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Autore: tazeel    15/01/2014    2 recensioni
(Il mio computer mi dava noia con la vecchia, così l'ho cancellata e ora la rimetto)
Vector nel cercare di uccidere Yuma, assolda un essere antico e potente, che però lo tradisce, e dopo aer infettato Kite, Yuma e Shark li ricatta per trascinarli in un viaggio tra le dimensioni, per un motivo conosciuto solo da lui...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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"Sei fin troppo impressionabile per una che vive in un palazzo di uomini nudi intrecciati" disse LUI uscendo dall'ombra "Ad ogni modo, com'è andata?"
"Perfettamente" rispose lei "Ursula ha parlato con Yuma una settimana fa"
"Così doveva essere. E se prevedo bene le cose come un tempo, tra qualche giorno ci sarà un tentativo di evasione"
"Che fallirà nel modo in cui abbiamo previsto" disse lei, mentre versava del vino in due calici. "Brindiamo?"
"Ti sei dimenticata che io non ho bisogno di bere? Lasciamo perdere. Brindo e basta, ma il mio te lo puoi bere tu"
Dopo il brindisi, mentre beveva, gli chiese "Quando avrò ciò che mi hai promesso?" 
"Quando tutto il piano si sarà realizzato"
"E poi..."
"Poi manderò dei comparti specializzati nella caccia per ripulire il tuo regno dalla piaga degli umani liberi"
Lei sorrise pensando a quel futuro. Aveva messo i pegno la sua anima per quello, ma così avrebbe dato un futuro regnare sereno per sé e per i suoi successori.

Kite se ne stava sospeso, con lo stomaco che brontolava. Da quando aveva perso il volto non poteva più mangiare, ma non importava, perché anche se sentiva fame e sete, non ne sentiva gli effetti.
Affianco a lui c'era Shark. Come lui era intrecciato per formare quella che sembrava una torre. Attorno a loro c'erano molti altri, tutti nella loro stessa condizione. Giovani, vecchi, alti, bassi, grassi, magri... una parete che si lamentava. 
Ma era quasi ora del rancio, e tutti aspettavano trepidanti la loro razione. Per lui non ci sarebbe stata. 
I soldati arrivarono, usandoli come passaggi e scale. In bocca a tutti infilavano un pezzo di pane, poi ci versavano dentro un pò d'acqua e passavano al successivo.
Tranne Shark, che per motivi sconosciuti si poteva nutrire solo di bambini umani. Al posto del tozzo di pane, per lui c'era un pezzo di carne sanguinante.
Ma l'appetito innaturale di Shark cresceva di giorno dopo giorno. Ogni giorno si agitava sempre di più, assetato di sangue. Stava cominciando a scivolare nella follia.

Vector, estenuato, grattò un ultima volta contro la sbarra prima di cadere senza forze sul fondo della gabbia. Era una settimana oramai che la logorava, e non aveva ottenuto niente.
Doveva ammetterlo, era davvero robusta. Non gli era venuto in mente niente, neanche uno straccio di piano per evadere! Come fai ad evadere se sei in una cella inapribile, da solo e con intorno solo acido che a quanto sembrava faceva il solletico alla sua prigione?
Gli rimaneva solo una possibilità, al contempo grande e piccola. Ma richiedeva la presenza di LUI...

Yuma oramai si stava stufando. Aveva detto addio alla verginità giorni fà, ma non alla libertà. Aveva in mente una specie di piano, che avrebbe funzionato però solo con la collaborazione delle femmine.
Ne parlò con la prima che gli si fece davanti. Ossia Ursula.
"Praticamente il piano è questo" le disse, mentre fingevano di lavorare "Sto facendo  con i pasti un amalgama di pane, che dovrà tenere aperta la porta di uscita. Così quando l'ultima che avrò fecondato uscirà, la porta si da cui deve entrare si aprirà anche se quella di uscita rimarrà aperta. In questo modo le ragazze potranno uscire tutte assieme e sopraffare le guardie. Da quanto mi hai detto tutte le porte di uscita si aprono dall'esterno, quindi potremmo uno dopo l'altro liberare anche i maschi. A Qquel punto saremo in così tanti che sarà difficile fermarci: l'hai detto tu stessa che qui non ci sono mai più di 10 guardie!"
Lei ridacchiò e disse "Un piano piuttosto semplice. Meglio, perché in quelli complessi il minimo errorino manda tutto all'aria. Farò passaparola con le altre" E poi uscì.
Poi uscì, perché intanto Yuma aveva finito di fecondarla. Diede un occhiata all'amalgama di pane a cui aveva lavorato in questi giorni. Sembrava una patata, ma eera diventato grazie al freddo di quel posto così duro che premendolo con tutte le sue forze lasciava si e no il segno. Ora aveva molto fame, ma sarebbe evaso.
Trascorse una settimana prima che qualcuna facesse il segno che aveva convenuto con Ursula. Poi questa arrivò, e fu lei a dare il segnale.

