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Autore: Vanilla_91    13/01/2014    10 recensioni
Seguito di "Questioni d'amicizia o d'amore?"
Tre anni sono trascorsi e molte cose sono cambiate. Il legame tra Inuyasha e Kagome ha subito un forte strappo ed è stato logorato dalla gelosia, il tradimento e le menzogne. Kagome sembra aver voltato pagina, ma Inuyasha è determinato a riaverla con sè.
Questioni irrisolte, amori sospesi, gelosie pericolose, verità celate e nuovi sentimenti separano i protagonisti..è proprio vero che il dolore cancella tutti i sentimenti?
Dal prologo:
"E' giunto il momento di far ritorno, di fare i conti col mio cuore. Tutto ciò che mi sono lasciata alle spalle alla mia partenza è il passato..questioni d'amicizia e d'amore ormai dimenticate!"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Questioni di cuore!'
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Ci tengo a dedicare questo capitolo alla piccola Fiammetta ^^ Anche se sono trascorsi già un paio di giorni dal tuo compleanno, spero tu possa comunque apprezzare il mio piccolo regalo ^^
Buona lettura!!


Tornare a casa,ripercorrere le strade che ancora perfettamente ricordo, risentire il profumo dei fiori di ciliegio e riabbracciare la mia famiglia, ha decisamente fatto bene al mio umore. Troppe volte mi sono ritrovata a maledire il mio Paese, i ricordi che indissolubilmente vi sono legati, ma tornarci mi ha riempito il cuore di gioia.
Temevo che ritornare qui mi avrebbe fatta sprofondare nuovamente nel mio dolore, ma, sebbene mi senta inspiegabilmente sempre sul punto di piangere e nonostante mi sembri di avere il cuore stretto in una morsa dolorosa, riesco a non lasciarmi andare.
-Kagome, si può sapere a cosa stai pensando?-
La voce di Eric mi riporta bruscamente alla realtà.
-Eh? Ah, a nulla non preoccuparti.- mi affretto a rispondere.
Fisso la mia immagine allo specchio e inevitabilmente la mia attenzione ricade sul ragazzo biondo che mi tiene stretta per la vita.
Ogni volta pensare di avere una tale bellezza solo per me mi lascia stupita, eppure sento che qualche pezzo del nostro rapporto non ha ancora trovato il giusto incastro.
Eric è bello, dolce, premuroso.. e rappresenta tutto quello che non avrei voluto più al mio fianco.
Quando ho lasciato il Giappone, quando ho detto addio per sempre ad Inuyasha, ho giurato a me stessa che mai più questo “genere” di ragazzo sarebbe stato al mio fianco, ma il bel biondino è piombato nella mia vita come un uragano inarrestabile, lottando con le unghie e con i denti per restarci.
Altro punto a suo sfavore, è schifosamente ricco. La sua famiglia vanta nobili retaggi e blasonate parentele, occupando un posto di alto rilievo nella società Europea. Eric è un imprenditore affermato nel suo campo…ed è proprio per questo che mi ritrovo qui.
Quando ho saputo delle sue origini, ero convinta di aver trovato un altro buon motivo per allontanarlo da me; ero troppo stanca per sopportare altre lotte con famiglie che non mi accettavano per le condizioni modeste della mia famiglia, per il lavoro umile di mia madre, troppo ferita per poter sopportare nuove ingiurie, ulteriori offese.
-Posso sapere a cosa stai pensando?- mi domanda, accentuando la presa sulla mia vita.
Ancora una volta, la sua voce mi strappa alle mie fantasie.
-Sono entusiasta, non vedo l’ora di rivedere Sango.- esclamo, allegra.
-Mi spieghi perché non posso venire anche io? Sono due anni che non fai che parlarmi di questa persona e ora che ho l’opportunità di conoscerla tu non vuoi.- si lamenta, intrappolando i miei occhi nei suoi attraverso il riflesso nello specchio.
-Non dire sciocchezze, è logico che te la presenterò. O meglio, stasera la conoscerai di sicuro. Eric, sono tre anni che non vedo la mia migliore amica, è naturale che io desideri passare del tempo con lei..da sola!- tento di spiegargli, senza risultare offensiva.
-D’accordo, ma cerca di non trattenerti troppo. Del resto la vedrai stasera e non possiamo permetterci ritardi.-
Annuisco, nuovamente lontana con la mente. Non è solo la voglia scalpitante di vedere Sango a rendermi così distratta, ma anche la consapevolezza di ciò che inevitabilmente accadrà stasera.
Lascio perdere i pensieri e dopo aver salutato Eric e la mia famiglia mi fiondo per strada, pronta a raggiungere la mia migliore amica.
Non mi occorrono più di dieci minuti per raggiungere la cioccolateria di Susumo e rivedere quell’insegna leggermente storta, i tavolini esterni e le vetrine laccate mi fa esplodere il cuore di nostalgia. Nulla è cambiato, mi sembra di poter riascoltare le risate e le chiacchiere scambiate sedute a quel tavolino, risentire il sapore dolce amaro della cioccolata calda che dalla lingua si diffonde in tutto il corpo donando un languido calore,di rivedere quegli occhi ambra che mi guardano colmi di affetto.
