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Autore: _RedRose_    15/01/2014    3 recensioni
Immaginatevi un nuovo trio, questa volta Serpeverde. Immaginatevi nuove avventure e nuovi amori. E se in tutto questo ci fosse una guerra di mezzo? E se un nuovo pericolo minacciasse il Mondo Magico? Chi salverà milioni di vite?
Una battaglia tra due fazioni diverse. Una battaglia fra Angeli e Demoni...
Dal Prologo:
- Weasley, Rose - come con tutti gli altri, il cappello le fu posato sulla testa e ciò che disse sbalordì non poco gli studenti – Sai, mi chiedo se questa decisione ti si addice, ma si,sono proprio sicuro, sei proprio tu, Slytherin!- la sala si zittì immediatamente. Tutti sapevano che il padre di Albus doveva già essere stato smistato in quella casa, ma che la figlia di due impavidi Gryffindor finisse nella casata rivale era una cosa abbastanza inquietante. Dopo un attimo di shock, gli applausi arrivarono anche per lei e così si incamminò verso la sua tavolata, insieme a Scorpius e Albus.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Scopri chi sei e segui te stesso.
I passi dell’amore – A Walk to Remember

 
Segni angelici
Cap.9

Passò un mese fra allenamenti, lezioni e prove fisiche. Nessuno aveva mai accennato a quello strano fenomeno accaduto a Rose.
Febbraio era alle porte e il freddo si faceva sempre più incessante. Soffici fiocchi di neve scendevano dal cielo, ricoprendo la radura di uno spesso strato di morbida neve.
Ormai erano abituati ad allenarsi con quel tempo gelido, anche se era dura per tutti e tre.
Quel giorno dei primi di febbraio, una bufera di neve si abbatteva sopra di loro. La visuale era pessima e i movimenti erano frutto di grande fatica. Ma per Alexander quello era un giorno perfetto per allenarsi.
Così saprete cosa significa affrontare forze che non potete prevedere
Ed adesso eccoli lì a dover affrontare uno dei numerosi allenamenti, sicuramente uno dei più estenuanti.
Alexander non aveva accennato minimamente in cosa consisteva l’allenamento e così si trovavano a camminare in una bufera di neve, con solo una tuta a fare da protezione.
Come spesso faceva, Alexander si fermò in mezzo alla radura, difficilmente riconoscibile in quelle condizioni. Ancora nessuna spiegazione proferiva da quelle labbra che aveva la magia di ammaliare e confondere, come avevano scoperto.
Mai distrarsi
Uno degli insegnamenti di Alexander era proprio questo.
Una sola distrazione vi può costare la vita
E come non ricordare quella volta in cui per poco Albus non cadde giù da un dirupo.
Adesso si trovavano in una di quelle situazioni, dove distrarsi poteva essere fatale. Sicuramente era un’altra strategia di Alexander, ma loro erano pronti.
<< Vi starete chiedendo perché vi ho portato qui in mezzo a una bufera,immagino. La spiegazione è più semplice di quanto immaginate. Oggi scoprirete la vostra essenza >>
Avevano affrontato molte lezioni riguardanti l’essenza.
Ogni mago potente ne possiede una che può essere benefica o non. L’essenza consiste nell’anima di un mago,nei valori che segue. Se un mago è puro di cuore, allora la sua essenza sarà benigna. In caso contrario sarà maligna. Solo un mago molto potente può avere questa essenza, è il caso di Lexor Riddle. L’essenza consiste in un aumento di poteri e nell’acquisto di nuove tecniche diverse per mago. Più forte è, più poteri avrà.
Ma come aveva detto Alexander,la forza di un mago non consisteva nel corpo,ma nell’anima.
Badate bene,però,che la forza di un mago non è ciò che esterna,ma ciò che possiede nell’animo. Più l’animo è puro,più la sua forza aumenta.
<< Ciò che non vi ho detto è che l’essenza di un mago è collegata a qualcosa che si ama con tutto il cuore. Qualcosa per cui sareste disposti a rischiare il tutto per tutto. Un parente, un amico o anche un oggetto, ma deve essere davvero importante. >> così dicendo si posizionò di fronte ai tre.
<< Chiudete gli occhi. Concentratevi sull’udito. Ascoltate il vento. Percepite la neve. Usate i sensi. >> continuò per poi allontanarsi di un paio di passi.
Scorpius fece come gli era stato detto. Sapeva ciò a cui teneva di più. Sapeva a chi teneva di più, sapeva che per lei avrebbe rischiato la sua stessa vita. E forse lo stava già facendo.
Si concentrò sulla sua figura. I capelli rossi leggermente ondulati,gli occhi limpidi e verdi, come erano diventati. Le labbra rosee e sottili, il viso leggermente pallido e le guance arrossate.
