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Autore: SweetLuna    15/01/2014    10 recensioni
{ Jacob ~ Renesmee }
Dalla storia: «Adesso lo sai, non è il lupo ad amarti. Sono io, Jacob Black, ad averti scelto per l'eternità».
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La Saga di Twilight è finita, lasciandoci fin troppe domande senza risposta... Che cosa accade dopo Breaking Dawn?
Edward e Bella possono finalmente cominciare a vivere la loro eternità, ma ben presto si troveranno ad affrontare delle questioni in sospeso: Renée, la madre di Bella, verrà a conoscenza per puro caso dei segreti di sua figlia, ma anche lei e Phil stanno per rivelare ai Cullen qualcosa di inaspettato...
La vicenda vera e propria ha inizio sette anni dopo il mancato scontro con i Volturi. Renesmee è cresciuta, e con lei anche i sentimenti per Jacob sono cambiati: ben presto comprenderanno entrambi che il loro amore va ben oltre l'imprinting, ma a quali conseguenze può portare l'unione tra un lupo mutaforma e una mezza vampira?
Le vite di Renesmee e Jacob, della famiglia Cullen e non solo verranno stravolte da nuovi e inaspettati eventi...
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(Ultima revisione errori effettuata: 2020 | La trama non ha subito variazioni)
DISCLAIMER: La seguente storia non è a scopo di lucro. I personaggi originali di Twilight e il materiale fotografico appartengono ai rispettivi proprietari.
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Eternity '
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12. ORA E' TUTTO PERFETTO?


Non appena arriviamo a La Push, Jacob torna subito in forma umana.
«Renesmee, mi dispiace... Non voglio essere la causa dei tuoi litigi con Edward, finirà solo per odiarmi di più». Perfetto, ora Jacob si sente anche in colpa...
«Jacob, non è il momento. Ho bisogno di calmarmi, non posso credere a ciò che ho visto. Mio padre mi ha delusa! E adesso se non ti dispiace vado a recuperare dei vestiti per te», gli rispondo distrattamente, ancora scossa da ciò che è appena accaduto.
«Credevo mi preferissi senza...», risponde lui malizioso, attirandomi verso di sé.
«Certo, che domande! È proprio per questo motivo che mi servono urgentemente i vestiti, scemo!».
Entro in casa di Jacob, e trovo subito Billy ad accogliermi all'entrata.
«Ciao, Billy! Mi servirebbero dei vestiti per Jake, si è trasformato... all'improvviso... e i suoi sono ridotti a brandelli», gli dico.
«Tesoro, li trovi sulla sedia accanto al letto di Jacob. Tutto bene, Nessie? Ti vedo un po' scossa». Billy si accorge subito che deve essere accaduto qualcosa, notando l'incertezza nella mia voce.
«Ho litigato con mio padre», gli confesso, sfogandomi.
«Per via di Jacob, e lui si è trasformato», risponde Billy. Caspita, che intuito. Non sarà che anche Billy legge nel pensiero?
«Esatto, Billy... Non lo sopporto quando fa così», continuo a dire, arrabbiata.
«Renesmee, cerca di comprenderlo. Ti ha vista piccola per così poco tempo, e adesso sei già una donna a tutti gli effetti, che vuole stare con il ragazzo che ama. Lui ti vedrà sempre come una bambina... Sai, anche per me non è stato semplice quando le mie figlie si sono fidanzate. Jacob è un ragazzo, con i figli maschi è tutto più semplice. Concedi a Edward un po' di tempo per abituarsi all'idea», mi risponde lui con la sua voce saggia e rassicurante. Ho sempre adorato il padre di Jacob. 
«Grazie Billy, mi ha fatto bene parlare con te». Mi chino per salutarlo, dopodiché chiudo la porta e corro subito da Jake per portargli i vestiti. È incredibile quanto sia bello...
«Eccoli, rivestiti prima che mi vengano in mente altre idee...», gli dico porgendogli i vestiti, distogliendo lo sguardo da tutta quella bellezza.
Mentre Jacob inizia a rivestirsi, mi chiede subito se suo padre sospetti qualcosa. Jacob non perdeva mai il controllo, e di certo non era una consuetudine il fatto che si trasformasse all'improvviso facendo letteralmente esplodere i suoi vestiti.
«Sì, ho detto a Billy ciò che è accaduto... Perché mio padre non è così comprensivo come il tuo?!».
«Perché io ho ventitré anni e sono un ragazzo, semplice!». Esattamente la stessa cosa che mi ha detto Billy poco fa. Devo rassegnarmi.
«Jake, posso farti una domanda... strana? Riguardo a Billy e le tue sorelle?».
«Puoi chiedermi tutto ciò che vuoi, Ness».
«Ecco... come ha reagito Billy quando Rachel e Rebecca si sono fidanzate?». Sono davvero curiosa di sapere se Billy è stato sempre impeccabile, o se l'unico caso disperato qui è mio padre.
«Be', loro facevano le cose di nascosto. E quando mio padre l'ha saputo è subentrata un po' di gelosia, ma poi è stato felice per loro. Devi perdonare Edward, nonostante io debba ammettere che è un grandissimo rompi... volevo dire rompiscatole!».
«Però per questa notte resto da te», gli dico accarezzandogli il viso.
«Dico che è un'ottima idea... Mio padre nel pomeriggio partirà con tuo nonno Charlie, andranno a pesca questo week-end», mi dice Jacob, sfoderando il suo sorriso ammaliante e irresistibile.
 
