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Autore: giapponesina6    14/01/2014    2 recensioni
Sono ritornata con una nuova storia sulla mia coppia preferita. Ash è ancora in viaggio assieme a brock e lucinda, impegnato nella conquista di medaglie. Si scambia messaggi con Misty, innamorata di Ash, ma questa relazione platonica rischia di finire ancora prima di incominciare. Ash si troverà a comabbetre con il suo cuore e a capire cosa prova realmente prima che sia troppo tardi. Spero di non deludervi, aspetto vostre critiche.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Lucinda, Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
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Amori e distanza non viaggiano sempre sulla stessa linea d’onda. Chi vive una storia a distanza, attraversa stati d’animo mai provati. Chi vive lontano da chi ama ha una forza dentro incredibile. Ci sono momenti in cui ci si sente sereni, con un messaggio si viene trasportati in paradiso, ma a volte uno stesso messaggio ci trascina direttamente agli inferi, quei momenti in cui la solitudine ti si incolla addosso, insieme alla nostalgia, insieme alle lacrime.
Misty in quel momento era stata trascinata all’inferno.
Quel messaggio l’aveva distrutta. Si chiese il motivo per cui lui le aveva inviato un testo tanto freddo e distaccato.
Lo rilesse almeno cento volte e ogni volta le lacrime scalciavano irruenti per venir fuori.
Avrebbe voluto stare con lui, guardarlo dritto negli occhi e chiedergli perché. Era quello il momento in cui la distanza diventata insopportabile, la mancanza non la si può toccare ma solo provare.
Fu interrotta da Tracey.
Lui era venuto a chiederle di scendere per il pranzo quando la vide completamente a pezzi sul letto con gli occhi colmi di lacrime.
< Misty ma cosa è successo? >
< Oh Tracey non ce la faccio più. Non riesco più a sopportare questa lontananza >
< Non dirmi che si tratta di nuovo di lui? Ma se ti ho lasciato stamattina con un sorriso stampato sulle labbra >
< Vedessi il messaggio che mi ha spedito, sembra un’altra persona. Ma come fa a cambiare così da un giorno all’altro, mi fa quasi spavento > era inconsolabile. Il suo dolore era percepibile anche a distanze abissali.
Il ragazzo prese a leggere il messaggio e la cosa stupì anche lui.
< Sicura che non gli hai scritto qualcosa di particolare, sembrerebbe arrabbiato con te da questo messaggio >
< Certo che no. Cosa vuoi che gli abbia scritto. Sono qui a sbavare letteralmente per lui, a dannarmi l’anima per un suo messaggio e a continuare a vivere di speranza nel rivederlo >
< Misty? >
< So benissimo che avete capito tutti voi i miei sentimenti verso Ash, tutti tranne lui >
< Hai provato a spedirgli un messaggio per dei chiarimenti? >
< Non ne ho avuto il tempo, ho pianto come una stupida dal momento in cui l’ho letto >
< Può darsi che ci sia una motivazione dietro >
< Credi che debba spedirgli un messaggio? >
< Ora più che mai > le sorrise.
Lei annuì e lo ringraziò, ancora una volta.


Il ragazzo quando uscì dalla stanza sentì ancora una volta le sue lacrime.
Quella storia la stava devastando. Non aveva mai voluto rivelargli i suoi veri sentimenti per paura di essere rifiutata e rovinare la loro amicizia. Ma quella era amicizia. Tracey era convinto che celava solo amore.
Aveva consigliato più volte a Misty di essere sincera con Ash, ma lei si limitava ad arrossire e smentire il tutto, per poi sentirla piangere nel cuore della notte lontana da occhi indiscreti.
Aveva sperato che Gary sarebbe riuscito a farle tornare il sorriso, una storia con lui le avrebbe potuto far dimenticare Ash, ma molto probabilmente si sbagliava.
Si gettò a capofitto nei suoi dipinti cercando di trovare una soluzione.