Allungò le orecchie per percepire il suono del vento. Gli ululati del vento si facevano sempre più incessanti e la neve cadeva sempre più abbondante. Riusciva a percepire tutto ciò. Riusciva a vedere oltre le palpebre chiuse.
Un applauso lo riscosse dallo stato di trance in cui era caduto. Aprì le palpebre e si ritrovò coperto da una luce verdognola. Il colore degli occhi di Rose.
<< Scorpius,complimenti. Non è da tutti riuscirci al primo tentativo. Ciò a cui stavi pensando dev’essere qualcosa di veramente forte >> si complimentò Alexander.
Dal canto suo, Scorpius capì solo in quel momento che era riuscito a sprigionare un briciolo della sua essenza.
Dall’altra parte della radura, Rose guardava il suo amico ammirata, non accorgendosi di starsi allontanando sempre più. I piedi erano come se si muovevano da soli e il cervello non riusciva a connettersi come dovuto.
Era come sotto Imperio. E forse era davvero così, perché appena attraversata la linea di protezione del campo, si ritrovò di fronte ad un uomo incappucciato.
Ma ciò che la stupì, non fu la situazione di per sé, ma la divisa che indossava l’uomo sotto il mantello. Infatti esso non copriva interamente il corpo dell’incappucciato,ma lasciava uno stralcio aperto sul torace, abbastanza ampio da far intravedere lo stemma di una delle quattro casate di Hogwarts. Slytherin.
Capendo che sicuramente l’uomo non aveva voglia di scherzare cercò di prendere la bacchetta che aveva nascosto dentro lo stivale destro della tuta, ma a nulla furono utili i suoi tentativi. Era come se fosse scomparsa. Eppure ce l’aveva con sé.
<< Cerchi questa bellezza? >> e così dicendo l’uomo sventolò fra le mani la sua bacchetta.
Un ricordo riaffiorò nella mente di Rose.
Era una mattina come tante ad Hogwarts e Rose si stava recando in Sala Grande per la colazione. Albus e Scorpius non erano con lei perché avevano deciso di riposare ancora un po’. Era domenica infondo.
Persa nei suoi pensieri, non si accorse di una figura che le stava dietro, finché per puro caso si girò. E lì d’avanti a lei c’era l’ultima persona che voleva vedere.
<< Scordato qualcosa bellezza? >> e con il solito fastidioso ghigno, si girò e cambiò strada.
Risvegliatasi da quel ricordo, non aveva più dubbi su chi aveva d’avanti. Nessuno la chiamava bellezza tranne lui, nessuno poteva rendere una parola tanto fastidiosa.
<< Goyle, qual buon vento? >> chiese sarcastica. Sapeva che il sarcasmo le sarebbe stato fatale, ma non si voleva dimostrare debole. Tutti i duri allenamenti erano pur serviti a qualcosa. E di una cosa era certa, la bacchetta non era l’unica arma di un mago.
<< Complimenti, mi hai riconosciuto. Davvero intuitiva la ragazza >> rispose togliendosi il cappuccio del mantello, rivelando l’ austera figura di Anthony Goyle.
<< Sei venuto fin qua per riempirmi di complimenti, oppure c’è un altro motivo? >> chiese con indifferenza la rossa.
Da brava serpe qual’era sapeva rigirare i problemi a suo piacimento, in quel momento stava prendendo tempo. Prendendo tempo per contrattaccare.
<< Non posso venire a trovare una mia cara amica? >> rispose Goyle con il suo solito ghigno stampato sulla faccia.
Mai e poi mai avrebbe mai creduto di odiare tanto un suo compagno di casa, ma si doveva ricredere.
<< Io e te non siamo amici e non lo saremo mai >> rispose a tono Rose.
Goyle,dal canto suo, non si scompose più di tanto e prese ad avvicinarsi alla ragazza.
<< Potevi esserlo invece. Potevamo fare grandi cose noi due. Con i tuoi poteri poi, potevi stare dalla nostra parte e avere gloria sicura, anziché dalla loro e avere morte certa >> continuò Goyle con disinteresse.
Rose,però, non capì a pieno la frase del nemico e aggrottò leggermente le sopracciglia. Era confusa più che mai, ma non si scoraggiò.
<< Sai Goyle, preferisco stare dalla parte del bene e morire con valore che dalla parte del male e gioire con dei mostri >> rispose prontamente la rossa.
Non sapeva più che fare. Il ragazzo si avvicinava sempre più con la bacchetta in mano e adesso erano a non più di dieci metri di distanza. Sapeva che qualsiasi via di fuga sarebbe stata bloccata.
<< Sicura che non siete voi quelli dalla parte sbagliata? >> ghignò avvicinandosi sempre più. Ormai i metri a superarli l’uno dall’altra erano ben pochi.
<< Mai stata più sicura >> sussurrò.
