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Autore: giapponesina6    14/01/2014    2 recensioni
Sono ritornata con una nuova storia sulla mia coppia preferita. Ash è ancora in viaggio assieme a brock e lucinda, impegnato nella conquista di medaglie. Si scambia messaggi con Misty, innamorata di Ash, ma questa relazione platonica rischia di finire ancora prima di incominciare. Ash si troverà a comabbetre con il suo cuore e a capire cosa prova realmente prima che sia troppo tardi. Spero di non deludervi, aspetto vostre critiche.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Lucinda, Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
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Rimasta lì immobile, non capiva cosa fosse successo. Non riusciva a muovere nemmeno un muscolo del suo corpo. La sua anima era volata via altrove.
Lui non si era voltato nemmeno un attimo, per guardarla, per scusarsi.
Notò il suo pokegear a terra.
Lo raccolse, sempre tremando.
Era terrorizzata all’idea di quello che avrebbe potuto leggerci sopra.
Lo strinse forte al petto e invocò una preghiera tra i denti.
 
<< Ciao Ash come ti va? Ho saputo che te
La stai cavando alla grande. Volevo solo avvisarti che in questi giorni sto
Uscendo con Misty, so che siete molto amici, volevo solo sapere se per te c’è dell’
Altro. Non vorrei essere d’intralcio, ma in caso contrario mi renderesti
Felice. Gary >>
 
 
Le si colmarono gli occhi di lacrime. Faceva fatica a respirare e si accasciò in terra. Era proprio quello che aveva più temuto. Lui aveva avuto quella reazione, quella dannata reazione alla notizia di lei con un altro.
Cominciò a piangere, sempre più forte.
Le sue grida attirarono l’attenzione di Brock.
< Ma cosa diamine? Lucinda cosa succede qui? > parve preoccuparsi non poco.
< Oh Brock, sono solo una stupida innamorata. Lui pensa a lei ed io non conto nulla >
< Ma di cosa stai parlando? Hai parlato con Ash di qualcosa >
< No, ma > non riuscì a finire la frase, gli porse il pokegear, continuando a singhiozzare.
Il ragazzo lesse il messaggio e guardandosi intorno capì cosa era accaduto.
< Coraggio tirati su. Non puoi farti del male ancor prima del necessario. Tu non hai mai aperto il tuo cuore ad Ash. Lui è solo confuso. Confonde ancora i sentimenti non differenziando l’amore dall’amicizia. >
< Perché ha reagito così allora? Mi ha praticamente scaraventato a terra, scappando senza dire nulla >
< Forse semplicemente non si aspettava una simile notizia >
< Allora lui è innamorata di lei? Mi stai dicendo questo? > era inconsolabile.
< Non sto dicendo questo. Non sto dicendo neanche che sia innamorato di te. Semplicemente che Ash non è pronto per questi sentimenti. Non ha mai pensato a te o a Misty sotto un’altra veste, se non come amiche >
< Mi sento male Brock. Ho paura di perderlo. Non voglio che la mia vita sia senza lui, non lo sopporterei >
< Non prendere una sua reazione come un non interesse per te. È stato un fulmine a ciel sereno, vedrai che quando avrà razionalizzato la cosa, ti chiederà scusa e sono sicuro che inizierà a dare un peso diverso ai suoi sentimenti >
< Oh Brock > gli si gettò tra le braccia.
 
 
Ash corse talmente veloce che le sue gamba non seguivano più gli impulsi del cervello. Le lacrime, incoscienti, continuavano a venirgli giù, senza un preciso motivo.
Il pensiero di lei con lui gli dava il tormento.
Forse era per quello che Misty non aveva risposto al suo messaggio. Era con Gary.
Si accasciò in terra e cominciò a battere i pugni sull’erba, umida.
< Perché? Perché lo hai fatto? Diamine. Cosa mi prende? > era accecato dalla rabbia e da un sentimento che non aveva mai provato. Stava detestando Gary e lei. Quasi al punto di odiarla.
Come poteva essere vero.
Come poteva odiare lei, la sua migliore amica.
 
