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Autore: Despicable Meggs    13/01/2014    6 recensioni
OS a tema natalizio dedicata alle mie fedeli lettrici/lettori!
È quasi Natale, ed il momento perfetto per riflettere sulla propria vita e sul proprio futuro. Cosa succederà a Tony e Ziva questo Natale? Avranno delle sorprese? Non vi resta che leggere!
Ovviamente OS TIVA totally Fluff! Fatemi sapere se vi è piaciuta! :D
Buon Natale a tutti!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tiva's Holidays'
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Afternoon
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Ziva aveva appena fatto addormentare Lena sotto gli occhi incantati di Tony. La mise nel passeggino e la coprì per evitare che prendesse freddo.

"Perché mi fissi così, Tony?" chiese lei.
"Così come? Ti sto solo guardando..." rispose lui.
"Sembri inceppato" disse lei.

Tony si fermò un attimo a pensare alle ultime parole di Ziva, poi capì.

"Intendi dire incantato. E si lo sono, Zee. Sono incantato da nostra figlia e dalla tua bravura" ammise Tony.

Lei si avvicinò e gli diede un bacio, poi appoggiò la testa sulla sua spalla e disse "Che dici, mangiamo anche noi qualcosa prima che continui con il mio racconto?".
"Ottima idea, ti va se preparò un po' di pasta? È Natale non possiamo ordinare la pizza..." rispose Tony.
"Per me va bene qualsiasi cosa" disse.

E infatti poco meno di mezz'ora dopo si sedettero a tavola per mangiare la pasta che Tony aveva preparato.

"Sai, credo che se tu fossi stato con me mentre ero incinta ti saresti ritrovato a cucinare piatti come questi e tutte le ore del giorno e della notte" affermò Ziva mentre mangiava.
"Avevi le voglie, occhioni belli?" scherzò Tony.
"Puoi dirlo. Ho fatto impazzire mia zia in alcune occasioni" disse lei ridendo.
"Una volta, per esempio, mi sono svegliata nel bel mezzo della notte con una gran voglia di cibo cinese. Non riuscivo a riaddormentarmi così presi la giacca e feci per uscire e andare a cercare un Take-Away aperto. Mia zia se ne accorse e si offrì di andare lei al posto mio. Ha girato più di un'ora per trovare quello che volevo. E sai qual'è la cosa peggiore? Che quando è tornata ho fatto in tempo a dare due solo forchettate al riso prima di correre in bagno perché stavo male. Penso che siamo andate avanti a ridere di questa storia per almeno un mese" raccontò lei.

Tony rise immaginandosi la scena e provando a pensare a cosa avrebbe fatto se fosse stato presente.

"Sei stata molto male?" le chiese dopo aver smesso di ridere.
"Un po'... Come tutte le donne che aspettano un bambino suppongo..." disse Ziva.

Finito il pranzo tornarono a sedersi sul divano. Lena dormiva ancora e Ziva era pronta a continuare il suo racconto.

"All'inizio del sesto mese ancora non eravamo riusciti a scoprire il sesso, tu figlia si nascondeva sempre e la dottoressa non riusciva a capire se fosse maschio o femmina" iniziò Ziva.
"Così ogni ecografia che facevo speravo che fosse la volta buona e invece tornavo a casa con l'incognita. Ormai io e mia zia eravamo rassegnate a scoprire se fosse maschio o femmina al momento del parto" continuò.

"Scommetto che eri molto curiosa di sapere il sesso" disse Tony.
"Si lo ero... In realtà all'inizio avevo pensato di non farmelo dire, di aspettare e avere la sorpresa alla fine. Però poi la curiosità era troppa... E volevo pensare ad un nome e sistemare tutte le sue cose in modo che alla nascita fosse tutto pronto" spiegò lei.

Approfittando del fatto che la figlia dormiva e che Ziva non la stava tenendo in braccio, Tony si avvicinò a lei e la prese tra le braccia. Le fece appoggiare la testa sulla sua spalla e iniziò a coccolarla.
Le era mancata davvero tanto e ora che era lì, l'unica cosa che voleva fare era stringerla. E questo a Ziva di certo non dispiaceva. Anzi, sarebbe rimasta in quella posizione tutto il giorno se avesse potuto.

"Continua a raccontare" le sussurrò Tony all'orecchio.

Ziva si sistemò bene tra le sue braccia e continuò il suo racconto.

"Un pomeriggio avevo la visita dal ginecologo e mia zia come al solito mi accompagnò. Speravo davvero che fosse la volta buona... Avevo così tanta voglia di sapere che mi sognavo la notte il momento in cui scoprivo il sesso" disse lei.
"E cosa sognavi, un maschio o una femmina?" domandò Tony.
"Entrambi. A volte un maschio a volte una femmina. La realtà era che non mi importava... Finché era sano e non c'erano problemi, che fosse maschio o femmina non era importante. Comunque quel giorno eravamo nella sala d'aspetto del medico e vedemmo entrare una signora con una pancia enorme e cinque bambine al seguito" raccontò Ziva.
"Cinque bambine ed era incinta di nuovo?" disse Tony sconvolto.
"Si... Nettie le chiese di che sesso era il nascituro e lei rispose che era un'altra femmina" affermò Ziva ridendo.
"Ti giuro Tony, sei femmine. Ok, io adoro le bambine, ma ti immagini stare dietro a sei ragazzine? Deve essere veramente faticoso" aggiunse lei.

