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Autore: Unhappy_Reader    13/01/2014    10 recensioni
|INTERATTIVA|
Panem, 60th Hunger Games. Altri ventitré tributi moriranno, un altro vincitore verrà acclamato. Ma sarete voi a mandarli nell'arena, a soffrire, a morire, a vincere con loro.
E allora, possa la fortuna essere sempre a loro favore.
TRIBUTI AL COMPLETO.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovi Tributi, Strateghi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La voce di Claudius Templesmith rimbombò nell'arena come un tuono romba durante il temporale.
- Attenzione, tributi. -
John, Violet e Ukrajina levarono istintivamente la testa al cielo.
- Per celebrare l'imminente conclusione dei giochi, gli Strateghi hanno organizzato un festino. Ma non sarà un festino normale, perché uno dei tre tributi rimasti cadrà. Dirigetevi alla Cornucopia dove vi verranno spiegate le regole. Chiunque non si presenterà verrà trasportato nel punto di ritrovo. Possa la fortuna essere sempre a vostro favore. -
Ma nessuno sarebbe mancato. Tutti avevano bisogno di qualcosa. Violet necessitava cibo alla svelta, John e Ukrajina avevano bisogno di medicine contro l'infezione che stava dominando sulle ferite causate dagli ibridi. In tre punti diversi dell'arena, i tributi si alzarono.
Emersero dalla foresta sul terreno nevoso e, fissandosi, si diressero in semicerchio verso la Cornucopia.
Due lacci inchiodarono i loro piedi e una piattaforma di metallo spuntò sotto di loro. Erano posizionati a due metri esatti l'uno dall'altro.
A cinquanta metri da loro si trovavano tre zaini con un numero ben impresso sopra. Distretto 2, Distretto 3, Distretto 10.
- Complimenti, tributi – la voce del presentatore tornò a parlare. - Non avevamo dubbi. Cominciamo. Ognuno dei tre zaini contiene una bomba. -
Lo disse così, senza convenevoli.
- Chiaramente, oltre all'ordigno c'è anche l'oggetto di cui avete bisogno. La bomba verrà innescata nello zaino dell'ultimo tributo che riuscirà a prenderlo. A questo punto, resteranno solo due tributi in gara. -
I ragazzi capirono. Un gioco mortale, una gara in cui il più lento moriva. Non erano ammessi errori.
- La vostra corsa avrà inizio fra tre secondi. -
Claudius Templesmith aveva detto che la fine dei giochi era imminente. Ma non era vero. I giochi erano appena iniziati.

Violet si lanciò in avanti con una furia che non sentiva sua. Gettava avanti le gambe fino allo spasmo, correndo selvaggiamente verso il numero 3, il numero 3, il numero 3.
Lanciò una rapida occhiata ai suoi avversari e scoprì di essere l'ultima. L'ultima l'ultima l'ultima l'ultima.
Si lanciò avanti gridando di terrore e riuscì a superare il ragazzo del 10. Doveva farcela, non esisteva nient'altro, solo lei e il numero 3, lei e il numero 3.
Ukrajina era partita sicura di sé. Era certa di essere la più veloce dei tre, e non si era sbagliata. Gli altri due le erano dietro di almeno tre metri. Ma fu proprio quello sguardo indietro che la fece sbagliare. Il suo piede incontrò un sasso e Ukrajina cadde a terra.
Cercò di rialzarsi subito, ma scivolò sulla neve e cadde ancora. La ragazza del 3 la superò la vide afferrare il suo zaino e gridare di sollievo.
Ukrajina riuscì a rimettersi in piedi; ora era alla stessa distanza dagli zaini del ragazzo del 10. Percorse di corsa quegli ultimi cinque metri che la separavano dallo zaino contrassegnato col numero 2. Ukrajina e John tesero le mani verso le cinghie nello stesso momento e sollevarono il loro zaino. Ma questo John lo fece un attimo prima.

