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Autore: sonsimo    31/05/2008    4 recensioni
Il sesto anno scolastico è cominciato da poco ed Harry è ancora sconvolto per la perdita di Sirius. Ron lo porta con sé ad Hogsmeade, per tentare di tirargli su il morale, ma la scelta si rivela davvero infelice: i Mangiamorte riescono a penetrare nel villaggio e a mettere le mani sul Prescelto per condurlo al cospetto di Voldemort. Ma qualcosa, durante l'attacco ai danni di Harry da parte di Bellatrix e gli altri scagnozzi del Signore Oscuro, fa sì che il destino del Ragazzo Sopravvissuto si intrecci con quello della famiglia Malfoy. Questa storia non tiene conto del sesto libro della saga.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Lucius Malfoy, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti
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DM 2

Capitolo2: I Mangiamorte ad Hogsmeade

 

Harry spalancò gli occhi. Quella voce ebbe il potere di farlo riprendere immediatamente dallo stato di torpore in cui si trovava dopo il trattamento di Tiger, anche se era ridotto talmente male che vacillò pericolosamente nel tentativo di rimettersi in piedi. Cercò con lo sguardo Ron e per i due amici fu come se per un attimo il tempo si fosse fermato.

Bellatrix Lestrange. Bellatrix Lestrange era lì ad Hogsmeade, insieme a chissà quanti altri Mangiamorte pronti a perlustrare ogni possibile nascondiglio nel tentativo di trovare Harry e portarlo al loro Oscuro Signore. Evidentemente le forze dell’Oscurità erano riuscite a trovare un modo per eludere la sorveglianza degli Auror e adesso il Ragazzo Sopravvissuto si trovava in grave pericolo. Era ridotto molto male ed era insieme a tre Serpeverde, figli di Mangiamorte, che si sarebbero presto ripresi dallo shock di udire quella voce inaspettata e avrebbero fatto di tutto per dare manforte a quei maghi adulti il cui compito era quello di catturare un ragazzino e portarlo al macello, di fronte al più grande e temibile Mago Oscuro di tutti i tempi.

Ron corse di nuovo accanto a Harry e lo afferrò per un braccio, aiutandolo a mantenere l’equilibrio dal momento che appariva terribilmente instabile.

“Cavolo! E adesso che cosa facciamo, Harry?” sussurrò, una punta di panico chiaramente percepibile nella sua voce.

Harry si morse le labbra. Non aveva nemmeno con sé il Mantello dell’Invisibilità, non sapeva proprio cosa dire per rincuorare Ron. Avrebbe dato qualsiasi cosa per evitare di coinvolgere nuovamente una persona cara in una battaglia contro le forze di Voldemort, dopo quello che era successo al Ministero della Magia, e invece, dopo così poco tempo, aveva di nuovo messo in tremendo pericolo la vita di un amico. Non avrebbe mai potuto sopportare che a Ron venisse fatto del male davanti ai suoi occhi dai Mangiamorte che dovevano catturarlo, non voleva assolutamente che il suo migliore amico venisse coinvolto. Strinse a sua volta il braccio di Ron e disse, concitato:

“Devi andare via, Ron, subito! Non devono trovarti accanto a me per nessun motivo!”

Ron impallidì, poggiò la mano sulla spalla di Harry e scosse leggermente l’amico, quasi come se Harry fosse stato addormentato e avesse dovuto svegliarlo:

“Ma che dici, sei impazzito o cosa? Non posso lasciarti solo, sei ridotto uno straccio, ti faranno a pezzi!”

“Proprio così! Finalmente Il Signore Oscuro avrà vinto, Potter!”

Non furono certo le parole di Goyle a provocare il tremito che percorse in quell’istante il corpo di Harry. Prima ancora di udirne il significato, infatti, il ragazzo aveva chiaramente avvertito il pericolo. La voce del Serpeverde era troppo alta. I Mangiamorte, a giudicare da ciò che avevano sentito poco prima, non dovevano essere troppo lontani, non avrebbero faticato a sentirlo. E a capire a chi si stesse rivolgendo. Infatti, immediatamente, udirono la voce trionfante di Bellatrix:

“Ho sentito il suo nome, da questa parte!”

