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Autore: CassandraLeben    02/06/2008    25 recensioni
< Scusi Clarissa, non è che potrebbe aiutarci? Isabella è caduta e credo abbia bisogno dei punti … i moduli li riempirò dopo, mentre attenderemo l'esito delle analisi …> Come diavolo faceva ad essere così sexy la sua voce? Alzai una palpebra e tanto mi bastò per scorgere una giovane infermiera arrossire violentemente e coprirsi il volto fino agli occhi con una cartella clinica, per nascondere le gote diventate bordeaux. Era giovane, era carina, e Edward la stava incantando con il suo sguardo ammaliatore. Poveretta.
Ho provato a immaginare come potrebbe essere l'inizio del "dopo Eclipse" con annessi e connessi! Ed ecco qua ... un'altra storia!!! spero vi piaccia! Questa volta ho provato qualcosa di un po' più allegro. Lasciate una traccia del vostro passaggio su queste pagine per farmi sapere cosa ve ne pare! Grazie!
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ok, ciao a tutte!

Non so come chiedervelo però, beh, diciamo … insomma …
NON UCCIDETEMI.  Non fatelo per favore … neanche dopo aver letto questo capitolo. è una condizione necessaria al proseguimento della storia ... vedetela in questo modo! Ho anche aggiunto: drammatico nel genere ... e pensare che all'inizio avevo messo comico ... immagino che siate tutte perplesse ... dipende tutto dai miei ormoni ... a seconda dei periodi mi sento allegra o triste e, purtoppo per voi, mi stanno per venire quindi sono triste ...
Va bene? Per favore!!!!

Ora, finchè sono ancora viva, ringrazio tutte coloro che hanno letto lo scorso capitolo, le altre 6 persone che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e per aver lasciato una traccia del loro gradito passaggio un grazie speciale a:
bunny65 scusa se ti ho fatto aspettare anche per questo cap! Avrei bisogno di 36 ore al giorno per stare dietro a tutto!
BellaSwan95 Ciao Sara! Ora scoprirai cosa succederà!
HopeToSave Grazie per i complimenti! Già già, ecco i Volturi …
PenPen, Dici? Addirittura paura? Sono molto contenta che la mia storia riesca a trasmettere emozioni per davvero! Ho fatto fatica per riuscire a metterci dentro Charlie … però credo di poter accontentare sia te che Saphira87,
algin91
Spero che ti piaccia anche questo capitolo!
Wind Grazie! Addirittura magnifica? Sono diventata dello stesso colore della mela della copertina di Twilight! E pensa che io sono pallida come un vampiro XD
chichetta99 Inizialmente non volevo descrivere la caccia ma poi, date le vostre richieste, ho pensato che sarebbe stato carino mettercela dentro. Non deve aver pensato lo stesso il povero cervo a cui ho dato l’onore di diventare il primo piatto di Bella! Ps: Si chiama MICHELE …sapessi … XD ok, sono completamente andata … scusa il delirio.
Saphira87 Battuta di caccia: ok. Incontro con Charlie: ok. Scenetta romantica: … Volturi: …
Non mi uccidere ti prego!!!!
Hele91 Mi ci sono impegnata! XD
KiraraMiranda Lauri, tesoro mio, il Moncada mi ha dato l’ispirazione. Per la sofferenza di Bella mi sono ispirata alle mie sensazioni nell’ora di fisica! ( con il tuo libro … Amaldi, dannato subito … )
Meletta semplicemente troppo buona!  Thanks
giulia9_91 Per i Volturi eccoti servita … Ciao!
Miss Kiss Ma così mi metti in crisi! Come faccio ad accontentarti? Speriamo di riuscirci!
BellaSwan87 Sono davvero contenta che il cap 20 ti sia piaciuto. Sapere che ti ha coinvolta così tanto è molto gratificante per me. Grazie! Credo che altri tre capitoli … non so se …
momob Non preoccuparti! Ah, temo che al louvre non ci sia più posto … magari una qualche casa editrice sgangherata però … qualche mio altro lavoro … sarebbe troppo bello per essere vero.  Tanto per fare una citazione colta: “ i sogni son desidereii, di feliicità … na na nannaranarà ” uccellini di sottofondo … Basta, sono proprio fuori oggi …
alice brendon cullen Ciao! Grazie per i complimenti? Com’è the host?
hachicat No no, non preoccuparti! Letto “engaged” ?
Pocia Oddio! Chissà come reagirai a questo … speriamo bene! Non vorrei averti sulla coscienza! XD
yuyutiamoGià già. Eccoli i rompini, o romponi … Pensa che ero tentatissima di chiudere tutto qui, quando nel testo dice: “ Ti Adora” ma poi ho pensato ... ma no! Andiamo avanti ancora un po’! sarebbe stato un bel finale in stile Erika però … vabbè, basta spoiler … spero recensirai anche questo cap! e pensa che la scuola è quasi finita!
clodiina85 Graziiiiiie Graziiiiiie Graziiiiiie Graziiiiiie  Graziiiiiie !!!!!!!!!!!!!!!
Lilian Potter  Oh Lily! Mi fa sempre un piacere enorme sapere che ti leggi la mia ficcy in giro per la tua verde cittadina mentre vai a scuola! Grazie! Spero tu abbia gradito il mio regalo! Ne ho altre … te le mando il prima possibile. E per l’altra cosa, ci sto già lavorando!!!
sky_eyes_vampire  Sono contenta che tu la pensi così! Grazie!
sophie_95  Felice che ti sia piaciuto!
Les  Ma cosa dici! Ogni recensione è diversa dalle altre, ed immensamente gradita! Spero continuerai a lasciarmene! E spero che la storia continuerà a piacerti! Ps: evviva il caso!!!!!!!!!
yumisan  Eccoti accontentata!
poketpolly  Il tuo ritardo esagerato è ampiamente compensato dal mio ritardo imperdonabile, quindi tranqui …Edward è dolcerrimo. Trovato i libri della Meyer? Lancio un appello per te:

