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Autore: Tomoko_chan    12/01/2014    3 recensioni
Dopoguerra.
Hinata si sente disorientata e terribilmente sola. Ha perso Neji, ha visto la speranza di un Naruto tutto per sé sciogliersi come neve al sole. Finalmente vede tutto con chiarezza: il dolore provato fin dall'infanzia, la mancanza di amore, di qualcuno che avesse cura di lei. Si arrende alla sofferenza e cambia, diventando più cupa.
E se incontrasse un'anima altrettanto solitaria e cupa come lei?
Tratto dal testo:
-Spiegati meglio, poetessa. - disse lui, con quella solita aria strafottente.
-Credo che tu, fondamentalmente, sia una persona buona e pura. Ma… quello che ti è successo e il dolore che hai provato ti hanno reso una persona molto cupa.
-Allora anche tu sei una rosa blu.
Il modo in cui aveva affermato, in poche parole, che erano simili, le fece perdere un battito.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke, Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Non innamorarti di me.
Capitolo 7, Il giorno del legame.
 
“L’amore consiste in questo,
che due solitudini si proteggono a vicenda,
si toccano,
si salutano.”
-Rainer Maria Rilke
 
E così cercavo nella folla
due occhi come i miei;
nient’altro trovai
che occhi cupi e profondi,
comprensivi e dannati.
 
 
 
Quel giorno, Hinata era stata invitata da Sakura per un picnic. Si era presentata all’improvviso nei resti del cortile di villa Hyuga, dove la ragazza stava scorrendo il proprio tempo allenandosi con la sorella minore sotto l’occhio attento e severo del Capo Clan, che sorseggiava del thè.
<< Hinata, Hinata! Devo parlarti! >> aveva detto la ragazza nell’affanno della corsa.
<< Ah, Sakura… >> aveva mormorato lei, prima di venire folgorata dallo sguardo del padre, che la turbò << Da questa parte. >>
Seguita dalla ragazza, uscì a passo svelto dal cortile, andando dove una volta c’era la sua parte preferita: il piccolo giardino zen che dava sulla sua camera, così fresco e risalassante nella sua armoniosità.
Subito Sakura riprese a parlare << Hai saputo che presto Sasuke dovrà partire, vero? >>
La mora guardò l’amica. In effetti, per tanti giorni ci aveva riflettuto, da quando lo aveva saputo, anzi, era stato il pensiero fisso che l’ammorbava,  una vera e propria persecuzione. Non capiva perché ci pensasse tanto, talmente da farla entrare in confusione. Si chiese se, mentre annuiva, il suo stato d’animo trapelasse dal suo viso abbastanza da essere chiaro agli occhi della rosa.
<< Bene, ascoltami attentamente. >> continuò la ragazza << Oggi volevo portare il team 7 nel bosco, dove ci allenavamo una volta, per fare un picnic veloce. Però ho pensato che dato che hai legato con Sasuke e che i tuoi manicaretti sono piaciuti così tanto, potresti venire anche tu! Naruto mangia così tanto, perciò più cibo c’è, meglio è! E se mi aiuti sarà più facile, non credi? Allora Hinata? >>
La mente della giovane Hyuga si era già persa quando l’amica aveva detto di aver legato con Sasuke, e il complimento al cibo era stata la botta finale. Non aveva per nulla ascoltato il resto del discorso di Sakura, perché la sua mente aveva già preso una via diversa, cominciando a girovagare con la fantasia. Avevano legato? Era così evidente? Hinata sentiva delle visibili affinità fra loro, per non parlare del modo in cui lui le leggeva così facilmente dentro. Era stato così semplice e naturale abituarsi alla sua presenza, alla sua personalità scontrosa e cupa, al suo orgoglio, alla sua testardaggine… al suo profumo.  Così bello era stato riscoprirsi diversa, cambiata, maturata, mentre contemporaneamente si faceva conoscere da Sasuke, una persona così simile a lei da stupirla in diversi effetti. C’era un legame, quindi?
<< Hinata? >> la ragazza la richiamò e la Hyuga si riscosse, con un sobbalzo.
<< Emh… sì. >> affermò, appena si riprese, arrossendo un poco << Preparerò qualcosa e vi raggiungerò. >>
<< Perfetto! >> Sakura esultò, felice << Allora ci vediamo a pranzo. A dopo!>>
Andò via correndo, esattamente come era arrivata. Chissà perché era così in agitazione, poi.
Appena la vide scomparire dietro l’angolo, l’impulso di correrle dietro e disdire ogni cosa si era presentato prepotente in lei.
Si era già pentita di aver detto di sì.
 