Tony era pietrificato, provò a pensare a lui con sei figlie femmine.

"Ma come gli è venuto in mente di fare sei figli?" chiese sconvolto.
"La signora ci raccontò che stavano cercando di avere un maschietto... Ma a quanto pare non era destino che accadesse perché ogni volta che rimaneva incinta nasceva una bambina. Avevano deciso che quello sarebbe stato l'ultimo figlio" spiegò lei.
"E ci credo... Io provo tanta compassione per quel povero uomo, Zee... Ti immagini sopportare tutte quelle donne in casa?" affermò Tony.

Ziva gli diede una gomitata.

"Vuoi dire che siamo insopportabili?" disse fissandolo negli occhi.
"Ma certo che no... Però fate squadra. E sette contro uno non è equo" rispose lui.
"Hai ragione..." disse lei ridendo.
"Ma torniamo alla nostra storia... Dopo poco la dottoressa mi chiamò nello studio. Te lo giuro ero così nervosa" iniziò lei.
"Perché nervosa? Temevi che qualcosa non andasse bene?" chiese Tony.
"In realtà ero nervosa ad ogni ecografia o controllo... Volevo che tutto fosse perfetto. Ma quel giorno era nervosa perché sentivo che era il momento. Che avrei scoperto il sesso. Infatti a metà dell'ecografia la mia dottoressa disse che quella volta era quella giusta. La bambina era in una posizione in cui si riusciva a vedere..." rispose lei.




Flashback




"Ok, allora questa volta ci siamo. Ziva, sei pronta a sapere se avrai un maschio o una femmina?" chiese Sarah, la ginecologa di Ziva.

Lei strinse forte la mano a sua zia e annuì.

"Bene, fammi dare un'occhiata per essere sicura..." rispose la dottoressa.
"Dunque... Ti annuncio che dopo tanta attesa sono felice di dirti che avrai una bella bambina, congratulazioni" aggiunse Sarà sorridendo.

"Una bambina..." ripetè lei sottovoce, quasi incredula.
"Si Ziva, è una femmina. È sana e sta crescendo bene. È tutto perfetto" aggiunse Sarah.

Nettie asciugò una lacrima dal volto di Ziva. Sapeva che era dovuta all'emozione del momento, ma forse anche ad un po' di tristezza per non aver potuto condividere quell'esperienza con l'uomo che amava.

"Zia" disse Ziva dopo essersi ripresa "È una bambina... Ora dovrai aiutarmi a cercare un nome".

Le diede un bacio sulla fronte e disse "Certo che ti aiuterò tesoro. Ora andiamo a casa, festeggiamo con una fetta del tuo dolce preferito e facciamo una lista con i nomi più belli ok?" le disse.




Fine flashback





"Eri felice che fosse una bambina?" chiese Tony.
"Molto felice... Sarei stata felicissima anche di un maschio ma ho quasi preferito che fosse una bambina... Non lo so il perché" ammise Ziva.

Ziva fece un attimo di pausa, si strinse di più a Tony e iniziò ad accarezzargli il petto.

"Sai in quei giorni ero un po' triste... Avrei voluto chiamarti e gridare che stavi per diventare padre di una bambina, ma io non ti avevo nemmeno detto di essere incinta... Sono stata stupida, avrei dovuto dirti tutto dal principio" aggiunse.

"Hey, non sei stupida. Hai fatto quello che ti sentivi, per quanto fosse una decisione difficile da prendere" le disse dandole un bacio sulla testa.

Ziva sorrise, apprezzava che Tony non fosse arrabbiato con lei.

"Tu sei felice che sia una bambina? Voglio dire... Preferivi un maschio?" domandò Ziva.
"Non avendo mai pensato di diventare padre, non me lo sono mai domandato ma... È così bello avere un figlio che non mi interessa. Comunque sono felice che sia femmina... È così bella..." rispose Tony.

Rimasero un po' in silenzio sul divano, poi Ziva guardò l'orologio. Erano già passate più di tre ore da quando Lena si era addormentata.

"Dovremmo svegliarla, adesso. Altrimenti stanotte non dormirà e ci toccherà di rimanere svegli con lei. E credimi non è divertente" disse Ziva.
"Quante volte ti è capitato di passare la notte in bianco perché lei non dormiva?" chiese Tony curioso.

Ziva si fermò un secondo a pensare.

