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Autore: SognandoUnaChimera    11/01/2014    1 recensioni
Lei, ragazza di periferia. Viveva alla giornata. Non aveva niente di speciale, se non la sua playlist. Se avessi aperto le tasche del suo zaino, avresti trovato sicuramente un diario. Guardandola, non avresti saputo che dire; probabilmente solo che avesse un diario. Lei era bella, come nessun altro, ma nessuno l'ha mai guardata per davvero. Non ha mai messo in mostra il suo seno, o il suo sedere. Per la scuola, si parlava delle frasi che lasciava scritte sui muri, sui banchi, nei bagni. Una volta ne ho letta una. Dio, ci sapeva fare. Si firmava semplicemente -A. Tutti pensavano che fosse la a di "anonimo". Solo dopo capirò che quella a stava per "angeli". Erano loro che le sussurravano quei meravigliosi versi.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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A lei tutto sommato piaceva la scuola. Le piaceva anche l’odore che sentiva quando passava davanti alla vecchia biblioteca. Non ci entrava mai nessuno lì. Alcuni dicevano perfino che il bibliotecario fosse morto lì dentro, ma non era vero: era l’unica persona con cui lei parlava. Amava chiudersi in quel luogo angusto, pieno di ragnatele, con i libri ingialliti, peggio dei denti di quel vecchio bibliotecario che fumava sigari. Forse era tutta quell’atmosfera a condurla lì, ogni giorno subito dopo scuola. Le piaceva quel posto, le piaceva come il vecchio annusava il suo sigaro come fa un topo prima di assaggiare il formaggio. Si chiudeva nel suo mondo e quello era l’unico momento in cui sembrava vivere. Vita. Sprizzava vita da tutti i pori. Sembrava felice, era felice. Non le importava di niente e di nessuno. Aveva il cuore in gola, le lacrime le sgorgavano, come cascate. Non aveva paura di nascondere quelle lacrime, le pagine ingiallite assorbivano quello sguardo umido e il bibliotecario assisteva senza fiatare. Fingeva di non accorgersi, si dimostrava indifferente a tanta bellezza. Eppure, doveva essere molto difficile, era davvero bella. Come si fa ad essere indifferenti a tanta perfezione e infinito? Come si fa a criticarla, a farla passare inosservata quando i realtà si vede da chilometri che è la persona più piena di nostalgia che si sia mai vista? Forse era lei brava a nascondere, eppure dopo aver visto i suoi occhi, le sue labbra piegarsi ad un minimo sorriso ad ogni sguardo, nessuno si sarebbe più dimostrato indifferente. Sembrava debole, eppure viveva. E adesso, dopo tanto tempo, io mi chiedo ancora da dove prendesse tutta quella forza.
  
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