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Autore: LoveIsAlive    12/01/2014    2 recensioni
Cosa saresti disposto a fare pur di impedire che il mondo veda che la persona che tu ami si sta innamorando della persona sbagliata?
Questa non è la storia di una ragazza il cui cuore spezzato viene riparato da un ragazzo incontrato per caso.
Questa non è la storia di una fan che incontra il suo idolo e si innamorano.
Questa non è nemmeno la storia di bande di criminali, non parla di violenza, ne tanto meno di popolarità.
Questa storia parla della vita reale, di vere battaglie, di situazioni reali, di persone vere, di emozioni e relazioni concrete, ma in realtà c'è molto di più, c'è l'amore, quello vero, puro, che mette paura ma che tutti invidiano e ammirano.
La vita è complicata, porta battaglie e lascia le persone livide, questa è una situazione complicata ed io mi ci sto perdendo dentro.
-CREDITI-
Questa storia l'ha scritta una ragazza americana (penso), io la sto solo traducendo.
Seguitela su Twitter --> @givinjustinlove
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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“Sei qui per il colloquio pure to” lei mi chiese.
 
“No..I devo andare, grazie..”
 
Non avrei voluto lasciare l’edificio. Sarebbe tutto potuto essere un sogno.
Mandai un messaggio a Liam chiedendogli di venire a prendermi e portarmi poi a scuola. Non potevo credere a cosa mi era appena successo, ma questo momento di felicità non poteva durare troppo a lungo, perché sapevo che un colloquio era niente, sarebbe arrivato il momento in cui loro, facendo una selezione più approfondita, avrebbero capito che io non ero abbastanza per quello che cercavano.
Camminando verso il parcheggio vidi l’auto di mio fratello e cominciai a corrergli incontro, entrai e mi misi quasi ad urlare.
 
“Non guidare, prima lascia che io ti racconti chi ho appena incontrato” mi sedetti sul sedile del passeggero cercando di respirare.
 
“Chi è di così importante? hai avuto il lavoro?”
 
“È Justin Bieber” anche se mio fratello non ha mai avuto un ossessione per lui era comunque in shock.
 
“Stai scherzando?”
 
“No…Ho fatto un colloquio con Justin”
 
“Il colloquio sarebbe per lavorare per lui?”
 
“Bhe.. forse sono entrata nella stanza sbagliata e penso che loro abbiano sbagliato persona..”
 
“cosa intendi?”
 
“Loro mi hanno chiamato con un nome tipo ‘Allison Roseboom’ e io ho pensato che loro avessero solo sbagliato a capire o trascrivere il mio nome, quindi ho detto: 'mi chiamo Allison Rose, probabilmente stai cercando me’ poi si è rilevato che c’era una vera Allison Roseboom e lei ha un curriculum spietato ed io ho tipo finto di essere lei…”
 
“Tu hai finto di essere qualcun’altra?”
 
“Eh.. io… non sapevo cosa fare, loro hanno iniziato a farmi domande ed io ho solo risposto nel miglior modo possibile.
Ah, ci sarebbe anche un ultimo particolare.. il lavoro non è part-time, mi occuperebbe tutto il giorno.”
 
“Ma tu ancora non sei maggiorenne, non puoi avere un lavoro così impegnativo, che ti faccia lavorare per tutto il giorno”
 
“Eh.. si.. ma apparentemente Mrs. Roseboom ha già diciotto anni. Ma in ogni caso io dubito che scelgano me, loro probabilmente lo staranno realizzando proprio in questo momento.. ma è stato comunque divertente intanto che è durato ed ho incontrato Justin"
 
“Povera Allison Roseboom, quando farà il colloquio loro saranno come ‘signorina, lei è appena stata qui’..” Mio fratello cominciò a guidare verso la scuola intento che insieme urlavamo e cantavamo in auto.
 
“Ha ha ha.. Justin è come la cosa più carina e dolce sulla faccia della terra.”
 
“Hai fatto una foto? o un autografo?”
 
“Ma ovvio, perché la gente lo fa ai colloqui di lavoro.. ma in ogni caso lui mi ha preso il numero di telefono”
 
“Ben fatto, sorellina! È ora di andare a scuola ora. Ci vediamo più tardi, ti voglio bene…. prova a concentrarti, mi raccomando” mi urlò una volta scesa dall’auto.
 
“si..si..” come sarei riuscita a concentrarmi dopo tutto quello che era successo?
 
Camminai il più rapidamente possibile verso la porta di quella scuola fin troppo famigliare, e mi ricordai il motivo per cui la odiavo tanto. Come sempre c’erano tanti gruppi di amici impegnati a parlare di te e poi i gruppi dei popolari, in piedi difronte alla scuola con qualche strana convinzione che quello fosse il loro posto.
Riuscii a vedere Katherine Smith, la più popolare della scuola esprimere la sua opinione sul mio outfit. Io andai tranquillamente verso la porta della mia classe, ma ovviamente lei doveva mettermi noia.
 
“Hey, Allison, come va questa tua carriere musicale di cui desideri così tanto farne il tuo lavoro? non avranno mica intenzione di farti salire sul palco con quella faccia?”
 
Trovai divertente la quantità di tempo che lei dedicava a creare questi confini. Se solo lei sapesse cosa mi fosse appena successo non mi parlerebbe in questo modo.
 
“Hey Kate, come ci si sente ad essere una stronza? non hai ancora trovato un modo diverso di fare soldi?”
 
Lei mi guardò negli occhi “come ti permetti?” con gli occhi mi puntò la faccia, mi girai di spalle e mi allontanai dal suo noioso gruppo di ‘amici’. Entrai in classe, subito dopo il suono della campanella, e tentai di essere il più attenta possibile alla lezione. Ho ancora 2 esami prima della  laurea, non vedevo l’ora di andarmene fuori da questa scuola e cercare un lavoro che mi desse soddisfazione e gioia. 
Finalmente la scuola finì, per quel giorno almeno. 
Guardando l’orologio della scuola, realizzai che erano le 6 del pomeriggio, l’ora per me di prendere l’autobus per tornarmene a casa.
 
I sei giorni successivi li passai con la stessa routine: alzarsi, andare in classe, pranzare, tornare a casa, studiare.
Avevo pensato che anche oggi sarebbe stato lo stesso, ma quando ero sul bus, sulla via per tornare a casa, ricevetti una chiamata da un numero sconosciuto. Solitamente nessuno mi chiamava, sono troppo asociale per cose del genere.
 
“ehmm, ciao?”
 
“Ho, ehy, ciao, sto chiamando per parlarti del colloquio che hai fatto.”
 
“Oh, ciao” risposi. “Cosa vuole dirmi del colloquio?” Il giorno in cui incontrai Justin non se ne andò mai dalla mia mente per un solo secondo.
Ho rivissuto mentalmente ogni minuto dei 15 in cui sono stata dentro, cambiando l’ordine delle cose, immaginando come sarebbe potuto andare se non fosse stato così. Con tutti questi pensieri e viaggi mentali, il lavoro era passato distrattamente in secondo piano, non pensai che ne avrei parlato ancora.
  
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