Scuoto la testa, impedendo a pensieri repressi di emergere e rovinare quel pomeriggio. Mi guardo intorno e  quando riconosco la figura di Sango sento immediatamente gli occhi pizzicare. Restiamo così, vicine, immobili, a studiarci per qualche secondo.
Tre anni, più di 1095 giorni che non vedo la mia migliore amica e ora che me la ritrovo davanti non riesco a fare altro che notare quanto sia cambiata. È più alta di quanto ricordassi, le forme appena più accennate e morbide le donano una sensualità che era impossibile intravedere nelle acerbe forme adolescenziali, i capelli, lisci e lunghi, le ricadono sulla schiena e le incorniciano il volto finemente truccato. È ancora più bella di quanto ricordassi.
Sono talmente tanto presa dall’osservarla, dal lasciarmi assalire dalla nostalgia, che do peso solo dopo qualche minuto al silenzio calato su noi.
-Ciao..- sussurra Sango, probabilmente confusa quanto me.
-C..ciao.- solo questo riesco a dire.
Ci fissiamo ancora per qualche secondo e alla fine scoppiamo a ridere, stringendoci finalmente in quell’abbraccio a lungo desiderato.
Mi provoca un mare di emozioni risentire il suono della sua risata che si unisce alla mia, il calore della sua amicizia, e mi godo queste sensazioni fin quando non ci stacchiamo quel tanto che ci basta per far incontrare i nostri occhi.
-Quanto mi sei mancata, Sango.- riesco a dirle, dopo aver ormai superato lo sciocco imbarazzo che ci aveva colte.
-Mi si mancata tantissimo anche tu, Kagome. Non puoi immaginare quanta voglia avessi di abbracciarti, di sentire la tua voce non tramite un telefono. Oh, Ka-chan, perché non mi hai mai permesso di raggiungerti? Perché non sei mai tornata in Giappone durante questi anni?- mi domanda a raffica.
Sorrido e mentre ci avviamo ai tavolini comincio a rispondere alle sue domande.
-Sai bene quanto me perché ho deciso di non tornare più qui, Sango. Avevo bisogno di rimettere ordine nella mia vita, di trovare una spiegazione al male che ingiustamente mi era stato fatto, di ritrovare la voglia di aprirmi.- spiego, ripercorrendo mentalmente il lungo percorso vissuto in quei tre anni.
-Tuttavia ora sei qui…e per accompagnare lui – mi fa notare, maliziosa.
-Sapevo che prima o poi avrei dovuto far ritorno.-
-Parlami di lui..non ne so quasi niente. Non eri tu quella che diceva che non avrebbe voluto nessun’altro al proprio fianco?- mi chiede.
Sospiro, permettendo alla figura di Eric di invadere i miei pensieri e sorrido involontariamente al ricordo di quelle parole. Non mi piace ripensare a quei giorni, ai sentimenti che ho provato, all'amarezza e alla delusione che mi portavano a versare fiumi di lacrime.
-Con Eric è cominciato per gioco. Appena sono arrivata in Svezia per me è stato molto difficile ambientarmi, molte volte ho pensato di abbandonare tutto e tornare qui. Non ero più me stessa, Sango. Non mi fidavo di nessuno, non riuscivo ad aprirmi e mi mancavano terribilmente la mia famiglia, tu e quello stupido di Inuyasha. Eric si è fatto largo nella mia corazza, ha abbattuto i miei muri e si è conquistato la mia amicizia.-
-Vuoi farmi credere che sia solo un amico?-
-No, ma è così che è cominciato. Ho compreso da subito che lui volesse da me molto di più, ma io non ero pronta. L’unica cosa che volevo era smettere di soffrire, dimenticare Inuyasha, smettere di struggermi per il desiderio di vederlo arrivare e sentirgli urlare il suo amore per me. Ho deciso che se volevo mettere la parola fine al passato, dovevo farlo con decisione..per questo sono andata a letto con Eric.-
-Vai a letto con lui per cercare di dimenticare Inuyasha?-
-No,no, all’inizio è stato così. Sapevo che dopo essere andata a letto con un altro non mi sarei più concessa il privilegio di pensare a quello con Inuyasha come un amore puro che solo lui aveva rovinato. Avevo bisogno di mettere una barriera seria, tangibile, fisica, tra noi.- le spiego.
-E…ha funzionato? Sei riuscita a dimenticarlo?- mi chiede.
Mi blocco, non sapendo cosa rispondere. Vorrei annuire, vorrei negare, ma nessuna delle due sarebbe una risposta sincera.
Sollevo il volto a fissare la mia interlocutrice, che a sua volta mi sta guardando, e decido allora di essere completamente sincera..del resto è con Sango che sto parlando!
-La prima notte che ho trascorso con Eric è stata terribile. Non fraintendermi, lui è stato molto dolce, premuroso..il problema ero io. Sai bene che prima di lui sono stata solo con Inuyasha e lui mi ha regalato una prima volta stupenda, nonostante ciò che è accaduto subito dopo. Sentire le mani di Eric su di me, mi sembrava una cosa così sbagliata, mi faceva sentire sporca e in colpa. Più permettevo ad un altro di farmi sua, più sentivo Inuyasha lontano..ed è stata questa la strada che ho seguito. So che non è stato giusto, né forse..etico, ma a distanza di tre anni posso dire che è andata abbastanza bene. Tutto è cominciato come una storia basata sul sesso, ma Eric, anche contro la mia volontà, ha saputo trascinarmi nella sua vita e in questa storia, nonostante più volte gli abbia confessato di non nutrire i suoi stessi sentimenti. –
-Tu lo ami, Kagome?- mi domanda Sango.