 
Quando aveva sentito team 7, Hinata aveva immaginato che ci fossero stato anche il maestro Kakashi, il maestro Yamato e Sai. Invece, dopo aver percorso più di un miglio fra i detriti attraversando Konoha con un grande cestino da picnic al braccio, si era ritrovata davanti una scena meravigliosa, della quale ovviamente era l’intrusa.
Naruto era in piedi, imprecando e urlando contro Sasuke, comodamente coricato sul telo rosso steso a terra, che rispondeva secco e coinciso facendolo infuriare maggiormente, mentre Sakura si godeva la scena da seduta ridendo a crepapelle, intervenendo di tanto in tanto.
Rimase impalata a qualche metro di distanza, seminascosta da un fitto cespuglio. Si era subito pietrificata quando si era accorta di essersi insinuata nell’intimità di un gruppo già formato e tanto legato, nel senso stretto della parola. Una volta ancora, si pentì di aver accettato quell’improvviso invito.
Mentre osservava la scena, incontrò un paio di occhi neri e profondi. Quegli occhi scuri, quasi ciechi, sembravano scrutarla a fondo, tentando, probabilmente, di riconoscerla. Hinata non capiva perché sforzarsi inutilmente. Avrebbe potuto benissimo lasciarla lì, da sola.
<< Naruto, smettila. >> disse invece lui, ad alta voce << Stai scioccando la povera Hyuga. >>
Hinata si riscosse ed arrossì, sentendosi all’improvviso fissata da tre paia di occhi.
<< Hinata-chan! >> esultò felice il biondo, correndole incontro per stringerla forte, senza darle tempo di rispondere << Sono così felice che tu sia riuscita a venire! >>
<< Ehm… grazie per l’invito. >> disse la ragazza, un poco in imbarazzo << Ho portato qualcosa da mangiare. >>
<< Davvero? ‘tebayò! >> esultò Naruto, prendendo il cestino da picnic per vederne il contenuto << Woooooh! Quanta roba invitante! Tu si che sai cucinare, non come Saku…>> e subito la ragazza nominata intervenne per dagli un pugno, furiosa.
Hinata osservava silenziosa, curiosa di capire a pieno la dinamica di quel gruppo. Si sentiva profondamente a disagio, come se non dovesse far parte di quel momento, di quel gruppo così stretto e saldo, di quell’intimità particolare che prendeva luogo nel bosco di fine novembre, ricco dei colori delle foglie cadenti. Ad un tratto, si sentì trascinare via.
<< Vieni Hinata. >> disse Sakura, tenendola per mano << Siediti vicino a me. >>
In breve, tutti erano seduti sul telo rosso. La mora si trovava fra Sakura e Sasuke ed aveva lo strano presentimento che non fosse capitato per caso, ma che la sua amica stesse cercando di metterla più vicino possibile a Sasuke.
Allora ecco che risaliva su l’imbarazzo. Improvvisamente le sembrava che quel telo fosse troppo piccolo per quattro persone. Troppo vicina al ragazzo, troppo per sentirsi tranquilla e coraggiosa. Ecco riaffiorare il suo rossore, la sua goffaggine, la sua timidezza. Sentiva gli occhi di Sakura su di sé, come se stesse studiando le sue reazioni. Cercava di fare tante altre cose pur di non incontrare il suo sguardo. Silenziosamente, posizionava i vari bento al centro del telo, aprendoli per mostrare tutto ciò che aveva preparato.
Alla fine, quattro ciotole del ramen di Teuchi erano poste in mezzo alle altre vivande, per la gioia degli occhi di Naruto.
<< Hinata, ti sei ricordata che amo il ramen! Grazie! >> gioì lui, staccando le bacchette per cominciare a mangiare la sua porzione << Itadakimasu! >>