Qualcuno sa dove trovare la serie di Twilight ( e di che altro se no, su queste pagg ) disponibile in libreria a Milano? poketpolly  Non riesce ad entrarne in possesso. Tutto esaurito!
Tra l’altro, le ultime pagine del mio Twilight si stanno staccando! E io tratto i libri come la cosa più preziosa del mondo!!!! So con glie ne frega niente a nessuno, però a me turba come cosa!!!! Il mio amato Twilight!!!!
Ok ora basta cacchiate, vi lascio al cap 21 che, vi avverto, è un po’ … bhe, capirete …
Commentate vi prego! Ma non siate troppo cattive! La storia mi è venuta così e sappiate che mi sono trattenuta dal premete Sì, su storia terminata …

Baci!                     

Sulle note di: ONLY THE GOOD DIE YOUNG,  vi lascio … provate ad ascoltarla mentre leggete la prima parte!
http://it.youtube.com/watch?v=QKPJxuOs5DU
Ps: Freddie for ever!  Una tua grandissima fan!         

Visto che ci sono, vi rimando anche a questo link ( una scena del film –stravolto!- in cui James attacca Bella. Ma perché mi hanno cambiato il libro? Li odio! Però James … che figo. Peccato che muore. E qui rimando al titolo della canzone! XD )  http://www.mtv.com/overdrive/?id=1588451&vid=237340

                                                                                                                        la vostra Cassandra

 

Jasper si fece strada nell’ampia sala con passo tranquillo e sicuro.

Appena entrato, mi rivolse uno sguardo compassionevole e poi mi sorrise. Una calma innaturale m’invase e io non potei non accettarla che di buon grado.
Dietro di lui, cinque figure avvolte in mantelle scure, lunghe fino ai piedi, mi squadravano da capo a piedi.
Mi aggrappai ad Edward che mi strinse a se, cullandomi dolcemente. Mi teneva sulle sue gambe.
< Ti amo. > Un sussurro impercettibile raggiunse il mio orecchio. Le sue labbra lo sfioravano. Mi baciò la guancia e poi si rivolse al gruppo di terribili ospiti.

<  Jane, signori … Come potete constatare, adesso non c’è più motivo per importunare la mia famiglia ulteriormente. >  il suo tono era secco ma allo
stesso tempo addolorato.
Una risata cristallina risuonò nella stanza dalle pareti chiare.

Tremai.

La più piccola delle sagome, con un movimento sensuale e sinuoso, si fece scivolare il cappuccio sulle spalle e ci rivolse un sorriso divertito. Chiuse gli occhi e scrollò leggermente le spalle.

