Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Martiz Kenway    14/01/2014    1 recensioni
-Ti faccio un certo effetto vero?-
Io deglutisco e alzo lo sguardo per decifrare la sua espressione.
-Diciamo che ti piaccio..- continua
Ridacchio divertita ma allo stesso tempo spaventata -Non mi fai nessun effetto Cato..o almeno non un buon effetto..-
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Marvel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il secondo giorno mi alleno nei percorsi con Marvel e osservo con lui gli altri tributi.

Tresh, il ragazzo dell'undici, è bravo a combattere con i bastoni e scontri corpo a corpo, è forte ma un po' lento nei movimenti. -Potremo chidergli se vuole unirsi a noi..- propongo

-Cato gliel'ha già chiesto..lo stupido ha rifiutato..bhe peggio per lui..-

Guardo Tresh mentre fracassa la testa di un manichino con una mazza ferrata.

-O forse peggio per noi..- replico rabbrividendo

I ragazzi del distretto 12 sembrano molto uniti, forse saranno alleati nell'arena. La ragazza, Katniss, è brava con l'arco più di Glimmer e fa delle trappole geniali per la selvaggina. Il ragazzo è impacciato e pesante nei movimenti, non sa arrampicarsi e saltare molto bene però è alquanto forte e ha lanciato uno dei pesi di ferro più grandi con una sola mano. Tuttavia non so a cosa potrà servirgli sollevare pesi nell'arena visto che, presumo, non ci sia niente così grosso da lanciare addosso a qualcuno per farlo fuori. Comuqnue è bastato ad ottenere il rispetto di Cato e gli altri, che lo guardavano quasi fosse un dolce appena sfornato.

Le urla di Cato mi distraggono dall'attenta analisi che sto facendo.

-Ehi tu amico..mi hai rubato il coltello!- Urla Cato contro un tributo spingendolo ripetutamente

-Io..non è vero..- risponde l'altro intimorito

Marvel corre a calmare le acque trattenendo Cato, che si divincola per dare una lezione allo sfortunato.

Mentre tutti cercano di separarli sento un risolino provenire sopra di me. Alzo lo sguardo e vedo una bambina dalla pelle scura con buffi riccioli neri sopra alla rete appesa al soffitto, che giocherella con un coltello. Il coltello di Cato. Lo ha preso lei. La vedo ridacchaire sotto i baffi. Rido anch'io seguita da Tresh e Katniss.

Finiamo l'allenamento alle 6 e torniamo all'hotel. Mi immergo nella vasca da bagno e rimango per venti minuti con gli occhi chiusi circondata dall'acqua bollente e profumata, a pensare. Cerco di rilassarmi e di riposare le membra stanche dall'allenamento. Quando esco mi asciugo per bene e mi spalmo la crema per corpo e viso che mi ha dato Senna. Mi ha ordinbato di metterla ogni sera in modo da tenere curata la pelle fino all'arena. Dice che anche là dentro dovrò avere un bel aspetto. Mi metto in pigiama e corro in salotto a mangiare qualcosa. Trovo Cato con Enobaria e Otto, seduto sul divano, mentre addenta una coscia di pollo. Prendo anchio qualcosa da mangiare e mi siedo vicino a loro. In televisione Ceaser Flickerman sta intervistando il capo stratega Seneca Crane, un uomo alto e attraente con occhi blu scuro, capelli neri e barba corta tagliata in modo strano.

-Cosa pensi dei nuovi tributi?-

-Abbiamo molti talenti tra i tributi..ho notato quelli dei distretti 1 e 2..non per niente sono i favoriti..loro avranno molte possibilità..- risponde Crane

Ceasar sorride -Ma anche gli altri tributi sono molto bravi..- dice per non sminuire gli altri

Seneca fa spallucce e alza le mani sulla difensiva -Vedremo nel test finale..-

Poi parte l'inno e compare lo stemma di Capitol City, infine la tv si spegne.

-Bene..- sospira Enobaria alzandosi -Io e Otto andiamo ad una festa..-

-Andate sempre a feste voi?- chiede Cato

-Lo facciamo per voi! Andando sempre a queste feste possiamo parlare di voi e convincere gli altri a tifarvi!-

-Quindi è tutta una strategia..- osserva Cato massaggiandosi il mento

-Uau che intuito Cato..mi sorprendi..- osservo sarcastica

-Sta zitta Flamsteed..- risponde acido

Otto ed Enobaria ridacchiano mentre si avviano all'uscita, vestiti a puntino -Cercate di fare i bravi e di non prendervi a botte..-

-Penso che sarà difficile..- mi canzona Cato

Quando sentiamo la porta chiudersi rimaniamo, come sempre, stravaccati sul divano senza parlare.