Ecco la domanda da un milione di yen.
-Non so rispondere alla tua domanda, Sango. Eric è diventato ormai una presenza fissa nella mia vita, è sempre al mio fianco, ma non so ancora dare una giusta collocazione alla nostra storia.- rivelo.
-Come ti ha convinta a tornare qui?-
-Sapevo che prima o poi avrei dovuto farlo. Quando Eric mi ha detto di dover iniziare una collaborazione con un’emergente ditta Giapponese ho pensato che si trattasse di un segno del destino, quando poi ho scoperto i nomi dei proprietari dell’impresa ho capito che il destino si divertiva a giocare con la mia vita e i miei sentimenti.-
-In effetti immagino sia stata dura mandare giù la cosa per te.-
-Sango, sono scappata dal Giappone per mettere chilometri e chilometri di distanza tra me ed il mio passato e appena la mia vita sembrava prendere una parvenza di stabilità scopro che la persona a me più vicina deve trasferirsi nel mio paese, per avviare una collaborazione nientedimeno che con il mio ex ragazzo, il mio ex migliore amico, ed il fidanzato della mia migliore amica. Sì, è stata decisamente dura da digerire..-
-Però sei qui, ed è questo che conta.- mi sorride allegra.
-Basta parlare di me, raccontami qualcosa tu ora.-
-Che vuoi che ti dica?-
-Come vanno le cose con Miroku, ad esempio.-
-Bene, se non fosse per le sue tendenze maniache. Nonostante non faccia altro che pestarlo da anni, non ha ancora perso le sue malate abitudini.-
Sorrido al ricordo delle mani polipose di Miroku e raccomandandomi di fare attenzione per quella sera.
Sento la lingua pizzicare per l’impazienza di porgere a Sango una domanda che risolverebbe il peso di un dubbio che mi porto dietro da tre anni.
-E Kikyo?- chiedo all’improvviso.
Sento le mani sudare e il cuore aumentare leggermente i battiti nell’attesa..perchè nonostante tutto, sapere che Kikyo e Inuyasha sono indissolubilmente legati da un figlio aggiungerebbe sale ad una ferita non ancora completamente rimarginata.
La smorfia che ha distorto i lineamenti di Sango non promette nulla di buono.
-Kikyo, al sentire il suo nome ancora mi viene il voltastomaco. Ha gioito molto quando ha saputo del tuo allontanamento, credeva sarebbe stato motivo di riavvicinamento tra lei ed Inuyasha e invece non è andata come lei sperava.-
-E il bambino?- mi azzardo a chiedere.
-Kikyo ha abortito, ma Inuyasha continua a sostenere che quel bambino sicuramente non era suo.-
Annuisco, mentre non so se gioire o protestare.
Conosco Inuyasha, so che se quel bambino fosse stato suo se ne sarebbe assunto le responsabilità, e sapere che lui e Kikyo non sono accomunati da questo genere di legame non può che farmi felice, ma rabbrividisco al pensiero di ciò che quella donna sia stata capace di fare ad una vita che cresceva dentro sé. Povera creatura..
-E Koga come sta?- domando, tentando di stemperare l’area divenuta di colpo pesante.
-Koga da un po’ di tempo fa coppia fissa con Ayame.- mi racconta Sango.
E ancora una volta mi ritrovo ad annuire, mentre una punta di fastidio mi colpisce all’altezza dello stomaco.
Ayame, ricordo quel nome pur non essendo capace di associarlo a nessun volto..è la donna che il signor Yoro aveva ritenuto più adatta di me per stare accanto al figlio.
-Ayame è molto carina, solare, disponibile ed è innamorata persa di Koga, ma se vuoi sapere la mia opinione non credo che Koga ricambi. Sono convinta che stia con quella ragazza solo perché in lei rivede un po’ te, condividete la stessa vivacità e gioia di vivere.-
-Forse è solo una tua impressione. Da quel che ricordo Koga non è mai stato un tipo molto aperto.- replico, rendendomi conto da sola della sciocchezza che ho detto.
Koga era sempre stato uno spirito libero, uno a cui non importava del parere della gente, che faceva solo ed unicamente quel che si sentiva di fare.
So bene che il mio negare è dovuto al fatto che la mia “relazione” con Koga è stata per me abbastanza semplice da archiviare e ho sempre sperato fosse stato così anche per lui..non ho bisogno di altri tasselli di passato impazziti.
-E Inuyasha?- chiedo infine, cedendo alla tentazione.
-Vuoi davvero saperlo?- mi domanda la mia migliore amica.
Voglio davvero saperlo? Sì, che lo voglio.
Annuisco.