“Dobbiamo allontanarci, Harry! Muoviti, dai!” Ron stava tentando in tutti i modi di soffocare il panico che gli stringeva lo stomaco. Prima che i due amici potessero muoversi, però, Tiger afferrò Ron per un braccio e lo scaraventò contro il muro, immobilizzandolo, muovendosi con velocità stupefacente per un ragazzo della sua stazza.

“Non andrete proprio da nessuna parte!” sibilò il Serpeverde, a pochi centimetri dal viso di Ron, mentre Harry cercava disperatamente di pensare a qualcosa, a una qualsiasi via di scampo per tirare fuori se stesso e l’amico da quel guaio. Ma i passi concitati dei Mangiamorte erano sempre più vicini, pochi istanti e i loro volti incappucciati sarebbero comparsi all’ingresso di quel vicolo isolato.

E questa volta non verrà nessuno ad aiutarmi. Questa volta Sirius non si materializzerà accanto a me.

Forse non mi importa che mi prendano. Forse non ha più senso combattere. Almeno, dopo sarà tutto finito.

Harry scosse la testa e si rimproverò mentalmente. Non poteva arrendersi, non poteva lasciarsi andare in quel modo! Aveva delle responsabilità e non sarebbe stato così egoista da dimenticarsene. Non c’erano molte speranze, certo, ma non aveva importanza.

Harry Potter avrebbe combattuto fino alla fine. E se necessario sarebbe morto combattendo.

Come i miei genitori. Come Sirius.

Portò la mano alla tasca della divisa ed estrasse la bacchetta. Non sapeva come sarebbe andata a finire, ma sperava almeno di riuscire a impedire che venisse fatto del male a Ron.

Non ebbe il tempo di puntare la bacchetta contro Tiger e liberare l’amico dalla sua stretta, perché negli istanti successivi avvenne tutto troppo in fretta. Gli occhi di uno dei testimoni di quella scena tuttavia videro, e riuscirono in seguito a ricordare, tutto ciò che accadde in modo talmente vivido, nei minimi dettagli, come se avessero potuto studiare tutti i particolari al rallentatore.

Anche la concezione del tempo può mutare, a seconda della prospettiva.

 

 

Il senso di oppressione e timore che si era impadronito di Lucius fin da quando aveva saputo dell’attacco ad Hogsmeade si fece ancora più consistente non appena il Mangiamorte si Materializzò al villaggio poco lontano dalla scuola del figlio. Draco era dalla loro parte, teoricamente non avrebbe dovuto avere niente da temere, ma Lucius conosceva fin troppo bene la follia della cognata e temeva che, presa com’era dal desiderio di catturare Potter per compiacere il loro Signore, se Draco le si fosse parato davanti non l’avrebbe nemmeno riconosciuto.  Non ebbe molto tempo per riflettere sulla questione, perché dopo pochi istanti udì una voce provenire da uno stretto vicolo poco lontano.

“Proprio così! Finalmente Il Signore Oscuro avrà vinto, Potter!”

Quelle poche parole rivelarono a Lucius diverse cose. Avevano trovato Potter, ma non era solo. Il ragazzo che aveva parlato doveva necessariamente essere un Serpeverde, e per di più figlio di Mangiamorte, dato che si era riferito a Voldemort con l’appellativo di Signore Oscuro.  

Lucius deglutì. Le possibilità che Draco si trovasse nei paraggi erano molte, troppe per i suoi gusti. Se solo avesse avuto il tempo per mettersi in contatto con lui gli avrebbe detto di rimanere al sicuro ad Hogwarts quel giorno, ma purtroppo da quando il Signore Oscuro aveva fatto evadere lui e gli altri dalla prigione di Azkaban non era riuscito a mettersi in contatto con i propri familiari.

Il volto di Bellatrix si contrasse in una smorfia di piacere e la donna cominciò a correre nella direzione dalla quale proveniva la voce, con il cognato alle calcagna. Imboccarono il vicolo buio e si trovarono davanti quella che apparentemente era una semplice zuffa tra ragazzini. In un angolo un energumeno teneva un giovane dai capelli rossi contro il muro, mentre un altro bestione sogghignava lì accanto. Il giovane più vicino a loro era di spalle, difficilmente riconoscibile per gli altri Mangiamorte nella semi oscurità di quella stradina appartata, ma Lucius non ebbe alcun dubbio, comprese subito che si trattava di suo figlio. Al centro del gruppetto, proprio di fronte a Draco che si muoveva nella sua direzione, vi era Harry Potter, la bacchetta stretta tra le dita e il portamento fiero.