< Sei sempre così arrabbiato, Edward; non ti fa bene … >                 

Sentii un ruggito crescergli nel petto. Tutti quei rumori assordanti mi facevano venire un mal di testa tremendo. Chiusi gli occhi e mi appoggiai ad Edward. In quel momento averi voluto non pensare. Avrei voluto sentire solo il suo odore.  Essere semplicemente io e lui, felici e soli. Che desiderio ingenuo …

La vampira, scocciata, disse: < Tutta questa confusione per un’umana. Certe cose io proprio non riesco a capirle. >
Consapevole del fatto che si stava riferendo a me, aprii gli occhi e incrociai i suoi.
Mi fulminò con lo sguardo. Le sue pupille rosse come il sangue, con delle leggerissime venature nere, mi scrutarono l’anima. Non riuscii a sostenere lo sguardo e girai il capo per poterlo appoggiare sulla spalla accogliente di mio marito. Quella voce infantile mi fece sussultare:

< Sei sopravvissuta. >  

Sembrava schifata e desiderosa di uccidermi con le parole. < Felicitazioni. >.
Edward mi accarezzò il capo facendo scorrere le sue dita affusolate tra i miei capelli.
Sentii il suo corpo irrigidirsi e poi mi accorsi delle sue braccia che mi stringevano a lui con ansia.
Mi voltai e vidi Jane che mi fissava con rabbia ed odio. Stringeva i pugni con rabbia.
Quando finalmente distolse lo sguardo, Edward si rilassò e mi diede un tenero bacio sulle labbra.

Ricordai improvvisamente una città antica, dalle mura spesse. Una torre e una piazza. Il caldo sole di mezzogiorno che mi inondava di luce. Il freddo di un sotterraneo buio e umido. La paura di sapere Edward morto. Il dolore di vederlo agonizzante ai miei piedi. La consapevolezza che l’avesse fatto per me. Che si fosse frapposto fra me e il dolore. Che avesse sofferto in quel modo perché voleva proteggermi … Rividi la bellissima ragazzina che lo torturava solo per curiosità. Ringraziai che il mio corpo avesse mantenuto la sua imperfezione. Le mie mani si strinsero con più vigore al corpo di Edward.
Poi mi sentii morire.

< Sei pronto? > Uno degli altri quattro ospiti parlò. Lo riconobbi come Demetri.
Si rivolgeva ad Edward la cui voce rassegnata mi sconvolse.

< Già ora? Non possiamo … Ancora qualche giorno, qualche ora … ? >
< No. Ti è già stato concesso più tempo di quanto non fosse previsto. Mantieni i termini dell’accordo, così come li abbiamo mantenuti noi.  >
< Capisco. > Affranto, Edward mi abbracciò e seppi che, se avesse potuto, avrebbe pianto. 

Una voce compiaciuta disse: 
< Una vita per una vita. Un dono per un dono. >

A quelle parole, Edward mi strinse di più a sé.

Poi le braccia dolci del mio sposo mi affidarono ad Emmett che si affrettò ad afferrarmi. Se avessi voluto, se mi fossi opposta con tutta la potenza della mia nuova forza, forse sarei riuscita a respingere Emmett, a rimanere avvinghiata ad Edward. Solo, mi sentivo svuotata dentro, priva di energie.

< No! > Gridai quando il poderoso fratello del mio Amore mi prese e mi strinse in un abbraccio che era più simile a una gabbia. Avevo capito.

Mi protesi verso mio marito che mi teneva ancora le mani strette fra le sue.
< Ti amo. Ora e per sempre. > poi si avvicinò di più e mi diede un bacio sulle labbra. Si voltò verso Alice, che gli fece un cenno con il capo, per un brevissimo istante e poi tornò a guardare me. Mi baciò ancora, sempre sulle labbra. Delicato e dolce, si trattenne solo per un solo,ultimo istante.
Poi si alzò e, sempre tenendomi le mani, me le baciò, soffermandosi sulla fede per un attimo, poi si voltò senza osare guardarmi negli occhi.
Sentii chiaramente il suo sussurro: < Ti amo. Perdonami. >
< No, Edward ti prego. Non puoi, non puoi! > Ero disperata. Non potevo piangere ma i singhiozzi erano terribili e mi scuotevano il corpo.
< No. Devo. Scusami. >
Fissava il pavimento e stringeva i pugni. Senza proferire altra parola, andò da Jane. La bellissima ragazzina con il volto da angelo rise, mi fissò con un misto di compiacimento ed ira, e disse:
< Andiamo. >
Io lo fissavo muta. Le mie braccia protese verso di lui, invano.
Tra gli svolazzi e i fruscii delle loro pesanti tuniche, gli ambasciatori dei Volturi uscirono dalla casa dei Cullen e con loro, per ultimo, il mio Edward.

