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Autore: bjsdarkside    13/01/2014    2 recensioni
ed eccoli lì, in quel mondo a cui non appartengono, in un posto che non riescono a chiamare casa, l' unica salvezza? l' amore e la cosa che sanno fare meglio: la musica!
... non è l' apparenza quella che conta, ne la famiglia da cui vieni, ne i voti che prendi, conti solo tu! tu e la passione che metti nel fare le cose: questa è l' unica strada per il successo...
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spero apprezziate il mio modesto lavoro, più che altro serve a mettermi in gioco e a tenermi in allenamento con la scrittura, qualsiasi opinione, critica o giudizio è ben accetta!
Buona lettura!
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool, Whatsername
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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~~NOTA DELL’ AUTRICE: in questo capitolo ho deciso di sperimentare la narrazione di 3 persona, ditemi che ne pensate
Il gruppetto, dopo la fine delle lezioni, si riunisce nel garage della casa di Trè, l’ unico che si può permettere il lusso di invitare amici nella propria dimora, per esaminare il suo prodigioso, a dir loro, allievo. Non disponendo di mezzi alternativi si sono dedicati ad una lunga passeggiata. L’ euforia è alle stelle, negli occhi schizzano sprizzi di gioia e spensieratezza, quasi fossero fuochi d’ artificio. Le loro gambe sembrano quasi volare sull’ asfalto grigio, sintomo di un piccolo pezzo finalmente messo al suo posto nel loro grande puzzle detto vita. Il mondo se visto con il cuore di chi ha una possibilità appare più roseo. Tutti emettono una scia di contentezza che fa sorridere i passanti, ammaliati da questo quadretto armonioso di ragazzini speranzosi. Ma c’è una nota stonata. Lei, quella fuori tempo fra i fuori tempo, quella che si considera il giocattolo mal riuscito di un qualsivoglia Dio incontentabile, è persa nei meandri dei suoi pensieri vani. Vani perché non vale la pena preoccuparsi di un’ immagine creata da persone dal cuore marcio, si finisce solo per spegnersi del tutto. La testa china e lo sguardo vacuo che apparentemente fissa un punto, ma che quasi non lo vede. Grazie allo spintone accidentale del suo ragazzo si sveglia ed abbozza un lieve sorriso.
“Ehi, W! Che hai? Ancora stai pensando a quello? Non è una tragedia, ok? Ci siamo noi qui”
“Grazie”  Winnie non si fida ancora del tutto di quelle parole veritiere, però un baluginio si è acceso anche in lei. Ha capito che si deve andare avanti, anche al costo di trascinarsi.
“Gente mia, sono felice di accogliervi in casa Wright!” la presentazione di Trè della sua casa lascia intuire un dimora degna di una star di Hollywood, quando in realtà si tratta di una normalissima villetta americana, curata ed ordinata, ma pur sempre una villetta qualunque.
“Bella casa, amico!” risponde  BJ, abituato a vivere fra quattro mura vecchie, trascurate e terribilmente asfissianti.
I ragazzi non si dirigono però verso questa, ma fanno una piccola svolta a sinistra per arrivare nel tanto atteso garage. La porta di metallo cigola leggermente per fare spazio ad un posto popolato da scaffali ricolmi di ricambi per qualche mezzo dotato di motore, attrezzi da bricolage ed una fantastica batteria verde, molto in tono con i capelli del proprietario.
“John dovrebbe arrivare a momenti… in genere è puntuale”  il padrone di casa nel frattempo si siede nel suo sgabello ed improvvisa qualche ritmo con il suo strumento
“Sei sicuro di non voler venire te al posto di questo per suonare?” risponde Mike, tentando per l’ ennesima volta di convincere il batterista nell’ aggiungersi al loro gruppo
“No, Mike… io rimango finchè i Lookouts non si scioglieranno, a patto che lo facciano un giorno. Appoggiate gli strumenti, non dovete per forza tenerli in mano!”
“Ah, si!” Billie accosta delicatamente la sua amata chitarra alla parete, mentre Mike addossa il suo nuovo basso Gibson ad uno dei tanti scaffali stracolmi di cianfrusaglie.