La sera a cena la ragazzina parve risollevata. Tracey capì subito che il motivo doveva essere collegato a qualche messaggio di lui. Decise di non farne parola. Erano rari i momenti in cui era così raggiante e voleva goderseli appieno.
Gli porse dinanzi una buona zuppa di ramen.
< Caspita sembra buono, non dirmi che è opera tua? >
< Tutta farina del mio sacco caro Tracey > disse la rossa con una smorfia.
< Tracey devi sapere che mia sorella sta diventando un portento in cucina > disse la sorella maggiore in tono ironico, facendo sorridere le altre due.
< Prendetemi pure in giro, ma se non fosse per me avreste digiunato >
Continuarono a stuzzicarsi per tutta la serata.
Erano questi i momenti che Tracey preferiva.
 
Misty si recò in camera era praticamente sfinita. La giornata era stata non indifferente. Ora però poteva dedicarsi a lui. Doveva trovare le parole giuste per fargli arrivare i suoi sentimenti più vivi che mai.
 
<< Caro Ash >> troppo amichevole.
 
<< Ciao Ash, come va? >> troppo banale.
 
 << Mi manchi terribilmente >> troppo, maledettamente, irrealistico.
 
Decise di rimandare il messaggio alla mattina seguente, e si fece cullare dai suoi dolci pensieri.
 
 
Quando Ash tornò dai suoi amici non disse nulla. Raccolse il pokegear dal tavolino e se lo sistemò in tasca.
Il suo Pokemon giallo lo guardava preoccupato, forse anche per lui era prima volta vederlo in quello stato.
Si recarono, in perfetto silenzio, in un bad e breakfast, per trascorrere lì la notte.
< Ci vediamo domani > disse in tono languido.
< Notte amico > gli replico l’altro, mentre Lucinda fece spallucce.
Si mise a letto e guardò di nuovo quel messaggio.
Gary voleva sapere cosa c’era tra lui e Misty. Era ovvio che vi era una forte amicizia, ma allora perché ci stava tanto male al pensiero di loro due assieme.
Forse non si sarebbe aspettato che lei avesse scelto Gary come un probabile ragazzo, forse era quello che lo turbava maggiormente.
Per tutta la notte, pensò a lei. La immaginava dirigere la palestra e allenare i suoi Pokemon d’acqua. Chissà quanti guai aveva combinato e quante volte aveva datola colpa a Psyduck.
Sorrise ripensando ai loro battibecchi. Non facevano che stuzzicarsi, ma non andavano mai oltre il momento. Adorava prenderla in giro. Lo faceva sentire bene ed ora cosa stava accadendo.
Lei era troppo lontana per chiarire quel suo stato d’animo.
Pensò a lei tutta la notte, senza riuscir a chiudere occhio.
 
Ci fu un’altra persona che non chiuse occhio quella notte. Lucinda nel suo letto era agitata e tormentata. La reazione di poche ore prima di Ash l’aveva lasciata così stranita e confusa. Il solo pensiero di lui innamorato di lei le faceva venire le lacrime agli occhi.
Ripensò al suo sorriso, quel sorriso che le aveva cambiato la vita. Quel sorriso che per un’altra si era spento. Un sorriso per il quale lei stava morendo.
 