Ash aveva ancora le mani tremanti. Aveva fatto la cosa giusta a spedirle quel messaggio, forse era stato troppo distaccato.
Ripensò a lei con Gary e di colpo il tutto gli parve giusto. Quel messaggio doveva essere spedito.
Notò che Lucinda l’osservava a distanza, era in pensiero per lui, come al solito.
Decise di indossare uno dei suoi sorrisi migliori per tirarle su il morale.
< Allora dove siamo diretti? >
La ragazza si limitò a guardarlo.
< A Kissaki city > intervenne il ragazzo maggiore.
< Splendido, conquisterò la mia sesta medaglia >
Lucinda sapeva che stava recitando una parte alla perfezione, ma sapeva che lo stava facendo per non intristire lei. Questa cosa le faceva davvero piacere.
< Sai già che tipi di Pokemon utilizzerà il tuo avversario >
< No e la cosa non mi interessa, saprò tenergli testa comunque >
I due amici notarono il tono languido nella sua voce, ma non dissero nulla e si incamminarono verso la nuova palestra.
 
<< Solo una domanda perché? >>
<< Mi hai straziato l’anima >>
<< Ti amo questa è l’unica verità… >>

Misty era intenta a scrivere messaggi platonici, utopici, che mai avrebbe avuto il coraggio di spedirgli. A quella parola, ti amo, era avvampata. Lo amava davvero tanto.
Non faceva altro che fissare il messaggio che aveva ricevuto. Aveva pianto al punto di prosciugare ogni lacrima nel suo corpo.
Doveva sapere il motivo. Non poteva continuare a dannarsi. Ormai al nel petto aveva un dolore stabile che faticava a placarsi.
Cercò di mettere in fila parole sensate, almeno ci provò.
<< Vorrei trovare un senso al tuo messaggio,
ma davvero non ci riesco. Forse sei solo impegnato
e i miei troppi messaggi ti infastidiscono, o forse era un momento particolare.
Il fatto è che mi fa male leggerti così distaccato.
Misty >
>

Prima di inviarlo lo lesse e rilesse infinite volte. Era giusto dirgli quelle parole, avrebbe potuto fraintendere. Forse doveva essere sincera, ma se poi lui non avrebbe apprezzato.
Si decise a spedirlo e si mise in trepidante attesa di una sua risposta. Mentre aspettava si lasciò cullare dal sonno, che con forza la trascinò nel suo mondo.


A chilometri di distanza Ash non ricevette quel messaggio. Aveva deciso di isolarsi, spegnendo il pokegear e concentrarsi sul suo obiettivo primario. Arrivarono alla palestra al tramonto e Ash conquistò la sua settima medaglia.
La ragazzina era entusiasta di lui.
< Ora manca solo l’ultima >
< Già Lucinda e finalmente potrò partecipare alla lega >
< Domani mattina ci metteremo in cammino verso la prossima palestra e nel primo pomeriggio dovremmo già essere lì >
< Ma è fantastico Brock > il ragazzo ricambiò il sorriso del suo più grande amico.
Decisero di alloggiare in un piccolo albergo, aveva solo una decina di camere, ma era molto accogliente.
Lucinda si sistemò nella sua camera, era piccola, ma con una deliziosa vista su un giardino di primule.
Aveva sempre adorato le primule emanavano un così buon odore.
Aveva deciso che avrebbe confessato i suoi sentimenti ad Ash dopo la lega, non voleva turbarlo prima.
Si mise a letto e chiuse gli occhi. Le immagini di quei giorni le scorrevano dinanzi come una pellicola di un film, cercò di scacciarle e tentò di dormire.