Appena lo vidi varcare la soglia ed addentrarsi nell’oscurità della notte, ritrassi le mani, le appoggiai al mio petto, come quando mi sentivo male durante la sua assenza, e mi accasciai tra le braccia di Emmett.
< Portiamola di sopra. > La voce calma di Carlisle ruppe il silenzio opprimente che si era creato.
Non opposi resistenza. Non ne ero in grado.
Emmett mi portò in camera mia e di Edward. Il letto era pulito. Le lenzuola candide ed immacolate.
Un lieve odore di sangue, il mio, aleggiava ancora nell’aria. Sapevo che era colpa del mio olfatto troppo sviluppato, anche per gli standard dei vampiri.
Mi appoggiarono sul letto e poi Alice mi si sedette accanto, accarezzandomi i capelli.
< Cosa vedi, Alice? > domandai ad un tratto.
Le sue mani si bloccarono. Fece un respiro profondo e poi sussurrò:
< Adesso è troppo presto. È tutto troppo confuso, indefinito … >
Chiusi gli occhi e mi strinsi le braccia al petto.
Dopo un’ultima carezza, mi lasciarono finalmente sola.

Rimasi immobile molto a lungo, osservando le nuvole rincorrersi oltre la grande vetrata. I miei occhi erano aperti, vacui, vitrei.

Più volte sentii il telefono squillare.

Esme rispondeva sempre al secondo squillo e, con voce calma e pacata, parlava con mio padre. Riuscivo a sentire la sua voce da oltre la cornetta del telefono. Era preoccupato.
Da quello che avevo capito, gli avevano detto che io ed Edward ci eravamo sentiti entrambi male. Che avevamo dovuto rimandare la partenza. Lo sentivo rispondere angosciato. La sua voce era tormentata. Si preoccupava per me, e per mio marito. Il marito che in quel momento era lontano da me.

Dopo due giorni, mi mossi. Mi allungai e afferrai il ciondolo che Edward mi aveva regalato appena pochi giorni prima del nostro matrimonio.
Mi portai il cuoricino al petto e singhiozzai. Nessuna lacrima bagnò il mio volto di pietra.
La sete mi corrodeva la bocca e mi ardeva la gola ma, nonostante tutto, rimasi sdraiata nel letto. Il mio pensiero era rivolto costantemente all’Italia, ad Edward.

Toc Toc

< Bella? Bella? Posso entrare? >
Non risposi.
< Bella, devo parlarti … >
Chiusi gli occhi e mi strinsi di più a me stessa.
Alice aprì la porta ed entrò. Si sedette sul bordo del letto e mi prese la mano.
< Bella, tu devi capire. Lo ha fatto per te. Non aveva scelta. Ti avrebbero uccisa. Non avrebbero permesso ad Edward di trasformarti. Jane ci ha messo di fronte ad una scelta. Ti avrebbero lasciato vivere fino al giorno del matrimonio, non sarebbero intervenuti, se Edward avesse accettato la proposta. Ti prego, non essere adirata con lui. Ti ama. Ti adora … >
Mi rigirai nel letto e la fissai negli occhi.
< Alice … > la voce mi uscii roca dalla gola ardente di sete.
< Bella … dobbiamo farti incontrare con i tuoi genitori. Sono veramente angosciati. Sanno che non stai bene. Sono molto preoccupati. Dobbiamo fare le cose per bene. >
Non capivo cosa mi volesse dire. A dove stesse mirando.

< Bella, abbiamo detto loro che Edward non ce l’ha fatta, ma che tu sei fuori pericolo. Abbiamo dovuto far credere loro che la casa era stata messa in quarantena. Per loro, il corpo di Edward è stato portato via da una squadra del servizio sanitario. Per favore, cerca di reggere il gioco, fallo per il loro bene. Vogliono vederti. Hanno paura per te. Questa notte andremo a caccia. Charlie e Reneè saranno qui alle 8. Non devi preoccuparti. Non rischieranno niente. Tu non avrai sete … >
< Alice, non voglio vedere nessuno. >
< Bella, non dire sciocchezze. Non hai alternative. Devi farlo e lo farai. >
Il suo tono di voce era gentile ma fermo. Non ammetteva repliche.
< Alice … > Mi abbracciò e poi mi disse: < Vuoi venire così? >
Rimasi immobile per un minuto pensando ad Edward, al fatto che l’ultima volta mi avesse vista con indosso quel pigiama che aveva ancora il suo odore.
< No. Mi cambio. > le mie parole risuonavano spente e vuote.