Fu un attimo.

Bellatrix estrasse la propria bacchetta, talmente sopraffatta dalla gioia per aver trovato immediatamente il ragazzino che era la sua preda da non fermarsi nemmeno a studiare una qualsiasi strategia. Tutto ciò che voleva era mettere le mani sul ragazzo, portarlo al Signore Oscuro e venire riconosciuta come la sua serva più fedele. Il ragazzo che stava davanti ad Harry, che gliene impediva parzialmente la vista, ai suoi occhi era soltanto un ostacolo da abbattere il più velocemente possibile per raggiungere il proprio scopo. Senza alcuna esitazione levò la bacchetta e urlò la più orribile tra le Maledizioni, nella mente solo l’immagine degli occhi rossi di Voldemort, che l’avrebbero guardata con rispetto, con riconoscenza, finalmente.

Avada Kedavra!”

Con orrore Lucius vide il lampo di luce verde scaturire dalla bacchetta della donna. Era come se le immagini scorressero con lentezza esasperante di fronte al suo sguardo, ma per il resto del suo corpo accadde tutto in un lampo e non ebbe il tempo di muovere un solo muscolo per fare anche soltanto un misero tentativo di salvare la vita del figlio. L’urlo di dolore che stava per esplodere nella sua gola, però, si spense prima di venire alla luce, quando vide ciò che stava accadendo.

Draco era di spalle, non aveva visto la bacchetta della zia puntata contro di sé, aveva solo udito la formula urlata dalla Mangiamorte, ma non poteva sapere che la Maledizione era diretta proprio a lui. Si stava voltando lentamente, troppo lentamente per avere sentore del pericolo e potersi mettere in salvo.

Lucius spalancò la bocca, incapace di celare il proprio stupore, di fronte alla scena che gli si parava dinnanzi. Harry Potter, alle spalle di Draco, aveva visto chiaramente che l’Avada Kedavra non era diretta verso di lui. Avrebbe potuto rimanere immobile dove si trovava, a raccogliere le proprie energie per lo scontro ormai imminente e lasciare che Draco, che di certo fino a quel momento era stato lì a tormentarlo, cadesse ai suoi piedi morto. Invece Harry si mosse e ciò che fece provocò una fitta al petto di Malfoy, così forte da togliergli il respiro per qualche secondo, tanto era inaspettato quel comportamento.

Harry allungò un braccio verso il compagno Serpeverde, incurante dello strillo stupito che ricevette in risposta e si gettò a terra insieme all’altro ragazzo, salvandolo così dal colpo mortale. Nel farlo il Grifondoro, già debilitato dal pestaggio che aveva subito, battè violentemente il capo contro un sasso e perse i sensi.

Lo Stupeficium che venne immediatamente scagliato contro di lui dal Mangiamorte più vicino non sarebbe stato necessario.

 

 

Draco alzò il viso dalla polvere e immediatamente si voltò verso l’altro ragazzo, stupendosi di trovarlo accasciato e privo di sensi. Udì Tiger e Goyle strepitare, spaventati, e quindi correre via, probabilmente timorosi di venir colpiti anche loro.

Incredibile, gli era stata scagliata contro un’Avada Kedavra, a lui, un Malfoy, l’erede di una delle famiglie più vicine al Signore Oscuro! E Potter lo aveva gettato a terra…

Mi ha salvato la vita.  

Il giovane Malfoy fissò il viso sofferente del ragazzo accasciato al suolo accanto a sé. Ma perché mai aveva fatto una cosa del genere? Invece di approfittare del diversivo per scappare, per frapporre più distanza possibile tra se stesso e il pericolo, aveva impedito che L’Anatema Che Uccide lo colpisse. Un comportamento assolutamente inspiegabile.

E adesso Potter giaceva privo di sensi, mentre Bellatrix e le altre figure incappucciate si avvicinavano sempre di più, le poche fievoli speranze che aveva di salvarsi la pelle le aveva buttate via, per salvare la sua di pelle.

Draco Malfoy non era mai stato così confuso in vita sua.