Decido di passare a casa dei nonni, saranno loro ad avvertire mamma di ciò che è accaduto. Prima sono scappata di corsa con Jacob e non ho preso nulla, neanche il cellulare. 
E al momento non ho alcuna intenzione di rimettere piede in casa con il rischio di incontrare mio padre. Forse è andato al lavoro, ma in ogni caso è meglio non rischiare.
«Ehi Renesmee, entra!», mi accoglie nonna Esme con il suo sguardo amorevole.
«Nonna, per favore... avverti mamma che questa notte resterò a casa di Jacob. Non voglio incontrare papà, dopo la scenata di stamattina. Ha cercato di picchiare Jacob, non posso accettare un comportamento del genere. Cerca di comprendermi», le dico, sforzandomi di mantenere la calma.
«Tesoro, mi dispiace... Vedrai che si risolverà tutto. Conosco mio figlio, è solo un po' geloso della sua bambina. Comunque avviserò Bella, non preoccuparti di niente».
Nonna è sempre così tranquilla e ottimista, mi trasmette positività.
«Grazie, nonna... Zia Alice è in casa?», le chiedo per poi andare verso le scale.
«È nella sua stanza, e credo che sia andata a fare shopping per te!».
Salgo in fretta le scale e raggiungo subito la stanza di zia Alice, sul suo letto vedo diverse buste con la scritta "per Renesmee".
«Ehi, zia! Che cos'è tutta quella roba per me?!». Zia Alice sa bene che non sono una patita delle sorprese, esattamente come mamma, ma stavolta sembra aver fatto un'eccezione alla regola.
«Chiudi la porta e lo vedrai!», mi risponde con uno sguardo furbo, sorridendomi.
Chiudo la porta ed inizio subito ad aprire la prima busta, cercando di mostrare un po' di entusiasmo nonostante la tristezza per l'episodio di stamattina. 
«Questa borsa è fantastica... Zia, non dovevi! E poi lo sai che a fare shopping mi piace andare con te e zia Rose», le dico contrariata, continuando ad osservare la piccola borsa rossa. Ha scelto davvero bene, ma d'altronde zia Alice conosce perfettamente i miei gusti, molto simili ai suoi.
«Aspetta di aprire l'ultima busta... ti saresti vergognata troppo per venire con me», mi risponde rimanendo piuttosto vaga. Incuriosita dalle parole della zia decido di lasciare da parte gli altri pacchetti, e di aprire subito l'ultima busta.
«Di questo sarà parecchio felice un certo lupo...», aggiunge lei sogghignando con la sua vocina da folletto.
«ZIA!». Apro la busta e tiro fuori... Che cos'è? Un completino intimo molto striminzito, di pizzo nero con dettagli in rosso...
«Così la mia nipotina sarà molto sexy!», mi dice raggiungendomi in un nanosecondo davanti allo specchio.
«Dai zia, così mi metti in imbarazzo!... Comunque, se non ti dispiace lo provo subito, stasera sto con Jacob». Non avevo mai indossato una cosa del genere, ma devo ammettere che mi piace. Non è affatto volgare, devo fidarmi un po' di più dei gusti di zia Alice. 
«Grazie, zia». Le do un bacio sulla guancia, per ringraziarla. Più che una zia è sempre stata una specie di sorella maggiore, non ho motivo di sentirmi in imbarazzo con lei. Mi aveva raccontato di aver fatto la stessa cosa con la mamma, ai tempi del viaggio di nozze le aveva riempito la valigia di elegante lingerie di pizzo nero.
«Ringrazia anche zia Rose, l'abbiamo scelto insieme», aggiunge lei come a sottolineare la partecipazione di zia Rosalie al regalo.
«Okay, la ringrazierò appena la vedo». Lei ci aveva messo decisamente più tempo ad accettare la presenza di Jacob nelle nostre vite e i sentimenti che provavo per lui, ma poi aveva capito che la mia felicità è sempre stata strettamente collegata alla sua, e che nessuno avrebbe mai potuto prendere il posto di Jacob. A volte mi sembra quasi di averlo avuto io, l'imprinting, anziché esserne stata l'oggetto.
 