 
La mattina seguente fu Brock il primo a svegliarsi, si vestì in fretta e si recò nella sala d’attesa. Dopo pochi minuti lo raggiunse Lucinda. Il ragazzo notò subito il rossore nei suoi occhi, aveva pianto e molto.
Gli si sedette accanto in completo silenzio. Era assente, con la mente altrove. Ancora a lui.
< Vuoi qualcosa per colazione? > gli chiese in tono pacato.
< No grazie, non ho fame > la voce era tremante, probabilmente aveva pianto fino a qualche minuto prima.
< Vuoi parlarmene? >
< Sto così male Brock. Terribilmente male > le lacrime, fluenti, presero a scorrerle lungo il viso.
< Sai quando una persona soffre per amore è la sua anima che viene messa alla prova. L’amore, la passione, la gelosia sono tutti sentimenti che fanno vibrare forte l’anima, dobbiamo imparare a tenerle testa. A controllare quelle emozioni. >
< Non ci riesco. >
< Prova ad essere semplicemente sincera con lui >
< Ma come faccio? È così evidente che per lui esiste solo lei. Cosa ha in più a me? >
< Ash non ha ancora chiarito i suoi sentimenti >
< E allora spiegami il perché di quella reazione al messaggio di Gary? >
< Se provi a chiederglielo vedrai che nemmeno lui saprà darti la risposta >
< Lui è innamorato di lei, ma non lo sa ancora. Cosa c’è di peggio. >
< Non è detto che ne sia innamorato, è possibile che le sia solo legato morbosamente. Ha bisogno di chiarezza per poter sentire il suo cuore. >
< Ora proprio non ce la faccio ad esserlo. Non ho il coraggio nemmeno di guardarlo dritto negli occhi e poi > non concluse la frase che lui era lì.
In perfetto silenzio ad osservarli.
 
Non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Aveva pensato e ripensato a quel messaggio. A Gary. A Misty. E a Gary insieme a Misty.
Aveva bisogno di sentirla. Doveva mandarle un messaggio. Doveva sapere. Il motivo lo avrebbe capito poi.
Aveva ascoltato le parole della ragazzina e di Brock, non aveva capito con esattezza di cosa stessero parlando, ma aveva intuito che l’oggetto del discorso era lui.
Aveva avuto una reazione smisurata e sconsiderata con la ragazzina.
Lei voleva solo stargli vicino.
< Lucinda, ecco io. Potrei parlarti un istante >
La ragazza acconsentì col volto.
Il ragazzo più grande, intuendo la situazione, lasciò i due soli.
Ash apprezzò il gesto dell’amico e l’osservò allontanarsi. Fissò la ragazzina, era impaurita, capì notevolmente che la sera prima aveva esagerato troppo.
< Cosa volevi dirmi? > riuscì a sospirare la ragazza.
< Volevo semplicemente scusarmi con te. Non so cosa mi sia preso ieri sera, tu non c’entravi nulla >
< In quest’ultimo periodo sei sempre nervoso. Ti capita spesso, c’è forse qualcosa che non va? >
Quelle parole gli andarono dritte allo stomaco. Lei si insinuò nei suoi pensieri. Perché Misty le veniva in mente in maniera costante.
< Non saprei risponderti >
Lucinda ripensò alle parole di Brock di poco prima.
< Quella tua reazione mi ha fatta male, molto. Ho avuta paura nel guardare i tuoi occhi. Non erano quelli di sempre. Quella a cui sono abituata a guardare > aveva la voce rauca e probabilmente stava per piangere.
< Hai ragione. Ho sbagliato, ma credimi non so cosa mi sia preso. Puoi perdonarmi? >
< Non voglio che ti fai del male Ash, tengo molto a te e voglio vederti sempre sorridente. Il tuo sorriso per me è molto importante > scandì le ultime parole.
Con un gesto fulmineo la strinse tra le braccia. La sua presa era salda e rassicurante. Lucinda si sentì avvampare. Riusciva a sentire i battiti del suo cuore e il suo respiro.
Avrebbe voluto gridargli il suo amore e baciarlo.
Lui continuò a stringerla. Improvvisamente immaginò Misty tra le braccia di lui e una lacrima gli rigò il volto.
 
 
Misty quella mattina era più raggiante che mai. Aveva impiegato tutta la mattinata a nuotare con i suoi Pokemon. Si sentiva serena e col cuore colmo d’amore.
Tracey era intento a farle un ritratto, la ritraeva nell’acqua con il suo psyduck.
Lei uscì dalla piscina e si imbarazzò nel vedere il disegno.
< Tracey sai benissimo che non mi piace essere ritratta. >
< Tu e Ash eravate il mio modello preferito >
Lei si imbarazzò.
< Fortunatamente oggi non ho incontri in programma, posso dedicarmi ai miei amati Pokemon. >
< Allora ti lascio, ho molte cose da sbrigare >
La salutò e la lasciò sola.
Si mise a sedere sul bordo piscina e si decise a scrivere quel fatidico messaggio.
 
