Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Despicable Meggs    15/01/2014    5 recensioni
Vi ricordate Zoe, la bambina che aveva perso la memoria? E vi ricordate Nicolaj e Sergej, i due perfidi russi che la volevano morta? Bene, se ve lì ricordate vuol dire che avete letto la mia FF "Do you remember?" . Ma se non sapete di cosa sto parlando non importa, farò un piccolo riassunto nel primo capitolo.
Questa storia riprende da dove ci siamo lasciati in "Do you remember?".
Riusciranno Tony e Ziva ad adottare Zoe? Cosa succederà alla nostra squadra di Agenti dell'NCIS preferita? Non vi resta che scoprirlo con me! Spero vi piaccia! Baciiii :D
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2

"Suor Agnese, c'è un uomo che ci guarda" disse Zoe.
"Un uomo che vi guarda?" domandò la suora confusa.
"Si, nel giardino. L'ho visto, era vicino all'albero grande" affermò la bambina indicando l'albero attraverso la finestra della stanza.

Era sera tardi ed era già buio. Suor Agnese non riuscì a vedere nessuno e dubitò che Zoe avesse visto bene.

"Tesoro, è molto buio fuori. Io non vedo nessuno" le disse portandola verso il letto.
"Ma non era lì adesso, l'ho visto prima" rispose Zoe.
"Lo hai visto oggi pomeriggio?" chiese.
"Si..." disse lei sdraiandosi.
"Oh, allora ho capito chi era, amore. Era il giardiniere, è stato qui tutto il giorno per potare le siepi" le spiegò.
"Lui ci vuole fare male?" chiese un po' spaventata. Da quando era morta sua madre aveva paura delle figure maschili che non conosceva.
"Certo che no! Anzi, le mele che abbiamo mangiato stasera ce le ha portate lui. Non ti preoccupare, si occupa solo delle piante e non parla nemmeno con voi. Ora devi dormire Zoe, o domani mattina sarai stanca" le disse Suor Agnese.

Zoe annuì sorridente, felice di aver ottenuto una spiegazione.
La suora diede la buonanotte a tutte le bambine e spense la luce. Andando verso la sua stanza pensò a Zoe. Era preoccupata per lei, non era la prima volta che diceva cose del genere. Aveva paura che il trauma che aveva subito nei mesi precedenti le stesse causando dei problemi.
Si spaventava molto facilmente ed era molto diffidente. Si fece un appunto mentale di parlarne con Tony e Ziva non appena fossero tornati a trovare Zoe.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

La sera seguente Gibbs, dopo essere tornato dal lavoro, si recò nell'ufficio dell'avvocato di Tony e Ziva.
Voleva sapere quali fossero questi problemi per i quali Zoe ancora non poteva andare a vivere con loro.

"Ho delle buone notizie e delle cattive notizie" disse l'avvocato a Gibbs.
"Voglio prima le buone notizie, devo farmi un'idea di cosa sta succedendo" disse lui.
"Ok, allora. Non è più necessario che si sposino per avere Zoe. Vivono insieme e per ora questo è più che sufficiente. Certo se loro vorranno sposarsi non potrà che essere una buona notizia. Inoltre i servizi sociali hanno valutato la loro situazione ed è stato deciso che nonostante non abbiano parenti vicino questo non ha importanza. Hanno molti amici, come voi all'NCIS, che potranno dargli una mano" spiegò l'avvocato.

Gibbs tirò un sospiro di sollievo, queste erano davvero buone notizie.

"Sembra che stia andando bene. Qual'è la cattiva notizia?" chiese.
"Il passato dell'agente David. Dal suo addestramento nel Mossad fino alla sua prigionia in Somalia" disse l'avvocato.

Gibbs si arrabbiò, non capiva come i servizi sociali fossero venuti a conoscenza di informazioni riservate.