Approfittando dei consigli di zia Alice mi cambio i vestiti, nell'attesa che Jacob passi a prendermi.
«Renesmee, ti squilla il cellulare!», mi dice lei rovistando nell'armadio, in cerca di qualcosa di adatto per questa sera.
«Ma come, se l'ho lasciato a casa...».
«L'ho preso io, Nessie!». Come farei senza di lei? Con la velocità della luce mi porge subito il cellulare, immediatamente mi affretto a rispondere. È Jacob.
«Ness, buone notizie! Ti ricordi la discoteca in cui ti ho portata qualche mese fa? Mi hanno preso a lavorare come barman!», mi dice lui pieno di entusiasmo.
«È una notizia fantastica, Jake». Era da tempo che cercava un lavoretto extra, e finalmente l'ha trovato.
«Farò leggermente tardi, perdonami. Passo a prenderti alle otto e un quarto. A dopo, Ness».
«A dopo, Jake. Sono davvero felice per te...».
Finisco di vestirmi e truccarmi, zia Alice mi aiuta a curare ogni dettaglio. Per ammazzare il tempo che mi separa da Jake, decido di mettermi a leggere...
 
Ed ecco il rombo della moto di Jake, lo sento parcheggiare davanti casa e suonare il campanello. Zia Alice è più veloce di me, e corre subito ad aprire la porta.
«Ciao Jacob, la mia nipotina ti stava aspettando!», gli dice zia Alice con la sua voce trillante.
«Che ragazza studiosa, sempre a leggere...». Jake si china verso di me e mi bacia dolcemente, sollevandomi dal divano. Sa che fortunatamente davanti a zia Alice non c'è bisogno di trattenersi, e lo so bene anch'io.
In pochissimo tempo arriviamo subito a destinazione, casa di Jake.
Billy è partito nel pomeriggio, ed ora è finalmente tutta per noi. Non appena Jacob apre la porta di casa, vedo subito ciò che ha organizzato per noi. Le candele danno all'atmosfera una luce calda e accogliente, e la musica è la stessa dell'altra sera a La Push, l'ormai famoso CD di Seth che ha fatto da colonna sonora alla nostra prima volta. 
«Che cosa leggevi prima di tanto interessante?», mi chiede Jake, sinceramente incuriosito.
«Ti vedo troppo pensierosa», aggiunge. Mi siedo sulle sue gambe ed inizio a raccontarglielo, carezzandogli i capelli lisci e neri.
«Un tempo la Terra era abitata da esseri di forma rotonda, forti e perfetti. Ma Zeus, invidioso della loro potenza e della loro felicità, decise di dividerli in due parti. Gli esseri divennero deboli, infelici, sempre alla ricerca della loro parte mancante. Solo quando riuscivano a trovarla tornavano di nuovo forti, e felici. È un mito di Platone... Io l'ho trovata la mia metà, Jake. Sei tu». Lo bacio sulla fronte, Jacob è rimasto davvero senza parole. «Sai, credo che chi ha l'imprinting debba ritenersi molto fortunato... È come se fosse un "segnale" che ti permette di riconoscere la tua anima gemella», proseguo, continuando ad aprire il mio cuore a la mia anima a lui.
«Mi fai commuovere, Ness... a volte mi chiedo che cosa ne avresti pensato di me se mi avessi conosciuto da umano. Sarei stato alla tua altezza? Sono alla tua altezza, Renesmee? Siamo così diversi... Eppure siamo qui, adesso», mi risponde con un velo di tristezza nella voce. Per quale assurdo motivo dovrei pensare che Jake non è alla mia altezza? Lui è tutto ciò che potrei desiderare, e anche di più.
«Per essere insostituibili bisogna essere diversi», gli rispondo citando una delle mie frasi preferite.
«E questa chi la diceva?».
«Coco Chanel». Non potrebbe esistere frase più azzeccata, per noi due. 
«Sempre con la risposta pronta, la mia Ness...». Ormai la tristezza sembra essere del tutto svanita dai suoi occhi, sostituita da qualcosa di molto più potente: il suo amore per me.
Jake mi prende in braccio portandomi nella sua camera da letto, che grazie ad alcuni lavori fatti dallo stesso Jake era stata ampliata e adesso ospitava un letto matrimoniale. Aveva abbattuto la parete in legno che divideva la sua stanza da quella che era stata la cameretta delle sue sorelle gemelle, Rachel e Rebecca. Quest'ultima non l'ho ancora mai conosciuta.
«Il sesso ti ha resa più romantica, Ness. Se solo lo avessi saputo prima...», mi dice lui con un sorriso soddisfatto, iniziando a baciarmi il collo.
«Romantica? Be', in realtà è tutta una strategia per portarti a letto», gli rispondo ridendo, provando ad assumere un'espressione ammiccante. Jake sa benissimo che scherzo, tutto ciò che ho detto prima lo penso davvero, eppure essere seria proprio non è da me...
Non abbiamo neanche il tempo di raggiungere il letto, che Jake inizia subito a baciarmi e a slacciare i bottoni del mio vestito. Lo lascio fare, impaziente di vedere la sua espressione davanti al mio nuovo completino intimo e di sentire il calore delle sue mani su di me.
«E questo? Devo dire che riservi sempre mille sorprese, Nessie», mi sussurra prima di togliermi con delicatezza, per non rovinarlo, il costoso completino di pizzo.
«Ti stava bene, non voglio rovinarlo... ma io ti preferisco senza».
Senza rispondere lo bacio di nuovo, a volte le parole non servono... Mi lascio completamente trasportare dal momento e, per la fretta di toglierla, strappo la camicia di Jake. Alla faccia della delicatezza che lui aveva usato con me...
«Niente male, oggi è la seconda camicia distrutta... Ma ricorda che il lupo sono io», mi risponde poggiandomi la mano sul fianco destro, senza mollare la presa.
«Dimostramelo», gli rispondo in modo volutamente strafottente, come a volerlo sfidare. Cogliendomi di sorpresa Jacob mi trascina con sé sul letto, stavolta facendo bene attenzione ad essere tutt'altro che delicato. Finalmente lo sento su di me, le sue mani mi provocano un brivido in tutto il corpo...
«Questa volta non ho intenzione di trattenermi», mi sussurra Jake sempre più eccitato, stringendomi più forte.
«E allora non farlo», gli rispondo ormai completamente priva di controllo, prima che Jake sia di nuovo dentro di me. L'agitazione della prima volta non c'è più, non desidero altro che abbandonarmi a lui... E così accade.
 
