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Autore: Haku    30/05/2008    4 recensioni
Decisamente strana quasta fic, pensandoci bene potrebbe benissimo essere collocata come il ‘prequel’ di “Guilty”…ma anche no…mi piace questa idea!XXD Vi avviso: SPOILER! Non venite poi a piangere da me se sapete alcune cose che sicuramente impiegheranno mesi a spiegarsi meglio…io vi ho avvertite!XXD E ovviamente come tutte le mie fic: SmokerXAce!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Portuguese D. Ace, Smoker
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nightmare

 

Note: Decisamente strana quasta fic, pensandoci bene essa potrebbe benissimo essere collocata come il ‘prequel’ di “Guilty”…ma anche no…mi piace questa idea!XXD

Vi avviso: SPOILER! Non venite poi a piangere da me se sapete alcune cose che sicuramente impiegheranno mesi a spiegarsi meglio…io vi ho avvertite!XXD

 

Note2: i due asterischi messi alla fine di due determinate frasi sono prese direttamente dalla traduzione del capitolo 501 del manga, grazie OFP-ITALIA!^__^

 

 

 

La luce della lampada fissata davanti alla cella gli illuminava il viso stanco e mortalmente pallido, imperlato da piccole goccioline di sudore freddo, che scendevano in una lenta carezza dalle tempie,come il sangue che scendeva copioso…

I capelli scomposti,sfatti, intorno a quel viso sempre sorridente ora mutato in un espressione sofferente anche dai fiumi dell’incoscienza...

Soprattutto la pesante fasciatura intorno al torace e il viso teso, gli conferivano una parvenza surreale, come se tutto ciò fosse solo uno stupido scherzo architettato da quel pirata irresponsabile che voleva solo prendersi gioco di lui. Purtroppo, sapeva, che non era così; per quanto lo desiderasse, nessuna voce divertita lo avrebbe deriso, come quegli occhi non si sarebbero riaperti guardandolo giocosi, compiaciuti e soddisfatti per la riuscita del suo piccolo scherzo.

Entrò silenzioso nella cella in penombra, guardando quella magnifica fenice di fuoco ferita, con le ali spezzate, incapace di riprendere il mare; ma soprattutto rinchiusa in una fredda e buia gabbia con il respiro appena percettibile sotto strati e strati di sporco, ferite e sangue.

Lo guardò con un misto di preoccupazione, incredulità e sollievo, avendo temuto il peggio; come quando aveva saputo del suo ritrovamento, esangue, sull’isola di Banaro.

Restò immobile ancora per alcuni attimi senza distogliervi lo sguardo, prima di muovere qualche passo incerto, avvicinandosi a quella visione da incubo, sfiorandogli il viso come volersi accertare che quello non fosse solo il frutto di un sogno, un orrendo e inarrestabile incubo.

Le sue dita si mossero su quei lineamenti sottili, non ancora del tutto marcati, accarezzando la pelle glabra senza ancora l’ombra di un improbabile barba; fino a risalire ai quei fili di tenebra che toccò con indicibile delicatezza, prima di sentire il rumore della porta alle sue spalle aprirsi.

Sentì i cardini stridere alla pressione sotto alla quale la porta si apriva, producendo un suono insopportabile; e mentre quel suono pareva riecheggiare ovunque, vide il viso di Ace guardarlo dritto negli occhi, dando chiaro segno al marine di non vederlo. Percepì un profondo brivido freddo, nel sentire il suo sguardo freddo, inciso da una straordinaria calma e decisione, passargli attraverso, guardando un punto fisso dietro di lui, mentre attento, seguiva i movimenti dei due sconosciuti che erano entrati,come lui, nella cella, in silenzio.

Non si mosse, incapace di distogliere gli occhi da quel ragazzino, che probabilmente , troppo in fretta gli si era insediato nella mente e nella sua vita, sconvolgendo i suoi pensieri e il suo mondo; fin quando non lo vide chiudere gli occhi sospirando, mentre un sorriso amaro che presto diventò di sfida gli si disegnò sulle labbra sottili.

