Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: simply_me    01/06/2008    2 recensioni
"E' stato allora che ho iniziato a capirlo. Sono riuscita a veder dietro la maschera e finalmente sono riuscita a sentirla: la voce dell’anima, la voce della sua anima. Una voce gentile, delicata… come il suono di un’arpa circondata da tamburi battenti: tu non la senti, ma se presti bene orecchio lo capisci… è lì! Io… l’ho sentita…"
la mia storia parte esattamente dalla fine del volume 42
Capitolo 23 up
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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nota dell'autore: ringrazio blu Rei e jenny per aver lasciato un commento allo scorso capitolo. Cercherò di postare presto anche il prox capitolo, del quale son già a metà rivisitazione e formattazione. Grazie a tutti coloro che leggono...buona lettura!




CAPITOLO VII


All'interno del tendone l'aria era gelida per quella stagione.
L'enorme pista di ghiaccio la raffreddava facendo emettere dalle loro bocche una leggera nuvola di vapore ad ogni respiro.

Maya si voltò un istante concentrandosi sulla pista.
Al centro di essa poteva vedere una coppia di ragazzi danzare sui pattini allegramente, mentre, appesi ai trapezi sulla destra, due ragazzi si esibivano in capriole e salti mortali.

Il circo Wagner era un circo di origine russa, proveniente dalla Siberia occidentale.
Il diriettore, il signor Lurendos, era un ometto dalle spalle larghe e muscolose e dalle gambe corte e sottili. Figlio di madre giapponese e padre russo, portava in viso i tratti idiomatici di entrambi.
La mascella volitiva, mal celata dai baffi a punta, si univa ai caratteristici occhi a mandorla, rendendo il suo viso allungato particolarmente buffo e bruttino. Eppure caratterialmente era un uomo allegro, energico, vitale.
Questo era quanto il regista aveva detto ai ragazzi nell'entrare.

Il signor Kuronuma aveva l'aveva conosciuto in luna di miele con la moglie, quando lo aveva trovato malconcio in un angolo della strada a causa di una rissa da taverna e lo aveva soccorso portandolo in ospedale.
Da allora quell'uomo gli era rimasto estremamente riconoscente.

Vedendoli entrare gli corse subito incontro, abbracciando con forza Kuronuma e, in perfetto giapponese, salutò i due ragazzi con un inchino:

– Siate i benvenuti in questo mio modesto circo – disse facendo roteare il braccio e la mano dal centro verso l'esterno come a voler percorrere tutto il tendone, poi sollevandosi e osservando la ragazza – Oh... ma è lei la ragazza di cui mi hai parlato stamane a pranzo? - chiese scrutandone i contorni.

Maya, osservata, si sentiva leggermente a disagio e arrossì inchinandosi e ringraziando.

– Sono Maya Kitajima, lieta di fare la sua conoscenza... la ringrazio per la cortesia accordatami. -
– Oh, - continuò ridacchiando l'uomo – se sapessi cosa ti aspetta non credo ringrazieresti né me né quest'uomo – disse mettendo una mano sulla spalla del regista, troppo alto rispetto a lui perchè potesse prenderlo sottobraccio.

I due ragazzi si scambiarono una rapida occhiata e nascosero una risata sommessa.
Anche Sakurakoji si presentò, venendo accolto cortesemente, dopodichè si spostarono in un caravan dietro al tendone, mentre nell'ombra una figura continuava a osservarli.

All'interno del caravan il signor Dimitri Kojin Lurendos offrì a i ragazzi una bevanda calda e al regista porse un buon bicchierino di vodka, che quest'ultimo accettò con piacere.

– Quindi...- esordì Dimitri guardando Maya - abbiamo solo due settimane, eh? - poi con aria pensosa – Certo sono pochine... - poi in maniera positiva - ma si! Vedrai che ce la faremo! - aggiunse strizzandole l'occhio destro.

La ragazza sorrise: era contenta di trovarsi di fronte un uomo così affabile.
Era certa che avere a che fare con quel tipo sarebbe stato davvero interessante.

