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Autore: ElfoMikey    30/05/2008    4 recensioni
Gerard cercava di credere a quelle splendide bugie che Frank gli regalava. Cercava di credere a quel rapporto, aggrappandosi ad esso con tutte le forze per cercare di non cadere in basso, verso un baratro vuoto e pauroso dove le splendide bugie di Frank Iero non avevano alcun effetto su Gerard Way.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Frank bussò freneticamente alla porta di casa Way.
Sulle spalle aveva caricato un esausto Gerard che annaspando diceva cose insensate.
Stava male e Frank non poteva vederlo così dolorante, voleva che tutto finisse e lo voleva in fretta.
Fece un movimento brusco e il ragazzo su di lui quasi cadde,emettendo un debole gemito.
“siamo arrivati amore, un attimo di pazienza…” sospirò mentre la porta si aprì.
“chi…? Oh Dio!” Donna Way si portò le mani alla bocca, reprimendo un urlo.
Li fece passare.
Gli altri della casa raggiunsero Donna e i ragazzi trafelati.
“vi prego, aiutatemi a portarlo in camera.!” Il padre di Gerard, Donald prese in braccio suo figlio maggiore e lo trasportò in camera. Gli occhi di Frank si riempirono di malinconia vedendo le membra abbandonate del ragazzo. Li seguì entrando subito dopo di loro nella stanza buia, dove si proiettavano ancora le immagini del loro amore. Si sedette vicino al vampiro, prendendogli la mano abbandonata sul letto.
Odorò il profumo che emanavano le lenzuola.
Sapevano di loro.
Gerard annusò il cuscino e con un debole sorriso riuscì ad sussurrare:
“sanno di te…” Frank sorrise a sua volta, lasciando cadere piccole lacrime dai suoi occhi stanchi.
“sono un mostro Frank..” Gerard cominciò a piangere lasciando che le lacrime si confondessero con i suoi capelli corvini.
“non dire assurdità!”
“quante persone avrò ammazzato?” chiese con tono arrabbiato.
“e pensare che avrei potuto ucciderti…” chiuse gli occhi lasciandosi ai singhiozzi.
Frank lo abbracciò perdendosi in lui.
“vai via, ti prego scappa, lontano, scordati di me.” Frank si morse il labbro. Non poteva chiedergli questo.
No.
Lui non avrebbe mai fatto.
Perché abbandonare la persona che si ama, alla quale si vuole dare ogni cosa?
Perché abbandonarla nel momento in cui tutto sta cadendo a pezzi?
Glielo disse e baciandogli il palmo della mano aggiunse:
“so che hai bisogno di me. Io sono qui Gee.” Gli sussurrò.
“sei pazzo!” sussurrò di rimando, Gerard. Frank rise cogliendo la sottile ironia del ragazzo.
Gli lasciò la mano, per permettergli di stendersi meglio.
Il più piccolo lo coprì bene con le lenzuola stropicciate.
Gerard chiuse gli occhi ancora una volta, abbandonandosi al silenzio.
Frank guardò Helena, Mikey e i genitori di Gerard. Donna piangeva, ancora incredula.
Ma per cosa?
Perché Gerard era un vampiro?
O per la delusione di avere un figlio diverso, con un amore diverso?
Frank non lo seppe mai.
Uscirono dalla stanza di comune accordo, scendendo le scale e fermandosi in salotto, dove Frank sfogò la sua rabbia un su tavolino di quercia davanti al divano.
Helena fermò Donald, che tentando di fermare il ragazzo. Si era mosso verso di lui.
“com’è possibile? Chi cazzo l’ha ridotto così?” nessuno rispose e Frank tiro un calcio potente alla vetrina del salotto, frantumando i vetri.
Si girò verso Helena, senza smettere di guardarla.
“voglio una cazzo di risposta!!” ansimava, con gli occhi lacrimanti.
“allora? Avete una fottuta risposta?!?”
“nessuno gli ha fatto del male Frank, è solo nato nel giorno sbagliato.”
“è assurdità…io…” si portò le mani ai capelli, disperato.