E fu in quell’attimo che la vide: la fierezza di essere un pirata,la fierezza da uomo libero e quella di affrontare il proprio destino a testa alta. Da uomo, come era in quel momento.

Si voltò proprio nell’attimo in cui i due marine gli passarono accanto, arrivando davanti al prigioniero,incatenato mani e piedi, con degli oggetti che non era riuscito a vedere.

Ci furono alcuni attimi di silenzio e di inquietante immobilità, prima di diventare testimone di uno spettacolo raccapricciante; di una vera e propria tortura.

Rimase lì immobile, impietrito dall’orrore che si stava consumando proprio sotto ai suoi occhi sbarrati,  sentendosi impotente: incapace di fermare quella visione orribile, lasciandolo con la gola secca e muta, mentre la sofferenza, la rabbia e la frustrazione si impadronivano velocemente di lui, soffocandolo.

Spostò lo sguardo da quegli oggetti che facevano scempio della sua pelle, della sua carne e di quel corpo che aveva stretto così tante e tante notti, che ora tremava per il dolore; posandolo sul viso di lui, contratto in una maschera di pura sofferenza, ma non permettendo comunque alla sua voce  di fuoriuscire da quelle labbra serrate. Fu in quel momento che Ace sembrasse vederlo davvero.

 

Occhi liquidi e scuri si incatenarono ai suoi.

Gli mancava il respiro, mentre  il suo corpo pareva scricchiolare sotto il peso di quella situazione insopportabile.

Fu allora che la sentì, dolce e ovattata…

“Svegliati Taisa…”

La sua voce gli arrivò calda ed estremamente dolce, come quando la sua voce lo raggiungeva nelle prime ore dell’alba, nelle rare occasioni in cui era Ace, a svegliarsi per primo.

 

***

Aprì gli occhi nella stanza illuminata per metà dai raggi del sole, quando un brivido freddo silenziosamente gli percorse la schiena.

Fece vagare il proprio sguardo per la stanza, non ancora del tutto tranquillo, quando sentì bussare alla sua porta.

“Capitano Smoker, è sveglio?”

Al suono della voce della sua tenente si alzò dal letto, anche se controvoglia, andando ad aprirle trovandola piuttosto agitata.

“che succede!?”

Chiese bruscamente e di cattivo umore…

“Un comunicato urgente dal quartier generale della marina, hanno fissato la data dell’esecuzione pubblica di Ace pugno di fuoco”*

A quelle parole, senza che nulla potesse impedirglielo, la sua mente venne  nuovamente invasa da quelle immagini orribili che lo avevano perseguitato tutta la notte, mentre la sua mente febbrile continuava a ripetersi che aveva certamente capito male; ma prima che la tenente continuasse il suo rapporto, lui aveva già dato ordine di invertire la rotta, leggendo con attenzione il rapporto più dettagliato, stretto con eccessiva forza tra le sue mani:

 

“Sarà guerra!”*

 

[End]

 

Wow ed ecco la mia 13° fic…sto iniziando ad essere veloce nel postare eh?^^

 

Come sempre ringrazio:  Midnight_erin , Yusaki, Shirlyn Majere, nina-nobodyxiii, kei87, Stateira , Darcy, Ladyhellsing,rosina87, Selenegatto ed Ale_2 per avermi seguito e incoraggiato lungo questo viaggio durato ben 13 fic + un extra, di cui  non si sa ancora nulla della fine….chissà quante ne scriverò….mhà….

Come sempre Invito la gentile clientela(XXD) di prendere parte alla nostra campagna espansiva, ricordo che l’invito è aperto a tutte voi! E non appena avrò fortuna e tempo di sistemare le cose, forse un altro regalo vi attende dietro l’angolo…siete curiosi?

Per ora non posso far altro che salutarvi qui, alla prossima fic!

Un bacio.

  
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