"In realtà non molte, ha sempre dormito bene. Avrà preso da te..." disse ridacchiando e riferendosi al fatto che a Tony piaceva dormire.
"Però mi ricordo di una volta in cui stava male, aveva le coliche e sono stata sveglia tutta la notte. Non ha fatto altro che piangere e gridare. Anche mia zia non chiuse occhio, abbiamo provato di tutto per farla dormire... Quelli erano i momenti in cui mi mancavi di più, saresti sicuramente stato in grado di farla stare meglio" raccontò Ziva.
"Beh, per quanto avrei voluto aiutarti non penso che in quel caso avrei potuto fare molto, Zee" ammise Tony.

Ziva si sollevò da Tony, gli era rimasta appiccicata tutto il tempo. Gli diede un baciò e si alzò dal divano.

"Vado a prendere la sua merenda, adora gli omogeneizzati alla frutta. La svegli tu?" disse.
"Io?" chiese Tony insicuro.
"Si... Guarda non è difficile, credo che tu ce la possa fare" rispose Ziva andando in cucina.

Tony si sentì stupido, ma aveva paura di sbagliare. Non lo aveva mai fatto e non voleva che sua figlia si spaventasse nel vedere lui e non Ziva.
Lentamente si avvicinò al passeggino nel quale Lena stava dormendo e si chinò alla sua altezza.
Spostò la copertina che la bambina aveva addosso e le accarezzò una manina guardando le dita. Erano così piccole e così perfette.

"Hey, Lena... È ora di aprire gli occhietti tesoro" disse senza parlare troppo forte. La bambina si mosse senza però svegliarsi. Così Tony decise di riprovare.
"Bella addormentata nel bosco, devi svegliarti ora... La mamma è andata a prendere la tua merenda... Non la vuoi?" disse.

Lentamente Lena aprì gli occhi, li stropicciò con le manine e si mise a guardare Tony.
Lui le accarezzò il viso con una mano sperando di non spaventarla.
In tutta risposta Lena sputò il ciuccio che aveva in bocca e sorrise. Poi afferrò la mano di Tony e si infilò in bocca una della sue dita.

"Ah, ma allora è un vizio" disse Tony divertito dalla scena mentre le toglieva dalla bocca il dito e le rimetteva il ciuccio.

Prese Lena, che stava ridendo, in braccio e si mise seduto sul divano. Si meravigliò di quanto fosse allegra quella bambina. A parte quando si era messa a piangere perché aveva fame, per il resto del tempo aveva sempre sorriso.

Proprio in quel momento Ziva entrò in salotto e vide la figlia in braccio a Tony che rideva.

"È già innamorata di te, come darle torto" commentò lei.
"Il fascino DiNozzo ha colpito ancora" rispose lui scherzando.
"Ma ecco che la mamma ha portato la merenda. Sei pronta a mangiare?" aggiunse lui parlando con la figlia.

Ziva portò il passeggino vicino al divano e disse a Tony di rimetterla dentro.

"No, la tengo in braccio" rispose lui.
"Credimi è meglio se la metti nel passeggino o ti troverai ricoperto di omogeneizzato" gli consigliò Ziva.
"Non importa... La tengo in braccio" ripeté lui convinto.

Così Ziva iniziò a darle da mangiare e come previsto Tony si ritrovò appiccicato di frutta. Ad ogni cucchiaiata Lena si infilava le manine in bocca e poi se le asciugava sulla maglia di Tony.
A fine merenda La maglia di Tony era da buttare.

"Io te lo avevo detto" disse Ziva pulendo la bocca della figlia.
"Beh è stato divertente" commentò lui.
"Se nostra figlia è sempre stata così brava anche prima di nascere, la tua sarà stata una delle gravidanze più facili della storia" disse Tony notando che Lena era davvero una bambina tranquilla.

Ziva accarezzò il volto della figlia, sorridendo. Ma Tony poté notare un velo di tristezza nei suoi occhi.
"In realtà non è stato tutto tranquillo..." disse lei.
"Cioè? Che è successo, Zee?" chiese preoccupato.
"Ziva...?" ripeté lui non ricevendo risposta.

Lei lo guardò e sorrise.

"Io cambio Lena e tu vai a cambiarti maglietta, poi te lo racconto. Ok, amore?" propose Ziva.
"Va bene, amore" rispose lui.












Note dell'autrice:

Ecco un nuovo capitolooooo!
Mi ero dimenticata di dirvi che questa storia l'avrei aggiornata ogni lunedì...
Ok, beh... Questo è il terzo capitolo e per questa storia saranno cinque in tutto, qui di ne restano due! :)

Che ve ne pare? Ziva ha raccontato altri dettagli tra cui il giorno in cui ha scoperto che aspettava una bambina! Awwwwww *-*
Per la storia della donna con sei figlie femmine mi sono ispirata ad una mia amica... Lei ha cinque sorelle e sono in sei perché i genitori cercavano di avere un maschietto! XD

Quanto è dolce Tony con Lena?! Awwwwww

Comunque sono stata cattiva, lo so... Non vi ho detto cosa è successo a Ziva... Lo scoprirete nel prossimo capitolo quando lo racconterà a Tony! XD
Qualcuno ha qualche idea? :)
Vediamo se ci azzeccate! Ahahhahah

Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo!
A lunedì prossimo!

Baci, Meggie. 
  
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