Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Despicable Meggs    06/01/2014    6 recensioni
OS a tema natalizio dedicata alle mie fedeli lettrici/lettori!
È quasi Natale, ed il momento perfetto per riflettere sulla propria vita e sul proprio futuro. Cosa succederà a Tony e Ziva questo Natale? Avranno delle sorprese? Non vi resta che leggere!
Ovviamente OS TIVA totally Fluff! Fatemi sapere se vi è piaciuta! :D
Buon Natale a tutti!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Tiva's Holidays'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Morning
Image and video hosting by TinyPic


Quando la mattina seguente Tony si svegliò, la prima cosa che fece fu di guardare se al sua fianco c'era Ziva.
Si girò velocemente con un sorriso sulle labbra, era pronto a darle il bacio del buongiorno. Ma il suo sorriso svanì non appena si accorse che di fianco a lui non c'era nessuno.

"Sono il solito idiota" pensò "È ovvio che era un sogno, Ziva che torna a casa con nostra figlia la Vigilia di Natale. Come ho potuto pensare che fosse vero".

Non era la prima volta che gli capitava di sognare il ritorno di Ziva, in più era periodo di festa quindi le speranze aumentavano.
La tristezza prese il sopravvento, iniziò a pensare a quanto gli mancasse Ziva. Tuttavia le sue speranze aumentarono nuovamente quando sentì una risata di una bambina provenire dal salotto.
Si alzò velocemente e si precipitò a vedere.

Vide Ziva seduta sul divano con in braccio la figlia. L'aveva vestita a tema natalizio, sembrava una bambola da tanto era bella. Stavano giocando e la bambina sembrava divertirsi davvero tanto.

"Ha la tua stessa risata" disse Tony.

Ziva si voltò sorridendogli.

"Si, l'ho notato. Scusa, ti abbiamo svegliato" rispose.
"No, non mi avete svegliato. Ma quando ho aperto gli occhi e non ti ho vista ho temuto che fosse un solo un sogno. È stato terribile" ammise lui sedendosi accanto a Ziva e dandole un bacio.

Lei gli fece una carezza sulla guancia.

"Scusa se in questo periodo di ho fatto soffrire così tanto" rispose.
"Comunque, Lena è abituata ad alzarsi presto e non volevo che ti svegliassi per lei. Così sono venuta in salotto a darle da mangiare" aggiunse.
"La prossima volta svegliami, non voglio perdermi un secondo di mia figlia. Hai già fatto colazione?" disse Tony.
"No ti aspettavo. Ah, Tony. Buon Natale" rispose lei.

Lui era così concentrato su quello che era successo la sera prima che quasi si era scordata del Natale.

"Buon Natale, Zee" le disse.
"Vieni con me? Preparo la colazione" aggiunse.

Andarono tutti e tre in cucina. Ziva teneva in braccio Lena che in quel momento stava con la testa appoggiata alla sua spalla e giocava con i suoi capelli.

"No, Lena! Non i capelli in bocca" disse Ziva togliendole la ciocca di capelli e sostituendola con il ciuccio.

Tony rise.
Si sedettero e mangiarono insieme. Rimasero per lo più in silenzio, a fissarsi l'uno con quell'altra.
"Come fai a mangiare tenendo lei in braccio?" chiese ad un certo punto Tony.
"Credo di averci fatto l'abitudine ormai. Tra l'altro è così tranquilla quando sta in braccio che non da molto fastidio. Ho fatto interi pranzi con lei tra le braccia" rispose.

A sentire quella parola gli venne in mente che doveva andare da Abby per il pranzo di Natale con tutti i colleghi.

"Ziva, oggi c'è il pranzo da Abby" disse d'improvviso.
"Tony, io... Non credo di riuscire a... Ti aspetterò qui" rispose Ziva un po' impanicata.
"Stai scherzando? Non resti da sola. Ora chiamo e dico che ieri sera mi sono ubriacato e ora sto male, casomai farò un salto a salutare tutti in serata" le disse.
"Non ti crederanno, Tony. Tu adori il Natale e non te lo rovineresti per un po' di alcool" ammise Ziva.

Tony non rispose ma il suo sguardo fu eloquente. Ziva ci vide tutta la sua sofferenza.

"Non dirmi che hai ricominciato a bere..." disse lei prendendogli la mano.
"No. Però non è stato un bel periodo... Ma non ti preoccupare, sto benissimo ora" la tranquillizzò.

Tony parlò con Abby e la convinse del fatto che stava male.
"Visto, tutto bene. Andrò a salutarli più tardi" disse sedendosi sul divano con Ziva.
"Ora se vuoi puoi raccontarmi... Ieri sera avevi detto che avevi tante cose da dirmi" aggiunse.
"Si... Voglio che almeno ti sappia come sono andate le cose. Mi dispiace che non fossi con me, ti ho fatto perdere dei bei momenti" rispose un po' triste.
"Hey, tranquilla. Ora me li racconterai, giusto? Non sarà uguale ma sarà comunque importante" le disse.
"Solo... Posso prenderla in braccio..." aggiunse un po' timoroso indicando la figlia.
"Oh, sono così abituata a fare tutto da sola... Certo che la puoi prendere" rispose Ziva.
"Hey, Lena... Vuoi venire in braccio a me?" le disse mentre la prendeva. Aveva paura che la bambina si spaventasse.