Non avevo per niente voglia di fare quello che mi diceva Alice ma la sete mi impediva di ragionare lucidamente. Il dolore mi lacerava.
Con lentezza mi alzai e afferrai gli abiti che mi porgeva Alice.
Con movimenti fluidi e velocissimi, slacciai i bottoni della camicia e la lasciai scivolare lenta lungo le mie braccia e la schiena, facendola cadere ai miei piedi. La stessa fine fecero i pantaloni che caddero leggeri sulle mie gambe. Sollevai il capo e osservai la mia immagine riflessa nella vetrata.

Pallidissima e bellissima. Fui felice di vedere che il mio corpo non era mutato poi molto. Ero sempre io. Solo, perfetta. Non più un’imperfezione, un difetto … I miei occhi erano di un impressionante color vermiglio anche se riuscivo ad intravedere delle leggere striature nerastre. Delle occhiaia profonde e violacee, simili ad ustioni, deturpavano il mio volto meraviglioso. Sembravo realmente malata. Forse era colpa del mio sguardo spento.
Nuda, pensai che avrei voluto avere Edward al mio fianco. Avrei voluto che io e lui potessimo amarci ancora senza che però, adesso, dovesse temere di farmi del male. Chissà, forse ora ero alla sua altezza? Forse, e me ne rendevo realmente conto solo in quel momento, lo ero sempre stata ai suoi occhi.
Mi infilai gli abiti e poi mi voltai. Alice ed esme mi sorridevano.
< Ho paura. >
< Non devi. >
Mi presero per mano e mi condussero fuori, nella notte.

Era la prima volta che lasciavo l’accogliente casa Cullen da quando era successo. Da quando la mia vita si era interrotta bruscamente. Mi sentivo sperduta fra tutti quei suoni, quei profumi … era assurdo. Non capivo da dove provenissero tutti quei rumori assordanti. Quei maledetti grilli mi stavano frastornando. L’odore dell’erba mi dava uno strano senso di nausea.
< Presto ti abituerai tesoro. >  mi sussurrò Esme stringendomi la mano con decisione.

Annuii e poi dissi:
< Ho sete. > 
< Ora vedrai che andrai meglio. > Alice sembrava molto sicura di sé e questo mi diede forza. Quando ci addentrammo nel bosco, tremai. Correvamo velocissime, tenendoci per mano. Era strano e doloroso sapere che al mio fianco ci sarebbe dovuto essere Edward e che invece lui era lontano.
L’ultima volta che mi ero mossa a quella velocità, ero sulla schiena del mio Amore. Correvamo ed eravamo ancora felici. Io tenevo la mia testa poggiata sulla sua spalla e il mio corpo era ancora caldo e morbido. Edward respirava basandosi sul battito regolare del mio cuore. Avvicinava le mie mani al suo viso perfetto per inebriarsi con il mio odore.
Quei ricordi rischiavano di distruggermi.

< Alice! > Esclamai ad un certo punto.
< Sì, Bella? > < C’è odore di sangue … > Mi era arrivato addosso trasportato da un soffio di vento.
Le due mie accompagnatrici si fermarono e si concentrarono.
Esme mi sorrise dopo qualche istante:

< Sì, è un cervo. È ancora molto lontano. > mi accarezzò la guancia e poi continuò: < Senti che potrebbe piacerti? >
< Ho sete. > Fu la mia unica risposta. Non mi importava di nutrirmi. Non mi importava di provare piacere nel farlo. L’unica cosa che al momento speravo era di placare la mia sete bruciante.
< Va bene. Avviciniamoci di più però. > dopo un duecento metri, la sete divenne insostenibile a causa della vicinanza della povera creatura.

Prima ancora che Alice potesse dirmi come fare, spiegarmi come muovermi, mi ritrovai in corsa. Folle, volavo verso il cervo che non si era reso conto del mio arrivo. In pochissimi istanti gli fui addosso, nonostante la notevole distanza che ci separava.

