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Autore: cristinacilluffo    10/01/2014    1 recensioni
"-Ti prometto che nessuno ti farà mai del male.-
-Non potrai esserci sempre.-
-Ci proverò e ti giuro, non mi lascio intimorire da niente-, sorrise.
-Credo di amarti davvero, come nessuno ha mai amato-, abbassai lo sguardo imbarazzata.
Le dita alzarono il mio mento, facendomi incontrare i suoi occhi profondi, smeraldi.
-Non ci crederai mai, ma in tutti questi secoli ti ho cercata ovunque, ed eccoti qui. Non ti lascio andare ora che ti ho trovata, signorina.-"
THE NIGHT’S SHADOWS.
Trailer : https://www.youtube.com/watch?v=VTgqvBjWMHg&feature=youtube_gdata_player
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: PWP, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Chapter 15
 
“Poison.”
 
Continui colpetti insistevano sulla mia schiena. La faccia appoggiata al cugino sprofondò sentendo Harry chiamarmi. Stava prendendo la brutta abitudine a svegliarmi nel mezzo della notte. Sbuffai girandomi a pancia in su, cercando di focalizzare il ragazzo davanti a me.
Stavo per lamentarmi quando vidi il cellulare che continuava a squillare nella sua mano destra. Lo afferrai di scatto ed accettai la chiamata, immaginando le urla di mia madre.
“Alyson Jey Calder che fine hai fatto?” Il tono squillante della sua voce metteva in evidenza la sua rabbia.
“Ciao, mamma!” sorrisi amaramente, ricordandomi dell’esistenza dei miei genitori a cui non avevo mandato neanche un sms chiarendo che stavo bene, e che fra qualche giorno sarei ritornata.
Niente di niente! Ed ora dovevo assorbirmi le continue prediche di mia madre e tutto il discorso di mio padre.
Fantastico!
Cercai di tranquillizzarla il più possibile dicendo che sarei ritornata fra qualche giorno, che ero stata a casa di Harry (ovviamente dicendo che insieme c’era la sua famiglia! Certamente non potevo dire che ero stata quasi una settimana da sola con uno sconosciuto! Mi avrebbero rinchiusi in casa a vita.) e che avevo bisogno di una pausa.
Mi scusai un infinità di volte e alla fine decise di calmarsi, salutandomi mio padre e raccomandandomi di stare attenta.
Alla fine i miei si preoccupavano, non sempre, ma quando succedeva riuscivano ad essere dei veri genitori, quelli che ho sempre sognato!
“Come si chiamano i tuoi?” Harry era stato tutta la durata della chiamata a guardarmi, seduto nel letto.
Gli sorrisi vedendolo così interessato alla mia vita.
“Sandra Jons e Fred Calder.” Risposi, mostrando i denti, come una bambina di 5 anni.
Si avvicino pericolosamente al mio viso, per poi virare verso il cuscino di fianco a me. Ripresi a respirare, senza neanche rendermi conto che durante quei pochi secondi l’avevo trattenuto.
Sapeva mandarmi in tilt semplicemente avvicinandosi.
Strinse la mano appoggiata sul fianco, portandosela in bocca e lasciando umidi baci lungo il palmo. Numerosi brividi mi  percorsero la schiena. Se ne accorse e rise, strofinando il braccio. Arrossii cercando di nascondermi fra i capelli ma me li bloccò subito, accarezzandomi le guance in fiamme.
Mi persi nei suoi occhi e credetti di nuotare dentro un oceano, con tante meraviglie che nuotavano felici.
Lo so, sono pensieri un po’ da pazza, ma quei occhi così profondi mi rilassavano e non riuscivo a non pensare a cose strane.
Presi coraggio e mi avvicinai al suo viso. Sorridevo, sorridevo come un’ebete. Stavo combattendo con gli elefanti nello stomaco, con la timidezza che ogni volta mi aveva impedito di fare quello che pensavo, stavo combattendo contro me stessa.. per lui.
Arrivai alle sue labbra e riuscii ad unirle alle mie, mentre lui ricambiava stringendomi forte a se.
La mia lingua cercava la sua, volendo la felicità. La trovai subito e lo stomaco si aggrovigliò.
Un semplice bacio! Eppure ti fa sentire quasi male.