Con grande sorpresa sia di Tony che di Ziva, invece, si lasciò prendere e si appoggiò immediatamente a Tony, ridacchiando.
Ziva le accarezzò la schiena, sistemandole il vestitino.

"Le piaci, a quanto pare. Avrà già capito che sei suo padre" gli disse.
"Va bene, allora adesso ti racconto un po' di cose..." aggiunse.
"Ok, sono pronto" rispose Tony.

"Ho scoperto di essere incinta due mesi dopo che te ne eri andato. O meglio che io avevo deciso di rimanere in Israele" iniziò.
"Te ne sei accorta perché stavi male?" domandò Tony.
"No... Erano due mesi che non avevo il ciclo. All'inizio pensavo che fosse lo stress, poi mi sono ricordata che qualche giorno prima che tu ripartissi non avevamo usato..." disse lei.
"Oh... Già" commentò Tony.
"Così ho fatto il test. Credimi non mi aspettavo questo risultato, voglio dire l'ho fatto più per sicurezza... E invece era positivo. Devo aver fatto una cosa come dieci test. Però l'ho tenuto... Il primo che ho fatto, l'ho conservato" disse frugando nella borsa e tirando fuori una sacchettino trasparente con il test.

"Sapevo che un giorno te lo avrei mostrato. In qualche modo questo test è stato la prima volta che ho visto la nostra bambina" spiegò emozionata.

Tony sorrise.

"Ed eri contenta? Si insomma eri felice di aver scoperto che eri incinta?" le domandò.
"In realtà piansi per una settimana intera..." rispose smettendo di guardare Tony.
"Non volevi avere un figlio?" le chiese toccandole la spalla di modo che lei tornasse a guardarlo.
"Oh, no Tony. Per quello ero felice, soprattutto sapendo che era figlia tua. Ma ero triste... Tutto quello che avrei voluto fare era condividere questa cosa con te, ma io ti avevo allontanato e non ero pronta a tornare" spiegò.

Tony le prese la mano e gliela strinse, provando ad immaginare quanto fosse stato difficile per lei.

"Sai, all'inizio pensai di dirtelo durante una delle nostre chiamate... Ma ogni volta mi bloccavo. Pensavo che tu sicuramente mi avresti detto che correvi in Israele per stare con me e nostra figlia. E sapevo che se tu lo avessi detto io avrei dovuto obbligarti a non venire e questo avrebbe complicato tutto. Io non ero pronta e non volevo che tu sacrificassi la tua vita qui a Washington per me. Così alla fine decisi di non dirti nulla... Devo ammettere che sono stata codarda" disse lei.

"Beh, forse hai fatto bene a fare così. Per una volta nella tua vita hai cercato di pensare a te stessa invece che agli altri. Il che è una cosa buona. Anche se devo ammettere che quando ieri ti ho vista con nostra figlia sono un po' rimasto male del fatto che tu non me ne avessi parlato prima" ammise Tony.
"Lo immagino, Tony. Temevo che ti saresti arrabbiato molto con me per questo" rispose lei.
"Non sono arrabbiato, solo un tantino sconvolto. Ora vai avanti con il racconto, ti prego" disse Tony.

"Ok... Mi ci volle una settimana per riprendermi e alla fine mi resi conto di quanto fosse bella questa cosa. Avrei... Avremmo avuto un bambino. La prima persona a cui lo dissi fu la zia Nettie" disse Ziva.
"Me la devi fare conoscere questa Nettie. Insomma ne parli sempre ma io non l'ho mai vista, e da quello che dici sembra davvero una persona fantastica" commentò Tony.

Poi guardò la figlia che sedeva sulle sue ginocchia e disse "Lena, dimmelo tu com'è questa zia Nettie. È simpatica, gentile? Pensi che possa piacerle?".

Mentre parlava le toccò il nasino con un dito e la bambina iniziò a ridere. Così lo fece di nuovo.
Ziva sorrise nel vedere la scena e quasi si pentì di non essere tornata subito a casa, Tony era davvero perfetto come papà.

"Si Tony, le piaceresti. Anche perché lei sa che il padre sei tu. Una mattina mi svegliai e decisi che era arrivato il momento di parlarne con lei. Così presi la macchina e andai a casa sua" iniziò Ziva.




Flashback




"Ziva! Che piacere vederti. Entra" le disse Nettie aprendo la porta.
Si sedettero a tavola davanti ad un bicchiere di tè.

"Allora come mai questa visita a sorpresa? Ti aspettavo domenica per il pranzo" disse la donna.
"Devo dirti una cosa importante, zia. Sono incinta" disse Ziva senza fare troppi giri di parole.