Kite notò che Shark si stava agitando più del solito. Gli disse "Stai calmo. Non c'è modo di liberarsi da questa trappola, quindi è inutile provarci"
"Forse per te che ai solo due braccia!" disse, e dal torso glie ne uscì giusto un paio.

LUI rientrò nella caverna dove aveva lasciato Vector. Erano due settimane che non si faceva vedere. "Ehi!" gli urlò
"Cosa c'è Vecti?"
"Mi chiedevo.. tu sai duellare?"
LUI ci pensò su un attimo e poi disse "Si. Vuoi mettere la tua libertà come posta in gioco?"
"Esatto"
"E allora che stiamo aspettando?"

Astral guardava il torrente di formiche che, sotto il suo controllo mentale, tentava di farlo uscire. Quando avevano denudato Yuma, avevano messo i suoi vestiti e la chiave lì dentro, e lui da solo non poteva uscire. Così cercando aveva trovato l'unica cosa che poteva entrare in quella stanza: una formica. Questa aveva poi chiamato le sue compagne per aiutarlo. 
Solo che erano formiche, quindi ce ne sarebbe voluto qualche milione di miliardi per aprire la porta!

Passò ad Ursula il pezzo di pane che aveva fatto. Quando lei uscì, lo mise senza farsi vedere tra il battente e lo stipite. 
Quando la porta si richiuse lentamente, un torrente di donne si riversò dalla porta di entrata. Le guardie le schernirono da fuori, ma non appena queste aprirono la porta, un espressione terrorizzata si dipinse sui loro volti.

Shark si liberò grazie all'aiuto delle due braccia extra e poi liberò anche Kite. Ma l'insieme degli incastri della torre era così robusto che il muro resistette
"Forza, andiamo a cercare gli altri"
"Si! Yuma deve essere delizioso!" Disse Shark, con lo sguardo spiritato.
Kite sospirò e inizio la discesa. Doveva trovare un modo per calmare la fame di Shark.

Astral continuava a inviare ordini mentali alle formiche perché aprissero la porta. Mentre lo faceva, si guardò intorno.
Era una stanza quadrata, con tanti armadi dentro cui erano stipati i vestiti di prigionieri. In realtà, più che un magazzino, pareva una discarica. Stranamente i vestiti di Yuma, Tori e Rio erano conservati a parte.... come se si aspettassero che avrebbero potuto rimetterseli.
Mentre pensava, sentì uno strano suono. 
Era il chiavistello che girava! Oh che celestiale suono, le formiche c'e l'avevano fatta! Inviò a tutte un nuovo comando mentale: "Prendete la chiave e portatela da Yuma!"
Ebbe un tuffo al cuore quando vide che ad aprire la porta non erano state le formiche, ma una guardia. Forse aveva notato qualcosa? Quella prese la chiave, uscì, chiuse la porta e... cominciò ad andare in giro gridando "Yuma? Yuma? Yumino bello?"
Era una rivelazione scioccante: Gli Xereniani, che consideravano gli umani stupidi... avevano il cervello così ridotto che lui poteva controllarli!

Nel parapiglia generale, Tori  e Rio si tenevano per mano, cercando di non perdersi. Chiedendo avevano saputo che era in corso una rivolta, ma non sapevano né chi l'avesse progettata, né come.
Continuarono a muoversi alla cieca finché non udirono una voce familiare che urlava a qualcuno che gli aveva pestato il piede 
si misero a muoversi in quella direzione finché non trovarono chi si aspettavano "Yuma!"
"Tori! Rio!" disse estasiato, e le abbracciò entrambe così forte che Tori temette che le avrebbe rotto qualche costola.
"Ehm.. capisco che tu sia contento di vedermi, ma ti dispiacerebbe non strozzarmi?"
"Si okay scusa. Vedo che anche vo siete...."
"Nude? Si" disse lei, interrompendolo. E per riflesso, con le braccia tentò di coprirsi le parti "delicate".
"Ci avevano messo in una stanza assieme a quelle troppo giovani per partorire" disse Rio
"Non importa. So più o meno dov'è che mettono i vestiti, quindi possiamo andare a riprenderceli e ritroveremo Astral. Però dobbiamo ancora liberare Kite e Shark..."
"Eh abbiamo un altro problema" disse una che passava di lì
"Quale?"
"Quelli"
Guardarono e videro decine e decine di soldati che i frapponevano tra loro e la libertà, le lance puntate contro la marea di corpi nudi.