Ero felice, felice di stare insieme a lui, in quella casa, con le sue labbra attaccate alle mie, come se non ci fosse altra cosa all’infuori di noi.
Non mi stancherò mai di assaporare quella morbidezza, quella dolcezza. Non posso, sta diventando la mia droga, il mio mondo.
Ci staccammo in cerca di fiato. I nostri sguardi erano allacciati e il suo sorriso mi portò in paradiso.
“Ti amo.” Quasi sussurrò.
Mi sistemai su di lui, circondando il suo bacino con le gambe. Lo presi dai capelli e l’allontanai leggermente, mostrandomi il suo collo. Un fuoco dentro di me cercava di invadermi e non riuscivo neanche a credere a quello che stavo facendo. La lingua percorreva il suo pomo d’Adamo mentre un sospiro uscì dalle sue labbra.
Mi staccai, alzandomi dal letto e correndo in bagno. Fissai l’immagine riflessa. Una ragazza senza fiato che, con il viso rosso come un peperone, un sorriso maniaco e una voglia matta di urlare, mi fissava.
Ero stata davvero così impulsiva, ma non mi era dispiaciuto. Ero riuscita a divertirmi con Harry, mentre di solito era lui quello che mi controllava. Aprii il rubinetto facendo scorrere il getto sul viso. L’acqua fredda mi rilassò.
Ritornai nella stanza lentamente, facendo attenzione a non produrre alcun rumore. Lui era ancora sdraiato nel divano, che fissava il soffitto. Aveva le labbra leggermente socchiuse, mentre lo sguardo era spaesato, quasi impressionato.
Pensai che stesse riflettendo su quello che gli avevo fatto ed automaticamente sorrisi, soddisfatta.
Mi buttai nel letto, portandomi le mani sotto il mento e dondolando le gambe, come nei soliti film, quando c’è la ragazza che vede il suo innamorato(?).
Si girò di scatto e vedendomi in quelle condizioni si mise a ridere, di gusto anche! Cominciai  a battere le mani, schizzata.
Ricomponiti, Alyson. Stai diventando davvero malata.
Ah, ah. Simpatico lui.
La vibrazione del cellulare mi riportò alla realtà. Carly mi aveva appena avvertito che stasera avremmo fatto un party, e sapete dove?
A casa di Zayn.
 Il solo pensiero di ritornare in quella casa mi fece venire i brividi, ed un senso di vomito mi salì dallo stomaco capendo di dover rivedere il suo viso.
Harry si posizionò accanto a me, scrutando il cellulare. Gli permisi di leggere bene porgendoglielo. Appena ebbe finito lo buttò sopra il letto, facendolo quasi cadere dall’altro lato.
“Cosa ti prende” raccolsi il cellulare e lo fissai. Non doveva comportarsi così perché magari era irritato dalle parole di Carly.
“Noi non di andremo a quella festa!” sputò più come un obbligo che come un’affermazione.
Mi dava sui nervi quando da un momento all’altro doveva diventare duro e serio. Doveva sempre ridere, perché era meraviglioso. E io avevo il compito di assicurarglielo, ma in quel momento mi veniva solo di spaccargli la faccia.
“Come, scusa? Mi stai obbligando?”
“Si.” Rispose secco e il nervosismo aumentò.
“Non sei tu che decidi su cosa devo o non devo fare.” Mi girai dandogli le spalle. “Se tu non vuoi andarci bene, farò a meno di te” morsi il labbro, insicura sulla frase appena detta. Non volevo stare in quella casa senza di lui a proteggermi, non potevo farcela!
“Non stai dicendo seriamente!” disse con un filo di voce. Lo fissai, rigirandomi.
Cercava di mantenere uno sguardo duro, non volendo far passare emozioni, ma vedevo nei suoi occhi che mi stava supplicando, mi stava implorando di rimangiare le parole dette prima.
Percorsi lo spazio che ci separava quasi correndo e mi buttai sulle sue braccia.
Ironico, ero incazzata con lui, ma non riuscivo a non abbracciarlo, a non amarlo. Mi sentivo incredibilmente stupida.
“Ci vuoi davvero andare?” mi domandò stringendomi.
“Si, harry. Ma voglio, con te!”
“Non voglio vedere Zayn!”
“Neanche io, ma se ci andiamo insieme e gli facciamo vedere che ormai ci amiamo, forse ci lascia in pace!”
 
Alla fine si decise e cominciammo a prepararci.
 