-Cosa facciamo?- chiede Cato annoiato

-Non lo so..- rispondo fissando il soffitto

Rimaniamo in silenzio a sbuffare ancora per qualche minuto.

-Ho un idea vieni..- dice alzandosi

Io lo guardo e mi alzo sbuffando. Lo seguo fino in camera sua e lui mi chiude la porta alle spalle.

-Ehi che intenzioni hai?- gli chiedo corrugando le sopracciglia

Afferra una penna dal comodino e la posiziona a terra, poi si siede vicino a gambe incrociate e io lo imito.

-Allora che vuoi fare?- chiedo grattandomi la fronte

-Obbligo o verità- dice lui con un sorriso bonario

-Oddio Cato un gioco meno stupido no?-

-Avanti è divertente!-

Lo guardo accigliata -Siamo solo in due..e si finisce sempre per chiedere quella cosa..-

-No giuro non te lo chiedo- alza la mano destra -lo giuro..-

Alzo gli occhi al cielo -Eh va bene..-

-Siii ok cominciamo- impugna la penna e con uno scatto la fa girare velocemente.

La punta della penna indica me.

-Bene cara Flamsteed, obbligo o verità?-

-Obbligo..- rispondo

-Bene...ti obbligo a dirmi che sono un ragazzo bellissimo, forte, intelligente e che ti attraggo molto-

-Si ti piacerebbe..-

-Sei obbligata Lucy..mi dispiace..-

-Non te lo dirò mai!-

-Bene..allora preferirai pulire il bagno di Otto..-

Lo guardo in cagnesco, poi mi mordo il labbro sconfitta -Sei un ragazzo..- mi fermo inorridita dalle parole che sto dicendo -Dio..hai ferito il mio orgoglio Cato..-

Lui ridacchia e chiude gli occhi assaporando quelle parole. -Sei un ragazzo bellissimo, forte..intelligente e mi..attrai molto - deglutisco e riapro gli occhi tremando. Era strano dirgli quelle cose e anche se era un gioco mi facevano un certo effetto.

-Ma brava..era tanto difficile?- mi chiede

-Non sai quanto..- gli rispondo, poi impugno la penna e la faccio girare

La penna punta di nuovo me -Non è possibile - mi lamento alzando le mani al cielo

Lui mi guarda beffardo -Obbligo o verità?-

-Obbligo..- rispondo ancora

-Come mai non scegli verità?-

-Non ti racconterei mai i fatti miei..-

-Ti conviene scegliere verità perchè gli obblighi stanno diventando difficili..-

Giro gli occhi e lo guardo mentre pensa a che cosa farmi fare.

-Trovato...- dice tutto contento -ora ti truccherai con gli accessori di Senna e andrai fuori dai uno dei pacificatori che sorvegliano l'ascensore e flirterai con lui..-

-Mi vuoi proprio umiliare Cato?-

-Oh si..- ridacchia di gusto

Io scuoto la testa e mi alzo, raggiungo la mia stanza dove raccolgo i trucchi di Senna, mi spalmo il rossetto sulle labbra in malo modo, poi mi metto il mascara e un ombretto blu sulle palpebre. Cato mi obbliga a indossare l'accappatoio e mi fa uscire dalla porta rimanendo a guardare sulla soglia. Individuo un pacificatore appostato davanti all'ascensore e avanzo verso di lui, stringendomi le braccia attorno all'accappatoio. Mi giro e Cato mi sorride beffardo con la spalla appoggiata alla soglia. Lo guardo male e continuo a camminare. Mi piazzo davanti al pacificatore che mi guarda accigliato.

