Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: kerryjackson95    11/01/2014    1 recensioni
La piccola Susie era una dolce, intelligente e bella come tutti i bambini; sua madre era drogata e suo padre chiuso in un manicomio; Anna, sua sorella maggiore, era l'unica che l'amasse e si prendesse cura di lei, ma un brutto giorno morì investita da un camion mentre stava andando al mercato. Susie fu mandata dal nonno che si ubriacava e la violentò per due anni. Nei momenti di sconforto Susie saliva nella sua stanza per ascoltare il suo carrilon. Un giorno il nonno uscì di casa lasciandola in balia di se stessa, al suo ritorno trovò Susie morta in una pozza di sangue, in fondo alle scale: non si seppe mai chi la uccise, le sue ceneri furono buttate nel fiume perchè al nonno non interessavano. Perchè Susie fece questa fine atroce? Perchè nessuno arrivò in tempo a salvarla. Ma se qualcuno l'avesse salvata? Chi meglio di Michael? Susie è solo una de tanti bambini che hanno sofferto ingiustamente, ecco perchè penso sia importante regalarle almeno con la fantasia un finale più dolce e una storia un po' meno dura: perchè Susie ha visto cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Michael Jackson, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Michael si recò in salotto e si inginocchiò vicino al divano; la bimba sussurrò:
“Dove sono? In paradiso?”
“No! Sulla terra piccolina, per fortuna ti abbiamo trovato!”
“Dove mi trovo?”
“Nel posto giusto al momento giusto.”
“Chi sei tu? Il mio angelo custode?”
“No; sono solo quello che ti ha trovato?”
“Tu non mi vuoi fare del male vero?”
“No piccolina! Perché lo pensi? Hai paura di me?”
“No. Anzi, grazie.”
“Cosa ti è successo? Che ci facevi la fuori?”
“Scappavo.”
“Da chi?”
“Dal nonno.”
“Perché?”
“Perché è cattivo.”
“Perché dici così, sono sicuro che ora sarò in pensiero per te. Vuoi chiamarlo?”
Susie si tirò su di scatto e iniziò a piangere: “No, no per favore, non dirgli che sono qui, lui vuole farmi del male, mi picchia, mi strattona e… e…”
“Cosa?” disse Michael serio.
“E… mi fa delle cose brutte, brutte!” Susie scoppiò in lacrime.
“Ohhh… ohhh… ho capito piccolina stai tranquilla. Mi dispiace di avertelo chiesto. Non lo sapevo.” A Michael cadde una lacrima dagli occhi. La bambina singhiozzava disperatamente. Lui si sedette; la prese in braccio e le diede un sacco di bacini, le fece le coccole e le parlò sussurrando: “ Stai tranquilla piccolina, qui non c’è nessuno che vuole farti del male, siamo tutte brave persone; chissà quanto hai sofferto cucciola, ma non preoccuparti non succederà più… ci pensa Michael a proteggerti, se vuoi puoi vivere qui.”
Dopo aver detto così per tranquillizzarla Michael rifletté e capì che non poteva rimanere lì per sempre.
La bambina disse: “In quella borsettina che avevo a tracolla ci sono dentro tutti i miei documenti, li ho presi così non avrai problemi a causa mia se mi vuoi tenere con te.”
“Accidenti!” pensò Michael: “quant’ era intelligente quella bambina.”
“Di un po’…” disse Michael sorridendo: “Chi ti ha insegnato tutte queste cose?”
“Mia sorella Anna, quand’era ancora viva. Mi diceva sempre di portare i documenti con me ovunque andassi, anche solo per fare duecento metri.”
“Ah si… interessante, e cos’altro ti a insegnato?”
“Di guardare due volte prima di attraversare la strada, di aspettare sempre il verde per i pedoni anche se non passa nessuno; di non andare mai con nessuno anche se dice che vuole darmi qualcosa, di aspettare sempre che si alzino le sbarre del passaggio livello; di non accettare mai passaggi dagli sconosciuti…”
“Interessante!”
“Era un angelo… lei… lei mi voleva bene come fosse mia madre…”
“Immagino, ha fatto un buon lavoro e se tu sei così è anche grazie a lei.”
Susie si asciugò le lacrime, Michael prese un fazzolettino e le soffiò il naso, poi le diede un bacio sulla tempia e disse:
“Piccolina! Stai tranquilla… io ti voglio bene.”
“Lo so… anche se però non ti conosco.”
“Oh, che sbadato non ti ho neanche chiesto: come ti chiami?”
“Susanna Belinda Johnson. Però mi chiamano Susie!”
“Ah ok Susie è sufficiente, e quanti anni hai?”
“Sei, però tra qualche mese ne faccio sette.”
“Sembri più grande da come parli. Vuoi rimanere con me?”
“Si.”
“Allora, adesso ti presento la mia cameriera è molto dolce penso che ti troverai con lei; si chiama Diana. Diana!” chiamò Michael.
“Si Mike?”
“Questa è Susie.”
Diana si avvicinò: “Ciao Susie, come sei bella stai bene gioia?”
Com’era dolce coi bambini, Michael la adorava e non solo per quello, se solo avesse potuto dirle che la amava…
“Diana penso che Susie abbia bisogno di fare un bagno, poi ci penso io a darle i vestiti.”
Poi Susie disse: “Tu come ti chiami invece?”
“Tu… tu… non sai come mi chiamo?”
“No… come faccio a saperlo se non me l’hai detto?”
A quelle parole lo sguardo di Michael si illuminò; davvero c’era qualcuno che non lo conosceva?
“Mi chiamo Michael Joseph Jackson, ma tu chiamami Michael.”
“Ok. Quanti anni hai?”
“29 appena fatti.”
“Dai ora andiamo a fare il bagno.” Disse Diana prendendo Susie in braccio avvolta ancora nella coperta.
  
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