Brock e Ash si erano sistemati in una camera doppia, con letti singoli, la loro camera era un tantino più grande. Il ragazzo più grande si sistemò subito a letto mostrando una stanchezza eccessiva.
Ash preferì stare a guardare fuori dalla finestra ancora per un po’.
< Sei preoccupato per qualcosa? >
< No nulla. >
< Sai che se ne hai bisogno io sono qui >
< Lo so grazie, ma so benissimo che ora hai solo voglia di riposarti > gli sorrise.
< Devo ammettere che sono stanco, stiamo camminando molto in questi giorni, diciamo che hai deciso di diventare maestro di Pokemon nel più breve tempo possibile >
< Diciamo che volevo sbrigarmi per mettere a posto delle cose, ma credo che poi non erano tanto importanti. Possiamo anche rallentare > guardò fuori dalla finestra, il cielo era ricoperto di nuvole.
Brock notò che il ragazzo aveva spento il suo pokegear, e si riferiva senza ombra di dubbio a Misty.
< Solo tu puoi sapere cosa sia realmente importante per te e cosa non, però a volte l’orgoglio o i fraintendimenti ci allontanano da quelle veramente importanti >
< Non credo di aver frainteso qualcosa e figurati se metterei l’orgoglio in mezzo proprio con lei >
Il ragazzo fu sorpreso che il suo amico aveva ammesso che si trattava di lei.
< Credi che Misty si sia comportata scorrettamente nei tuoi confronti >
Brock sapeva.
< Lei non ha nessun obbligo nei miei confronti, siamo amici, tu non hai obblighi verso di me, vero Brock? > sospirò, cacciando via un altro pezzo di felicità.
< Gli amici non hanno obblighi, devi solo chiarire con te stesso se per te lei è una semplice amica o nel vostro rapporto si cela dell’altro >
< A cosa alludi? >
< Ash non siamo più dei bambini, i ragazzi della nostra età cominciano a provare nuove sensazioni. >
< Del tipo? >
< Gelosia, farfalle nello stomaco, notti passate insonne. Amore >
< Credi che io sia innamorato di, di Misty? > arrossì in volto.
< Io non sono nessuno per affermare certe cose. So solo che da un periodo a questa parte tu non sei più lo stesso. Non fai altro che pensare a lei, la tratti con freddezza e la ferisci e in tutto questo chi ci sta ancora più male è Lucinda >
< Lucinda? Cosa c’entra lei? >
< Devi maturare Ash, non puoi vivere nel passato. Possibile che non ti sei accorto che Lucinda prova forti sentimenti per te >
< Ho notato che è molto legata a me, che mi vuole bene, ma non credo sia innamorata. C’è stima, affetto e rispetto >
< Tu non riesci a comprendere il mondo femminile, perché non provi a leggere nel tuo cuore >
< Leggere nel mio cuore? >
< Metti in chiaro cosa provi, sia per Lucinda sia per Misty. >
< Cosa provo per Lucinda e Misty? > era arrossito nuovamente al pensiero di lei.
< E ora dormiamo >
< Aspetta Brock > troppo tardi l’amico era crollato nel mondo dei sogni.
Ash si gettò sul letto con la testa che gli scoppiava. Doveva far chiarezza sui suoi sentimenti. Cosa provava realmente per le due sue amiche.
Doveva capire perché la storia con Gary lo infastidiva così tanto e il motivo per cui Lucinda era così affettuosa con lui.
Assorto nei suoi pensieri si addormentò.

La prima ad aprire gli occhi fu la ragazzina dai capelli blu. Si vestì in fretta e si affrettò a scendere nella sala d’attesa. Fu sorpresa nel non vedere nessuno.
Di solito Brock era il primo ad alzarsi la mattina.
Si mise a sedere e decise di attenderli lì. Quel posto era davvero tranquillo, a gestire il piccolo albergo era una coppia di vecchietti, davvero simpaticissimi. Lucinda li ammirava tantissimo. Vivevano insieme da così tanto tempo e il loro amore era rimasto intatto come il primo giorno.
Finalmente Brock arrivò, ma di Ash nemmeno l’ombra.
< Brock sono le 9 passate, si può sapere perché non siete ancora pronti? >
Il ragazzo sbadigliò, mostrando di essere ancora assonnato.
< Abbiamo fatto le ore piccole >
< Come mai? >
< Abbiamo parlato un po’, ci siamo imbattuti in diversi discorsi >
< Di cosa avete parlato? >chiese incuriosita e con insistenza la ragazzina.
< Nulla di che, ora devo mettere qualcosa sotto i denti >
< Ma Brock > la lasciò lì impalata, ma finalmente anche Ash si fece vivo.
< Buongiorno >
< Ti sembra l’ora per svegliarti. Sono qui ad aspettare da quasi un’ora >
< Scusa Lucinda, non abbiamo sentito la sveglia > si giustificò il ragazzo.
Lei si lasciò intenerire dal suo dolce viso e gli sorrise.
Fecero colazione, ringraziarono i vecchietti e si incamminarono verso la loro prossima ed ultima palestra.