’19:30’
 
Ero riuscita a finire di vestirmi, truccarmi e sistemarmi in tempo record ed ora ero seduta nel salotto che aspettavo la chiamata di Harry.
Il clacson della macchina fuori mi fece capire che era arrivato. Uscii e chiusi la porta alle mie spalle, con le chiavi che mi aveva dato.
Salii in macchina e mise in moto, allontanandoci dalla casa.
Era stata una giornata stupenda!
Sorrisi e mi sistemai nel sedile, mandando un messaggio a Carly per avvisarla del nostro imminente arrivo.
La casa come al solito era stracolma di gente, e nessuno, dico nessuno, che conoscevo.
Possibile mai che Zayn conosca così tanti ragazzi?
Un Louis sorridente venne ad aprirci la porta, mentre beveva da un bicchiere. Lo abbracciai facendolo quasi cadere. Era certamente ubriaco.
Entrai nella cucina posando i giubbotti e la borsa in un angolino, ben nascosto. Presi dal bancone una bottiglia di birra e la portai verso la bocca, rinfrescandomi. Harry mi raggiunse imitandomi con la birra.
“Vacci piano.” Disse quando presi un bel sorso. La riposai nel tavolo, e lo guardai divertita.
Ricorda: mai bere la birra tutta d’un sorso!
Cominciai a ridere, istericamente. Mi appoggiai ad Harry mentre continuavo a sghignazzare.
“Vuoi ballare?” mi sussurrò nell’orecchio mandandomi scariche di adrenalina nel sangue.
Annui camminando verso la pista.
 Lì non ricordo bene cosa feci, solo che mi ritrovai a terra, semicosciente.
“Alyson, non riesci neanche a rimanere sobria dopo una sola bottiglia!” un ciuffo moro spuntò, con nel viso un ghigno divertito. Sputai per terra, mentre lo guardavo duramente. La vista era appannata ma riuscivo a vedere che stava ridendo, di me.
Cercai Harry, ma nessuna traccia.
“Il tuo amichetto è occupato, quindi non può venire in tuo soccorso questa volta.” Mi alzai cercando di mantenermi ferma. Volevo prenderlo a pugni.
“Si dia il caso che sia il mio fidanzato!” lo sbeffeggiai, vedendolo sbarrare gli occhi.
Un pugno mi arrivò sullo stomaco, facendomi cadere.
La vista mancò completamente, ma l’ultima cosa che riuscii a vedere era Louis proteggermi, facendo uscire degli artigli da una mano, poi tutto buio.
 
Il risveglio non fu uno dei migliori. La testa girava, mentre le orecchie fischiavano. Ero distesa nel divano, in salotto.
Mi alzai guardandomi intorno.. tutto era tranquillo. Avanzai verso la cucina, e alcune coppie giacevano per terra, addormentate. Scavalcai l’ammasso di gente ed arrivai al frigo, bevendo un po’ d’acqua.
Quando ricordai tutto quello che era successo ieri sera quasi urlai.
Cazzo, Zayn deve rovinare sempre ogni cosa!
Imprecai a bassa voce, maledicendo quel ragazzo così stronzo.
Ritornai in salotto e finalmente vidi Harry disteso per terra, con accanto dei pezzi di vetro.
Corsi verso di lui e lo svegliai, preoccupata.
“Piccola…” mi chiamò cercando di mettersi a sedere, cosa impossibile.
“Stai giù Harry.” Fissai i pezzi di vetro, che sicuramente ieri erano un bicchiere e notai un liquido lungo il pavimento.
“Cosai hai bevuto ieri sera?” Lo vidi fissare il bicchiere per poi sgranare gli occhi.
“Quel  figlio di buttana ha cercato di avvelenarmi!”



 
*SPAZIO ALL'AUTRICE*
Bella gente!
Come vi và la vita?
Questo capitolo è cocluso e sinceramente dovrei scusarmi, manco di fantasia!
Ora.. volevo provare una cosa, ma dipende tutto da voi!
Che ne pensate di recensire dicendo cosa volete che accada nel prossimo capitolo?
Vediamo cosa ne esce fuori!
Ovviamente cercate di essere il più realiste possibile ahahha.
Ringrazio la recensione di 
_K23.
Grazie mille, baby!
E ringrazio anche chi ha messo la mia storia fra le preferite, ricordate e seguite!
Ho notato che siete aumentate e ne sono immensamente felice.
Ora vi saluto! 
Un bacione.
-cristina. :*
ps: GRAZIE MILLE A 
Strength PER IL MERAVIGLIOSO BANNER!
passateci!
 


   
 
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