-Da quando sei andata via Inuyasha non è più stato lo stesso. Per mesi e mesi mi ha pregato di rivelargli il posto in cui ti trovavi, era intenzionato addirittura ad assumere un investigatore privato. Era straziato, non l’avevo mai visto in quello stato..è andato avanti giorno dopo giorno con la consapevolezza che un giorno o l’altro tu saresti tornata e gli avresti dato l’opportunità di spiegarsi.-
Solo quando Sango smette di parlare mi accorgo di avere i pugni stretti e il battito accelerato.
Sapere che lui ha sofferto mi fa più male di quanto pensassi.
-E..ora..come sta?-
-A guardarlo si direbbe bene, pare essere tornato lo stesso di sempre. Sfrontato, scorbutico, prepotente, ma chi lo conosce bene sa quanto la tua assenza lo abbia cambiato e fatto soffrire.-
-Sta con qualcuna?- le chiedo.
-E’ da un po’ di tempo che frequenta Nazuna.-
E a quelle parole tutto il mio senso di colpa, il sentirmi male per la sofferenza causatagli, svanisce.
Il bruciore che sento probabilmente non è solo da attribuire a quell’illogica gelosia, ma anche alla consapevolezza che, a differenza mia, non c’ha messo poi molto a dimenticarmi.
-Dalla tua espressione posso già immaginare a cosa stai pensando, ma non è così, Ka-chan. È Nazuna che continua a stargli attaccata, per lui è solo sesso.-
-E questo come fai a saperlo?- domando infastidita.
Come ha fatto Inuyasha a guadagnarsi anche l’incondizionato sostegno di Sango?
-Perché quando parla di te gli occhi gli si illuminano e perché non si fa problemi a parlare di te definendoti “l’unico amore della sua vita” davanti a Nazuna stessa.- mi confessa.
Le sue parole mi scuotono più di quanto dovrebbero.
Davvero lui parla di me definendomi “l’unico amore della sua vita”? Davvero sono stata così importante per lui? E davvero lui mi sta ancora aspettando?
Gli occhi che pizzicano, il cuore che batte forte al sol pensarlo, il ricordo di quegli occhi d’ambra mi assalgono, portando con loro però anche tutta l’amarezza e il dolore provati quando lui non capiva i miei sentimenti, quando lui mi ha messa da parte come un ferro vecchio per una persona che poi ha capito di non amare nemmeno.
Sono una stupida, solo una stupida. Sarà riuscito a commuovere Sango con le sue belle parole, ma per quanto mi riguarda non permetterò più a nessuno di farmi così tanto male.
-Ascoltami, Kagome, so che tu sei qui solo per accompagnare Eric, ma magari voi due..- tenta di dire la mia amica, ma, comprendendo le sue intenzioni, la blocco immediatamente.
-Sango, se hai pensato anche solo per un secondo che le cose tra noi possano tornare come prima, sappi che ti sbagli. La ferita che mi ha inferto Inuyasha è così profonda, così dolorosa, che ogni giorno sembra risucchiarmi, ma non gli permetterò di farmi ancora del male, non ora che riesco di nuovo a respirare. La mia vita adesso è in Svezia, finito tutto questo tornerò lì, con Eric. Inuyasha ormai appartiene al passato.- esclamo, risoluta.
Vedo Sango annuire, seppur poco convinta ed evidentemente contrariata. La conversazione continua su toni ed argomenti più leggeri, ma i fantasmi rievocati continuano a turbinarmi dentro, impedendomi di godermi al meglio quel pomeriggio con la mia migliore amica.
Il tempo passa velocemente ed in breve arriva il momento di andare via. Ci salutiamo senza nostalgia, consce che ci saremmo riviste a distanza di poche ore.
Più si avvicina il momento, più mi sento agitata. Sono tre anni che non lo vedo, che non sento la sua voce, il suo profumo e stasera ci ritroveremo faccia a faccia.
Arrivata finalmente a casa è la visione di Eric a distrarmi totalmente. Manca ancora qualche ora alla festa, ma lui è già praticamente pronto..ed è a dir poco bello! Il fisico alto e prestante è fasciato in uno smoking scuro che evidenzia in modo sublime il petto muscoloso, la camicia bianca stacca nettamente sul nero dell’abito e la cravatta grigia richiama in modo perfetto i magnetici occhi grigi-azzurri.
 Come una sciocca mi ritrovo ad arrossire dinnanzi a lui e il ghigno sfrontato che mi rivolge mi lascia intuire che è ben consapevole dell’effetto che fa.
-Sei tornata, Kagome. Com’è stato rivedere la tua amica?- mi domanda avvicinandosi e cingendomi la vita.
-Bene, rivedere Sango mi ha fatto bene. Eric, non credi sia un tantino presto per cominciare a prepararsi?- gli domando, stringendo le braccia al suo collo.
-Una precauzione per non rischiare di essere in ritardo, so quanto tu impieghi per prepararti.-
-Quest’espressione imbarazzata mi ricorda la faccia che hai fatto la prima volta che mi hai visto nudo.- bisbiglia al mio orecchio, mordicchiandolo leggermente.
Arrossisco ancor di più e l’allontano velocemente da me, prima di rischiare la morte per autocombustione.