Il pokegear era ancora muto. Nessun segno di lui. Nessun messaggio.
Aveva atteso per tutta la notte e tutta la mattinata, ma invano. Di Ash nemmeno l’ombra.
Aveva un aspetto orribile quella mattina e Tracey glielo fece subito notare.
< Gentile come sempre > gli rispose a tono.
<  nessuna risposta di lui >
< No nulla >
< Perché non ti distrai un po’ >
< E cosa dovrei fare? >
< Le tue sorelle quando sono giù di morale escono e si dirigono al centro benessere per farsi trattamenti di bellezza e massaggi rilassanti >
< Sai benissimo che io non sono come loro >
< Però potrebbe esserti utile, oppure del sano shopping >
< Non ho un soldo >
< allora ti farebbe bene prendere solo un po’ d’aria >
< Non ne ho voglia, credo che me ne andrò in camera >
< Ad aspettare un suo segno? >
< A fare che non sono cose che ti riguardano, piuttosto, c’era un vetro da sostituire nella vasca principale, lo hai fatto? >
< Non ancora >
< E allora sbrigati a farlo, non ti teniamo qui per perdere tempo >
< Se il tuo amato non ti fila di striscio non prendertela con me >
Una fitta al cuore.
< Ash non è il mio amato >
< Appunto, tienilo bene a mente >
La lasciò lì sola.
Lacrime le inondarono il volto. Era stata una stupida, sapeva benissimo che Tracey voleva solo esserle d’aiuto. Ma in quel momento voleva solo restare sola.
Tornò in camera sua, diede un’occhiata al pokegear, ma di lui nulla.
Si mise a sedere sul letto e riprese a piangere.
Gli mancava terribilmente. Gli mancava il suo modo di fare, la sua voce, i suoi occhi.
Avrebbe mollato tutto e corso da lui.
Lo avrebbe davvero fatto.
Ripensò al momento del loro addio.
Le sue sorelle avevano detto che c’era bisogno di lei alla palestra, non aveva potuto rifiutare ai suoi compiti.
Doveva prendersi le sue responsabilità.
Si erano ripromessi di rincontrarsi, erano passati quasi tre anni da allora e non aveva mai dimenticato il suo volto e la loro promessa.
Quella promessa era l’unica cosa che l’aiutava ad andare avanti nei momenti difficili, quando la sua mancanza diventava insostenibile, ma ora neanche più quella promessa le dava consolazione.
Voleva mollare tutto e correre da lui.

Erano appena le cinque quando Gary aveva lasciato Pallet e si diresse verso Cerulian. Aveva deciso di rivederla, doveva assolutamente sapere come stava dopo quel bacio.
E poi voleva dichiararle i suoi sentimenti. Anche se sapeva che la risposta sarebbe stata, quasi sicuramente, negativa, non gli importava. Voleva liberarsi da quella strana sensazione che aleggiava nel suo cuore.

Fu come aveva previsto Brock. Al tramonto arrivarono Nagisa. La palestra avrebbe riaperto solo la mattinata dopo, quindi si misero alla ricerca di un posto dove alloggiare per la notte.
Trovarono un ostello ben tenuto e si sistemarono lì.
Ash non aveva ancora riacceso il pokegear, aveva paura di trovarci sopra qualche messaggio di lei. Ma doveva fare chiarezza come gli aveva detto la notte precedente Brock, avrebbe dovuto affrontare quella paura. Approfittò del momento in cui Lucinda era andata con Brock a chiedere informazioni per la cena e l’avevano lasciato solo.
Appena lo accese apparve istantaneamente il messaggio di lei.
Nel leggerlo le palpitazioni del cuore aumentarono notevolmente.
Notava la sofferenza in quelle poche righe, ovviamente non aveva capito a cosa lui si era riferito o almeno quello era quello che si evinceva dal messaggio.
Si sentì così solo in quel momento, e molto probabilmente anche lei doveva sentirsi così. Forse aveva sbagliato a spedirle quel messaggio, oppure doveva essere più sincero con lei, ma in che modo.
Avrebbe voluto mollare il tutto e correre da lei, per un chiarimento e solo per rivederla. Ma il perché non riusciva ancora a capirlo.
Dovette riporre il pokegear in tasca e rimuovere il suo stato d’animo all’arrivo della ragazzina. Non voleva turbarla.
< Ash la cucina sembra davvero ottima qui e i prezzi sono modici >
< Fantastico >
< Cosa c’è qualcosa non va? >
< Assolutamente nulla, sono solo un po’ affamato > cercò di essere più naturale possibile.
Lucinda gli credé.
Si recarono giù in sala da pranzo e consumarono la cena. Ash rimase per tutta la durata in silenzio, Brock notò il suo sguardo perso nel vuoto, molto probabilmente aveva ricevuto un messaggio di lei.
Si recarono nelle loro camere, sempre in silenzio, dandosi appuntamento per la mattina seguente. Ash non aveva ancora sonno, prese il suo pokegear e cominciò a comporre un messaggio.
Quando si rese conto di ciò che aveva scritto era troppo tardi, aveva già premuto il tasto invio.