“da quanto lo sa Gee?”
“due mesi.” Rispose la signora.
Frank sgranò gli occhi.
Ecco perché gli aveva detto di non amarlo.
Ecco perché quella sera tutto sembrava così falso, così programmato.
Aveva preferito il dolore, piuttosto che stare con lui e condannarlo a una vita paurosa, sempre allerta con la morte che gli viaggiava a fianco.
Si sedette sul divano, l’unico oggetto del salone ancora intatto.
“è così assurdo…”
Helena si sedette a fianco e gli accarezzo i capelli.
“ l’ha fatto per te e lo fa ancora per te.” Gli disse, interrompendosi e guardando davanti a se per qualche secondo.
Frank la guardò, aspettando che continuasse.
“tutto questo…non…” sospira, lasciando che i suoi occhi verdi gli si riempissero di lacrime.
“non doveva succedere…il mio errore è stato quello di non averglielo detto. E quando l’ha scoperto era troppo tardi per lasciarti andare, ma lui ci ha provato lo stesso. Lo sai che ti ama e l’ha fatto solo per te! Lo sai che ti allontanerà di nuovo, finchè tu non capirai che…” Helena fu interrotta bruscamente da Frank, che alzandosi in piedi cominciò ad urlarle addosso.
“capire cosa? Eh? Lei mi sta dicendo che dovrei fregarmene? Uscire da quella cazzo di porta e dimenticare che esiste? Che senza di lui nella mia vita non riesco a vivere??” urlò, stanco del dolore che provava. Stanco di tutto.
Guardò helena deluso.
Sperava ancora che almeno lei potesse capire.
Le sue speranze si sciolsero quando la vide annuire.
“ma cosa ne sa lei?!” lacrime disperate solcavano le guance rosse del ragazzo.
“cosa ne sa di che cosa proviamo? Cosa ne sa dei miei sentimenti? Lei non c’è quando io e Gerard siamo insieme, non c’è quando parliamo fra di noi, quando ci baciamo o quando facciamo l’amore!!! Non po’ sperare che esca di qui. Perché non lo farò!”
Chiuse gli occhi lasciando che la sua voce creasse un grande eco nella casa.
Sospirò.
“io amo Gerard.” Disse, posandosi una mano sul petto, parlando con più calma.
“e non mi interessa se è un vampiro, se può uccidermi, se in quei momenti non lui. Io ci sarò, sempre. Anche se le mi dice che non è la cosa giusta o se lui tenterà di cacciarmi via. Lui ha bisogno di me e lei lo sa.” Vide alcune lacrime scendere dal volto segnato dal tempo, di Helena.
Sapeva che non avrebbe detto più nulla. Così si avviò su per le scale, nuovamente dal vampiro.
Si ritrovò nella stanza buia di Gerard e constatando che il ragazzo non si era destato dopo le sue urla. si sdraiò al suo fianco, passandogli il dito sul suo profilo, sorridendo.
“perché a noi Gee?” gli baciò tempia, desiderando di finirla.
Stare lì e lasciarsi guidare insieme dalla morte.
“ti ricordi quando ci siamo incontrati, Gee?” non aspettò la sua risposta, il vampiro continuava a dormire.
“Io si, sei stato il mio peccato più dolce, sei stato travolgente. In confronto a te, Amanda non era nulla.” Frank sposò la mano sui suoi capelli neri, notando il sorriso beato di Gerard per le carezze che il ragazzo gli stava regalando.
“sono stato stupido lo so…” il vampiro si votò e lo abbracciò sospirando nel sonno.
Frank si inebriò di quel contatto e seppe nel profondo che quella sarebbe stata una delle ultime volte in cui lo avrebbe stretto a se.




Quasi un anno prima…



Solito Bar, solita compagnia di amici e la solita birra. Forse l’unica che ti tiene veramente compagnia.
Frank si guardava intorno accarezzando svogliato i capelli chiari di Amanda, mentre la ragazza rideva, bevendo allegramente la sua vodka alla fragola.