Kite discendeva cautamente la torre. Se ci fosse stato Orbital, se lo sarebbe agganciato sulla schiena e Shark si sarebbe attaccato a qualcosa, e poi sarebbero volati via. Ora invece..
"Ora si salta!" disse Shark
"Che cosa?"
"Prendimi la mano e quando ti do il via salta!"
"Ma ci sfracelleremo!"
!No invece. Guarda laggiù."
Guardò nella direzione indicata e vide che sotto di loro stava una tettoia spiovente che li avrebbe permesso di arrivare su un tetto, poi c'en era una "scala" fatta di tetti, uno più basso dell'altro.
"Centrarlo è impossibile. Troppo piccolo. Scusami Shark, ma questo è un piano che farebbe Yuma!"
"Infatti sto incominciando a ragionare come lui! Hi hi hi hi hi hi hi hiiiiiiiiiii!"
Ora ne aveva la conferma. Shark era pazzo.
"Sene stettero lì per un po’ con gli altri prigionieri che li incitavano a scappare. Poi a un certo punto si udì un urlo "Le guardie! Scappate!"
Ma Shark disse "Stai fermo"
Come faceva a essere così calmo? Proprio mentre le guardie arrivavano e tacitavano i prigionieri con minacce e urla? 
Quando le guardie erano a un passo da loro Shark disse "Salta!"
E lui saltò. Non si sa per quale miracolo, riuscirono ad atterrare sullo spiovente e poi a scivolare sulla "scala" di tetti, accompagnati dalle grida di giubilo dei prigionieri del castello. Si sentivano anche gli sberleffi per le guardie.
Usando una catapecchia come punto per scendere, bastò chiedere a un muro per sapere dove fosse la fabbrica di "mattoni".
Shark si muoveva tra i viottoli come un predatore. A guardarlo, a Kite sembrava quasi di potergli vedere addosso i vestiti di un cacciatore della giungla brasiliana. 
Almeno, finchè non si scatenò il disastro.
Un bambino stava girando, e Shark lo notò. Si leccò le labbra e si diresse lentamente verso di lui. Si avvicinò, si avvicinò e... gli saltò addosso, grondando saliva.
Il bambino urlò, tentò di divincolarsi, insomma fece il diavolo a quattro. Questo attirò le attenzioni di tutti gli abitanti che tentarono di staccare Shark, ricorrendo anche alle bastonate. 
Alla fine un gruppo di guardie li notò e notò gli umani fuggitivi.
Kite afferrò Shark e con tutta la sua determinazione riuscì a staccarlo.
cominciarono a correre per le vie, pensando di seminarli, quando Kite vide una luce intorno a se, che non se ne andava. Si guardò e vide che emetteva luce.
Shark lo vide e disse "Così ci troveranno facilmente!"
"Dividiamoci: prenderanno solo me"
"NO! Abbiamo cominciato insieme e finiremo insieme!"
"In prigione dici?" disse una voce davanti a loro
Shark si voltò e andò a sbattere contro un corpo in armatura.
"Trovarli è stato facilissimo!"
"Beh, con uno che brilla in quel modo..."
"Ma che succede oggi? La soffiata di ribellione alla fabbrica di mattoni che poi è stata confermata, questa fuga..."
"Un caso così unico va valutato dall'imperatrice. Muovetevi, marmaglia!"
Li incatenarono e li trascinarono verso il palazzo da cui erano appena fuggiti

Yuma guardava con orrore il muro di soldati. Ursula aveva detto che non c'en erano mai più di dieci! Cos'era quella folla?
Poi ne sputò uno con in mano la sua chiave. Si guardava intorno ebete e ripeteva "Yuma? Yuma? Yumino bello?"
Alzò la mano e si diresse verso di lui, e gli consegnò la chiave. Dietro di lui c'era Astral che disse "Ciao Yuma. A quanto pare ora abbiamo qualcos’ altro in comune"
"Si, ma adesso ho altro a cui pensare" gli disse mentalmente. Non avrebbe fatto buon effetto vedere che parlava da solo.
"La soffiata era giusta quindi" disse un soldato
"Soffiata?"
"Esatto" disse Ursula, e uscì dai ranghi per andare dai soldati
"Tu sporca traditrice!" Le urlò contro Rio
"Perché. Ursula? Perche?" le chiese Yuma
Lei ridacchiò "Perché? Ecco perché" e si portò le mani al volto. Poi si sentì uno strappo e... rivelò un volto azzurro che lo fissava beffardo.
"Mi hai ingannato!" disse Yuma, frustrato. Per la seconda volta qualcuno aveva approfittato del fatto che si fidava di tutti e poi lo aveva tradito. Non sapeva se gridare per la rabbia o per l'esasperazione.
"Esattamente, umano" poi prese a fissarlo "Sei carino. Il mio "lavoro" rende molto. Potrei affittarti e giocherellare con te un po’. Si fa sai... vi leghiamo a dei fili e..."
"Pezzi da costruzione, manovali, marionette.... sapete fare qualcosa con gli umani che non sia umiliante!"
"No" gli disse compiaciuta.
Un soldato si fece avanti e disse "Ora basta, Ursula. Chi sono i capi rivolta?"
"Quel ragazzo e le due che gli stanno vicino" disse indicandoli.
Il soldato ghignò e disse "Bene. Sapete. questa è la prima rivolta che si sia mai avuta nell'impero, quindi avrete l'onore di essere giudicati dall'imperatrice in persona!"

