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Autore: yukiko_no_niji    01/06/2008    3 recensioni
"Senza nemmeno rendermene conto, ero già arrivata a Londra. Già… a Londra.
Quante volte già da piccola, avevo sperato che un giorno i miei genitori mi avrebbero portata a visitare quella città che tanto adoravo?!? Tante,forse troppe volte... Avrei potuto finalmente visitare quel magnifico paese… E adesso che ero lì, nella città dei miei sogni, sentivo solamente la nostalgia di casa mia.
L’Italia." - McFly
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IMPORTANTE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei Mcfly (e degli altri personaggi della mia storia), offenderli in alcun modo.

Capitolo Ottavo.

La mattina dopo a scuola chiesi a Giovanna se Tom le aveva seriamente detto della cena e lei mi assicurò che lui le aveva detto di invitarmi.
«Sai..» mi disse poi «sono felice che ieri tu e Doug siate stati un po’ assieme. Credo che abbia fatto bene ad entrambi.»
La guardai dubbiosa.

«Che vuoi dire?»
«Vedi..›› iniziò lei ‹‹..anche Dougie ha avuto una storia simile alla tua. Aveva una ragazza poco tempo fa, ma lei l’ha tradito con un altro e poi l’ha lasciato. Per questo motivo credo che stare un po’ insieme abbia fatto bene a tutti e due. Lui non lo da a vedere perché non vuole farci preoccupare, ma sono convinta che sta ancora un po’ male per quello che è successo..»
Non mi sarei mai immaginata una cosa del genere e inconsciamente mi resi conto che le parole di Giovanna mi avevano toccato nel fondo e sentii una piccola fitta di dolore, al cuore. Non mi piaceva l’idea di sapere che Dougie stesse soffrendo in silenzio.

Non era giusto che una persona come lui, così gentile e sensibile dovesse stare male per una persona che lo aveva tradito.

Restai un minuto in silenzio tra i miei tristi pensieri, non riuscendo a trovare le parole giuste da dire.
«Non lo sapevo Gi e devo ammettere che mi dispiace. Non è giusto. Sai che cosa ti dico?›› cercai di sorridere ‹‹Che spero che stasera faccia bene a tutti! Forse in compagni non penseremo ai nostri cattivi pensieri»

Lei mi sorrise di rimando.
«Ma si! Vedrai che ci divertiremo! Anzi… Che ne dici oggi pomeriggio di andare a prendere l’occorrente per la pizza di stasera? I ragazzi vogliono che la cuciniamo noi! Dicono che fatta da “due italiane” sarà sicuramente più buona di quella ad asporto!»

Sorrisi.

Effettivamente la pizza che vendevano ad asporto non si poteva proprio chiamare “pizza”.
«Perfetto! Gli prepareremo la pizza più buona del pianeta!!››

Me, Giovanna, i ragazzi e la pizza.

Sicuramente quella sera ci saremmo divertiti.

Quel pomeriggio Gi mi portò in un supermarket vicino casa di Tom e dopo ci avviammo verso casa sua.  

Riconobbi la casa quando vidi in un vialetto la sua bellissima Mini celeste.

Mentre percorrevamo il vialetto mi sorse un dubbio:
«Ma i suoi non sono in casa vero?» domandai a Gi.
«No, tranquilla» disse lei sorridendo «solitamente quando fanno le prove e poi facciamo le cene i suoi non sono mai in casa. Infatti alla fine di ogni serata devo rimettere sempre tutto in ordine›› Scosse la testa ‹‹Se Debby, sai la mamma di Tom,  sapesse in che condizioni è la casa appena finita una cena, si metterebbe sicuramente le mani nei capelli. Ma forse da stasera c’è chi mi darà una mano… O almeno spero›› Disse guardandomi fiduciosa.

Io non potei fare a meno di ridere.
«Ma certo, ci puoi scommettere! Mi ricordo che quando ero in Italia e facevo cene con i miei amici alla fine era sempre un macello rimettere a posto.. E logicamente i ragazzi non savano mai una mano a noi povere ragazze.. Ma tu sei addirittura da sola.. Quindi non preoccuparti!»

Quando suonammo alla porta,  nessuno venne ad aprirci.

Guardai Gi.

Che si fossero dimenticati?

Ma lei come se avesse letto nella mia mente, mi disse.
«Sicuramente sono in garage a fare le prove.. Vieni, entriamo dal retro»
La seguii silenziosamente verso il retro della casa,  mentre mi osservavo attorno, e come aveva detto lei un attimo prima, sentimmo provenire da li della musica.

