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Autore: Sognatrice_2000    14/01/2014    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Shiho non avesse mai abbandonato l'organizzazione?Come sarebbe stata la sua vita?
La nostra protagonista dovrà affrontare nuove sfide,nuovi amori ed eventi inaspettati.
(GinxSherry)
Dedicato a Cami sunny,che ha seguito con pazienza la mia precedente storia. Grazie mille,Cami!
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Gin | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Shiho accese la luce,notando immediatamente  una ragazza dai lunghi capelli corvini seduta su una delle poltrone del soggiorno. Sua sorella Akemi. Aveva un’espressione preoccupata dipinta sul volto,che divenne poi sollevata non appena vide la sua sorellina entrare in casa.
-Shiho!-esclamò abbracciandola.
La ramata ricambiò piano l’abbraccio,mormorando un’’bentornata’’ appena accennato.
-Come mai hai fatto così tardi?-chiese Akemi in tono concitato,sciogliendosi dall’abbraccio.
-Avevo del lavoro extra da sbrigare-rispose tranquillamente l’altra.
Akemi parve convincersi delle parole di Shiho,e ripresero a chiacchierare come se nulla fosse. Non si vedevano da molto tempo tempo,e avevano un sacco di cose da dirsi. Shiho fu tentata più volte di raccontarle ciò che era successo con Gin,ma ogni volta riusciva a trattenersi in tempo. Poi Akemi le intimò affettuosamente di andare a riposare,visto che era così tardi.
Entrambe tornarono nelle loro camere,e il silenzio scese sulla casa. Shiho,però,non riusciva ad addormentarsi: era una sensazione sgradevole dover tenere nascosta una cosa così importante a sua sorella,ed era piena di rimorsi. Akemi non avrebbe agito così al posto suo,gliene avrebbe parlato,sarebbe stata onesta. Ma loro due erano sempre state diverse. Akemi aveva un carattere spontaneo, allegro, solare, sincero. Era una ragazza dolce e gentile,con una grande gioia di vivere. Era felice.
Questa era la loro più grande differenza: Akemi era felice,lei no.
Non lo era mai stata. Fin da piccola era sempre stata una ragazza introversa,chiusa in sé stessa,dal temperamento triste. Crescendo,era diventata una ragazza fredda e cinica,l’esatto opposto della sorella.
Shiho avrebbe tanto voluto essere come Akemi,che non si era lasciata condizionare dalla situazione in cui entrambe si trovavano.
Rimuginando su queste cose,non si era accorta che era ormai giunta l’alba. Sospirò,alzandosi dal letto. Si vestì silenziosamente,poi si diresse nella stanza di Akemi. Sua sorella dormiva ancora.
Shiho pensò a lungo a cosa fare,infine si decise. Scrisse un biglietto,lasciandolo sul tavolo della cucina.
Poi uscì di casa,diretta verso il laboratorio.
Quando più tardi Akemi si svegliò,trovò un foglio piegato sul tavolo della cucina. Lo aprì e lesse queste parole:
‘’Da Shiho,per Akemi.
   Scusami se sono uscita senza svegliarti,ma ho preferito lasciarti riposare. Volevo avvisarti che stasera   
  probabilmente tornerò molto tardi,sono ad un punto di svolta nelle mie ricerche e ho più lavoro del solito.
  Non aspettarmi  sveglia e non preoccuparti per me.
                                                                                                                                                        Ti voglio bene,Shiho.''
Akemi scosse la testa: voleva molto bene a Shiho,e non le piaceva che dovesse lavorare così tanto,specialmente per dei criminali senza scrupoli. Come poteva immaginare che in realtà Shiho non aveva nessun lavoro da fare,ma che in realtà quella sera doveva incontrare Gin?
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Quello fu il giorno più lungo della sua vita. La scienziata lanciava continue occhiate all’orologio sulla scrivania,chiedendosi perché mai il tempo dovesse passare così lentamente. Quando finalmente giunse la sera,Shiho potè staccare gli occhi da tutte quelle formule. Indossò la sua giacca e uscì a passo svelto.
Si era data appuntamento con Gin in un bar non molto frequentato,in una delle strade lì vicino.
Mentre camminava,la ragazza riflettè. Non avrebbe mai pensato che un giorno sarebbe successa una cosa del genere,ma si sa,al cuor non si comanda. Ma soprattutto,cosa avrebbe detto a Gin quella sera?Che ciò che avevano fatto era stato un errore o che voleva continuare a vederlo?
Purtroppo non aveva tempo per pensarci,era arrivata al luogo dell’appuntamento.
Trasse un lungo respiro,poi entrò.
Lo vide immediatamente: era seduto ad un tavolo vicino al vetro,le mani nelle tasche dell’impermeabile,gli occhi verdi persi nel vuoto. Chissà a cosa stava pensando.
Shiho si avvicinò al tavolo e si sedette. Solo allora l’uomo si accorse della sua presenza:-Sei in ritardo,Sherry- borbottò.
-Non mi pare-rispose prontamente la ragazza.
Ma prima che potesse dire altro Gin aggiunse:- Se non mi sbaglio è stata una tua idea quella di vederci stasera. Che cosa dovevi dirmi?
Shiho esitò per un attimo,poi finalmente rispose:-Non so bene come dirtelo …. vorrei continuare a stare con te.
Gin sgranò gli occhi,stupito: non si aspettava quella confessione.
    -... ma il problema è che non voglio dire niente ad Akemi di noi due- continuò la ragazza.
Gin si avvicinò al suo orecchio,sussurrandole:-Qual è il problema?Basterà incontrarci la sera come stiamo facendo ora.
-Ma io non voglio mentire a mia sorella … - aggiunse Shiho.
-Vuoi dire che è più importante di me?-sussurrò il biondo,avvicinandosi ancora di più.
Shiho alzò il viso,e lui premette le labbra sulle sue.
Chi era più importante per lei adesso?Gin o Akemi?
Era buffo il paragone che stava facendo,fino a poco tempo fa non le sarebbe mai passato per la mente di porsi una simile domanda.
Ma adesso era diverso. Per entrambi provava un sentimento diverso,ma non meno importante.
Akemi era la sua sorella,le voleva un mondo di bene.
L’amore che provava per Gin era invece un’infatuazione,un’attrazione fisica,non era assolutamente il tipo di amore di una coppia normale.
Eppure,per chissà quale motivo,per lei era importante. Forse perché per la prima volta aveva conosciuto cosa fosse l’amore,cosa voleva dire contare qualcosa per qualcuno. Si sentiva appagata da questo sentimento,le piaceva.
Sapeva che il desiderio che aveva Gin nei suoi confronti non era del tutto normale,ma se non altro era amore anche quello. Un amore diverso da come lo si intende comunemente,ma ugualmente intenso.
E anche lei provava,più o meno,gli stessi sentimenti. Decise quindi di non pensare più a nulla, abbandonandosi tra il calore delle sue braccia.
  
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