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Autore: Anonimadaicapellibiondi    13/01/2014    1 recensioni
"Andy aveva una vita vita davanti. Un sogno. Degli amici,una famiglia. Aveva me". Un amore rovinato in una notte, un incidente fatale. Perchè la vita è una cosa meravigliosa,ma tutto ciò che lei da poi si riprende. E puoi solo cercare di andare avanti.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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“Ho paura che un giorno lo dimenticherò, mi innamorerò di qualcun altro e pensarò a lui come ad un ragazzo come tanti”. Dicevo tra me e me queste cose ma in realtà sapevo che prima o poi qualcosa o qualcuno mi avrebbe fatto dimenticare Andy. O perlomeno ricordarlo come un vecchio amore da adolescente e non una persona unica. Ma so che succederà. Non posso farci niente, è la vita, dicono che si deve andare avanti. Non è facile ma prima o poi dovrò smettere di star male. Un giorno si, non ora, non domani, non so quando.

I giorni stavano passando, era ottobre ormai. La pioggia sui vetri dell’autobus mi ha fatto pensare ai vetri della sua macchina. Quella sera al concerto dei Green Day, i baci sotto la pioggia sulle note delle loro canzoni. Quella fu una serata fantastica.

Un altro mese era passato ed io iniziai a prendere l'abitudine di andare spesso al cimitero, sulla tomba di Andy mettevo dei fiori con una frase dolce, un ti amo. Una volta, portai pure il suo orsacchiotto che mi aveva regalato, beh, uno dei tanti. Adoro gli orsacchiotti, lui lo sapeva benissimo.

Ogni tanto Rosalie mi invitava a casa loro, chiacchieravo con Alex, mi ricordava così tanto Andy. Gli stessi capelli corti e castani, i suoi occhi verdi erano così belli, il modo di fare era lo stesso. Di carattere però erano proprio diversi, Alex era estroverso, buffo, amichevole. Era una persona da compagnia ecco, non che non lo fosse Andy, ma Alex era proprio uno che non aveva bisogno delle presentazioni, delle confidenze strette per aprirsi. Passavo con lui tanto tempo. Facevamo delle passeggiate, proprio come me ed Andy. Con lui era diverso però, con chiunque è diverso.

Qualche volta toccavamo “l'argomento” Andy ed era difficile e imbarazzante, io lo amavo ancora e parlarne mi faceva ancora male. Ma con suo fratello riuscivo a confidarmi, a liberare la mia rabbia, a buttare fuori ciò che pensavo. Sotto quell’aspetto era come me, anche lui dopo la morte di Andy aveva voglia di sfogarsi, di parlarne con qualcuno. Ma si ha paura di parlarne con certe persone perché magari non possono capire, mentre io e Alex eravamo sulla stessa barca, entrambi stavamo male per Andy, entrambi avevamo perso una persona importante.

  • come fai a consolare tua mamma, come fai a trattenere le lacrime, ad essere forte al punto di sorreggere chi sta male? – chiesi io,

  • - non lo so, so solo che mia mamma è una persona fragile, le voglio bene, sono forte per lei -

  • - sei un figlio fantastico Alex, tuo fratello sarebbe fiero di te – in quel momento me la sentii di abbracciarlo, non potevo resistere.

    Lui si strinse a me e insieme, davanti casa mia restammo seduti sulla panchina del mio giardino, senza parlare.

-beh, ora è meglio che vado, si è fatto tardi -

  • giusto si, beh ci vediamo-.

  • - Grazie Alex, grazie di tutto –

    mi sorrise, ricambiai. Era una spalla su cui piangere lui, proprio come Andy. Eravamo amici.

    Andai a casa e dopo tanto tempo ricominciai a mangiare un pasto completo.

  • – oh finalmente! – disse mia mamma sorridendo, ricambiai.

    Finito di mangiare, parlai con mia sorella. – Ti manca, ti si legge in faccia, ma ascoltami, la vita va avanti. Oggi ne è stata la prova, hai ricominciato a mangiare. Non evitare la gente, non stare con Alex solo perché è il fratello di Andy, solo per ricordarlo. Lui non tornerà, Alex non è Andy. -

  • - credi che non lo sappia?! Ma solo lui mi capisce, Anna non può farlo, per quanto lei si sforzi non riesco a starle vicina. Non riesco a parlare con le altre persone! Tu non puoi capire. -

  • - io si che ti capisco, tu hai perso il fidanzato. Io ho perso un amico importante, uno dei miei migliori amici. – le tremò la voce.

    Era vero, per lei Andy era uno dei suoi migliori amici, si conoscevano bene ed è anche grazie a lei che io e lui diventammo così amici. Ma Anna non poteva capirmi, mia sorella doveva rendersene conto. Anna non aveva mai perso un suo coetaneo,una persona che vedeva tutti i giorni, uno a cui voleva un bene immenso. Anna stava bene, lo è sempre stata. Facevamo ormai fatica a salutarci. Ma trovai il coraggio per scriverle un messaggio, sapeva che stava male per me. – Hei, che dici se passiamo un giorno insieme? Mi manchi –

    subito lei rispose – Tesoro finalmente! Domani ci mettiamo d’accordo! Un bacio! - .

    Avevo litigato con mia sorella, lei dopo le mie parole, dopo quel “Tu non puoi capirmi” se ne era andata in camera, passai in corridoio diretta verso la sua stanza. Dalla porta si sentiva singhiozzare.

    Decisi di bussare, dovevo parlarle, chiederle scusa. – Mary.. -

  • – Che vuoi? - fece lei seccata

  • - scusami, lo sai che sto male e che mi è ancora difficile capacitarmi di ciò che è successo. Sono una ragazzina che ha perso il suo ragazzo. -

  • - dai entra.. – mi stesi accanto a lei, sul letto. Ci abbracciammo, eravamo così simili eppure così diverse. Proprio come Andy e Alex, proprio come due fratelli. Aveva gli occhi rossi, aveva pianto anche lei.

  • – ti potrà sembrare strano ma... grazie per ciò che mi dici, sai sempre essere diretta e ciò che mi hai detto,alla fin fine lo pensavo anch’io... è solo che è difficile ammetterlo. Lui non tornerà. -

  • - no invece ho sbagliato a parlare così perché se tu mi avessi detto così, con quel tono da persona rassegnata e arrabbiata, beh ti avrei urlato pure io che non mi potresti capire, perché ognuno ha dei sentimenti diversi. -

  • - ti voglio bene scema – era riuscita a cambiarmi stato d’animo. Ora mi sentivo più tranquilla. Ultimamente eravamo più unite, non lo eravamo mai state, litigavamo sempre, ci parlavamo poco, eravamo sempre fuori, avevamo cose diverse da fare. Quest’estate poi, io ero rimasta a casa lei si era fatta tutta l’estate al mare non ci eravamo nemmeno mandate un messaggino. Per lei ero solo la sorellina minore da evitare. Per me invece era l’oca della famiglia. Ma adesso lei ed Alex erano diventate le persone che mi facevano stare bene.

  • – anche se non te l’ho mai dimostrato, ti voglio bene e se ti perdessi beh, non saprei cosa fare.. – mi sussurrò sorridendo.

    Alle parole di mia sorella scoppiai in lacrime, mi aveva fatto commuovere perchè ero d'accordo con lei. Avevo capito cosa significava perdere una persona importante. Avevo capito che volevo bene a mia sorella.

Ci sono persone che non finiscono mai di volersi bene semplicemente perché ciò che le lega è più forte di ciò che le divide.

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