– Allora... - proseguì l'uomo stavolta con serietà – l'addestramento comincia domani mattina alle 6:00 in punto. Mi raccomando: non sono ammessi ritardi. Avrai mezz'ora di tempo per un leggero spuntino a base di frutta e integratore vitaminico, dopodichè continuerai con le prove sino alle 16:00. Trascorrerai molto tempo sotto le mie direttive e con i miei ragazzi, che ti insegneranno i movimenti base. Ripeto: non sono ammessi ritardi né svogliatezza. Se dovessi notare scarsa partecipazione ti butto immediatamente fuori, chiaro? -
– Si. Chiarissimo. - rispose la Maya attenta - Domani mattina alle sei in punto. -
– Bene! - disse Dimitri sorridendole e strizzandole l'occhio - Ora è meglio che torniate a casa... altrimenti rischi di tardare già dal primo giorno! - rise, indicando l'orologio che già segnava le 23:20.


Una volta congedatisi, non prima però che i due uomini si scambiassero la promessa di una buona bevuta un giorno di questi, il signor Kuronuma riaccompagnò indietro i due ragazzi, lasciando Sakurakoji alla sala prove, dove aveva la moto, e Maya nei pressi del suo modesto appartamento.

– Kitajima, - le disse il regista mentre Maya apriva lo sportello - sarebbe meglio se trovassi un mezzo o qualcuno disposto ad accompagnarti nei prossimi giorni. Non vorrei che ti stancassi eccessivamente viaggiando in autobus o in metropolitana.-
- Non si preoccupi signor Kuronuma, vedrà che ce la farò. -

Il regista le sorrise.

- A domani, Kitajima. - – A domani signor Kuronuma. - rispose la ragazza scendendo e rimanendo per un attimo al centro della strada a osservare l'auto allontanarsi.


Solo allora Maya, voltandosi pensosa, si accorse della figura nascosta nella penombra dietro di lei.

Riconobbe l'uomo dai capelli corvini e dai lineamenti delicati e gli corse incontro.

– Signor Hijiri! - esclamò la ragazza sorpresa - Cosa ci fa lei qui a quest'ora? -
– Buona sera signorina Maya. In realtà speravo di parlarle non appena uscita dalle prove, ma poi l'ho vista allontanarsi col signor Kuronuma e con quel ragazzo, il signor Sakurakoji – le rispose.
– Davvero? - gli chiese con stupore - Si, siamo andati in un posto per... migliorare le mie prove. – aggiunse a voce bassa chinando il capo.

Non potè fare a meno di pensare alla propria condizione.
Aveva solo due settimane per non deluderlo, due settimane.
Ce l'avrebbe fatta davvero?
E se non ci fosse riuscita?
Che cosa avrebbe pensatto di lei il signor Hayami, dopo tutto quello che aveva fatto per lei?
No, non poteva permettersi di fallire, non doveva.

– Qualcosa non va? - le chiese gentilmente il signor Hijiri, riportandola alla realtà.
– Come? Ah, no... Signor Hijiri... le dispiace fare due passi? - chiese timorosamente Maya.

L'uomo acconsentì: vista l'ora tarda non aveva timore che qualcuno li vedesse assieme e sospettasse qualcosa.
Si diressero così verso il parco, quel parco tanto caro a Maya, quel parco che accoglieva spesso i suoi pensieri...
Era lì che si era ammalata per comprendere Beth, lì che aveva per la prima volta sentito parlare della Dea Scarlatta alla signora Tsukikage, lì che il signor Hayami l'aveva trovata e soccorsa dopo la morte della madre, lì aveva scelto di interpretare Jane la ragazza lupo puntando scommttendo su suo 1%...

Entrati nel parco, si diressero verso l'altalena dove la ragazza si sedette su una delle due seggiole, le mani aggrappate alle catene che la sorreggevano, capo chino, sguardo fisso al pavimento.
Hijiri era in piedi poco più avanti a lei.
C'era qualcosa che avrebbe voluto chiedergli, ma fare una domanda del genere...

– Signorina Maya, posso esserle d'aiuto? - le chiese con dolcezza.

Esserle d'aiuto, come avrebbe potuto?
Se solo il signor Hijiri avesse saputo...
Ma come poteva dirgli che sapeva, che sapeva tutto, che amava Masumi Hayami e che era una sciocca perchè lui era fidanzato e di lei amava solo l'attrice?
Come dirgli che in quanto tale lei doveva essere unica per lui, splendida?
Come poter manifestare il suo timore di deludere l'uomo che amava con tutta se stessa e perdere così per sempre l'unica cosa che la legava a lui?