"Come sono venuti a conoscenza di certi fatti?" chiese Gibbs alterato.
"Prima di affidare una bambina a due sconosciuti indagano molto a fondo, e sono riusciti ad ottenere la documentazione" rispose l'avvocato.
"Questo è scorretto. Tra l'altro lei non lavora più per il Mossad, ha preso la cittadinanza americana e ora fa parte dell'NCIS!" gridò Gibbs.
"E poi cosa c'entra il suo passato, devono valutare quella che è adesso!" aggiunse.
"Infatti è quello per cui ho discusso con loro. Voleva delle valutazioni psicologiche ma sono arrivato al compromesso per il quale si faranno bastare le valutazioni che avete fatto all'NCIS. Ma voi dovrete fornire testimonianze a loro favore e riceverete visite degli assistenti sociali a sorpresa, anche sul posto di lavoro. E la parte più brutta di tutto questo è che si prenderanno almeno un mese per valutare la situazione" spiegò l'avvocato.

Gibbs capì. Era una buona notizia ma non del tutto. Ancora almeno un mese e molto stress. Sicuramente gli assistenti sociali si sarebbero attaccati ad ogni cavillo.

"Va bene" disse Gibbs.
"Quando pensa di dirlo a Tony e Ziva?" aggiunse.
"Sono stati qui poco fa, gli ho già spiegato tutto" rispose.
"E io come potrei essere d'aiuto? Ieri mi ha detto che potevo aiutare" domandò Gibbs.
"Beh, non si offenda... Ma lei ha la fama di essere uno che se ne frega delle regole. Da avvocato non dovrei dire queste cose, quindi faccia finta di averle pensate lei. Quando gli assistenti sociali arriveranno lei saprà sicuramente come convincerli che va tutto bene, giusto? Voglio dire, lei convince i criminali a confessare crimini... Penso che sarà in grado di convincere loro" disse l'avvocato.

Stava velatamente dicendo a Gibbs di violare ogni regola e affrettare le cose. E a Gibbs questo piaceva, per una volta gli era simpatico un avvocato.
Non disse nulla, ma sorrise. Strinse la mano all'avvocato e uscì dallo studio. Sapeva che tutto sarebbe andato bene perché sapeva esattamente cosa fare.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------



"Ziva, è pronta la cena" disse Tony entrando in camera da letto.

Erano appena tornati a casa dopo essere stati dall'avvocato e Ziva era andata a farsi una doccia.
La trovò seduta sul letto mentre fissava il disegno che le aveva fatto Zoe.
Si sedette di fianco a lei e l'abbracciò.

"Hey, tutto bene?" le chiese.
"Non lo so... Perché ci vuole così tanto... Perché hanno dovuto scoprire tutte quelle cose su di me? È colpa mia se lei ancora non è con noi, Tony" rispose lei stringendolo.
"La verità è che non ce la vogliono dare perché sanno che sono un'assassina" aggiunse.
"No, non lo sei. E non pensare nemmeno lontanamente che sia colpa tua... Ce la faremo, amore" la rassicurò Tony.

Lui sapeva che si sarebbe incolpata per questa faccenda ed era l'ultima cosa che voleva.

"Ma per colpa mia ci vorrà più tempo del previsto. Tempo che lei dovrà passare lontano da noi" rispose lei.
"Non è detto, magari si risolve tutto in fretta. Non pensiamo al peggio ora... Cerchiamo di essere positivi. Puoi farlo per me? Puoi pensare positivo?" le disse lui sollevandole il volto.

Ziva sorrise, poi baciò Tony.

"Credo di si. Grazie, sai sempre come tirarmi su di morale" rispose Ziva.
"Non ringraziarmi. Piuttosto, sei pronta per andare a mangiare? Ti ho fatto il tuo piatto preferito, lasagne! Non vorrai mica che si raffreddino?" le disse Tony.
"Assolutamente no! Andiamo" rispose Ziva appoggiando il disegno sul comodino e alzandosi.

Prese la mano di Tony e insieme andarono in cucina a cenare. Anche se era ancora triste per quello che l'avvocato aveva detto loro, era felice di avere Tony accanto. Senza di lui non avrebbe sopportato tutto questo.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Il giorno dopo si alzarono e andarono al lavoro.
Per loro non era un periodo facile, soprattutto per Ziva. Ma quando andavano al lavoro cercavano di lasciare tutto fuori e di concentrarsi su quello che dovevano fare.

