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Autore: psychoE    12/01/2014    4 recensioni
Cercava la soluzione per essere felice, ma le sue speranze per lei erano quasi nulle.
Tutto ciò la rendeva triste, una ragazza triste e sola.
Lei era Ellie.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 “Ellie? Ellie svegliati o faremo tardi!”
“Mh, due minuti mamma” farfugliai ancora in dormiveglia.
“Sono troppo giovane per essere mamma!”
“Mamma Zacky! Ti ci vedo, amico”
D'un tratto spalancai gli occhi e mi sedetti sul letto, notando Jimmy e Vee davanti a me.
“Oddio, scusate! Stanotte devo aver preso freddo e prima mi era salita un po' di febbre...”
Mi guardavo in giro, ma di Brian non c'era traccia.
“Poche scuse, andiamo!”
“Ragazzi, non me la sento molto, non vorrei-”
E successe un'altra volta, ma adesso era Jimmy ad avermi caricata sulle sue spalle.
“Jimmy, giuro che ti mordo se non mi lasci andare”
Nessuno mi rispose, così continuai a parlare.
“Posso camminare con le mie gambe! Eddai”
“Ti mettiamo nel bagagliaio se non la smetti” disse Zacky, dandomi una pacca sul culo.
“Zacky, sei morto! Appena scendo di qui ti castro!”
“Uh, che paura!” continuò poi, gesticolando come una femmiuccia.
Appena posata sul sedile posteriore dell'auto di Jimmy, presi Vee per un orecchio.
“Cos'è che dicevi?”
“Va bene, va bene! Scusami!”
Lo lasciai andare e scoppiammo tutti e tre a ridere, ma bastò una domanda per farmi ripensare a Brian.
“E quel succhiotto?” chiese Rev, guardandomi dallo specchietto.
“Non è un succhiotto!”
“Oh sì che lo è, decisamente!”
Zacky gli da una pacca per farlo smettere e io lo ringrazio con lo sguardo, non ne volevo proprio parlare.
Arrivati a casa Haner, scendemmo dall'auto e Vee mi prese sottobraccio.
“Ellie!” mi fece cenno Matt, per risposta gli sorrido.
Anche Johnny viene a salutarmi, mi schioccò un bacio sulla guancia e tornò a maneggiare il suo basso.
Mi sedetti vicino all'amplificatore di Zacky, guardandolo mentre settava la sua chitarra.
“Sei il primo chitarrista mancino che vedo”
“Sono più figo, infatti”
“Oh, certo!”
Ovviamente non feci a meno di notare che Syn non c'era ancora, la voglia di chiedere dove fosse c'era ma non riuscivo a capacitarmi che mi interessasse veramente.
“Che fine ha fatto Gates?” chiese poi Jimmy a Matt.
“E' andato a prendere Michelle”
Tempo zero, sbucarono entrambi dal giardino, mano per mano.
“Eccoli qui, i due piccioncini! Avete fatto pace, vedo” continuò poi Johnny.
Entrambi sorrisero, scambiandosi un bacio sulle labbra.
Mi voltai per non vedere quella scena e iniziai a giocherellare con una ciocca dei miei capelli.
“E questo cos'è?” chiese Zacky sventolando un foglio trovato vicino agli strumenti di Synyster.
“Ah, ho abbozzato qualcosa oggi”
L'altro chitarrista iniziò a leggere il testo.
 
I found you here, now please just stay for a while,
I can move on with you around.
I hand you my mortal life but will it be forever?
I'd do anything for a smile, holdin' you till our time is gone.
We both know the day will come but I don't wanna live you
 
Michelle già lo guardava sorridendo, invece io stavo bruciando dentro...dalla gelosia.
Erano delle parole bellissime, non sembrava neanche possibile che potessero uscire da qualcuno come lui. Non riuscivo a capire perché si stesse accendendo come una fiamma dentro di me, una fiamma che mi portava ad essere gelosa, a pensare “Vorrei essere io al suo posto”.
“Grazie amore mio!” fece Michelle lanciandosi addosso a lui, che la abbracciò.
Finita la scenetta dei due, i ragazzi iniziarono a suonare, ma ero troppo pensierosa per ascoltarli.
Continuavo a fissare Brian, i suoi movimenti, le sue mani che si muovevano veloci su quello strumento, le sue smorfie. Avrei giurato che mi avesse ammiccato, ma forse lo immaginai. Lui adesso stava con Michelle, le aveva dedicato una canzone. Quel bacio che ci eravamo scambiati quella mattina fu tutta colpa mia, se non mi fossi gettata sulle sue labbra probabilmente non sarebbe successo nulla. Colpa mia, solo e solamente mia.
Passò più di un'ora e mezzo e neanche me ne accorsi!
“El! Come siamo stati?” mi chiese Jimmy euforico.
“Ah? Oh, fantastici”
Notai un pacchetto di Marlboro che sbucavano dalla giacca di Zacky.
“Hey, posso scroccartene una?”
“Anche due, tranquilla” rispose lui sorridendo.
Presi il pacchetto e l'accendino, uscendo dal garage e andando sul retro della casa.