Strinse le mani attorno alle catene, alzò il capo e si decise a parlare.

– In quest'ultimo periodo ho faticato molto, signor Hijiri. Ho compreso che fra me e Ayumi c'è... molta differenza. Lei… è bella... è elegante... raffinata, ha studiato coi migliori maestri e professionisti del mondo dello spettacolo... Io… non ho fatto nulla di tutto ciò. - disse tristemente.
– Ha forse deciso di rinunciare? - le chiese Hijiri.
– Oh… no! – rispose Maya – Non rinuncerei per nulla al mondo! Ho sempre sognato di poter recitare per la Dea Scarlatta e potermi confrontare con Ayumi può solo rendermi fiera! Solo… - continuò esitando – ho soltanto due settimane per riuscire a mettermi in pari con lei… -
– Questa mancanza di tempo la preoccupa? –
– Uhuh ! – rispose Maya, assecondando la risposta con un cenno del capo – So che dovrò faticare tantissimo… più di quanto ho mai fatto finora e... temo di non riuscire a farcela in due settimane… -

L’uomo rimase in silenzio ad ascoltarla.

- Non fraintenda: - proseguì Maya – non ho intenzione di arrendermi e rinunciare. Temo solo di non riuscire ad ottenere un perfetto risultato e finire col deludere... tutti. -
- Tutti? –
- Si. La signora Tsukikage, i ragazzi della compagnia, il signor Kuronuma e soprattutto… il mio ammiratore… - tornò a guardare in basso.
- Signorina Maya, - le disse Hijiri con aria rassicurante – lei sottovaluta le sue capacità e potenzialità… -

La ragazza sollevò di nuovo il capo, guardando l'espressione rassicurante dell'uomo.

- Perché mai crede - proseguì il signor Hijiri - che la signora Tzukikage abbia così tanto voluto lei che non aveva mai recitato? Perché Ayumi l’ha sempre considerata la sua unica rivale? E perché ritiene che il suo ammiratore l’abbia seguita e incoraggiata finora? - fece una breve pausa, poi riprese - Sono state le sue capacità a far si che tutte le persone che le stanno attorno la stimino... quindi, si faccia forza! Se saprà combattere impegnandosi al massimo otterrà il migliore dei risultati… e se anche non dovesse ottenere la Dea Scarlatta... sono certo che nessuno mai potrà biasimarla o restare deluso. -
- Davvero signor Hijiri? – chiese Maya – Crede davvero che il mio ammiratore continuerebbe a seguirmi? –
- Lei potrà sempre contare sull’affetto del suo ammiratore, signorina Maya. –

La ragazza sorrise, col cuore in gola.
In un certo senso le veniva anche da piangere.
Perchè aveva ancora timore?

Tornò a guardare il terreno ai suoi piedi e si mise a giocare con un ciuffetto d'erba che sbucava appena di fianco al suo piede sinstro.

- Come proseguono le prove? – le chiese il signor Hijiri
- Proprio non saprei cosa risponderle… - rispose Maya a voce bassa continuando a osservare il ciuffetto d’erba – Per un po’ ho faticato a immedesimarmi in Akoya... adesso sembra che io abbia risolto, ma le mie pecche in danza e la scarsa padronanza del mio corpo non mi rendono facile evidenziare la trasformazione di Akoya nella Dea Scarlatta. Il signor Kuronuma ha deciso di sottopormi nelle prossime due settimane ad un addestramento speciale… - alzando il capo e puntando verso l'uomo – Ha mai sentito parlare del circo Wagner, signor Hijiri? –
- Certamente, il circo sul ghiaccio? –
- Esattamente. – proseguì Maya – Il direttore è un vecchio amico del signor Kuronuma: si chiama Dimitri Kojin Lurendos. –
- Ne ho sentito parlare parecchio: - la interruppe Hijiri – è un uomo dal talento e dalla preparazione eccezionale. Il suo circo su ghiaccio è noto per essere tra i più spettacolari del mondo. I virtuosismi dei suoi componenti sono capaci di incantare chiunque… -
- Ne sono lieta. - aggiunse la ragazza sorridendo timidamente - Da domani mattina alle 6:00 in punto per le prossime due settimane sarò sotto la sua direzione. Non vedo l’ora che sia domani. Non mi spaventa il viaggio, in fondo è a poco più di una quarantina di minuti di metropolitana.-
- Permetta che la accompagni. –
- Oh, la ringrazio! Ma non vorrei abusare della sua cortesia… - disse la ragazza con aria preoccupata.
- Non si preoccupi! – la rassicurò l’uomo – credo che il suo ammiratore sarebbe ben lieto di esserle d’aiuto! –