Una bella voce stava cantando delle frasi

I'm torn up inside
There's a hole in my mind
When you’re not next to me
So I hope you choke and die
On every single lie
Look what you've done to me

Quando entrammo nel garage mi accorsi che era Dougie che stava cantando.
Credevo che suonasse solamente il basso.
Appena entrammo loro ci videro e si fermarono.

Tom ci salutò:
«Bene arrivate! Vi stavamo aspettando! Spero non abbiate sentito troppo di quello che stavamo suonando perché è proprio l’ultima idea su cui stiamo lavorando. Questa volta viene dalla penna di Mister Douglas..»
Io mi voltai verso di lui e dissi:
«No, non abbiamo sentito molto, ma se posso permettermi quello che ho sentito mi è piaciuto»
Anche se le frasi che ho sentito erano un po’ tristi.

Mi voltai verso Doug e lui abbassò lo sguardo verso terra, dopo avermi rivolto un timido sorriso.
Era troppo dolce.
Non me ne ero accorta, ma intanto il mio cuore aveva ripreso a martellare come ogni volta che lui era nei paraggi.
Ma quelle parole.
Quelle parole, le parole che lui aveva appena cantato, mi fecero pensare tanto.
Chi diavolo lo aveva fatto stare tanto male?

Ma non potei continuare con i miei pensieri che Danny venne verso di me e mi salutò con due baci sulle guance, mentre vidi Harry salutarmi con la mano.
Prima che avessi avuto il tempo per ricambiare i saluti, Gi mi condusse in cucina, dove posammo le cibarie che avevamo preso al supermarket e poi ci mettemmo al lavoro.
La cucina era davanti alla sala e ai ragazzi venne l’idea di montare in sala i loro strumenti, con amplificatori vari e dopo aver finito Tom si rivolse a me:
«Carissima Giuly! È un onore per noi stasera averti qui con noi! Gi ormai le nostre canzoni le sa a memoria, ma tu no. Quindi ecco a te la canzone con la quale debutteremo e sfonderemo! Si chiama: “5 colour in her hair!”»

Io sorrisi.

Tom era pieno di sé e credeva veramente in quello che stava facendo.

Si vedeva proprio che teneva tantissimo a quel gruppo.
Si misero tutti in posizione, tutti orgogliosi di quello che stavano per fare, e poi Harry diede il tempo battendo le sue bacchette e parti la canzone.

One, Two..
One, Two, Three, Four

Do do do do do doo
Do do do do do doo
Do do do do do doo

She's got a lip ring and 5 colours in her hair,
Not into fashion but I love the clothes she wears,
Her tattoo's always hidden by her underwear.
She don't care.

Everybody wants to know her name,
I threw a house party and she came
Everyone asked me
Who the hell is she?
That weirdo with 5 colours in her hair.

She's just a loner with a sexy attitude,
I'd like to phone her coz she puts me in the mood.
The rumours spreading round that she cooks in the nude.
But she don't care, she don't care.

Everybody wants to know her name,
How does she cope with her new found fame?
Everyone asks me,
Who the hell is she?
That weirdo with 5 colours in her hair.

She was all I thought about,
The girl I couldn't live without.
But then she went insane,
She couldn't take the fame
She said I was to blame
She'd had enough
And shaved five colours off
And now she's just a weirdo with no name.

Everybody wants to know her name.
How does she cope with her new found fame?
Everyone asks me,
Who the hell is she,
That weirdo with 5 colours in her hair.

Do do do do do doo
Do do do do do doo
Do do do do do doo

Ascoltavo la canzone e non riuscivo a capacitarmi di quanto fossero bravi.
Avevano un ritmo eccezionale e mi ritrovai a ballettare su me stessa mentre impastavo la pizza. Giovanna vicino a me cantava la canzone e sorrideva quando toccava a Tom.
In quel momento mi resi conto di provare invidia nei suoi confronti.
Chissà quante volte aveva sentito suonare quella canzone e quante volte aveva passato sere con quei ragazzi così speciali. Erano veramente eccezionali e non mi sarei aspettata una carica così forte.
Cantavano Danny e Tom, mentre Dougie aiutava con i cori.
Quando finirono io ero ancora stupefatta e Tom mi chiese:
«Allora? Che ne pensi?»

