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Autore: Sognatrice_2000    15/01/2014    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Shiho non avesse mai abbandonato l'organizzazione?Come sarebbe stata la sua vita?
La nostra protagonista dovrà affrontare nuove sfide,nuovi amori ed eventi inaspettati.
(GinxSherry)
Dedicato a Cami sunny,che ha seguito con pazienza la mia precedente storia. Grazie mille,Cami!
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Akemi Miyano, Gin | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quella sera,la scena si era ripetuta innumerevoli volte: Shiho avvertiva la sorella che avrebbe dovuto restare al laboratorio anche di notte,a causa della grande quantità di lavoro,e non tornava mai a casa prima che fosse mattina.
I primi tempi Akemi non condivideva l’idea che la sua sorellina lavorasse così tanto,sacrificando il suo riposo. Poi,mano a mano che il tempo passava,si rese conto che c’era qualcosa che non quadrava.
Ogni volta che le faceva delle domande in proposito,Shiho cambiava argomento. Inoltre non sembrava affatto stanca come avrebbe dovuto essere.
Ma la cosa che più turbava Akemi era il suo sguardo: era colmo di tensione,di preoccupazione.
Il tarlo del sospetto si insinuò così nella sua mente: cos’era ciò che la turbava tanto? Sembrava che volesse nasconderle qualcosa,ma cosa?
La sua mente concepiva i pensieri più disparati,ma non riusciva ad afferrare il motivo della preoccupazione di Shiho. Avrebbe potuto provare a parlarne con lei,a chiederle spiegazioni,ma Akemi conosceva bene sua sorella: di sicuro non le avrebbe detto nulla,sostenendo che era tutto a posto e di non preoccuparsi.
Si rese conto che l’unico modo per scoprire la verità era seguirla e vedere che cosa faceva in quelle sere fuori casa. Gli dispiaceva doverlo fare,ma le voleva bene,e non poteva permettersi che si cacciasse nei guai.
Così una sera uscì di casa verso le nove,diretta verso l’edificio in cui si trovava il laboratorio in cui lavorava Shiho.
Una volta arrivata,si nascose dietro un’auto parcheggiata lì vicino,attendendo pazientemente che uscisse.
Eppure il tempo passava e Shiho non si faceva vedere. Che sciocca,come aveva potuto dubitare di lei? Di sicuro era vero che doveva svolgere del lavoro extra.
Stava per andarsene,quando la vide chiaramente. Era Shiho. Si guardò furtivamente intorno,dopodiché imboccò una via laterale.
Akemi aveva notato subito che quella non era la strada di casa. Dove potava essere diretta?
Incuriosita,ma anche un po’intimorita,si affrettò a seguire la sorella,ben attenta a non farsi vedere. La vide sbucare in un vicolo poco illuminato,dove vi era un’altra persona. Un uomo con un lungo impermeabile nero,dai lunghi capelli color platino e gli occhi di ghiaccio. Era proprio Gin.
Akemi si portò una mano davanti alla bocca,incredula. Era quindi questo il motivo per cui sua sorella passava tutte le sue sere fuori casa? Per incontrare lui? Shiho era sempre stata una ragazza molto razionale,come era possibile?
Vide la ragazza avvicinarsi a lui,poi parlarono per qualche secondo. Non riusciva a sentirli,era troppo lontana.
Poi,vide le loro labbra unirsi in un bacio.
Akemi deglutì. Non riusciva a credere ai propri occhi.
Li vide salire entrambi sulla sua porsche nera,che si dileguò rapidamente nel buio della notte.
Akemi era paralizzata. Non era realmente arrabbiata con lei,bensì più che mai incredula che sua sorella le avesse mentito per incontrare quel criminale.
Cercò di riprendersi,e si diresse con passo veloce verso casa. Non appena Shiho fosse arrivata,avrebbe dovuto parlarle,per convincerla a non fare sciocchezze.
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Erano le otto del mattino. Akemi passeggiava nervosamente per i corridoi,in attesa che tornasse Shiho. Quella notte non aveva dormito,avevano continuato a balenarle davanti agli occhi le immagini della sera precedente,e adesso aveva le occhiaie
Quando sentì scattare la chiave nella serratura,sospirò sollevata. Shiho era appena entrata in casa,e aveva notato immediatamente Akemi davanti a lei.
Le si avvicinò preoccupata:-Akemi … cos’hai fatto? Ti vedo molto stanca e tesa …
La ragazza dai capelli corvini la interruppe,domandandole senza troppi preamboli:- Shiho … come hai potuto fare una cosa del genere?
Shiho rimase per un attimo interdetta,non capendo bene che cosa volesse dirle con quelle parole. Poi le venne un atroce dubbio: e se sua sorella l’avesse vista  insieme a Gin? Osservando il suo sguardo,dedusse che doveva essere andata proprio così.
-Non sono arrabbiata,voglio solo che tu mi spieghi- continuò Akemi.
Shiho abbassò lo sguardo,e dopo aver esitato un attimo,iniziò a parlare:-Scusami tanto se non te ne ho parlato prima,ma non volevo farti preoccupare. Tutto è cominciato quando tu eri in missione all’estero.
Un giorno in cui mi ero sentita male,lui mi ha portata nel suo appartamento e mi ha curata. Senza volerlo,ho cominciato a sviluppare un altro sentimento nei suoi confronti. Non so se è veramente amore,so solo che per adesso non riesco a rinunciare a lui.
Akemi la guardò negli occhi: era sincera.
Shiho continuò:-So bene che quello che ho fatto è sbagliato,che lui è un criminale,ma ora come ora sono felice.
Poi,raccogliendo tutto il suo coraggio,domandò:-Akemi … riusciresti ad accettare il fatto che continui a vedermi con lui?
Akemi riflettè per un po’,poi si decise finalmente a rispondere:-A dir la verità non mi sento molto tranquilla all’idea,ma se è questo ciò che desideri,per me può andare bene. Ti voglio bene,e voglio che tu faccia solo ciò che ti renda davvero felice. Promettimi solo che cercherai di fare attenzione,e che non gli permetterai di farti soffrire.
Le rivolse un sorriso affettuoso.
Shiho sentì gli occhi diventare lucidi.
Abbracciò forte sua sorella:-Grazie,Akemi … perdonami se ti ho mentito. Ti voglio bene.
Akemi la abbracciò a sua volta,commossa. Sua sorella non le aveva mai detto così apertamente i suoi sentimenti,si sentiva felice per lei.
Shiho,da parte sua,era felice di essersi liberata da quel peso che le opprimeva il cuore,oltre che sapeva che adesso avrebbe potuto finalmente esprimere i suoi veri sentimenti. Era libera,finalmente,libera di manifestare le sue vere emozioni.
 
  
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