Accesi la prima sigaretta e diedi il primo tiro, iniziando subito a rilassarmi.
“Come ti senti?”
La sua voce mi fece sobbalzare, strinsi i pugni e mi voltai.
“Ciao anche a te, Brian” dissi con un sorriso a dir poco falso.
Sfilò una sigaretta dalla sua tasca e si avvicinò alla mia per accenderla.
“Qualcosa non va?” mi chiese piazzandomisi davanti, dopo aver buttato fuori il fumo.
“Mh? No, figurati”
“Te lo leggo negli occhi” continuò avvicinandosi.
“Analfabeta”
Lo vidi ridacchiare, per poi dare un altro tiro.
Abbassai lo sguardo, continuando a fumare la mia sigaretta.
“Qualcosa ti turba...”
“Ascolta, perché non te ne torni dalla tua cara Michelle? Voglio solamente fumare in pace una sigaretta, non ho mai chiesto una seduta psicologica”
“Qualcuno qui è geloso”
“Ma fammi il favore” dissi roteando gli occhi.
Buttai la cicca rimasta e la calpestai, voltandomi per andarmene, ma lui mi prese per una mano.
Mi attirò al suo petto, riuscivo a sentire i battiti del suo cuore.
Teneva stretta la mia mano, avvicinò veramente troppo il suo viso al mio, i nostri nasi potevano toccarsi.
“Cos'hai tu che lei non ha?”
Me lo sussurrò con quella voce profonda e dannatamente calda, sentivo di poter svenire da un momento all'altro.
“Amore! Amore, dove sei?” la voce proveniva da michelle.
In un batter d'occhio ci dividemmo, lui tornò in garage e io rimasi sola.
Mi dovevo riprendere da quello che mi aveva appena detto Brian. Cosa intendeva con ciò? Stava solamente creando della confusione nella mia testa.
Rientrai, poi, anche io.
“Ragazzi, vi va di andare a bere qualcosa al Johnny's?” propose Matt, ricevendo un sì da tutti, o quasi.
“Io devo portare Ellie da...emh-” balbettò Zacky, cercando di salvarmi da un'uscita con Michelle e Brian.
“Dal parrucchiere” conclusi io, aiutandolo.
“Sì, esatto. Ci si vede stasera!”
I ragazzi ci salutarono dispiaciuti, così ci dirigemmo all'auto di Vee.
Stavo per aprire la portiera, quando una mano mi si poggiò sulla spalla e sentii il volto di qualcuno avvicinarsi al mio.
“Rossa.”
Come non riconoscere quella voce?
Fatto sta che non capii cosa intendesse, così non risposi ed entrai nel veicolo.
“Grazie, veramente”
“Figurati, non mi andava di vederti triste per qualche altra ora”
“Sei un tesoro! Allora, dove si va?”
“Dal parrucchiere! Ti voglio vedere con un colore diverso” concluse ingranando la marcia, ricevendosi la mia approvazione.
Arrivammo presto nel centro di Huntington Beach, lui mi portò da un suo caro amico e presto mi ritrovai seduta davanti a uno specchio con Zacky che alternava lo sguardo tra me e un catalogo di acconciature, scegliendo la migliore.
“Questa, assolutamente!” esclamò poi, mostrandomi la pagina.
Capelli sfilati fino alle spalle, riga a sinistra.
“Tutto questo tempo per un taglio così semplice?” borbottai.
“Anche troppo che ti ho accompagnata dentro!” disse facendo il finto offeso.
“Bene, per la tinta? Che colore vorresti? Bionda, castano chiaro, mora, rossa?”
Avevo davvero bisogno di starci a pensare? Di certo, no.
“Rossa.” risposi decisa.
Optai per un rosso veneziano per risaltare i miei occhi verdi.
Set, il parrucchiere, mi fece girare e solo al termine delle due ore potei vedermi.
Non mi riconoscevo più, ma dovevo ammettere che mi piaceva il risultato!
“Oh gesù, sei bellissima” esordì Zacky, squadrandomi dalla testa ai piedi.
Arrossii e gli sorrisi, per la prima volta dopo anni riuscii a sentirmi un minimo più carina.
Dopo aver pagato, uscimmo e ci addentrammo nelle vie illuminate del posto – dato che si erano fatte le otto di sera e mezza - , ero più felice che mai.
“Non saprò mai come ringraziarti, giuro! Sei fantastico”
“Oh avanti, non ho fatto nulla!”
“Dici? Mi hai fatto ritrovare quella cosa chiamata anche autostima, pensavo di averla persa”
“Una ragazza come te dovrebbe andare a dir poco fiera di sé stessa”
Il mio umore cambiò, quelle erano le stesse parole che Denise mi ripeteva da anni. Abbassai lo sguardo, sospirando.
“Sono state le persone a ridurmi così”
“Questa è la tua chance per cambiare, no? Noi non ti faremo stare così, qui puoi essere chi vuoi tu”
I miei occhi diventarono lucidi, se davvero fosse stato così, la mia vita sarebbe cambiata radicalmente.
“Ormai non ci spero neanche più” dissi affranta, mentre ci avvicinavamo al Johnny's.