Lo guardai sorridente.
«Penso che siete magnifici, sul serio! Non.. non credevo che foste così bravi, devo ammetterlo! La canzone è molto orecchiabile e il ritornello ce l’ho già impresso nella mente! Io non ho parole per spiegarvi..Veramente bravissimi, una carica fortissima»

Sicuramente i ragazzi sapevano che stavo dicendo la verità, perché i miei occhi brillavano come poche volte mi era successo la in Inghilterra.
Non mi era mai capitato che una canzone sconosciuta, di un gruppo ancora più sconosciuto, che non aveva neanche ancora un nome, mi piacesse così tanto al primo colpo.

Qualsiasi nome avrebbero scelto per il gruppo, io sarei stata la fan numero 1, forse solo dopo Giovanna che sapeva già tutto il repertorio.
Ma non era giusto… lei partiva avvantaggiata.

«Bene! Sono felice che ti piaccia e che secondo te è orecchiabile! È la prima che abbiamo scritto!» disse Tom fiero di se.
«Se vuoi ve ne suoniamo un’altra mentre finite di preparare» disse sorridente.
«Si si!» dissi io entusiasta.
«Perché non fate “Room on the third floor”?» chiese Giovanna.
«Certo Madame»
Tom guardò Harry, il quale diede di nuovo il tempo con le bacchette, e poi come prima, la musica partì.

Room on the third floor
Not what we asked for
I’m not tired enough to sleep
One bed is broken,
Next room is smoking,
Air conditioning’s stuck on heat.
Outside it's raining,
Hear the guest upstairs complaining
but the room that’s got the TV too loud,
'Cos its times like these remind me
That I gotta keep my feet on the ground

Wake up early
Round 7:30
Housekeeping knocking on my door
Do not disturb sign
The back of her mind
I must’ve left it on the floor
(Yeah)

My eyes are hurting
cheap nylon curtains
Let the sunlight creep in through from the clouds

Cos at times like these remind me
That I gotta keep my feet on the ground

Na na na na
Na na na naaaa
Na na na na
Na na na naaa

'Cos its times like these remind me
'Cos its times like these remind me
'Cos its times like these remind me
That I gotta keep my feet on the ground

Na na na na
Na na na naaa
Na na na na
Na na na naaa

'Cos its times like these remind me
(Times like these remind me)
'Cos its times like these remind me
(Times like these remind me)
Cos its times like these remind me
That I gotta keep my feet on the round

Questa volta la canzone era più lenta, ma catturava allo stesso modo l’attenzione. Oltre a Tom e Danny, anche Dougie aveva cantato una strofa, in accompagnamento a Danny.
Doug aveva veramente una voce angelica.
Inutile dire che la canzone mi era piaciuta tantissimo e che loro erano stati di nuovo bravissimi.
Le loro voci erano nate per essere incatenate assieme.

Mi avevano completamente stregata.

Dopo che ebbero finito anche la seconda canzone decisero di riporre i loro strumenti e di prepararsi per la cena.

E quando la pizza lievitò, aiutarono me e Gi a farcirla.

Sorrisi mentre li osservavo tutti e quattro impegnati a tagliare pomodori o a preparare gli ingredienti necessari.
Si, avevo ragione io.

Si prospettava proprio una bella serata.

 

 

 

Ed eccoci di nuovo qua.

xD

Questa volta ho fatto un po’ di ritardo, ma l’Università non mi fa fare altro.

Quindi passo ai ringraziamenti.

 

Kiki91: Allora eccoci qua.. Mmm speriamo che Dougie faccia buon uso dei 4 neuroni che ha, anche se non se sarei tanto sicura xDD 4 sono troppi da utilizzare a dovere per lui. Non ce la fa a stare dietro a tutti xDD spero che il capitolo ti sia piaciuto *-* aw

 

RubyChubb: Allourrr.. per quanto riguarda i Mcfly si, è la prima storia. Per quanto riguarda altre fiction avevo scritto su Harry Potter e sono qui nella mia pagina. Però quando rileggo questa, ogni tanto mi accorgo che manca qualcosa, e qual cosina aggiungo, ma poi non mi viene da cambiarla più di tanto, perché questo era il progetto iniziale e da un certo punto di vista mi piace che sia così ecco.. xD Nei suoi sbagli xD Spero che il capitolo ti sia piaciuto *-*

 

 

 

Per tutti gli altri, come sempre, se volete lasciare un commentino sarebbe fantastico *-*

Byez

   
 
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