La bomba esplose e un colpo di cannone sparò immediatamente. Il corpo di Ukrajina Ocean schizzò in aria e quando ricadde a terra di lei rimaneva solo qualche brandello insanguinato.
John e Violet si guardarono.
- Andiamo nella foresta e apriamo gli zaini. Per prima cosa – suggerì Violet.
- Sì, hai ragione – acconsentì John.
- Allora... ci si rivede tra poco. -
- Ci si rivede. -

Violet mangiò e John curò le sue ferite. Entrambi fecero passare il maggior tempo possibile. Quando il sole cominciò a picchiare direttamente sopra di loro, segno che era circa l'una, si decisero ad andare. Era l'ora.
Si ritrovarono poco distanti da dove quella mattina avevano cominciato a correre, a trenta metri dalla Cornucopia. Si guardarono negli occhi e Violet estrasse piano il suo coltello.
Non ci sarebbero state discussioni, addii, gesti di compassione. Tutto quello che John aveva sperato si infranse in quel gesto dell'avversaria. 
Aveva estratto il coltello, segno che avrebbero combattuto e uno dei due avrebbe ucciso l'altro. Si sarebbero battuti nella neve, procurandosi ferite, piangendo nella consapevolezza di come la capitale li avesse trasformati. Il sangue di entrambi avrebbe macchiato la neve, ma solo uno dei due sarebbe morto. 
Chi sarebbe riuscito a diventare un assassino più in fretta e nel modo peggiore avrebbe vinto. Forse era meglio perdere, forse era meglio morire nella neve con le mani bianche.
Quando sarebbero tornati a casa, i fantasmi di tutti, di tutti e gli altri ventitré tributi li avrebbero accompagnati.
Perché John e Violet se li ricordavano tutti. Si ricordavano persino i ragazzi morti il primo giorno. Si ricordavano di Anakeen Liam Wool, di Sil Alba, di Others Brumn, di Peter Enfatil, di Serafyna Caught. Nomi dispersi, destinati ad essere dimenticati.
Ma non da loro. No, loro non avrebbero dimenticato un solo, singolo nome, né una sola sola, singola faccia. Rim Thorn, Foma Konon, Manuel Black, Jude Blade, Layra Likke, Arany Hampson, Merilah Kippy, Ukrajina Ocean, Tiger shorts, Morzan Mors, Latvia Almonds, Annalisa Viride, Jeredith Camille Cohen, Jonah Rye Samules, Evan McHole, Cassandra Lovelace, Magnus Starkweather.
Quanti ne erano morti... erano solo ventidue, ma nel ripetere il loro nome sembravano miliardi. E poi se ne sarebbe aggiunto un altro. Violet Pitfal. O John Tailor.
Un fiocco di neve cadde fra gli ultimi due tributi rimasti, contornato dalla fredda luce solare.
John estrasse a sua volta il coltello. Ormai l'aveva capito.
Si sarebbero affrontati così.
Da bestia a bestia.

Angolo Autore
Allora, dico subito che farò il “discorsetto conclusivo” qui, così da non... intaccare il capitolo finale. Prima la consueta scaletta, però.

Ukrajina Ocean, tributo femminile del Distretto 2.

Voglio ringraziare tutti voi, voi che avete creato questi fantastici personaggi, voi che con le vostre recensioni mi avette compiaciuto migliorato, divertito, emozionato, voi che continuate a seguirmi, voi che ritagliate del tempo per leggere, per commentare questa storia. Siete stati formidabili per tutto il tempo in cui siete rimasti con me.
Sì, perché qualcuno mi ha abbandonato, ma io non ci sono mai rimasto male, credetemi. Grazie, davvero grazie. 
Devo darvi due avvisi:
  • Il primo è che non so quando pubblicherò la song-fic, anche perché sono molto combattuto fra due canzoni di Adele e non so davvero quale scegliere. Comunque di sicuro arriverà entro gennaio.
  • Il secondo è che ora mi sono lanciato in un nuovo progetto, “Cronache di Arthesia”, una storia originale fantasy (sono arrivato al terzo capitolo), e che ora mi dedicherò a quello. Questo vuol dire che per un po' mi assenterò come autore dalla sezione Hunger Games, ma continuerò a frequentarla assiduamente come scrittore, su questo non c'è dubbio. Penso che farò ritorno, prima o poi, alle FF su questa meravigliosa serie, ma non so assolutamente quando.
Detto questo, vi saluto e vi ringrazio ancora per tutto.
Ci vediamo al prossimo capitolo, l'ultimo, con cui si concluderà “The 60th games”. Parlerà dello scontro tra Violet e John, scoprirete il vincitore, e poi penso che inserirò un breve trafiletto con le storie delle varie famiglie dei caduti (non tutti, però! Quindi se il vostro manca non offendetevi) e, chiaramente, del vincitore. Di quest'ultimo un po' meno perché con la song-fic si tratterà esclusivamente di lui.
A pr... *piange*
Silente996
  
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