“Hai solo diciotto anni, non puoi buttare tutto! Ti prometto che, qui, diventerai ciò che veramente vuoi essere. Ti aiuterò io!”
Mi scappò qualche lacrima di gioia, nessuno mi aveva mai parlato così prima d'ora, forse Zacky sarebbe stato il migliore amico che avrei sempre voluto avere.
“Hey, cos'è che non va?” chiese abbracciandomi.
“Per anni ho aspettato questo momento, non sapevo se un giorno sarebbe arrivato. Qui è tutto più bello, o almeno, quasi tutto”
Possibile che Brian fosse riuscito ad entrare nei miei pensieri a tal punto da pensarlo anche quando non c'entrava nulla?
“Cos'è quel 'quasi' ?”
“Emh...niente, tranquillo”
“El. Dimmelo, adesso”
“E' solo un po' di confusione”
“Spiegati meglio”
Per fortuna, la suoneria del mio cellulare mi salvò: era Denise.
“Den!”
“Tesoro, sei occupata?”
“Oh no, tranquilla, sono con Zacky”
“Zacky? Oddio, Vengeance?!”
Non pensai due volte a passare il telefono al mio, ormai, amico.
“Grazie per tutti questi apprezzamenti, ma non stai parlando con Ellie adesso”
Mi fece cenno di entrare nel locale e così feci.
Era alquanto grande e feci fatica a trovare gli altri, così mi sedetti al bancone per aspettare Vee, quando mi sentii toccare la coscia.
D'istinto mi spostai, notando che l'uomo che lo fece non era né affidabile né tantomeno sobrio.
“Bellezza, che ci fai tutta sola?”
“Sto aspettando un amico” continuai allontanandomi, ma lui mi bloccò per il polso avvicinandosi a me.
Puzzava di vodka andata a male, l'odore era quando rivoltante.
“Lasciami stare!” gli sbottai in faccia.
“Nel mentre che aspetti possiamo divertirci a modo mio”
“No, lasciami!” gridai cercando di dimenarmi ma con scarsi risultati.
“Avanti, voglio solo giocare un po'”
Iniziò a toccarmi, provocandomi a dir poco ribrezzo. Più cercavo di allontanarlo, più la sua presa su di me si faceva forte, mi stava facendo male.
“Avanti Set, lasciala stare” disse il barista, cercando di fermarlo ma beccandosi una sua occhiataccia.
“Andiamo” continuò poi, trascinandomi verso una stanza.
“Porca puttana, lasciami stare!”
Gli sferrai un calcio ma ciò che ottenni fu uno schiaffo. Tutto si stava trasformando in un incubo, iniziai a piangere e come se non bastasse quell'uomo mi tappò la bocca.
Sentii le sue mani scivolare dentro la mia maglia, toccare i miei seni con avidità, per poi andare nei miei pantaloncini e tirare giù la zip.
“Lasciami, ti prego!” gridai, allo stremo delle forze.
Improvvisamente, sentii il suono di una bottiglia rompersi e l'uomo cadde a terra.
Subito mi sentii abbracciare da qualcuno, il contatto con un'altra persona mi aveva messo paura tanto da cercare di staccarmi anche da quella.
“Piccola, fermati! Sono io!”
In mezzo secondo mi bloccai, alzando lo sguardo ed incontrando quello di Brian che mi guardava preoccupato.
Tremavo, lo guardavo e piangevo, non sapevo più cosa fare, ero spaventata.
“Va tutto bene, ci sono io qui”
“M-Mi ha toccata”
“Lo so, adesso non lo farà più, tranquilla”
“V-Voglio andare a casa”
A quelle parole, mi prese in braccio. Mi avvinghiai a lui, chiusi gli occhi e continuai a piangere con il capo appoggiato nell'incavo del suo collo.
Usciti dal locale, sentii toccarmi il braccio, così cacciai un urlo.
“Calma! E' Zacky”
“Cos'è successo?”
“Set”
Al suono di quel nome, mi strinsi ancora di più a Brian.
“Merda, giuro che lo faccio fuori”
“Stasera resto con lei, dillo a M...gli altri”
“Va bene, ciao El” concluse facendomi una carezza.
Arrivati all'auto, aprì le portiere posteriori e mi poggiò sui sedili, entrando anche lui con me.
“Prima di partire, devi calmarti”
“Le sue mani...”
“Non ti toccheranno più”
Mi sentivo a disagio, violata, male.
“Hey” mi sussurrò avvicinando il mio viso al suo.
“Guardami, l'unico che può toccarti adesso sono io, va bene? E tu non hai paura di me, giusto?”
Feci segno negativo con il capo, iniziando a calmarmi.
“Respira” continuò sussurrando, tenendo una mano sulla mia guancia.
I miei battiti si fecero sempre più regolari, fino a tornare nella norma.
“Adesso andiamo a casa” disse baciandomi la fronte “E bei capelli” concluse strappandomi finalmente un sorriso.





//ringrazio MaryShadyA7X per aver recensito il capitolo precedente e aleblabla95 per aver recensito il secondo :)
  
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