Il ragazzo avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di avere qualcosa con cui distrarsi, si annoiava a morte.
La sua vita era solo una pallida versione della felicità. Quella felicità creata solo per dare un senso a quei giorni contorti e insulsi.
Voleva un brivido.
Quel brivido che da sollievo alle cose pensanti di tutti i giorni.
Posò un bacio leggero sui capelli di Amanda,poi alzando lo sguardo trovò quello che cercava da tempo.
Due occhi verdi lo fissavano.
Non erano due occhi comuni.
Il loro verde era penetrante, puro e tremendamente eccitante.
Si, eccitante.
E lo colpì brutalmente lasciandogli sulle labbra un sorriso sfacciato.
Gerard a pochi metri da lui, lo osservava.
E chi non notava quel ragazzo?
Era la versione sputata di un angelo peccatore.
Annegò nel suo sguardo nocciola per poi passare ad accarezzagli, con gli occhi furbi, il collo fino al petto con devozione.
I rumori pareva ovattati e come se potesse sentire il suo respiro anche a metri di distanza.
“ehi Gee?” il ragazzo moro non rispose neanche al suo amico Matt, impegnato com’era nella perlustrazione della tentazione.
Gerard gli sorrise.
Era malizioso, furbo ed eccitante.
Frank ebbe un lungo brivido che gli risaliva lentamente la colonna vertebrale.
Osservò il suo sorriso tirato e non lo perse di vista neanche, quando con gesti lenti uscì dal locale lasciando a Frank l’ultimo sguardo.
Quest’ultimo aspettò qualche minuto prima di prendere una sigaretta dal suo pacchetto e uscire dal quel bar che era diventato troppo stretto per lui.
Non disse nulla ai suoi amici, ne tanto meno ad Amanda.
Non lo trovò subito, ci mise un po’ per capire che il ragazzo stava appoggiato alla parete del locale, resa buia dal lampione che era fulminato.
Aveva una sigaretta fra le labbra e lento e peccatore la consumava con un sorrisetto beffardo.
Scrutò da capo a piedi facendo sentire Frank quasi in imbarazzo.
Il più giovane si avvicinò, lento.
“hai da accendere?” Gerard annuì nell’oscurità, avvicinando l’accendino alla sigaretta, che Frank si era portato alle labbra.
Aspirò il tabacco, buttando fuori il fumo da un lato delle labbra.
“sono Gerard.” Il ragazzo gli porse la mano che Frank afferrò prontamente.
“Frank.”
“si, so chi sei.” E gli sorrise, lasciandolo spiazzato, senza difese, con solo una grande voglia di baciarlo.
“ti vedo sempre a scuola.” Frank si maledì.
Possibile che non l’avesse mai visto?
O era talmente cieco da non riuscire ad individuare la perfezione?
Perso nelle sue riflessioni, non si accorse che Gerard gli si era avvicinato pericolosamente.
Era così vicino che il giovane poteva sentire il respiro regolare e caldo dell’altro sul viso.
Gerard sorrise beffardo mentre si avvicinava di più, lasciando che i loro corpi si sfiorassero e che i loro nasi si toccassero.
“ci ritroveremo all’inferno lo sai?”chiese Gerard. Frank fece un sorriso strafottente e loro agguantò piano per i capelli scuri, fino a fare aderire i loro corpi.
“non mi interessa.” Gli soffiò all’orecchio.
Si scostarono l’uno dall’altro dirigendosi successivamente vero la macchina di Frank.
Salirono nella vettura in silenzio.
Senza scambiarsi uno sguardo…o una parola.
Gerard abbassò il finestrino dell’auto portandosi sulla testa il cappuccio della sua felpa grigia, sorridendo mentre il vento gli schiaffeggiava la faccia.
Nel silenzio la vettura si fermò davanti ad un edificio isolato e rozzo.
Frank spense il motore ed entrambi scesero dalla macchina, sbattendo le portiere e lasciando che i rumore echeggiasse in quel posto desolato.
Erano davanti ad un motel.
Gerard cominciava a sentirsi sporco.