-Sarà..sarà meglio che vada a prepararmi se non vogliamo rischiare di fare tardi.- bisbiglio, accaldata, indicando le scale che danno accesso al piano superiore.
Le salgo velocemente, accompagnata dalla sua risatina roca e divertita, per poi chiudermi nella mia camera.
Recuperate le piene facoltà mentali e un respiro stabile, decido di cominciare a prepararmi anche io..per Eric è una serata molto importante e non voglio rischiare di rovinarla in nessun modo.
Mi lavo, arriccio i capelli e li acconcio con l’aiuto di mia madre e quando arriva il momento di vestirmi l’ansia comincia a crescere.
 
Pov’s Eric
Guardo l’orologio, seguendo impaziente le lancette dei minuti. Manca ormai meno di un’ora al ricevimento che si terrà a Villa Taisho, ma di Kagome non si hanno più tracce.
Sbuffo, spazientito, mentre il piccolo Sota cerca di tranquillizzarmi, raccontandomi che solitamente sua sorella è molto puntuale.
Sorrido, ringraziando silenziosamente il ragazzino.
Sono in casa di Kagome da appena un giorno, ma la sua famiglia mi ha accolto con un tale calore da farmi sentire un membro della famiglia. Posso ben comprendere, ora, come Kagome sia diventata la fantastica persona che è.
Un sorriso mi incurva spontaneo le labbra mentre ripenso alla ragazza che da circa due anni mi sta accanto. È affascinante scoprire ogni giorno un nuovo lato di lei, seppure conosco ancora poco del suo passato, di ciò che l’ha spinta a lasciare la sua casa e il suo paese per trasferirsi in un luogo a lei sconosciuto.
Non mi ci è voluto poi molto però per comprendere che qualcuno l’ha terribilmente ferita e che qui si sente vulnerabile. Lo capisco dai suoi modi sfuggenti, dagli occhi sempre vigili e dalla mente sempre lontana.
Tutto ciò mi infastidisce e perciò è mia intenzione tornare in Svezia il prima possibile, laddove i suoi occhi sono vivaci e luminosi non malinconici e spenti. A casa, io e lei.
Rumori di passi mi fanno intuire che Kagome è finalmente pronta, vorrei imprecare per il suo ritardo, ma vedendola le parole mi muoiono sulle labbra.
È una visione, bella come può esserlo solo una dea.
Indossa l’abito rosa tenue che le ho regalato e che come avevo immaginato su di lei è perfetto. La linea morbida del lungo vestito evidenzia il suo corpo slanciato e i disegni in pizzo esaltano il seno alto e la vita sottile. I capelli arricciati in eleganti e vivaci boccoli le incorniciano il volto, reso più luminoso e seducente da un trucco accurato, ma delicato.
-Sei..bellissima.- riesco a dirle.
Il rossore che subito le imporpora le guancie, e che nulla ha a che vedere con i prodotti artificiali, va a completare quel fine capolavoro.
 
Villa Taisho. Potrei descrivere ogni angolo di quest’immensa villa ad occhi chiusi, nonostante non mi trovassi dinnanzi alla maestosa casa da ben tre anni. Il giardino illuminato per l’occasione crea un’atmosfera magica e piacevole, ma sono troppo agitata per badarvi.
Tutti attendono l’arrivo di Eric, ma nessuno si aspetta di vederlo con me. Miroku ha saputo da Sango del mio ritorno, ma la mia migliore amica mi ha giurato di non essersi lasciata scappare altro. Nessuno si aspetta di vedermi qui e io comincio a pensare di aver commesso un grande errore venendo.
-Kagome, va tutto bene? Ti sei irrigidita improvvisamente.- mi fa notare Eric.
Sospiro, tentando contemporaneamente di rilassare i muscoli.
-E’ che per me non è facile essere qui.-
Ad Eric non  ho raccontato tutto, non solo perché ancora non mi sento pronta a condividere quella parte del mio passato con lui, ma anche perché parlare di ciò che è accaduto è ancora troppo doloroso. Tuttavia, quando ho scoperto chi sarebbero stati i suoi nuovi soci in affari e ho deciso di tornare con lui in Giappone, sono stata costretta a rivelargli che si trattava di persone che conoscevo. Non ho aggiunto altro e lui, per fortuna, non mi ha posto domande indesiderate.
-Sei già stata in questa casa?- mi domanda mentre attraversiamo il lussureggiante giardino.
Mi limito ad annuire.
La prima prova della serata mi aspetta all’ingresso, ed ha i volti dei padroni di casa: Inuno ed Inzayoi No Taisho.
Osservandoli mi accorgo che non sono affatto cambiati: Inuno ha un’aria autorevole e severa nel suo elegante completo scuro, Izayoi, al suo fianco, è splendida fasciata in un abito nero.
Quando arriva il nostro turno di essere accolti ho il cuore a mille e la gola secca, è la loro reazione però, quando riconoscono me, a sorprendermi.
Izayoi abbandona la posa cortese ma distaccata imposta dall’etichetta per abbracciarmi, mentre l’espressione sorpresa di Inuno viene rapidamente sostituita da una di stizza.
-Kagome, cara, è un piacere rivederti. Quando sei tornata in città? Sono tre anni che non ti vedo, bambina mia. Quanto sei cresciuta! Sei diventata una bellissima donna.- mi dice Izayoi dopo aver sciolto l’abbraccio.