I miei denti affondarono velocissimi nel suo collo. Le sue zampe scalciavano convulse contro il mio corpo di pietra. Percepii chiaramente il suono di un osso che si spezza. Ricordai la mia gamba e il dolore atroce che avevo provato e provai ribrezzo per la natura a cui avevo scelto di appartenere, provai compassione per la sfortunata creatura. Con un gesto fulmineo gli ruppi le ossa del collo. In quel modo non avrebbe più sofferto, o così mi auguravo per lo meno.

Sentivo il sangue fluire nel mio corpo tramite la mia bocca. Continuai a succhiare finché non sentii la sete pian piano divenire più sopportabile e gestibile. Percepii chiaramente qualcosa di liquido e dal sapore nuovo invadermi la bocca. Amaro e fresco. Alcune gocce di veleno sfuggirono dalle mie labbra. Gli occhi vitrei della creatura mi fissavano vacui. Era morto, proprio come lo ero io.
 Lasciai cadere la carcassa e poi mi sdraiai con la schiena sull’erba. Fissavo il cielo nuvoloso. Percepivo ogni minimo suono, ogni ramoscello spezzato.
< Bella? > Alice si era seduta al mio fianco. < come va? >

Chiusi gli occhi e respirai a fondo. Attesi che il sangue che mi era colato sui vestiti si asciugasse. Cercai di fare mente locale e poi bisbigliai:
< Alice … dove siamo? >
< Siamo ancora vicino a casa. A qualche chilometro da Forks. >
< Voglio andare a casa mia. >
< Li vedrai domani i tuoi genitori ... Non credo che sia … >
< Ti prego, Esme ti prego. > Sapevo di essere stata una vigliacca a rivolgermi a lei. Esme non avrebbe mai potuto dirmi di no. Non sapendo che stavo così male.
Lei, che si sentii chiamata in causa, infatti mi sostenne:
< Alice, in fondo, poverina, ne ha il diritto … >
Mi sollevai sui gomiti e aprii gli occhi. Fissavo la giovane vampira dai corti e scompigliati capelli neri e vidi che mi guardava contrariata ma allo stesso tempo triste. Portò le sue mani a coprirsi gli occhi e rimase immobile per una frazione di secondo.
< Va bene. Non ci saranno inconvenienti. > disse dopo che ebbe frugato nel mio futuro.
Esme chiamo Carlisle al telefono e quando ormai ci trovavamo a meno di un silometro da casa mia, in un punto prestabilito, trovammo Emmett, Carlisle e jasper ad aspettarci. Rosalie era rimasta a casa …
< Bella! Come va adesso? > Mi domandò Emmett, allegro come al solito.
< Meglio. Non ho più tanta sete. >
< Bene! > così dicendo mi prese per mano e io sapevo che lo faceva perché, se qualcosa fosse andato storto, mi avrebbe trascinata via.
A velocità quasi umana raggiungemmo la casa di Charlie.

L’odore del sangue umano aveva ravvivato la mia sete. Strinsi i pugni e serrai i denti. Chiusi gli occhi per alcuni istanti, tentando di riacquistare la concentrazione necessaria. Tutti attesero pazienti che fossi pronta.
Quando finalmente sollevai il capo e sorrisi loro, Esme mi disse:
< vedrai, andrà tutto bene. >
Senza fare il minimo rumore, io ed Emmett entrammo in casa.

Il battito di tre cuori mi stava dando alla testa. Sentii il veleno schizzare nella mia bocca. Solo la consapevolezza che erano i miei genitori e il fatto che
mi fossi appena nutrita mi trattenne dall’attaccarli. E poi, c’era li Emmett pronto a impedirmelo!

In sala, mia madre e Phil dormivano nel divano letto, l’uno abbracciato all’altra.
Reneè sembrava molto provata. Aveva occhiaie profonde e il viso stanco. Mi sembrò molto più vecchia della sua età ...

Sul tavolo, numerosi fogli e fotografie. In alcune c’ero io da piccola, altre erano state scattate il giorno del matrimonio.
Io ed Edward sorridevamo felici da dietro l’obbiettivo. Lui mi teneva stretta tra le sue braccia e mi baciava ogni due per tre. Io lo guardavo sempre come se fosse la prima volta, rapita dal suo sguardo.
Edward però già sapeva che avrebbe dovuto lasciarmi e per questo, forse, nel suo sorriso c’era un po’ di malinconia.
Feci per prendere le foto per osservarle meglio ma la mano di Emmett si poggiò sulla mia, impedendomi di farlo.
< Non devono capire che qualcuno è stato qui. >
Annuii e poi mi avvicinai alle scale. In silenzio, ci intrufolammo nella stanza di Charlie. Mio papà dormiva sonni agitati. Sussurrava il mio nome e quello di Edward.
Non mi volli trattenere di più. Passai davanti alla mia stanza ed entrai. Tutto era come lo ricordavo. I miei genitori non avevano spostato un solo oggetto, un solo vestito. C’era ancora il caos che avevo lasciato. Persino il walkman aperto sulla scrivania. Cime tempestose appoggiato sul comodino.

