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Autore: Sognatrice_2000    11/01/2014    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Shiho non avesse mai abbandonato l'organizzazione?Come sarebbe stata la sua vita?
La nostra protagonista dovrà affrontare nuove sfide,nuovi amori ed eventi inaspettati.
(GinxSherry)
Dedicato a Cami sunny,che ha seguito con pazienza la mia precedente storia. Grazie mille,Cami!
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Gin | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo Shiho si recò al lavoro abbastanza presto,nonostante si sentisse poco bene. Da quando si era svegliata,aveva iniziato a starnutire,e forse aveva qualche linea di febbre. Ma non poteva permettersi di rimanere a casa,doveva assolutamente tornare nel laboratorio per continuare il suo esperimento.
Provò a non pensarci,e uscì da casa,camminando con passo deciso. Una volta arrivata al laboratorio dell’organizzazione,si sentiva ancora più debole di prima,ma si sforzò di non farci caso. Indossò il suo camice bianco e si sedette alla solita scrivania,davanti ad un computer.
A metà pomeriggio,però,sentiva il bisogno di prendersi una pausa: probabilmente il suo malessere era peggiorato.
Aprì la porta della stanza,dopo aver controllato che non ci fosse nessuno in giro. Non era consentito abbandonare la propria postazione,e Shiho sapeva che le punizioni sarebbero state severe se l’avessero sorpresa lì. Appoggiò la schiena contro il muro,nel tentativo di rilassarsi. Ma le sue gambe erano molli,sentiva la fronte e le guance in fiamme,la testa le girava forte,la vista si fece offuscata. Prima di perdere conoscenza,fece in tempo a vedere la sagoma di Gin che spuntava da dietro l’angolo,poi la sua presa ferrea sul braccio.
-Sherry … cosa fai?-esclamò lui,sorpreso,afferrandola proprio un attimo prima che cadesse a terra.
A dir la verità,era un po’seccato,perché la scienziata aveva abbandonato il suo lavoro,ma non gli importava più di tanto. Era comprensibile che,dopo tutta l’acqua che aveva preso la sera prima,adesso si sentisse poco bene.
Gin cercò di non darlo a vedere,ma mentre la prendeva in braccio per portarla fuori,si sentiva agitato.
Avere il suo corpo così vicino,stretto fra le sue braccia,gli provocava un’inspiegabile emozione. Scosse la testa,nel tentativo di riprendersi,e uscì dall’edificio. Fece distendere Shiho sui sedili posteriori della sua porsche,poi mise in moto l’auto,e dopo aver guidato per un buon quarto d’ora,giunse finalmente alla palazzina dove abitava.
Una volta entrato nel suo appartamento,Gin la fece distendere sul suo letto,perché aveva notato che la ragazza tremava,e aveva sicuramente bisogno di stare al caldo.
La osservò per un po’: anche se aveva i capelli spettinati e le guance rosse,era sempre bella. Per lui era sempre stata bella,era l’unica donna che riusciva a scatenare una tale tempesta nel suo cuore.
Le passò una mano sui capelli,delicatamente,sperando che lei non si svegliasse.
Invece,qualche secondo dopo,Shiho aprì gli occhi. Gin ritrasse velocemente la mano,ma lei non si era accorta di nulla. Era stordita,non capiva dove fosse. Poi vide Gin accanto a lei,e si ricordò che era svenuta.
Probabilmente era nell’appartamento di quell’uomo,visto che quella non era casa sua,non aveva mai visto quella stanza prima d’ora. Comprese che era la sua camera da letto,e questo pensiero le provocò un tenero rossore sul volto. Ma cosa stava facendo?Lui l’aveva portata lì solo per farla riposare. Perché reagiva così?
Doveva essere la febbre. Sì,si trattava sicuramente di quello.
-Gin … -ebbe la forza di sussurrare.
-Shh,non parlare. Probabilmente hai la febbre. Fammi controllare-e così dicendo posò le labbra sulla sua fronte.
Shiho si sentì avvampare,ma decise di are finta di niente. Non era da ei perdere il controllo per una sciocchezza come quella,e oltretutto odiava manifestare così apertamente le sue emozioni.
-Sei calda. Secondo me hai qualche linea di febbre-disse lui in un sussurro,allontanandosi.
-Non è necessario che io rimanga qui-disse lei,cercando di alzarsi. Ma venne colta da un improvviso giramento di testa,e fu costretta a rimettersi sdraiata.
-Per ora devi riposare,non sei nelle condizioni di tornare a casa-continuò Gin
Shiho stava per dire che a casa c’era sua sorella,ma si bloccò. Che sciocca,si era dimenticata che Akemi era stata mandata in missione all’estero,e non sarebbe tornata prima di qualche giorno. L’unica cosa che poteva fare era rimanere lì.
-Sono nella stanza accanto,se hai bisogno di qualcosa chiamami-aggiunse lui,prima di uscire dalla camera.
Quella notte Shiho scivolò presto in un sonno tranquillo,senza pensare a nulla. Si sentiva inconsapevolmente protetta,al sicuro, e percepiva nel suo cuore uno strano calore,una gioia che nemmeno lei sapeva descrivere.
  
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