-Anche io sono felice di rivederti, Izayoi. È un piacere rivedere anche lei, signor No Taisho.- mi affretto a dire.
-Mhh.- mormora in risposta al mio saluto. –Izayoi, cara, sono sicuro che tu e Kagome potrete tenere questa conversazione in luoghi e momenti più consoni. A cosa dobbiamo la tua presenza qui?- mi domanda, evidentemente scocciato e sorpreso di vedermi.
Boccheggio, mentre la solita sensazione di disagio che ho sempre provato dinnanzi a lui riemerge in me.
-Kagome è qui come mia accompagnatrice.- interviene una voce forte.
Eric, fino a quel momento rimasto estraneo alla conversazione, muove un passo avanti, circondandomi la vita con un braccio. È quel gesto di silenziosa protezione, dichiarato possesso, che mi fa pensare con rabbia che Inuyasha mai si è schierato contro suo padre per difendere me.
-Sono Eric Holmgren. Avevo chiesto ai miei collaboratori di farle sapere che sarei venuto accompagnato dalla mia fidanzata..spero non ci siano problemi.- chiede, cortese ma diretto.
Arrossisco alla parola “fidanzata”, non sapendo se si tratta di un modo troppo profondo e stabile per definire ciò che mi lega ad Eric.
La reazione è immediata nei padroni di casa: Izayoi è sconvolta e quasi dispiaciuta, mentre Inuno quasi non riesce a parlare per la sorpresa.
-Ovviamente non c’è nessun problema, signor Holmgren. Io e mia moglie Izayoi siamo solo rimasti senza parole per la sorpresa.- ammette.
-A causa della bellezza della mia Kagome?- chiede scherzoso.
-Non solo. Kagome è una vecchia conoscenza di questa casa.-
-Ma davvero? Sono sicuro che avremo modo di parlare di questo dopo. Stanno arrivando altri ospiti e non vorremmo esser accusati di monopolizzare l’attenzione dei padroni di casa.-
Così con un cenno di saluto superiamo l’uscio e sento un po’ di tensione abbandonare il mio corpo.
-Non pensavo ti conoscessero così bene.- sussurra Eric, nell’esplicito tentativo di scoprire qualcosa in più.
Sorrido, pronta a regalargli una mezza verità.
-Io e il minore dei loro figli siamo praticamente cresciuti insieme, in più mia madre ha lavorato come governante in questa villa per molto tempo finché mio nonno non è stato troppo anziano per occuparsi del tempio. Lei ed Izayoi si conoscono da moltissimi anni.-
Annuisce, forse nella speranza che io aggiunga altro.
-Il signor Holmgren?- domanda un anziano signore, interrompendo la nostra conversazione.
Eric si ritrova così in pochi secondi trascinato al centro dell’attenzione e catapultato in conversazioni su affari ed economia. Dopo un po’, stanca ed annoiata, mi congedo con la scusa di aver bisogno della toilette.
Mi guardo intorno alla ricerca di Sango, stupita di non aver ancora incontrato nessuno e in un attimo il cuore impazzisce quando vedo tutti i miei amici riuniti in gruppo poco distanti da me.
Fuggire, la tentazione è forte, ma la voglia di rivederli ancor di più. Sono tornata in Giappone per mettermi alla prova, per dimostrare a me stessa che ciò che tre anni fa mi ha ferita è solo un ricordo del passato, non posso scappare alla prima prova.
Avanzo di qualche passo, decisa a coglierli di sorpresa e quando sento che è proprio su di me che verte la loro conversazione riesco a malapena a soffocare una risatina.
 
POV’S Sango
Sento l’ansia salire ogni minuto di più. Nessuno sa che Kagome stasera sarà qui e un po’ mi spaventa immaginare che tipo di reazione potrebbero avere Koga ed Inuyasha alla vista del suo accompagnatore.
-Bisogna organizzare una festa a sorpresa per dare il benvenuto a Kagome.- esclama entusiasta Miroku.
-Si tratta di un bentornata, non di un benvenuto.- lo correggo.
-Non vedo perché disturbarsi tanto per una persona che non vedete da tre anni e che per tutto questo tempo non si è affatto preoccupata di voi.- borbotta, acida, Nazuna.
Mi trattengo a stento dal risponderle, perché so che le sue parole sono dettate unicamente dalla gelosia. Ama Inuyasha, ma non riesce a competere neanche col ricordo che lui ha di Kagome.
La studio meglio e quasi mi fa pietà. È fuori luogo, volgare, fasciata in un corto abito nero prolungato da due veli e reso ancor più provocante da due profondi spacchi laterali. Viene da una buona famiglia, ma le importa solo dello sguardo di Inuyasha che ogni tanto cade sulle sue gambe. Probabilmente sa bene che il sesso è l’unica cosa che li lega.
-Non parlarne così, Nazuna. Non conosci Kagome, né i motivi che l’hanno spinta a prendere questa decisione.- interviene Koga.
Ignora la smorfia di disappunto che è nata sul viso pallido di Ayame, troppo preso dal difendere la sua ex ragazza.