Misty non scese per la cena, le sue sorelle erano particolarmente preoccupate, ma lei non aveva voluto dare spiegazioni e vedere nessuno.
Dopo cena ricevettero una visita inaspettata,Tracey fu sorpreso di trovarsi davanti il ragazzo di Pallet.
< So che non è l’orario migliore, ma avrei bisogno di vedere Misty >
< Certo Gary, le dico subito che sei qui >
Il ragazzo lo fece accomodare in casa e si diresse in camera della ragazzina. Come avrebbe reagito alla visita di lui.
< Cosa c’è ancora, ho detto espressamente che non volevo essere disturbata >
< lo so scusa, ma c’è qui Gary che vorrebbe vederti >
< Gary? Mandalo via > il suo tono era languido, non aveva proprio voglia di rivederlo.
< Non credo sia carino, è venuto apposta per te >
< Tracey decido io cosa sia meglio o non per me >
< Forse ora non sei in condizione tali >
< di un po’ ti credi di sapere sempre ogni cosa? Tu non sai cosa io stia provando, non sai cosa significhi sopportare questa distanza e soprattutto non sai come sia il mio rapporto con Ash >
< Io credo solo che tu debba calmarti, fare un respiro profondo e renderti conto che stai sbagliando ogni cosa >
< Per favore lasciami sola >
< Dirò a Gary che non vuoi vederlo perché sei in lacrime per un ragazzo che nemmeno ti fila >
Gli tirò un ceffone.
Ci fu un silenzio assordante.
Non aveva mai fatto una cosa del genere, prese subito a piangere pentendosi di averlo fatto.
Tracey non disse nulla e lasciò sola in camere.
Scese le scale con frenesia, la guancia gli doleva, Gary era ancora lì ad attendere.
< Mi spiace Gary, ma Misty sta poco bene, potresti passare domani se non ti spiace >
Aveva la voce rauca, sembrava che trattenesse a stento le lacrime.
Gary si limitò ad acconsentire col capo e si congedò.
Tracey si passò la mano sulla guancia, ancora dolorante, ripensò a quella ragazza in lacrime in camera e diede un pugno sulla tavola.


La ragazzina era in preda alla disperazione. Non aveva mai alzato un solo dito contro Tracey, lui voleva solo consolarla e invece lei era così acida nei suoi riguardi.
 E poi la visita inaspettata di Gary, non voleva rivederlo e rivivere quel dannato bacio che si erano scambiati o meglio che lui le aveva rubato.
A darle il colpo finale fu il messaggio di Ash.
Sentì vibrare il pokegear e si precipitò su di esso. Non riusciva a credere a ciò che leggeva.
<< Invece di pensare al mio essere distaccato
tieniti impegnata uscendo con Gary, so che non eri tenuta a dirmelo,
ma credevo che fossimo amici.
Mi fa piacere per voi. Ash >>

Non poteva credere ai suoi occhi, Ash era al corrente di Gary. Come faceva a saperlo, forse era stato lui ad avvertirlo, ma perché poi, tra loro non c’era stato nulla, a parte quel bacio.
Gli occhi le si colmarono di lacrime, gettò il pokegear in terra, rischiando di romperlo.
Detestò se stessa e la sua vigliaccheria in non aver confessato i suoi veri sentimenti ad Ash. Odiava quella maledetta distanza che li separava, dava la colpa alle sue sorelle che l’avevano costretta a far rientro a Cerulian. Odiava Gary che era piombato così all’improvviso nella sua vita, rovinando i suoi equilibri e per aver avvisato Ash.
Odiava Quella ragazzina che poteva vivere appieno il suo Ash, giorno dopo giorno, e stargli vicino.
Odiava la sua vita, così insignificante.
Voleva poter cancellare il tutto e ritornare a tre anni prima, quando erano ancora assieme. Loro tre.
Di nuovo con lui.
Poi d’un tratto rinsavì.
Ash le aveva spedito quel messaggio così freddo perché Gary gli aveva raccontato qualcosa. Possibile che la cosa lo aveva infastidito o semplicemente perché voleva che fosse stata lei a metterlo al corrente.
La testa le scoppiava, troppi dubbi, troppi problemi aleggiavano in lei.
Soffocò il tutto in un pianto lancinante.