Presero tutti a mangiare e solamente Naruto e Sakura si scambiavano qualche frase, mentre Sasuke borbottava loro qualche cenno di assenso di tanto in tanto.
La mora osservava spesso Sasuke con la coda dell’occhio, cercando di carpirne i pensieri.
Indossava nei pantaloni di tuta neri, senza fronzoli, con sopra una maglietta scura con lo stemma degli Uchiha, accompagnata da una felpa aperta di un bel colore azzurro, piuttosto accesa per uno come lui.
Era così… bello. Quasi a suo agio in compagnia delle poche persone che non avevano paura della sua rabbia, della sua frustrazione, del suo muso lungo e del suo essere sempre ermetico. I suoi occhi neri vagavano, cercavano e sceglievano. Poco importava se non ci vedeva, se era in difficoltà: doveva sempre dimostrare di essere in grado di farcela da solo, anche di fronte ai suoi amici. Eppure, qualche sera prima aveva vinto il suo orgoglio e si era fatto aiutare. Si era mostrato umano e bisognoso, ma solo ai suoi occhi.
<< Smettila di guardarmi, Hyuga. >> mormorò il giovane, facendola sussultare per la sorpresa << Non sono un fenomeno da baraccone. >>
 << Scusami. >> rispose subito lei, tornando a fissare il cibo che aveva nella ciotola << Come hai fatto a vedermi? >>
<< Solo tu potresti trovare interessante fissarmi. >> asserì lui, prendendo un altro boccone di Sashimi.
Hinata ammutolì, riscoprendosi colpita e affondata. Era così facile per lui leggerle dentro, capirla al volo,
talmente tanto da spaventarla. Non capiva bene cosa fare, perché lui sembrava così forte e capace di qualsiasi cosa, mentre lei si sentiva piccola e impotente, nei suoi confronti. Non era capace come lui di comprenderlo, di leggerlo come se fosse un libro aperto. In quel legame c’era una forte diseguaglianza, nessun vero equilibrio. C’era chi dominava e chi subiva e questo non le piaceva affatto. Era troppo simile al rimanere in un angolo come aveva fatto con Naruto, donando tutto e facendo qualsiasi cosa nella speranza che lui prima o poi contraccambiasse. Era ancora più chiaro quanti errori aveva commesso avendolo davanti agli occhi: era stato tutto inutile, perché lui aveva solo occhi per Sakura. Inconsapevolmente, lui aveva dominato il gioco, poiché da lui dipendeva il loro destino, mentre lei non poteva fare altro che continuare a tentare. 
Hinata si irrigidì. Tutti quei pensieri le avevano fatto capire che desiderava avere anche lei un po’ di quello strano potere che c’era in ogni legame. Desiderava poter trascinare, non essere trascinata. Desiderava essere importante, unica e speciale, in ogni rapporto.
<< I pomodori. >> mormorò Sasuke, ridestandola dai suoi pensieri. << A me piacciono molto i pomodori. >>
Hinata lo guardò interrogativa. Perché adesso se ne usciva con quell’affermazione?
Sasuke sbuffò, annoiato. Gli toccava sempre dare spiegazioni.
<< Così ti ricorderai di cosa piace a me. >> affermò, tentando di fissare gli occhi nei suoi << Voglio che lo ricordi. >>
La ragazza sorrise immediatamente. Ecco che qualcuno la ritiene importante. Ecco quello strano potere.
Ecco, i suoi sogni realizzati.




 

Sono tornata con un nuovo capitolo!
Spero che vi piaccia, perchè è molto importante;
Hinata comincia a capire di non amare più Naruto
e comprende a pieno ciò che desidera,
che prontamente ritrova in Sasuke, cosa che la stupisce
ma al contempo la rende felice.
Lasciatemi qualche commento o lanciatemi qualche pomodoro n.n
 
   
 
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