-Forse potremmo organizzare qui la festa. Potrei chiedere al personale di servizio di lasciare intatte le decorazioni, così sarebbe ancora meglio.- propone Inuyasha.
-Dopo tre anni che non vi vedete credi che Kagome accetterà di buon grado di venire senza un apparente motivo a casa tua?- lo schernisce Miroku.
Sto per rispondere, ma una risatina divertita proveniente dalle nostre spalle mi distrae..come non riconoscere quel suono cristallino, Kagome è qui.
 
 
Pov’s Kagome
Poche chiacchiere e gesti mi sono stati sufficienti per comprendere che le rispettive compagne di Koga e Inuyasha mi detestano.
È un attimo e tutti si girano verso me. Spendo qualche secondo per osservare bene ognuno di loro, per imprimere bene i loro volti nella mia memoria, per poter comprendere i pochi minuti in cosa li trovo diversi.
Sango, se quel pomeriggio mi è sembrata bella, ora lo è molto di più. I capelli raccolti in un elegante chignon evidenziano il collo flessuoso, le spalle esili e un decolleté florido, fasciato in uno splendido abito verde smeraldo, impreziosito da applicazioni di strass e un profondo spacco laterale.
Miroku, accanto a lei, è affascinante come sempre e i suoi occhi non hanno perso quell’aria vispa e maliziosa che da sempre lo contraddistinguono.
Koga,invece, è cambiato. I suoi tratti sono più marcati e hanno perso l’indecisione adolescenziale; gli occhi azzurri, bellissimi, hanno una nuova luce, sono più saggi. È diventato ancora più bello.
La ragazza che gli sta accanto, Ayame, è bella almeno quanto lui. La pelle pallida crea un favoloso contrasto con i capelli rossi e gli occhi verdi. Il sontuoso vestito che indossa ben evidenzia le forme morbide e femminili.
Rivolgo uno sguardo veloce a quella che dovrebbe essere Nazuna e mi stupisco di trovare in lei una leggera somiglianza con Kikyo, ma i miei occhi si spostano poi altrove richiamati da un altro paio color ambra.
Inuyasha. Il cuore aumenta a dismisura i battiti mentre i nostri occhi dopo tre anni possono rincontrarsi. È diventato ancora più alto, il suo corpo si è irrobustito e in lui tutto sa di uomo. I tratti cesellatici del viso sono virili, magnetici, la curve delle labbra semiaperte, sconvolgenti e seducenti. I bottoni aperti della camicia lasciano intravedere un petto più muscoloso di quanto ricordassi e in un attimo i miei ormoni impazziscono. È bellissimo, selvaggio e assolutamente sexy..i miei sogni e i miei ricordi non gli hanno affatto reso giustizia.
Sento il solito magone allo stomaco salire, le mani sudare, mentre ripenso che non è questo l’effetto che dovrebbe farmi.
-Kagome, sei tornata.-
È la voce di Koga a riportarmi alla realtà e in un attimo mi trovo stretta nel suo abbraccio. È un po’ come fare un salto temporale di tre anni, il suo profumo è lo stesso, il calore che trasmette identico, ma sono io a non essere più la stessa.
A disagio, ricambio frettolosa la stretta per poi allontanarmi.
-Ti trovo bene, Koga.- lo saluto.
-Anche io..Sei assolutamente bellissima.- mi dice, squadrandomi.
Arrossisco, notando contemporaneamente la reazione infastidita della sua compagna, del quale Koga sembra essersi totalmente dimenticato.
-Non conosco la tua accompagnatrice.-
Il mio tentativo di ricordargli della sua dama sembra funzionare perché Koga arrossisce e fa un passo indietro.
-Kagome, lascia che ti presenti Ayame. Lei è la mia...- esita un attimo –fidanzata.-
Sorrido, porgendole la mano.
-Il piacere è tutto mio.- dico, sincera.
La stretta forte e la smorfia sul suo viso mi lasciano intendere che lei non è affatto felice di fare la mia conoscenza, decido quindi di passare oltre.
-Miroku, tu hai forse deciso di non salutarmi?- lo schernisco.
-Kagome, sei sempre stata bella, ma stasera sei divina.- mi elogia, mentre si avvicina per abbracciarmi.
Ricambio la stretta, tenendo sotto controllo le sue mani polipose.
Quando si allontana da me sento che sta per arrivare il momento più difficile, ma per fortuna Miroku interviene in mio aiuto.
-Kagome, posso presentarti Nazuma? È l’accompagnatrice di Inuyasha.- mi spiega.
Le porgo una mano, per nulla felice di conoscerla.
-E’ un piacere.- mi sforzo di dire.
Mi osserva dall’alto in basso con una smorfia perenne di disappunto e disgusto.
-Certo! Ho molto sentito parlare di te, ma non mi aspettavo di trovarti qui stasera.-
La voce acida ben si abbina al suo viso spigoloso e al corpo ossuto, mi ritrovo a pensare.
Tento di rispondere, ma vengo interrotta dall’arrivo di due nuove persone.