"Allora cominciamo?" chiese Vector, che aveva già estratto il suo duel disk e se lo era messo al braccio.
"Un momento solo. Ecco.. sta uscendo!"
Dal suo primo braccio sinistro uscì un duel disk di carne. Sembrava una cresta. Era dentellata, ma si vedevano comunque le varie zone delle carte mostro e magia.
Poi i suoi due occhi si congiunsero con un bagliore verdastro e formarono un unico enorme occhio con al posto della pupilla una stella ad otto punte.
"Sei pronto a lottare contro il Caos?" gli chiese
"Si"
"E allora COMBATTIAMO!"
Vector pensava che grazie al mondo virtuale avrebbe finalmente saputo il suo vero nome (Credete che lo chiami sempre LUI perché si chiama davvero così?)
ma tutto quello che apparve dove doveva esserci il suo nome fu... ti piacerebbe saperlo eh?
"Che cosa significa?"
"Che non voglio che il mio nome si sappia in giro"
"E perché?"
"Oh, è una storia talmente lunga, piena di inseguimenti, doppi giochi e esplosioni devastanti! Che sicuramente non ti interessa"
"Mi interesserebbe, ma lasciamo perdere. Comincio io: pesco!"
"A questo punto evoco sul mio terreno Ghoul Orrore Umbral!"
L'essere uscì da una nuvola nera.
"Quindi ora attivo il suo effetto speciale! Mi basta ridurre il suo attacco a zero per poter evocare dalla mia mano un mostro con gli stessi punti d'attacco! Avanti,  Will o' the wisp Orrore Umbrale!"
I due esserini uscirono da due buchi d'ombra, con una fiamma sopra la testa.
"A questo punto attivo Ricarica Umbrale! Quando i punti d'attacco di un mio mostro Orrore Umbrale variano, posso attivare questa carta per aumentare i miei life points dello stesso ammontare! Vado a 5800!"
LUI ridacchiò "Hai paura vero?"
"Io? Quando mai potrei avere paura?"
"Non mentire a te stesso. Non sai che assi ho nella manica, quindi preferisci barricarti subito evocando un numero e aumentando i tuoi life points. Non è così?"
"E allora?"
"Non importa. Vai avanti!"
"Okay. Ora attivo l'effetto di Will o' the Wisp! Quando questo mostro viene evocato, posso scegliere un mostro Orrore Umbrale sul mio terreno e copiarne il livello! Io scelgo Ghoul! Con Questi tre mostri, costruisco la rete di sovrapposizioni! evocazione Xyz! 
Apparve uno strano solido geometrico blu e giallo, con sopra una mano.
"Con la tua luce sacra, metti questo sciocco in ginocchio! Appari, Numero 104: Msquarade!" disse, mentre il solido diventava un mago alato con in mano 3 cerchi.
"Molto interessante. Ora che fai?"
"Metto una carta coperta e termino i mio turno"
LUI iniziò a ridacchiare, per poi scoppiare a ridere.
"Che ci trovi di tanto divertente?"
"Niente,,, il problema sei tu! Mi sono ricordato di quando tu e Yuma vi siete incontrati e la strada folle che gli hai fatto fare per arrivare a scuola e poi era anche in ritardo!"
"Si, fu molto divertente, ma che centra?"
"Niente. Ora, se non ti dispiace, tocca a me." la sua mano si accese di un bagliore verdastro, e Vector sentì Don Thousand trasalire nella sua testa.
"Quando un demone combatte (anche in scontri di minor conto come un duello di carte), le regole svaniscono, e ogni carta può essere pescata!" Disse, e portò la mano luminescente al duel disk "Pescata... del Caos!" e pescò, con anche la carta che riluceva di un verde malvagio.
  
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