Sapeva che quello che stava facendo era sbagliato e non da lui, ma era talmente attratto da quel ragazzo che quel pensiero fu subito accantonato in una parte remota del suo cervello.
Entrarono nell’edificio e Frank senza indugiare si diresse alla reception dove richiese una camera.
Gerard a l suo fianco, guardava il pavimento, di un orrendo verde.
Il cappuccio gli copriva interamente il viso, nascondendo la fisionomia alla grassa signora dietro al bancone che curiosa li fissava.
Senza dire niente si incamminarono per il lungo corridoio e si fermarono davanti a una camera, precisamente la 314.
Gerard fu sicuro che non se la sarebbe mai scordato quella stanza, ma soprattutto di loro.
Frank varcò la porta entrando subito nella stanza e percorrendola a grandi passi.
Era nervoso.
Posò le chiavi sul comodino vicino al letto, per poi ispezionare la stanza.
Era veramente squallida.
Con quel copriletto marrone e quelle tendine a pallini.
Il più grande non si era mosso dall’uscio e stava a testa china guardandosi le mani, poi lentamente lo guardò e sorrise divertito alla sua espressione schifata rivolta alle tende. Infondo, dovevano solo scopare.
Tutto il resto non c’entrava.
Il più grande fece alcuni passi verso Frank che prontamente lo guardò negli occhi, per poi calargli il cappuccio da quei capelli neri fino ad accarezzagli la guancia rossa e calda.
Continuarono a non parlarsi e non lo fecero nemmeno dopo che le loro labbra si scontrarono in un timido bacio.
Fu un lento scontrarsi di labbra, dolcemente.
Gerard aspettò che Frank riaprisse gli occhi e quando lo fece, lesse tutto quello che voleva sapere per convincersi che non stavano sbagliando.
Ricapitolò di nuovo su quelle labbra, gustando il sapore di Frank, lasciando che la lingua sfiorasse la sua per qualche dolce attimo, prima di lasciar spazio alla passione, alla lussuria. Il moro lo trattenne per il capo facendo aderire il loro corpi frementi. Frank mugugnò soddisfatto, facendo scivolare le sue mani sul corpo del ragazzo, tracciando una mappa calda, fatta di sospiri. Gerard si tolse velocemente la felpa,buttandola a terra senza premura. Per poi andare di nuovo a catturare le labbra del ragazzo che lento si slacciava la camicia nera.
Gerard sospirò frustrato, vedeva la sua pelle bianca scoprirsi lentamente, mettendo a dura prova la sua resistenza. Frank va scivolare la camicia a terra, guardandolo con un sorriso beffardo sulle belle labbra. Gerard morse le sue, sapeva che non avrebbe retto a lungo. Si chinò a baciarlo ancora, giocando con quel piercing al lato del labbro inferiore, poi dirigersi verso il collo e riempirlo di baci e morsi, Gerard gli accarezzò la schiena con la punta delle dita, mentre il più giovane gli aveva sollevato la maglia per poi levargliela e lanciarla su gli altri vestiti a terra.
Si baciarono ancora, la lingua che richiamava l’altra a se con una forza sconcertante.
Mossero qualche passo, fino a buttarsi sul letto, dalle lenzuola ruvide.
Gerard osservava Frank sotto di lui, che gli sorrideva sornione. Tornò a baciargli il collo, sentendo deliziato i suoi sospiri che lentamente si trasformavano in qualcosa di più. Scese più giù tracciando una scia sul petto fino a fermasi all’ombellico. Frank tremò sotto quel tocco, lo sentì risalire e posare il suo petto caldo contro il suo.
“credi che…dovremmo fermarci?” chiese il moro. Frank scosse il capo.
“se...se siamo arrivati fino a qui...io non ho intenzione...di fermarmi…” detto questo, il giovane ribaltò la situazione, sedendosi su Gerard.
“allora piccolo Gee…cosa vogliamo fare...?” gli disse suadente. Gerard represse un brivido di eccitazione. La risposta arrivò chiara a Frank quando, il ragazzo sotto di lui prese ad armeggiare con la sua cintura a borchie. Sospirò lasciandosi sfilare i jeans scuri.