-Oh, vedo che avete già potuto salutare Kagome.- interviene il signor No Taisho, giunto con il suo illustre ospite. –Inuyasha, Miroku, Koga, lasciate che vi presenti il vostro nuovo socio, Eric Holmgren-
Mi sento terribilmente in imbarazzo, mentre osservo i miei amici che si presentano al mio compagno. Lo sguardo di Inuyasha, col quale non ho ancora avuto occasione di scambiare una parola, rimane puntato su me, nonostante stia parlando con Eric.
-Noto con piacere che già conoscete tutti Kagome.- esclama Eric, avvicinandosi a me.
-Ha già fatto la sua conoscenza anche lei, signor Holmgren?- domanda Nazuma, con un tono intento a voler intendere chissà cosa.
-La prego mi chiami solo Eric, Miss Nazuma. Comunque sì, ho l’onore di conoscere questa splendida fanciulla da molto tempo ormai. Kagome è la mia fidanzata.- asserisce, circondandomi la vita e puntando lo sguardo in quello di Inuyasha.
Il silenzio cala sul gruppo. Mi sento tremendamente imbarazzata e a disagio. Lo sguardo ambrato di Inuyasha e quello grigio-azzurro di Eric si stanno silenziosamente sfidando, posandosi ogni tanto su di me che vorrei solo sparire. Sono finita in mezzo a due fuochi e l’unica che rischia di uscirne bruciata sono proprio io.
 
 
Pov’s Inuyasha
È bellissima, non ho altre parole. Quando i miei occhi si sono posati su di lei, tutto il resto del mondo l’ho dimenticato. Troppe notti insonni nel cercare di ricordare il suo sorriso, il suo profumo, il caldo color cioccolata dei suoi occhi ed adesso, finalmente, lei è qui. Non riesco a dire e a fare nulla se non guardarla, i miei occhi hanno bisogno di saziarsi di questa vista che troppo mi è mancata.
È cresciuta, è più donna, è ancora più bella..ma è sempre la mia Kagome.
Vorrei dirle mille cose, ma l’arrivo di mio padre mi blocca. Dovrei prestare maggior attenzione a colui che da questo momento diventerà mio socio in affari, ma non riesco  a distogliere gli occhi da lei. Ogni percezione dello spazio per me è incentrata su lei, tutti i sensi del mio corpo sono concentrati su lei.
E poi in un attimo, colui che dovrebbe essere il mio socio in affari diventa il mio peggior nemico.
Kagome si è fidanzata, ha un altro uomo al suo fianco.
Mi sento impazzire al solo pensiero. Lo osservo e secondo dopo secondo sono sempre più convinto che non è adatto a lei. Le stringe la vita in un chiaro segno di possesso, ennesimo gesto che mi lascia comprendere che non ha capito e non sa nulla di lei.
Lei che è libera come il vento ed appartiene solo a sé stessa.
Imbarazzata, accenna ad una scusa per allontanarsi. Lascio passare appena pochi secondi e la seguo incurante del fatto che lo scopo del mio allontanamento è chiaro a tutti.
L’ho vista salire al piano superiore, probabilmente è corsa a rifugiarsi in bango, come ha sempre fatto.
Mi fa rabbia pensare che il parrucchino biondo le sia stato accanto per tutto questo tempo, che abbia potuto saziarsi dei suoi sorrisi, specchiarsi nei suoi occhi e gustare il dolce sapore delle sue labbra. Muoio al pensiero di lui che accarezza quella pelle di seta, candica, che solo una volta ho potuto sfiorare. L'ha avuta, l'ha fatta sua e per quanto mi crea ribrezzo il pensiero di lei toccata da qualcuno che non sono io, non mi importa, sono determinato a riaverla nella mia vita. La rivoglio e la riavrò.
I miei pensieri vengono interrotti dalla porta del bagno che si riapre e i miei occhi dalla figura di Kagome immobile sulla soglia.
-Inuyasha.- mormora sorpresa.
Il mio nome pronunciato da quelle morbide labbra ha sempre avuto per me un suono particolare. Quanto mi è mancata.
Vorrei dirle mille cose, urlarle il mio amore, stringerla forte a me fino ad affogare nella profondità del sentimento che provo per lei, ma probabilmente so che fuggirebbe.
Mi limito perciò ad una frase che potrebbe sembrare scontata, ma che di banale ha ben poco.
-Bentornata! Bentornata nella mia vita, Kagome.-





Note Autrice: Fiuuu, un capitolo lungo 30 pagine non è facile da mandare giù, per cui ci tengo a dire un enorme GRAZIE  a tutti voi che siete arrivati almeno fin qui!
Siccome sono una schiappa nelle descrizioni, se vi interessa, ho deciso di postare le foto degli abiti da cui ho preso spunto per descrivere quelli delle nostre protagoniste.
Questo dovrebbe essere quello di Nazuna.
Questo quello di Kagome.
Questo quello di Sango.
Detto questo, mi auguro che il capitolo sia stato di vostro gradimento..e se vi va mi farebbe davvero molto piacere conoscere il vostro parere.
Rinnovo a tutti l'invito ad entrare a far parte della nostra pazza cyber family. Potrete trovare tantissime amicizie, divertimento, spoiler e tante delle vostre autrici preferite.
Vi aspettiamo: https://www.facebook.com/groups/758064124210814/
Baciiiiii ^^

 
   
 
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