Capitolo 5
“TU SEI LA COSA PIU’ IMPORTANTE
DELLA MIA VITA NON VIVREI SENZA DI TE!DOVE E’ FINITO
IL TUO CORAGGIO, LA TUA VOGLIA DI COMBATTERE E DI VIVERE?DOVE?”
Hermione
non gli rispose. Le sue lacrime continuavano a scendere, incredula del fatto
che Ron l’avesse colpita. Forse, era più spaventata da se stessa che da lui.
“Lasciami!...Ho detto che
devi LASCIARMI!”
Hermione
urlò con una tale potenza da far retrocedere Ron,ancora
scosso e sconvolto dal suo comportamento e da quel gesto che non avrebbe mai
dovuto fare.
“Perdonami, non lo farò mai più. Te
lo giuro.”
Ron scansò la sua mano da lei, poi si diresse a
passi lenti in lacrime verso la cucina della casa.
Hermione
era rimasta lì, immobile,sola. Ora la paura si faceva
più sentire in quel luogo.Ora
che Ron si era allontanato. Quel senso di terrore e di inquietudine
le entrava dentro, la soffocava, la alienava da tutti e da tutto, perfino dal
suo unico grande amore per cui lei avrebbe donato tutta se stessa.
La cosa più terribile che in quel momento le
rimbombava nelle orecchie, era il ticchettio dell’orologio, posizionato
sulla parete bianca della sala.
TIC….TAC
TIC…TAC
TIC…TAC
Non faceva altro che ricordarle
lo scorrere di quel poco tempo che rimaneva a sua disposizione per recuperare
la vista. Quei secondi che inesorabili passavano, erano la trasposizione delle
sue paure, delle sue ansie. Ad ogni rintocco, Hermione veniva privata di uno strascico di luce, di un
barlume di speranza.
Le ore passarono. La notte era ormai inoltrata, ma
per Hermione non c’era alcuna percettibile differenza
dalle ore precedenti:ogni cosa era in
penombra,offuscata come il suo animo e il suo coraggio.
Il freddo le congelava i piedi. Le mani erano
intorpidite dalle lunghe ore in cui Hermione era
rimasta sdraiata sulla poltrona. Cercava disperatamente un appiglio per
alzarsi, tastando con il palmo delle mani la federa della poltrona, fin quando
poi riuscì a fare leva sull’angolo del divano e a tirarsi in posizione eretta.
“Non aver paura, non aver paura
Hermione!Ce la puoi fare!”
La ragazza si ripeteva dentro di sé queste parole,
mentre spostava qualche passo, in quello che per lei era solo vuoto. Una
sensazione di caos e di disorientamento la rabbrividiva nel fare qualche minuto
passo in avanti. Improvvisamente la ragazza perse l’equilibrio e si ritrovò
faccia a terra in preda al panico.
Sentì accorrere da lontano qualcuno, che la alzò di
scatto.
“Hermione,d-dove vuoi andare?”
Ron accese la luce, poi la aiutò delicatamente ad
alzarsi. Il viso di Hermione era rivolto verso il
basso, non riusciva a comprendere di preciso da dove provenisse la sua voce.
“Basta!
Ho deciso!Ho già perso troppo tempo devo ritrovare ciò di cui sono stata
privata!Io devo rivedere, Ron! Costi quel che costi!”
Ron accennò ad un sorriso.
Finalmente poteva riconoscerla, poteva percepire la
sua sicurezza e fermezza.
“Lo so amore!Ti aiuterò non dubitare. Domani
cercheremo subito qualche luogo che ti ha colpito particolarmente per
recuperare la vista e vedrai che andrà tutto bene!”
“No!”
“NO?”
“Io voglio andare ORA!”
“Ora?Ma dove credi di
andare nel pieno della notte?Non c’è niente da vedere è tutto buio, non c’è
niente di illuminato!”
“Non è vero!”
Hermione
le stringeva le braccia come se volesse costringerlo a camminare verso l’uscita
della casa.
“Senti Hermione, sarò
stupido qualche volta, ma so ancora distinguere la luce dal giorno!”
“Bè, IO NO!”
Ron rivolse il volto verso la finestra che dava fuori
del giardino, sperando che le prime ore del giorno fossero arrivate per uscire
e non perdere altro tempo.
“ Ron fuori c’è la luna!potrebbe essere questo uno
dei colori che più mi ha colpito!Il chiarore della luna!”
Ron non ci pensò su due volte. Si rese conto che
l’idea di Hermione era stata geniale come sempre,
così la rivesti e a passo d’uomo si avviarono verso l’uscita.
“Eccoci Hermione!Osserva!Osserva
quanto è bella la luna questa sera!E’ di un giallo intenso, lo vedi?”
Ron le stava dietro alle sue spalle. La abbracciava
delicatamente, mentre le toccava i profumati capelli. I raggi della luna
continuavano ad illuminare il viso di Hermione, ma lei non percepiva nulla.
Hermione
si voltò di scatto verso Ron in lacrime.
“RON….Non
vedo ancora niente!!!!!”
Hermione
cadde in ginocchio e cominciò a piangere.