Tracey nella sua camera riusciva a sentire le sue lacrime.
La guancia gli doleva ancora, ma il dolore maggiore lo provava dentro. Era particolarmente legato a Misty. Il rapporto con sua sorella lo aveva portato ad essere come un fratello per lei, molto protettivo. Forse doveva lasciarle più spazi, avrebbe dovuto lasciarle vivere quei momenti da sola. Sapeva che avrebbe corso il rischio di scottarsi, ma del resto quella era la sua vita.
 
Gary aveva fittato una camera in un piccolo albergo in città, poco distante dalla palestra.  Ovviamente era infastidito dal fatto che lei non aveva voluto vederlo. Molto probabilmente non aveva superato ancora lo shock  del bacio.
Non aveva avuto nemmeno più notizie da Ash, forse a lui di lei non importava granché. Si addormentò, sognando lei, il suo bel corpo e le sue dannate labbra.


Quella mattina, stranamente, fu Ash il primo a svegliarsi. Aveva dormito poco e male. Si chiese se lei avesse ricevuto il messaggio e come stesse.
Diede uno sguardo furtivo al pokegear, ma di lei nulla. Prese a vestirsi e si recò giù.
Dopo pochi minuti apparve anche Brock.
< Sei già sveglio >
< Non ho passato una bella notte >
< Se vuoi possiamo fare una deviazione, possiamo passare per Cerulian prima della lega? >
< Non ne vedo il caso. Non ho voglia ora di andare a Cerulian >
< Potreste chiederle quello che vuoi guardandola negli occhi e non mediante messaggi telematici >
< Cosa dovrei dirle? >
< quello che senti di dirle >
< Caspita Brock, ma cosa mi sta succedendo? Possibile che la notizia di lei con Gary mi abbia turbato così tanto. Eppure prima o poi lei, si insomma lei avrebbe dovuto intraprendere una relazione con qualcuno, credo >
< O forse credevi che lei sarebbe stata sempre lì ad aspettare te? >
< Me? Perché dovrebbe aspettare me? >
< Forse per lo stesso motivo per cui tu sei stato turbato dalla notizia di lei con Gary >
< Non ci capisco più nulla in questa storia. Sarà meglio non pensarci più. Vado a svegliare Lucinda >
Brock osservò il suo amico dirigersi verso la camera di Lucinda. Avrebbe tanto voluto parlargli chiaramente, ma sapeva che doveva essere lui stesso a capire i suoi sentimenti.

La ragazzina aveva appena aperto gli occhi e si stupì nel vedere che Ash era al suo fianco a fissarla. Le sorrise.
< Ash? > disse lei in completo imbarazzo.
< Ti sei svegliata finalmente, stiamo aspettando solo te >
< Caspita ma che ore sono, forse non ho sentito la sveglia, ecco, ma tu, io > il rossore era praticamente su ogni parte del suo viso.
Ash fu divertito dalla cosa.
< Dai muoviti, devo andare a conquistare la mia ultima medaglia >
La lasciò consentendole di prepararsi.
La ragazza si mise la mano sul cuore, era come impazzito nel suo petto.
Aprire gli occhi e ritrovarsi il suo viso era stata un’emozione unica. Era bello, dannatamente bello e lei ne era maledettamente innamorata.
Finalmente riuscì a placare le sue emozioni e a tenere a bada gli ormoni e si precipitò giù. Si recarono in palestra e Ash si preparò ad affrontare la sua sfida.