La mattina seguente mi sveglio frastornata e felice. Jacob è il centro dei miei pensieri, il ricordo della notte appena trascorsa è vivo più che mai. Lo vedo dormire accanto a me, ha un respiro caldo e leggero, quasi impercettibile. Tutto il contrario di come è lui... Arrossisco al ricordo di questa notte, mentre rimango a guardarlo imbambolata nell'attesa che apra gli occhi.
Ed ecco che Jake finalmente si sveglia e mi accoglie di nuovo tra le sue braccia, baciandomi dolcemente.
«Nessie, vorrei averti qui per sempre... Ma devi chiarirti con Edward, così mi fai sentire in colpa». In un attimo, Jake mi riporta dal sogno alla realtà.
«No, resto qui... Jacob, io resto qui, non ho intenzione di tornare a casa! Non sono ancora pronta ad affrontare mio padre, soprattutto... adesso. Vedrà i miei pensieri e reagirà male di nuovo».
 
 
Dieci giorni dopo
 
I giorni passano, ormai è da più di una settimana che sono a casa di Jacob.
Billy è contento di avermi qui, nonostante insista affinché mi chiarisca con mio padre. Jacob si comporta in modo strano da stamattina, è fin troppo nervoso.
«Ness, usciamo. Vieni», mi dice distrattamente, prendendomi per mano.
«Dove mi porti, Jake?», gli rispondo prendendogli il volto tra le mani, costringendolo a guardarmi negli occhi.
«Dai ragazzi, a casa di Quil». Chissà perché è così misterioso... non avrà mica organizzato una trappola per farmi incontrare papà?... Ma no, non è da Jake fare una cosa del genere.
Arrivati a casa di Quil troviamo tutti i ragazzi, Sam come al solito mi guarda in modo strano. 
«Ecco i piccioncini!», dice Paul sorridendo. Arrossisco pensando al fatto che tutti i ragazzi abbiano "visto" i pensieri di Jacob, e ciò che è accaduto tra di noi... Ma tutti i nostri amici sono come sempre molto carini, e non me lo fanno affatto pesare. Tutti tranne Sam.
Jacob mi aveva raccontato che Sam era preoccupato per noi due, perché se restassi incinta il bambino sarebbe un'incognita, qualcosa di sconosciuto e pericoloso. 
«Cosa può venir fuori da un lupo mutaforma e da una mezza vampira?», aveva detto agli altri ragazzi del branco.
In questo modo si era guadagnato un pugno in faccia da Jacob e un incremento della mia antipatia nei suoi confronti. Non deve permettersi di parlare della vita privata mia e di Jacob, neanche fosse mio padre! È vero, fisicamente dimostro vent'anni... ma di fatto ne ho soltanto sette, e mentalmente è come se fossi una ragazza adolescente. E proprio come una qualsiasi adolescente, è decisamente presto per pensare a un figlio. Voglio godermi a pieno la mia storia, senza bruciare le tappe. Tutto accadrà al momento giusto, esattamente come è stato fino ad ora.
E il giorno in cui Jake ed io decideremo di avere un figlio, Sam Uley non dovrà permettersi di dire mezza parola a riguardo.
«Ness, c'è una persona che vuole vederti», mi dice improvvisamente Jacob. Da dietro un albero vedo far capolino una persona... mio padre.