“ecco cosa voglio fare…” gli disse, alzandosi quel poco che bastava per sussurraglielo all’orecchio. Si stesero meglio sul letto, spogliandosi completamente ed accarezzandosi per scoprire lembi di pelle ancora celati dalle vesti. E quando furono uno di fianco all’altro quella sicurezza scomparve in un attimo.
Frank gli accarezzo il petto, nel piccolo passaggio fra i loro corpi.
“posso fare io?” chiese il più giovane,incerto. Gerard si morse le labbra per poi annuire e ritrovarselo su di sé. Frank gli baciò il collo in una muta promessa, scese poi fino all’ombellico, lasciando Gerard tremante con il respiro corto.
Quest’ultimo lo sentì muoversi insicuro. Finchè non guidò i suoi movimenti sul suo corpo. Lasciando entrambi senza parole e si ritrovarono a gemere incontrollati.
Gerard sentì dolore. Sentì una lunga fitta che pian piano si andava a spegnere contro le carezze decise di Frank, che si era fermato, ascoltando il suo lieve gemito di dolore. Fu quando il ragazzo sotto di sé alzò il capo per buttarlo all’indietro, che Frank decise di continuare.
Quando le forze cominciavano ad affievolirsi, si abbandonarono con ansiti decisi sul letto.
Frank lo guardò mentre ad occhi chiusi si mordeva il labbro inferiore e lo trovo bellissimo. Ancor più di quella persona che lo aveva attratto fisicamente. Era unicamente bello. Con quei occhi, che ora si erano aperti e lo fissavano con un leggero sorriso soddisfatto.
Frank si chiese se avrebbe mai provato quelle sensazioni con qualcun altro e sorridendo si abbandonò accanto a lui, sulle lenzuola umide e ruvide. Gerard si permise di accarezzagli lento i impregnati di sudore.
Fu solo uno sguardo.
Uno sguardo che diceva tutto o semplicemente niente.
Gerard lo baciò, dolce. E fu così che ricaddero nella passione.
Il mattino seguente dopo una lunga notte fatta di soli gemiti e ansiti, Frank si svegliò e scoprì di essere solo.
Gerard se ne era andato. Si alzò a sedere, guardandosi intorno. I suoi vestiti non c’erano più accanto ai suoi. Sospirò finchè non trovò un pezzo di carta abbandonato sul comodino di legno scadente. Sorrise.


“Just me and you, we’re here alone…again…”




Gerard si svegliò quando il sole era già alto e brillante nel cielo. Si stiracchiò mugugnando e sentendo dolore per tutto il corpo, accompagnato da un brutto senso di vomito. Guardò Frank che dormiva accanto a se, mentre delicato lo teneva stretto fra le braccia. Lasciò cadere sul lenzuolo una lacrima.
Cosa aveva fatto?
L’aveva uccisa.
Ed era sicuro che Frank non sarebbe più riuscito a guardarlo negli occhi.
Singhiozzò sussurrando delle scuse.
Frank aprì gli occhi, disturbato dai lievi lamenti che si levavano a fianco a lui. Quando si accorse di Gerard, lo strinse a sé ancora più stretto cercando di consolarlo.
“io…non…volevo...io…” diceva parole sconnesse Gerard, mentre si aggrappava al suo petto.
“cosa?” Frank non capiva.
“lei era lì…e…”trovò la forza di guardarlo negli occhi.
“io non volevo Frankie, te lo giuro non volevo…” frank gli accarezzò una guancia.
“l’ho uccisa…io…Amanda…” frank sgranò gli occhi. Guardò nei suoi occhi, insistente. Non era per la sua confessione, ma per il fatto che a Frank non importava.
“shht, non importa, davvero.” Era meschino pensare a questo, ma Frank non riusciva a provare pena per la sua morte.
“ma tu…tu l’amavi.” Frank scosse il capo.