Misty scese in cucina, indossava ancora il pigiama e portava i capelli legati in una coda spettinata.
Sapeva di trovare in cucina Tracey e infatti così fu.
< Buongiorno > riuscì a spifferare con un filo di voce.
< Buongiorno > rispose Tracey in tono distaccato.
Le porse davanti una tazza di latte con dei cereali.
< Grazie >
Lui non disse nulla.
Si limitò a consumare la sua colazione per poi riporre le cose in dispensa.
< Io esco stamattina > disse improvvisamente
< Ecco io vorrei parlarti >
< Non ora, ho troppe cose da fare >
< Volevo scusarmi >
< Devo proprio andare >
< Tracey diamine ascoltami >
Aveva le lacrime agli occhi. Il ragazzo si sedette al suo fianco e la fissò con amore fraterno.
Lei le carezzò la guancia che il giorno prima aveva colpito.
Si sentì davvero un essere spregevole nei suoi confronti.
Lui, come per incanto, capì le sue emozioni. E prese a stringerla in un forte abbraccio. Lei si abbandonò a quella morsa d’affetto e non riuscì a frenare le lacrime.
< Sei solo una stupida >
< lo so. Ti prego perdonami >
< Io voglio solo vederti felice >
< Non lo sono Tracey, non lo sarò mai senza lui >
< Vedrai che ci riuscirai, dai asciugati gli occhi ora e fammi un sorriso >
Lei obbedì, ma risultò finta al massimo.
Il ragazzo apprezzò lo sforzo e le diede un tenero bacio sulle guancia.
Quel momento tanto bello venne interrotto dalla visita di lui.
Gary era tornato per vederla.
Questa volta Misty non poté rifiutare di incontrarlo. Si diede una sistemata ai capelli e indossò una tuta.
Quando la vide Gary rimase ancora una volta senza fiato.
< Mi Misty, finalmente ti rivedo > le andò incontro.
< Gary, cosa ci fai qui? Credevo di essere stata chiara l’altra volta >
< Non riesco a starti lontano, ho bisogno di te. Cosa mi stai facendo Misty? >
< Gary? > la ragazza era incredula alle sue parole. Gary le stava confessando i suoi sentimenti. Era spaventata, impaurita, delusa e irritata.
< So che forse per te è troppo presto, del resto ci siamo rivisti dopo tanto tempo sono piombato improvvisamente nella tua vita, ma tu mi hai stravolto >
D’un tratto lei ricordò il messaggio.
< Cosa hai detto ad Ash? >
< Come? >
< Voglio sapere cosa hai detto ad Ash? >
< Ma certo Ash, ti ha forse detto qualcosa? >
< Dipende da cosa tu abbia detto a lui >
< Ma nulla, gli ho solo chiesto se gli poteva dare fastidio se io e te avessimo una storia, una cosa del genere >
< Sei impazzito forse? Ma come ti è venuto in mente? >
< Conosco Ash da sempre e visto che voi siete molto amici mi è sembrato corretto nei suoi confronti digli queste cose >
< Ma non c’era bisogno. Gary io non provo nulla per te >
< Però quel bacio >
< Quello è stato un bacio rubato. Ti prego dimmi che non hai detto ad Ash di quel bacio? >
< Ma cosa siete tu e Ash? Non vi vedete da anni, vi sentite a malapena con messaggi, ti senti legata a lui, ma Ash è ignaro di tutto questo. >
< Sono cose che non ti riguardano >
< Se si tratta di te mi riguarda. Diamine, sono pazzo di te. Mi distrugge questa storia, non poterti avere. Mai nessuna mi ha rifiutato e tu lo fai per Ash? >
< Forse è meglio che tu vada Gary, sei solo attratto dal fatto che io ti rifiuti che da altro >
< Sono innamorato di te Misty >
< Tu non sai cosa dici >
< Lo so benissimo >
< No invece e poi >
La baciò.
Questa volta Misty non trattenne le sue emozioni e gli tirò uno schiaffo. Il ragazzo si portò la mano al volto dolorante.
< Caspita >
< Non ti azzardare a toccarmi Gary, ora per favore va via e informa Ash che tra noi non c’è nulla. >
Lo lasciò lì senza dargli opportunità di replica.


Gary uscì di casa col volto ancora dolorante. Ma il cuore, quello era il patimento più profondo. Misty non lo voleva e la cosa non gli andava giù. Si ripromise che sarebbe stata sua, ad ogni costo.


Angolo dell'autrice:
oggi ho fatto ilbis, ho pubblicato due capitoli... ecco a voi il quinto appena sfornato. Spero che apprezzerete anche questo. Buona lettura
  
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