"McTecnico, perché la mia mail non funziona oggi?" chiese Tony dopo la decima volta che provava a fare l'accesso.
"Te l'ho già detto quindici volte Tony... Devi togliere il maiuscolo prima di digitare" disse McGee quasi scocciato.

In quel momento entrò Gibbs. Con lo sguardo serio, come al solito, si sedette alla sua scrivania, senza salutare nessuno.

"Tutto bene, capo?" chiese Tony.
"Si, certo. Ora prendete la vostra roba. Abbiamo un caso" sviò il discorso Gibbs. Stava ancora pensando alle parole dell'avvocato ma non voleva far preoccupare Tony e Ziva.

"Tu no, Ziva" aggiunse fermando la sua agente che stava già prendendo lo zaino.
"Perché no, capo?" domandò confusa.
"Stanno portando qui una donna che era sulla scena del crimine, non vuole parlare. Ma sappiamo tutti che tu sei in grado di farle dire quello che vuoi. Fai quello che sai fare" le spiegò.

Ziva annuì lasciando che gli altri andassero via.
Quando tre ore dopo tutti rientrarono Ziva era seduta alla sua scrivania, sulla faccia un sorriso compiaciuto.
Prese un fascicolo e lo diede a Gibbs.

"Tredici minuti e solo perché sono stata buona. Avrei potuto ottenere un confessione in meno di cinque minuti se avessi usato il coltello. Ma certe cose qui non sono ammesse" commentò lei.

Era davvero soddisfatta del suo lavoro e sia Gibbs che Tony lo notarono.
Tony capì immediatamente quello che Gibbs aveva fatto. Sapendo che Ziva stava attraversando un brutto momento aveva cercato di risollevare il morale. Lo guardò e lo ringraziò con un cenno della testa.

Rimasero in ufficio per il resto della giornata, dopo che Ziva aveva ottenuto la confessione dovevano occuparsi di compilare tutti i rapporti.
Erano tutti impegnati quando all'improvviso il telefono di Ziva suonò. In quel momento alle scrivanie c'erano solo lei e Tim. Gibbs era a prendersi un caffè e Tony era da Abby.

"Agente David" rispose Ziva.
"Cosa? E perché non avete chiamato prima!" disse alzando la voce.
"D'accordo, arrivo subito!" gridò avvicinandosi alla scrivania di Tony e prendendo le chiavi della macchina.

McGee la guardò e si spaventò. Era agitata e a giudicare dall'espressione sul suo volto anche molto preoccupata.

"Ziva, va tutto bene?" chiese Tim vedendola in quello stato.
"No, devo andare da Zoe. Per favore chiama Tony e digli che ho preso la sua macchina e che lo chiamo appena posso" rispose prendendo la giacca.
"Ok, ma cosa è successo?" disse alzandosi in piedi e andando verso Ziva.
"Ora non ho tempo di spiegarti, Tim. Devo andare all'orfanotrofio di corsa" rispose lei.
"Va bene, ma ti prego guida con prudenza" le urlò mentre lei saliva in ascensore.

Sapeva benissimo come guidava Ziva e non voleva che si facesse male.
Ziva corse nel parcheggio, mise in moto l'auto e partì a tutta velocità. Voleva arrivare là il prima possibile.






Note dell'autrice:

Eccomiiiiiiii
È mercoledì e come promesso aggiorno questa FF! :D

Lo so, ora vorrete tipo picchiarmi per come ho concluso il capitolo... Ma che cosa posso farci se mi piacciono i CLIFFI?! Ahahah
Poi volevo lasciare un po' di suspance così potete immaginarvi cosa è successo e al prossimo capitolo vedete se avete indovinato! LOL

Comunque vedere che in fondo in fondo sono buona? Cioè il problema di cui parlava l'avvocato nel capitolo scorso non è poi una cosa inaffrontabile, no?! Soprattutto se ad aiutare c'è Gibbs! :D

Intanto volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto, recensito e aggiunto la storia tra preferiti/seguite!
Mi fa piacere che vi interessi! :):)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Alla prossima settimana!!

Baci, Meggie.






  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Despicable Meggs