Un bussare, seppur lieve, distoglie i ragazzi dalla loro fervida conversazione: è l’ ormai famoso John.
“Entra, entra! Non sai che bussare serve solo a perdere tempo?” con queste parole si comprende la filosofia del ragazzo dai capelli verdi: risparmio energetico.
“Finalmente è arrivato, porca miseria! Non è il massimo starsene qui seduti per terra ad aspettare uno sconosciuto!” esclama Winnie, suscitando lo stupore generale
“Vedo che la signorina è gentile! Io sono John!”
“Era ora!” risponde Billie ironico
“Beh, che si fa?”
“E me lo chiedi? Va’ a sederti davanti a quella cavolo di batteria al posto di Trè, poi ti diciamo noi cosa suonare!” a Billie quel tizio non aveva di certo fatto una buona impressione, eppure il semplice fatto di essere allievo dell’ altro batterista lo predispone nel dargli una possibilità. Pensieri poco piacevoli sul nuovo arrivato vagano nella sua mente, quando si avvicina a Mike.
“Senti bello, io direi di provare quella canzone nuova che ho scritto io, ti ricordi come l’ avevamo arrangiata?”
“Si, ma John non conosce il ritmo!” ribadisce l’ altro titubante
“Prima gliela facciamo sentire, poi vedrà lui come fare. Voglio vedere se questo figlio di puttana sa come battere le bacchette su quei cazzo di tamburi, ok?” dice con una punta di veleno il moro
“Chiaro, muoviti a prendere la chitarra!” in uno strano ribaltamento di ruoli, Mike ordina all’ amico di dare inizio alle prove
Presi i rispettivi strumenti i due si piazzano al centro del garage.
“John, ora noi ti facciamo sentire questa nostra canzone, poi la riproviamo e tu dovrai mettere insieme qualcosa per la batteria, ok?” informa Billie
“Perfetto!”
La chitarra intona un motivo abbastanza veloce e ritmato, è semplice. Le mani si muovono agilmente su di essa . La destra porta il plettro su e giù in un movimento deciso. Una voce limpida e giovane esce dalle labbra di Billie e riempie la stanza. Mike guida grintosamente il suo basso, mettendoci un impegno notevole, si nota ancora la sua inesperienza, nonostante le doti evidenti. La canzone sembra quasi la supplica di qualcuno che chiede ad una persona amata di non buttarsi. Lo specchio dei discorsi di Billie fatti a Winnie. Lo specchio dei discorsi di Billie fatti a sua madre. Ollie, da poco tempo, aveva legato con un uomo apparentemente serio, posato, addirittura affettuoso, che però l’ aveva subito lasciata senza spiegazioni.
Le note proseguono fino a sfociare in un assolo di chitarra, semplice ma molto espressivo. La mano destra si muove quasi freneticamente su quelle sei corde, presa da una foga incontenibile.
Presto però la magia creatasi si interrompe, lasciando spazio agli applausi dei pochi presenti. Winnie nel frattempo era seduta su una piastrella fredda con la testa appoggiata sulla spalla di Jenn e si lasciava cullare dalla voce energicamente rassicurante del suo ragazzo. Si, doveva proprio buttare i rimorsi al passato e tuffarsi in un futuro tanto ignoto quanto emozionante.
Dopo essersi velocemente accordati con il batterista in prova sul da farsi i due ricominciano a suonare, piacevolmente sorpresi dal rapido adattarsi delle percussioni alla melodia.
Finito anche l’ ultimo accordo Billie e Mike si consultano brevemente per poi annunciare il verdetto finale.
“Niente da dire John, sei dei nostri!”

 

 

------------------ANGOLO AUTRICE---------------
Salve! Mi dispiace dirvelo però ho notato che nonostante provi ad impegnarmi nella scrittura di questa storia ottengo sempre al massimo 3 recensioni, fra l’ altro sempre delle stesse persone (che ringrazio enormemente <3) ecco, se qualcuno si prende la briga di leggere questa schifezza, mi piacerebbe che anche mi dicesse perché la legge e in che cosa potrei migliorare… chiedo molto?
Beh, chi vuole si faccia avanti, perché anche se sembra non sono cannibale!
Rage & love
Bjsdarkside

   
 
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