< Andiamocene … > Sussurrai a mezza voce.
In pochi minuti fummo di nuovo a casa.
Mi levai i vestiti sporchi di sangue e chiesi a Carlisle di bruciarli.
Rimasi sotto la doccia molto a lungo, finché Esme non bussò alla porta.
< Bella, tesoro. Devi uscire … Ha appena chiamato Reneè. Saranno qui fra un’ora. Ti devi preparare. > girai la manopola dell’acqua e rimasi immobile qualche secondo, poi uscii. Mi lasciai avvolgere dall’asciugamano che Esme mi mise addosso.
Quando fui asciutta, mi infilai una camicia da notte e tornai in camera mia.

Alice era intenta a preparare il mio palcoscenico.
Medicine sul comodino, bottiglie d’acqua, termometro, cuscini, pezze e bacinelle … la valigetta nera di Carlisle bene in vista sulla cassettiera.  

Mi infilai sotto le coperte ed attesi Reneè e Charlie.

< Allora Bella … > Mi disse Carlisle, < Parla poco, il meno possibile. Tieni gli occhi aperti ma ricordati di sbattere spesso le palpebre. Non parlare di Edward. Loro non lo faranno. Se vedi che sei in difficoltà, di che non ti senti bene. Fai la faccia affaticata e se ti chiedono qualcosa, dì che non ti ricordi bene cos’è successo.
I sintomi della malattia che avresti avuto sono: febbre, tosse, nausea, vomito, stordimento.
Mi raccomando Bella. Sii convincente. >
< Certo. > mi lasciai cadere all’indietro, sui cuscini. I miei capelli sparsi tutto intorno a me.

Come nella foto che Edward mi aveva scattato di nascosto …

A quel pensiero sentii il dolore invadermi e, stringendo il suo regalo tra le dita, mi raggomitolai sotto le coperte. Avevo portato le ginocchia contro il petto, come se fossi una bambina.

Sentii bussare piano al piano inferiore.
< Charlie, Reneè … > La voce di Esme era tranquilla e calma anche se addolorata. < Prego, entrate. > 
Mia madre piangeva cercando di trattenere i singhiozzi.
Charlie rimaneva silenzioso.
Entrarono ed Esme li fece accomodare in cucina.

< Esme, sono … sono così dispiaciuto. > Mio padre sembrava facesse fatica a parlare. Come se la voce gli si fosse bloccata in gola.

Poi fu mia madre a parlare:
< Esme … davvero, non so come poterti esprimere il mio dolore per Edward. Non riesco ancora a crederci … davvero. >

Esme rimaneva in silenzio. Non so perché, ma ero certa che stesse pensando al suo bambino. Percepivo il suo dolore nel suo respiro non regolare.

< Esme, cara … possiamo fare qualcosa? >

< No, no. Non preoccupatevi. Va tutto bene. > la sua voce era malferma.
S’intromise Carlisle.
< Per fortuna Isabella è fuori pericolo. >
< A proposito di Isabella … > Fece mia madre cercando di riacquistare il controllo della voce < Vorrei che, appena si fosse ristabilita, venisse con me a Jacksonville. Credo che le farebbe bene andarsene. >
Sentii mio padre accarezzarle una spalla e subito dopo mia madre scoppiò in un pianto a dirotto.
< La mia bambina. La mia Isabella. Povera … perché? Edward era ancora così giovane … >
Le parole le uscivano sconnesse.
< posso vederla? >
< Ma certo. Vieni … > Carlisle sembrava sicuro di quello che stava facendo.

Sotto le coperte, cercai di prepararmi all’arrivo dei miei genitori.
L’odore del loro sangue si faceva sempre più forte e io combattevo contro la sete.
Pensai ad Edward e sperai di poterlo rivedere prima o poi, a costo di gettarmi nelle braccia dei Volturi.
Accarezzai la fede e sussurrai:

< Ti amo. Ora e per sempre. >

  
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