“non ha importanza ora.” Disse, baciandogli le labbra inumidite dalle lacrime. Era una cosa brutta da dire lo sapeva, ma non riusciva ad addolorarsi. E fu solo per questo che gli dispiacque.
Gerard gli si svincolò piano, per girarsi e tirare fuori dal cassetto un oggetto. Frank sgranò gli occhi.
“dove l’hai presa Gee? Sei impazzito?” esclamò mettendosi a sedere.
“è di papà. La tiene sotto il suo letto.” Disse con voce candida, mentre osservava la canna delle pistola che teneva fra le mani tremanti.
“ho pensato tanto Frankie e questo per me sarebbe il modo migliore per uscire di scena.” Disse, annuendo alle sue stesse parole.
“no Gee!” Frank disperato si portò la mano al cuore.
“ti prego…amore è meglio così…io… sto facendo del male a troppe persone, sto uccidendo la bella persona che sei Frankie ed io non voglio.” Disse vicino alle sue labbra, prima di posarvi un leggero bacio. Frank lo guardò disperato, poi posò la mano sulla sua, che reggeva ancora la pistola.
“voglio venire con te.” Gerard ricominciò a piangere, scuotendo il capo.
“non rendere le cose difficili Frank.” Un attimo dopo, la mano di Frank raggiunse violenta la guancia del più grande.
“non essere egoista…io…ti amo…” frank pianse e lo abbracciò ripetendogli il suo amore.
“vuoi davvero venire con me…?” chiese incerto, Gerard. Il ragazzo accanto a lui annuì accarezzandogli la guancia rossa.
“non ti ricordi più Gee?” il ragazzo sorrise, fra le lacrime che non avevano smesso di cadere dai suoi occhi verdi.
“fino all’inferno…” sussurrò. Frank annuì e lo baciò, dolce lento, come una promessa e cominciarono a fare l’amore, come segnati dal destino.
“Fino all’inferno Gee…” sussurrò Frank, fra i respiri corti. Gerard gli strinse la mano sudata, in una muta richiesta.
Si persero in un ultimo bacio, mentre il piacere di quell’amplesso li portava ad accasciarsi sul letto sfiniti.




salveeeee!!me tornata!!!
ho deciso di aggiornare anche perché era da mooooooolto che non lo facevo!!! Spero che questo capitolo via sia piaciuto!!!!! Infondo devo ammettere(per soddisfazione di Rò.) che questo capitolo mi piace particolarmente…. Spero che la scena di sesso sia venuta come speravo perché…non scrivo quasi mai così come dire dettagliato… okay ora passo ai ringraziamenti:


Chemical Lady: JESS!!!!!!! Tesora!!! Ciao!!(mein got da quanto….) ich liebe dich!!! E non preoccuparti si sa che sei un po’ pazzerella no?ihihihihi grazie per il commento!! Davvero mi ha fatto troppo piacere e spero che questo capitolo ti sia piaciuto come gli altri!!!!! Ti voglio beneeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!! A presto!!!bacioni stratosferici!!!!(non sono maiala)

mcr_girl: nooooooooooooooooooooo non mi morireEEEEEEEEE!!! Lo sai che poi muoio anche io!!!!eh!!! visto ho aggiornato!!!!!!! Spero che il finale ti piaccia!! Adoro quando mi dici queste cose!!lo sai no? La solita nuvoletta rosa….!!!!! Grazie davvero per tutto ciò che fai sempre!!ti voglio tanto, ma tanto bene!!!!!!! Sempre!!!! Bacioni moglieeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!

my chemical vavvy,: oh dei davvero ti ho fatto emozionare?????MEIN GOT!!!!!!!!!! Che bello!!!! Però ora non mi piangere eh???lo so è un po’ triste…. Ma spero ti piaccia!!!!!!!!!! Grazie per i complimenti!!! E perché mi segui con questa storia!!!!!!! Davvero mille grazie!!!! Tanti baciiiiiii!!!!!


Grazie infine a chi leggerà e recensirò questo capitolo!!!!
Vi adoro.
Grè<3
  
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