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Autore: Sognatrice_2000    13/01/2014    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Shiho non avesse mai abbandonato l'organizzazione?Come sarebbe stata la sua vita?
La nostra protagonista dovrà affrontare nuove sfide,nuovi amori ed eventi inaspettati.
(GinxSherry)
Dedicato a Cami sunny,che ha seguito con pazienza la mia precedente storia. Grazie mille,Cami!
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Gin | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era una mattina come tante altre. Il sole brillava alto nel cielo,riscaldando con i suoi raggi una camera da letto.
La camera in cui si trovavano Shiho e Gin. Quest’ultimo dormiva ancora,mentre la scienziata si era appena svegliata. Si mise a sedere,passandosi una mano tra i capelli. Ricordava benissimo tutto ciò che era successo la sera prima: la dichiarazione di Gin,l’emozione che aveva provato in quel momento,le labbra sulla sua pelle …
-Buongiorno,Sherry- la voce dal timbro basso e gelido di Gin la fece tornare alla realtà,distogliendola dai suoi pensieri.
-Buongiorno- disse lei con il suo solito tono freddo.
L’uomo dai lunghi capelli biondi si alzò lentamente e si sedette al fianco della ragazza. Le posò una mano sulla spalla,le sue dita risalirono lente lungo il collo,fino a giungere all’orecchio,coperto da una ciocca di capelli ramati. Egli la scostò e le si avvicinò:-Come mai tanta freddezza,mia cara?
Shiho avvertì il cuore palpitarle nel petto,provava una sorta di paura e allo stesso di piacere nel vederlo così vicino a lei. Ma non voleva dargli la soddisfazione di averla in pugno,e continuò a mantenersi scostante.
-Smettiamola di parlare di queste sciocchezze,oggi devo tornare a lavorare-disse alzandosi.
-Non vuoi restare un altro po’ con me?-sussurrò lui in tono sadico,avvolgendole il polso.
Shiho si divincolò dalla sua stretta:-Io vado in bagno a prepararmi,è tardi.
Detto questo si avviò verso la porta  con passo deciso e in un attimo sparì.
Ecco,questo era un altro aspetto del suo carattere che piaceva molto a Gin. Gli piaceva doverla inseguire,gli piaceva che non cadesse ai suoi piedi.
Fin dalla prima volta che l’aveva incontrata,la ragazza era sempre stata molto brusca nei suoi confronti,e questa sua caratteristica l’aveva attirato molto. Senza accorgersene,si era ritrovato ad osservarla più spesso,a cercare dei pretesti per parlarle,e pian piano il suo sentimento si trasformò in amore,un amore molto simile all’ossessione,a dire il vero.
Era un po’ strano pensare che un assassino spietato fosse in grado di provare amore,e in effetti il suo modo di intendere l’amore era diverso dalla maggior parte delle persone.
Per lui si basava su un desiderio,un desiderio troppo forte per essere trattenuto,ciò che provava per quella giovane scienziata dai capelli ramati.
E l’idea di non poterla avere come desiderava era sempre stato il suo pensiero fisso,fino ad oggi. Lui era abituato ad avere sempre tutto ciò che voleva,era quindi una novità non poter avere Shiho. Gin trovava questa cosa fastidiosa,ma intrigante allo stesso tempo. 
Shiho,invece,si era sempre sentita a disagio nei suoi confronti,ma per via del suo carattere orgoglioso non voleva manifestarlo. Ma adesso non era più così. Anche se non le piaceva come valori,come ideali,come modo di ragionare e di intendere la vita,da quando l’aveva aiutata aveva iniziato a vederlo sotto una luce diversa. Inoltre,fin da piccola era sempre stata sola,non aveva nessuno,ad eccezione di sua sorella Akemi.
E l’idea che lei fosse importante per qualcuno,che avesse qualcuno che pensasse a lei,era una sensazione del tutto nuova,che le riscaldava il cuore.
Immersa in questi pensieri,la scienziata tornò alla realtà poco dopo aver nominato Akemi nella sua mente.
Akemi sarebbe tornata in Giappone proprio quella sera,dopo aver svolto un lungo incarico all’estero. Non le avrebbe certo potuto raccontare quello che era successo tra lei e Gin in quei giorni. Sua sorella continuava a dirle che Gin era un uomo cattivo,spietato,e le raccomandava in continuazione di stare attenta. Il giorno in cui le disse queste parole,Shiho rimase molto sorpresa. Aveva domandato ad Akemi perché mai dovesse fare attenzione,e lei le aveva risposto con queste precise parole:-Mi sembra che lui nutra una specie di ossessione nei tuoi confronti,e di solito quando un uomo è così ossessionato da una donna nasconde qualche altro sentimento,ad esempio l’amore. Ma sono sicura che il suo non è un amore normale,è un amore perverso. E di sicuro ti farebbe soffrire. Non vorrei mai che tu finissi per innamorarti di un uomo spregevole come lui. Promettimi che starai attenta,Shiho.
Lei era rimasta stupita dalle parole di Akemi,non aveva mai considerato la situazione sotto quel punto di vista.
Non avrebbe mai potuto raccontarle gli avvenimenti di quest’ultimo periodo. Chissà come avrebbe reagito,di sicuro sarebbe rimasta sconvolta. Avrebbe dovuto tenerla all’oscuro di quella faccenda,non voleva farla preoccupare inutilmente.
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Un quarto d’ora dopo Shiho era pronta per uscire,per ritornare in quel vecchio e noioso laboratorio. Era buffo,ma adesso era quasi rincuorata di doversi recare in quel luogo,perché almeno l’avrebbe distratta dai nuovi dubbi e problemi che iniziavano ad assillare la sua mente.
Quando si diresse verso la porta,notò che Gin era ancora lì,e che probabilmente la stava aspettando per uscire. Nonostante non fosse un’azione giusta,Shiho aveva comunque voglia di passare del tempo con lui,di vederlo all’insaputa della sorella. Così gli spiegò la situazione,e si misero d’accordo per vedersi la sera seguente.
Quel giorno Shiho non riuscì a concentrarsi minimamente sul suo esperimento. Si sentiva in colpa verso la sorella,sempre così gentile e dolce con lei,ma non voleva nemmeno rinunciare a vedere Gin. Sentiva il bisogno di parlargli,di confessargli i suoi sentimenti,anche se a dir la verità non erano neppure chiari a lei stessa.
Si trattenne il più a lungo possibile in laboratorio,non se la sentiva di vedere Akemi. Quando però la stanchezza cominciò a farsi sentire,si decise ad abbandonare finalmente il suo lavoro e a dirigersi verso casa.
Prima di aprire il portone,esitò. Per la prima volta nella sua vita avrebbe dovuto nascondere qualcosa a sua sorella,l’unica che le aveva sempre voluto bene,e la cosa la metteva in agitazione più del necessario. Ma lei era una ragazza forte,aveva affrontato molte difficoltà ed era molto matura,nonostante avesse solo diciotto anni.
Sì,non si sarebbe tirata indietro,ce l’avrebbe fatta anche questa volta.
Infilò la chiave nella serratura e aprì la porta con decisione.
  
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