Temeva la sua reazione, sapeva che era una persona molto tradizionalista e aveva paura che non accettasse il fatto che lei aspettava un figlio senza essere sposata.
Contro ogni aspettativa, invece, Nettie le prese la mano e le sorrise.

"Da quello che posso vedere nei tuoi occhi, sembri felice. Sei felice di aspettare un bambino?" disse lei.
"Si lo sono... Mi manca suo padre, ma sono felice" rispose accarezzandosi la pancia.
"Posso dedurre quindi che il padre non è nessuno che abita qui... Non che mi aspettassi che tu fossi innamorata di qualcuno del luogo. Azzardo un'ipotesi... Per caso il padre è il famoso agente DiNozzo? Il tuo collega di cui tanto mi hai parlato?" disse Nettie.

Ziva sorrise, sua zia era davvero fantastica. Capiva tutto al volo e le voleva davvero molto bene.

"Si, è lui. E io mi sento male... Male perché so che lui sarebbe al settimo cielo se sapesse di questa cosa e io non riesco a dirgli nulla. Male perché adesso sono sola e questa situazione è tutta colpa mia..." rispose Ziva piangendo.
"Ziva, andiamo non piangere. Vedrai... Prima o poi riuscirai a dirglielo. E non sei sola, hai me, ok?" la consolò Nettie.

Ziva annuì sorridendo debolmente. Le parole di sua zia l'avevano rincuorata, sapeva che tutto sarebbe andato bene.




Fine flashback





"E aveva ragione. Oggi sei qui, siamo insieme e tutto andrà bene" commentò Tony dandole un bacio sulla fronte.
"Si..." sussurrò Ziva chiudendo gli occhi mentre Tony le dava un altro bacio.

"Le ho detto tutto di te. Sai dopo quel giorno mi disse di trasferirmi a vivere da lei, così mi avrebbe potuto aiutare. Durante tutta la gravidanza abbiamo parlato molto, sopratutto di te" disse Ziva.
"Oddio, spero che tu le abbia detto solo cose belle del fantastico Anthony DiNozzo" scherzò lui.
"Certo, le ho raccontato di tutto quello che hai fatto per me dal giorno in cui ci siamo conosciuti al giorno in cui mi hai lasciato all'aeroporto" rispose lei.
"Mi ha detto che tu sei una delle persone migliori che esistano. E ti vorrebbe conoscere" aggiunse.
"Beh, appena la senti dille che dobbiamo organizzare un incontro. La voglio conoscere anche io. Si è presa cura di te quando non c'ero, devo ringraziarla" disse Tony.

Stavano parlando quando all'improvviso Lena scoppiò a piangere.
Tony rimase pietrificato un po' per voce della bambina, urlava davvero forte, un po' perché aveva paura di averla fatta piangere lui.

"Ziva, mi dispiace. Ti giuro non so cosa ho fatto ma non volevo farla piangere" disse mentre accarezzava la schiena della figlia per cercare di calmarla.
"Tranquillo Tony. Non è colpa tua" rispose ridendo mentre prendeva la figlia in braccio.
"Piange perché ha fame, guarda è mezzogiorno" aggiunse indicando l'orologio mentre camminava per il salotto per far smettere di gridare Lena.

Tony tirò un sospiro di sollievo.

"Ok, che cosa le prepariamo da mangiare?" chiese.
"Se guardi dentro quella borsa trovi una scatola con dentro già la sua pappa pronta. Devi solo scaldarla. Bastano tre minuti nel microonde" rispose Ziva indicando la borsa attaccata al passeggino.

Tony andò in cucina e tornò poco dopo con l'occorrente.
Guardò Ziva mentre dava da mangiare a Lena, la quale, non appena aveva visto il suo pranzo aveva riacquistato il sorriso.

"Finisci tu di darle da mangiare ora, penso che ti divertirai" gli disse Ziva passandogli il cucchiaio e la minestra.
"Poi dopo che avrà mangiato e si sarà addormentata finirò di raccontarti" aggiunse.
"Va bene" rispose Tony.

Prese il cucchiaio e, felice come non mai, iniziò ad imboccare la figlia.







Note dell'autrice:

Ok, vi avevo promesso che avrei aggiunto qualche capitolo a questa OS e l'ho fatto! :D
Non so di preciso quanti capitoli metterò, ma non molti credo! :):)

Spero che vi piaccia!
Voglio solo fare raccontare a Ziva i momenti più importanti della gravidanza cosicché anche Tony sia partecipe di quel momento.
Ditemi se volete leggere qualcosa in particolare o posso fare io! XD

Comunque, giusto per informarvi, le vacanze natalizie sono praticamente finite e iniziò a pubblicare i due sequel delle mie Long!
Vi posso già dire che mercoledì pubblicherò il primo capitolo del sequel di "Do you remember" e venerdì il primo capitolo del sequel di "Una riga in più"!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! :)

Baci, a presto!
Meggie.
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Despicable Meggs