<< Scusa se mi faccio sentire solo ora, ho avuto un po’ da fare e poi
Quel messaggio mi ha spiazzata.
Mi rende felice sapere che anche
Tu hai voglia di rivedermi, aspetto quel giorno con molta ansia.
E poi vorrei parlarti. Misty >>
 
Premette il tasto invio con le farfalle nello stomaco. Volente o nolente quando si sarebbero rivisti avrebbe dovuto parlargli e rivelare i suoi sentimenti. Di come sarebbe andata non aveva importanza. Doveva liberarsi di quel peso allo stomaco.
Ripose il pokegear nell’accappatoio e si rigettò in acqua.
 
 
L’atmosfera si era rasserenata nel trio, ma non era ancora come al solito. La ragazzina era trattenuta nel mostrare il suo vero stato d’animo.
Brock preferì non dire nulla al riguardo ed Ash era ancora con la mente assente.
Quest’ultimo sentì il suo pokegear vibrargli nei pantaloni e impallidì.
Aveva paura di leggere il messaggio e di scoprire il suo contenuto.
Prese a leggerlo, a fatica. La sua attenzione fu rapita da una frase “ ho avuto un po’ da fare ”. il sangue gli ribollì nelle vene, quel suo “ da fare ” era rivolto sicuramente a Gary.
Non riusciva a capire il motivo per cui gli infastidiva così terribilmente la cosa. Doveva mantenere la calma. Avrebbe risposto normalmente. Almeno quello era il presupposto.
 
<< Mi fa piacere che hai una vita attiva e impegnata.
Non credo che ci vedremo presto, quindi continua a
Tenerti impegnata. Ash >>
 
Invio con frenesia un messaggio che mai avrebbe pensato di inviarle. Era stato così freddo e distaccato. Non voleva farle del male, la lontananza già rendeva le cose difficili di per sé. Ma l’idea di lei con Gary era troppo devastante.
 
 
Il ragazzo intento ad osservare il comportamento di alcuni raticate pensava al messaggio inviato ad Ash. Non si spiegava il motivo per cui non vi era stata risposta, molto probabilmente era troppo impegnato.
Ripensò al quel bacio.
Le sue labbra.
Avrebbe voluto tanto rivederla.
Si recò in laboratorio da suo nonno, anche lui intento in un progetto importante.
< Nonno avrei bisogno del fine settimana libero. >
< Ma Gary devi consegnare la relazione sui raticate entro giovedì. >
< Non preoccuparti la consegnerò in tempo, sono a buon punto, ma ho proprio bisogno del fine settimana libero >
< E va bene >
Il ragazzo ringraziò il nonno e si rimise all’opera. Il professor Oak riscontrava un cambiamento nel ragazzo. Si chiese cosa stesse architettando.
 
 
Lucinda aveva notato che il ragazzo aveva ricevuto un nuovo messaggio. Questa volta fece finta di nulla, non voleva mettergli pressioni inutili.
Notò la sua espressione, sapeva benissimo che il messaggio ricevuto era di lei, glielo leggeva negli occhi.
Si mise la mano sul petto e sospirò.
 
 
Misty aveva appena finito di nuotare con i Pokemon, era rientrata in camera e si fece una doccia veloce.
Vide che il suo pokegear segnalava l’icona di un messaggio ricevuto.
Il cuore cominciò a batterle all’impazzata e le farfalle cominciarono a urtare ogni parete dello stomaco.
Prese a leggerlo.
Fu un attimo.
Uno strazio al petto.
La vista offuscata dalle lacrime.
Mille dubbi e mille perché e si accasciò in terra.



Angolino dell'autrice:
Ciao a tutti, volevo ringraziarvi ancora una volta per aver seguito anche l'ultimo capitocolo con entusiasmo. Ecco che pubblico il quarto, spero di non deludere le vostre aspettative. Buona lettura Giapponesina6
  
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