisci miseramente, accorgendoti non riuscire a sentire altro che i tuoi pensieri, la tua mente.
E' davvero così essere umani?
E' deludente.
Non credevi fosse così... poco. Credevi che ti saresti sentito rinato, improvvisamente più felice e vivo, ma è tutto il contrario ora, decompresso dentro questa bolla che chiamano mondo dove non c'è spazio per quelli diversi.
Sa tanto da condanna.
-Possiamo farlo anche agli altri.- Sospiri dopo un attimo di esitazione.
Perchè non importa quello che pensi tu, l'importante è che sia sicuro e che non abbia effetti collaterali.
I dottori ti fanno le ultime analisi, e tu collabori svogliatamente, senza troppa enfasi.
Hai solo voglia di un abbraccio.
Ci si sente davvero così deboli ad essere umani?
E' terribile.
Ma è solo psicologico e quindi va bene, possono farlo anche gli altri.
-Andiamo.- Asurei ti fa strada e tu lo segui quieto, quasi svuotato, quasi tutti i pensieri che avevi e tutto quel vorticare prima di svenire ti avessero tolto tutto.
Quando ritorni nella stanza, ti accoglie un applauso.
Vedi la gioia pura sul volto dei tuoi compagni, e ne rimani sbigottito.
Ti senti frastornato da quel battere fastidioso e rozzo di mani, e non capisci.
Ti sforzi di sorridere, un po' sghembo.
Asurei ne chiama un altro, e tutti sembrano incoraggiati.
Perchè se ce l'ha fatta il loro Empera possono farcela tutti.
E' strana, detta così.
Sorridi, pensando che rimarrai sempre il loro capo, il loro riferimento.
Il loro faro, anche se la tua luce si è spenta già da minuti.
Continua a essere amaro, questo domani.
Ma in fondo va bene così.
Di sicuro ci metterai un po' ad abituarti a smettere di usare come nome del gruppo Second Stage Children.
Perchè ormai state diventando come tutti.
E al diavolo tutti quei discorsi smielati di "Siamo tutti speciali".
Assolutamente no.
Ci fingiamo ribelli nella nostra conformità.
E ormai il "ci" comprende anche voi.





Ciao!!! ^.^/
Eh, già, di nuovo io, che credete?
Che vi abbandoni così?
Per una volta sono piena di idee e -sopratutto- ispirazione, quindi mi avrete fra i piedi per un po'. U.U
E Saru ha preso di nuovo il sopravvento.
Avevo da qualche mesetto(?) quest'idea in mente, e ora ho trovato la voglia e il tempo per farlo.
Contenti? *.*
Dai, ho scritto di quando vince, quando muore e dovevo scrivere di quando diventa umano! >.<
E' una questione di principio. U.U
Probabilmente mi direte che è OOC, ma non capisco proprio quest'avvertimento: non si può andare fuori dal personaggio, perchè una persona non ha solamente una faccia, ma può averne mille per ogni sfaccettatura del suo carattere.

Quindi, per quanto mi riguarda, Saryuu può essere anche così.
Va beh, ringrazio tutti quelli che hanno recensito e letto, ora devo fare i compiti.
Ah, empera significa imperatore in giapponese! ;)
Ciao ciao! *evapora (?)*

Lucchan
  
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