Lanciò un’occhiata verso Ron Weasley, anche lui privo di sensi e a terra, evidentemente Tiger doveva avergli fatto battere la testa. I Mangiamorte sembravano troppo presi dalla vista di Harry Potter, finalmente indifeso e alla loro mercé, per accorgersi dell’altro Grifondoro. Draco si tirò su, quanto bastava per allontanarsi da Harry, e vide tutti i Mangiamorte precipitarsi attorno a lui, la risata folle di Bellatrix che echeggiava per la strada. Uno dei Mangiamorte si voltò verso Draco, scoprendosi il volto. Il giovane Serpeverde si ritrovò a fissare stupefatto gli occhi grigi del padre.

“Draco, allontanati immediatamente da qui.”

“Pa-papà…”

“Immediatamente, Draco!”

Il ragazzo si spaventò. Non aveva mai udito la voce di sua padre così carica di tensione, di timore. Si alzò del tutto e prese a correre, il più in fretta possibile, senza voltarsi a guardare, con la risata della zia che poco prima aveva rischiato di ucciderlo ancora nelle orecchie.

 

 

Lucius osservò con apprensione il figlio che si allontanava. Era salvo, almeno per il momento. Aveva rischiato davvero grosso, ma Potter lo aveva gettato a terra e aveva impedito che l’Avada Kedavra di Bellatrix lo colpisse.

Potter ha salvato la vita di mio figlio.

Spostò lo sguardo sulla figura del ragazzino a terra, privo di sensi e con il volto contuso, come se fosse stato appena picchiato. Capì che doveva esserci stata una zuffa tra i ragazzi, prima che loro arrivassero. Amycus sollevò con malagrazia il corpo inerte di Potter e se lo issò su una spalla.

“Andiamo. Il Signore Oscuro sarà orgoglioso del nostro lavoro!”

Prima che la notizia dell’attacco ad Hogsmeade potesse diffondersi a sufficienza per permettere ad una squadra speciale di Auror di giungere sul luogo, il gruppo di Mangiamorte si era già dileguato e aveva fatto ritorno al nuovo Quartier Generale delle forze dell’Oscurità, un vecchio castello disabitato da anni, appartenuto un tempo ad una delle più nobili famiglie di Purosangue, che adesso era circondato da incantesimi ancora più potenti di quelli che proteggevano Hogwarts, intessuti delle più terribili Arti Oscure.

                                                                                                                                                                                                                           continua...

Nota dell'autrice: Bene, anche il secondo capitolo è pubblicato! Sono molto contenta che la storia abbia suscitato l'interesse di alcuni lettori, e prima di passare ai ringraziamenti individuali per i recensori, un ringraziamento collettivo a coloro che hanno messo la storia tra i preferiti, spero che continui a piacervi! Quindi, passiamo alle recensioni:

Bob: Sono molto contenta che ti piaccia e ti incuriosisca, spero che continuerai a seguirla!

Hermione616: Ma certo che la continuerò, puoi stare tranquilla ^__^ Grazie per il commento!

WingsHP: In realtà Lucius avrà un ruolo di primo piano in questa storia, insieme a Draco. Narcissa ci sarà molto poco, invece, ma ci sarà. Spero che continuerai a seguirmi lo stesso, anche se non ami molto Lucius ^^''. 

Vale Lovegood: Sono contenta che ti piaccia e stai pur certa che la continuerò XD

Lela92: Grazie! Sono contenta che la storia ti piaccia e che apprezzi come è scritta, fa sempre molto piacere sentirselo dire! Spero che questo capitolo possa in parte soddisfare la tua curiosità, anche se suppongo che adesso avrai ancora più domande XP

Kiki87: Cosa dire di fronte a un commento del genere, che mi ha quasi commosso? Quanto l'ho apprezzato lo sai già! E' stupendo vedere come sia possibile che qualcuno colga alla perfezione ogni dettaglio, tutto quello che tu volevi trasmettere col tuo scritto. Dà grande soddisfazione. Grazie di cuore, Sara ^__^

E detto questo vi lascio e vi dò appuntamento a venerdì o sabato prossimo con il terzo capitolo: La testardaggine di un eroe. Grazie ancora a tutti e buon week end ^__^ Sonsimo

  
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