«Papà... Che ci fai qui?», gli dico guardandolo negli occhi, in effetti non sopportavo più questa situazione tra noi e speravo in un passo avanti da parte sua.
«Vedi, Ness... Edward ed io ci siamo chiariti, ed è giunto il momento che lo faccia anche tu». Jacob e mio padre che vanno d'accordo? Non ci credo, forse sto ancora sognando.
Jake è sul punto di andarsene, vuole lasciarci soli. Ma papà lo blocca immediatamente, trattenendolo per la spalla.
«Jacob, resta, le mie scuse sono per tutti e due e voglio che mia figlia lo veda.
Renesmee, voglio scusarmi per come mi sono comportato con te e con Jacob. Ti ho fatta soffrire, non ho compreso le tue esigenze e il tuo amore per lui. Non sei più una bambina ormai, e devo solo imparare ad accettarlo... Sei matura, Nessie, e mi fido di te.
Jacob, perdonami per averti quasi picchiato. Sei l'unico a cui affiderei mia figlia, so che la ami quanto me, più della tua stessa vita. È per questo motivo che sono stato accecato dalla gelosia, ma sono stato uno sciocco. Perdonatemi, avete tutto il diritto di vivere la vostra storia senza interferenze da parte mia».
Papà mi solleva da terra per abbracciarmi, come potrei non perdonarlo? Ricambio l'abbraccio, e una lacrima di gioia mi riga il volto...
«Ragazzi, non ho finito. Voglio farmi perdonare come si deve». Papà tira fuori dalla tasca del suo giubbotto una busta, e la consegna a Jake. La apriamo insieme, sono due biglietti aerei.
«Fra poco è Natale, ho pensato di farvi un regalo in anticipo. Una settimana a Malibù, solo per voi due, in un hotel a cinque stelle. Ho pensato a tutto, partirete il 27 dicembre e tornerete il 2 gennaio. Passerete il capodanno lì! Ah, Renesmee, ti ho fatto fare un passaporto nuovo... Ringrazia tua madre, tutto merito suo». Papà mi mostra il mio nuovo passaporto e inizio a leggere i miei dati, non tutti veritieri.
«Renesmee Carlie Cullen, nata l'11 settembre 1995».
«Così sei maggiorenne, ti ho aggiunto qualche anno in più, se non ti dispiace! Per evitare problemi, visto che Jacob è... un po' più grande di te», mi dice papà facendomi l'occhiolino.
«Tu sì che sai farti perdonare!», rispondo a papà abbracciandolo di nuovo. Jacob rimane in disparte, finché non corro da lui e lo bacio sulle labbra, davanti allo sguardo di papà. Stavolta non ho più niente da nascondere, e non potrei essere più felice.
 
«Ci pensi, Ness? Una settimana solo per noi due a Malibù. Edward comincia ad andarmi a genio», mi confessa Jake, non appena siamo di nuovo soli.
Ora è tutto perfetto. Papà ha finalmente accettato ogni aspetto della mia relazione con Jacob, la minaccia dei Volturi nei confronti della mia famiglia materna sembra svanita, almeno momentaneamente. Con Jake è tutto fantastico, conto i giorni, le ore ed i minuti che mi separano dalla nostra vacanza a Malibù... La nostra prima vacanza insieme, come coppia.
Che cosa mi riserverà la vita? Dovremmo lasciare Forks? È proprio vero che sono come mio padre, mi faccio sempre troppe domande...

 
  
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