L'ammiratore...
Maya sentì gli occhi riempirsi di lacrime, nel misto di emozioni che pervadeva il suo corpo.
Gioia, tristezza, dolore.
Ogni volta che l'ammiratore veniva nominato non riusciva a gestire le proprie emozioni.
Era questa la forza di un amore impossibile?

Hijiri le osservò lo sguardo, gli occhi lucidi.
Era arrivato il momento: doveva chiderle.

- Posso farle una domanda indiscreta, signorina Maya? – esordì con discrezione.
- S…Si? –
- Ultimamente passa parecchio tempo col suo partner di lavoro il signor Sakurakoji… ecco mi domandavo se fra voi due non fosse nato un sentimento particolare… insomma se non foste innamorati! –
- Come? – chiese Maya battendo le palpebre incredula.

Non si sarebbe mai aspettata una domanda di quel genere, specie da quell'uomo, unico tramite tra lei e il signor Hayami.
Un'idea le balenò alla mente.
E se...?

– Prima di risponderle… posso chiederle se la sua è una semplice curiosità personale o se la domanda ha un differente fondamento? – chiese Maya stringendo a pugno le mani, che aveva poggiato sulle ginocchia.
- A dire il vero per entrambi i motivi. - le rispose - Ho osservato le sue prove e il suo atteggiamento… sembra proprio innamorata… e il suo ammiratore si preoccupa per lei. -
- Il mio ammiratore… - lo sapeva, lo sapeva! - smetterebbe di seguirmi se fosse così?Beh si! Insomma… se mi fossi innamorata di qualcuno? – chiese Maya terrorizzata.
- Signorina Maya, nulla potrebbe mai allontanare l’affetto e la stima del suo ammiratore da lei. - le rispose Hijiri con tono rassicurante - Teme solo che qualche maligno possa screditarla pubblicamente come in passato! -

“Il signor Hayami si preoccupa per la mia carriera, si preoccupa per me… per me.” pensò Maya.

- Non sa quanto le sua parole mi abbiano reso felice, signor Hijiri! – disse la ragazza trattenendo a stento le lacrime e alzandosi di scatto.

Fece alcuni passi in avanti, superando l'uomo sino ad averlo alle sue spalle.

- Tra me e Sakurakoji non c’è nientr’altro che una profonda amicizia… - rispose finalmente - e poi, signor Hijiri, lui ha già una ragazza! Si chiama Mai ed sembra una ragazza dolcissima! – disse allegramente, poi con tristezza e a voce bassa… – Io... è vero, sono innamorata… ma non credo che l’altra persona ricambi i miei sentimenti. - sospirò - Ho creduto a lungo di detestare quell’uomo e mi sono accorta di amarlo davvero che era ormai troppo tardi. Lui… adesso lui... è legato a una donna bellissima… Non potrebbe mai amare… una ragazzina... una ragazzina come me… - sentì il suo corpo tremare, nel tentativo di trattenere le lacrime. Non vi riuscì – arrivederci signor Hijiri! – gridò scappando via.

- Maya asp...! - provò a chiamarla Hijri, ma la ragazza era già lontana.

Sorrise, del tutto stupito.
Trattenne a stento una risata: non riusciva a credere a quanto aveva appena ascoltato.
Quella ragazza, Maya Kitajima, era innamorata di un uomo la cui descrizione era proprio quella di... Masumi Hayami!
Rise, apertamente.

“Chissà come reagirà quell’uomo domani a sentire tutto questo?!” si chiese, sempre ridendo, allontanandosi dal parco, “Chissà?!”...
  
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