-Ciao- gli dico alzando la mano

-Ciao..cosa vuoi?- mi chiede lui

-Ehm niente, niente volevo solo dirti che..sei molto affascinante sai?-

Il pacificatore mi guarda socchiudendo gli occhi per capire se sono andata fuori di testa

-Ah si? bhe mi fa piacere..ora torna nella tua stanza..-

-Oh ma dai non fare così..insomma tu mi piaci e secondo me dovremo stare assieme..- mi mordo un labbro vergognandomi di me stessa e di essermi lasciata umiliare così

Il pacificatore mi sorride -Si certo..ho 30 anni in più di te..non può funzionare..-

-Oh avanti l'età non conta..- insisto io

Lui scuote la testa e mi prende per un braccio scortandomi nella mia stanza -Spero che questo sia uno scherzo..- mi spinge dentro alla stanza chiudendo la porta

Cato cade a terra sganasciandosi dalle risate. Io gli tirò un calcio nello stinco -idiota! Adesso mi prenderà per una matta..-

-Oddio..non ho mai riso così tanto- ammette tenendosi la pancia. Poi si alza, asciugandosi le lacrime dagli occhi, e torniamo nella stanza. Finalmente la penna indica lui.

Decide di fare verità -Uau hai forse paura che ti farò andare in giro nudo per il palazzo?- gli chiedo ridacchiando

-So che ne saresti capace..- mi risponde

Penso a cosa fargli dire. Scavo nella sua vita privata, cercando ogni cosa inbarazzante o qualche gossip. Mi viene in mente quel grande scandalo a scuola tra lui e una ragazza, che dopo una festa al campeggio sono stati inviati dalla preside e nessuna sapeve niente di ciò che era successo.

-Ti ricordi la festa del campeggio uno o due anni fa?-

-SI..me la ricordo bene direi..-

-Bene...allora cosa è successo tra te e Kate Everboole di così grave che siete stati spediti dalla preside?-

Cato sospira abbassando la testa -Oh speravo non me lo chiedessi..-

-Forza spiega- mi sistemo a terra e lo ascolto con un sorriso di sfida stampato in faccia

Lui si strofina gli occhi e comincia a spiegare -Allora come saprai ogni ragazzo della scuola correva dietro a Kate, insomma lei è...una figa assurda!-

Lo guardo accigliata -Si..è vero- lo ammetto, tanto non avrebbe senso mentire

-Bene..allora quella sera lei è venuta da me e abbiamo cominciato a ballare, poi mi ha baciato e mi ha portato in un posto un po' più...-

Non riusciva a trovare la parola -Appartato?- suggerisco

-Esatto! Nella tenda...e lì bhe ha cominciato a..a spogliarsi e io..bhe non le ho detto di fermarsi..così mi sono spogliato..anchio e così ci siamo distesi e abbiamo cominciato a..- sorride malizioso

Io lo guardo a bocca aperta, mi accorgo che sto arrossendo anchio -.Oh Dio! Voi lo avete Fatto!- stavo praticamente urlando -E vi hanno scoperto!-

Cato mi tappa la bocca con una mano -Ok. Ok che resti tra noi..lo sai solo te ti prego non dirlo a nessuno..-

Non potevo crederci. Cato lo aveva già... scuotò la testa e mi metto a ridere nervosamente.

-Non posso crederci..- gli dico

-Già e invece è successo..insomma avevo 17 anni no?-

-Oh mio dio Cato- continuo a ridere mentre lui cerca di giustificarsi

-Ma la amavi almeno?- gli chiedo tornando seria

-Io? Ciò no..cioè mi attraeva..fisicamente..ma di carattere no..-

-Uau tu tieni conto del carattere?-

-Non sono così superficiale come pensi Lucy..- mi guarda serio

-Bhe per farlo con una che nemmeno amavi si..lo sembri..-

-Oh ma non era fatto con sentimento..insomma la prima volta..non è mai bella no?-

-Bhe io spero che lo sia..cioè devo fare questa cosa con uno che amo..e..-

-Quindi tu non hai mai..- chiede tenendo la frase in sospeso

-Ehm..no..- mi affretto a rispondere

-Oh..- annuisce guardando a terra

Rompo quel silenzio imbarazzante e faccio girare la penna. Punta di nuovo su di me. Questa volta scelgo verità.

-Bene visto che siamo in argomento...hai mai baciato qualcuno?-

Io alzo la testa in cielo e sorrido arrossendo -Oh..lo sapevo che me lo chiedevi..-

Cato mi sorride -Allora? Me lo dici? O non hai fatto nemmeno quello? Ah no ci siamo baciati giusto due giorni fa-

Lo guardo socchiudendo gli occhi. ormai avevo quasi rimosso quel ricordo. O forse no.

-Si ho baciato un ragazzo, e lo amavo-

Lui fa un fischio seduttivo -Uau Lucy l'innamorataaa e chi è stato il fortunato-

Deglutisco -Joseph Declerck..-

-Declerck?- si acciglia -Quello della scuola di addestramento?-

-Già..-

Scoppia a ridere -Lucy quello è un idiota! Non so se te ne sei accorta ma se le è passate tutte!-

Sospiro -Si bhe lo so..ma a me piaceva..-

-Allora anche te sei superficiale..- osserva incrociando le braccia al petto

Mi acciglio -Perchè?-

-Sapevi che aveva un carattere da schifo ma non ti importava..lui ti piaceva per l'aspetto..-

Rimango a guardarlo senza trovare una risposta. Aveva ragione, non lo amavo di certo per il carattere. Più che altro amavo il ricordo che mi aveva lasciato. Il mio primo bacio

Cato sorride beffardo -Quindi non lo amavi..-

Io guardo in basso -No.. no non lo amavo..- rispondo flebilmente -Ma come possiamo permetterci di amare noi?- chiedo mentre le lacrime cominciano a offuscarmi gli occhi - Innamorarsi e poi vedere il ragazzo che ami partire per gli Hunger Games o viceversa. Innamorarsi sapendo che un giorno o l'altro qualcuno potrebbe partire e non tornare mai più. No..non mi sono mai innamorata e non l'ho mai voluto! E tutto questo per colpa degli Hunger Games!! Odio Capitol City e tutto ciò ad esso collegato..Non voglio scendere in arena e uccidere il primo che capita, non voglio troncare una vita, non voglio guardarli negli occhi mentre muoiono. Ho paura di questo. Non ho paura di morire. Ho paura di vedere gli altri morire. Di esserne la causa. Mio padre non lo capisce, nessuno del distretto 2 lo capirà mai. Noi siamo nati per questo. Addestrati per questo!!- Riprendo fiato. Non mi ero mai sfogata così davanti a nessuno. Ora le lacrime scendono sulle guance lentamente.

Cato abbassa lo sguardo -E' il nostro destino Lucy, siamo nati per questo. Non puoi cambiarlo-

Mi mordo il labbro - Nati per uccidere..-

Cato annuisce - Devi accettarlo..-

-Bello schifo..- borbotto cercando di ricacciare le lacrime indietro ma senza successo. Continuo a singhiozzare.

Cato gira di nuovo la penna e indica me -Obbligo o verità-

-Obbligo- riesco a singhiozzare

Lui mi guarda penoso. Brava Lucy, bel modo di farti temere. Nell'arena sarai la prima persona che ucciderà.

-Vai a dormire Lucy..- ecco il suo obbigo, me lo dice dolcemente. Non l'ho mai sentito parlare così.

Mi trascina in camera mia e mi fa distendere sul letto, mi porta le coperte fino a sotto il mento e poi va verso la porta, spegnendo la luce.

Lo guardo allontanarsi poi, senza nenache un perchè, gli dico -Obbigo o verità?-

Lui si gira accigliandosi, poi sbuffa -Obbligo..-

Speravo che lo dicesse. -Non andare via..- gli ordino singhiozzando.

Ma che sto facendo? Ok mi sono fumata il cervello. Insomma è Cato. Quel ragazzo pieno di sè, rozzo e senza scrupoli. Eppure in lui c'era qualcosa di buono, io me ne ero accorta. Lui mi capiva, venivamo dallo stesso distretto ed eravamo cresciuti con gli stessi principi morali. Nati per uccidere. Mi ripeto in testa.

Cato rimane in piedi un momento poi si avvicina al letto e si distende di fianco a me.

Il suo respiro sul mio collo. Così vicino come non mai. Un suo braccio mi circonda la vita mentre l'altro si infila tra il cuscino e il mio collo ed io lo lascio fare. Riesco a dire solo una cosa, mentre il suo profumo mi intontisce -Non pensare che io sia una debole solo perchè sto facendo questo- dico asciugandomi gli occhi.

Lui ride -Certo che no..- Allora gli stringo la mano e quello mi basta. Mi basta sentirlo vicino. In qualche modo mi conforta. Mi addormento così, avvolta nel suo calore rassciurante.

ANGOLO AUTRICE:
Ma che diavolo sta combinando Lucy?? E' completamente impazzita..sarà l'effetto degli imminenti giochi..oppure l'effetto di Cato, molto probabilmente *.* Scusate il ritardo dell'aggiornamento ma ho avuto dei problemi con il computer e non ho potuto accenderlo per una settimana quasi D:! Comunque spero che il capitolo vi piaccia, alla prossimaaa :D

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Martiz Kenway