Era intenta a concentrarsi. Se sarebbe riuscita a sprigionare la sua essenza, magari poteva anche uscirne viva.
Doveva pensare a qualcosa a cui era molto legata. I suoi genitori. Forse non era troppo intenso, prima era quello a cui aveva pensato, ma non aveva funzionato.
Un improvviso pensiero le attraversò la mente. Un viso pallido dagli occhi color tempesta, le labbra sottili e sicuramente morbide, i capelli biondi tipici della sua famiglia. Il suo migliore amico, la persona per cui avrebbe dato la sua stessa vita. La persona a cui era legata più di tutti.
<< Bene, allora peggio per te. Peccato. Avada Kedav … >> non riuscì a sentire nient’altro. Sentiva una nuova forza invaderle il corpo, una forza ancora maggiore del primo incantesimo senza bacchetta. Una forza che scorreva intensamente nelle vene. Un fluido dotato di vita propria che scorreva insieme al sangue nelle sue vene.
Poteva sentire l’ululato del vento, l’improvviso cessare del canticchio degli uccelli, la neve che ancora scendeva dal cielo e che si posava sopra le loro teste. Si sentiva in pace con il mondo.
<< Rose! >> sentì urlare. Era la voce di Scorpius, era preoccupata. Chissà cosa aveva potuto preoccupare tanto quella serpe.
Aprì gli occhi e lo spettacolo che si ritrovò davanti non era dei migliori. Alberi spezzati e tronchi deturpati giacevano al suolo. Sembrava che un grosso tornado era passato da lì, eppure lei era ancora in piedi. Che fosse stata lei?
Dalla parte opposta dello spiazzo distrutto, i suoi due amici la guardavano preoccupati. Quasi avendo paura di avvicinarsi. Alexander,invece, conservava quell’aria calma che lo contraddistingueva,lasciando trasparire solo un po’ di sorpresa.
Non capì da subito lo strano comportamento tenuto dai suoi amici, ma quando alzò una mano per far cenno loro di non preoccuparsi, ciò che vide la lasciò spaesata. La sua mano,già pallida di suo, risplendeva di una strana luce bianca, così come tutto il corpo. La tuta che indossava durante l’allenamento era stata rimpiazzata, al suo posto adesso c’era un abito lungo fino alle caviglie che sembrava essere stato cucito su misura. L’abito era bianco, ma non di un bianco normale, era un bianco che risplendeva di luce propria. Sembrava costituito da stoffa leggera, che quasi non si sentiva addosso. Le braccia erano lasciate scoperte, per poi formare una grosso spacco sulla schiena. In vita era legata una cintura spessa dalle rifiniture in oro e argento.
Con passo insicuro si recò nella direzione dei tre, che ancora la guardavano ad occhi aperti. Non capiva molto di quella situazione, anzi, non capiva niente.
Arrivata di fronte a loro, poté notare le facce scioccate dei suoi amici e quella compiaciuta del loro istruttore. Che lui sapesse qualcosa?
Scorpius, d’altro canto, non riusciva a spiccare parola. D’accordo che era sempre stata bella, ma adesso era qualcosa di divino. Sembrava quasi un angelo.
Alexander, invece, alla vista della rossa chinò il capo. Come quella volta di un mese fa ormai. Adesso erano più che sicuri che lui sapesse più di quanto aveva detto loro.
<< Cosa è successo? >> chiese Albus che non aveva capito molto di quella situazione.
<< Goyle ci ha trovati, non so come, ma l’ha fatto. Io ero senza bacchetta e ho pensato di sprigionare l’essenza. E adesso, non ci capisco più niente. >> rispose frustata.
<< Dov’è Goyle? >> continuò.
<< L’hai ferito, ma è riuscito a smaterializzarsi. Dobbiamo estendere le protezioni. >> rispose Alexander, per poi incamminarsi in direzione del campo.
<< Tu non vai da nessuna parte! >> sbottò Rose. Voleva spiegazioni, e lui era l’unico che gliele poteva fornire.
<< Adesso mi dici cosa succede qui e perché mi ritrovo così! >> urlò con quanto fiato aveva in gola.
Era arrabbiata e frustrata. Da tempo aspettava risposte che non le erano state date. Adesso si era stufata. Non ne poteva più di tutti quei segreti. La sua vita era già abbastanza incasinata di suo, se ci si metteva pure lui con le sue stranezze. Era troppo.
<< Avrete le vostre risposte. Credo che sia arrivato il momento di risolvere i vostri dubbi. Andiamo >> li incitò Alexander.


 
Erano seduti intorno al fuoco, mentre fuori batteva incessante la bufera.
Rose aveva smesso da tempo di brillare di luce propria e stranamente anche l’abito era scomparso per lasciar posto alla consueta tuta da allenamento. Era un fatto abbastanza strano e avrebbe chiesto spiegazioni, se solo non si trovassero già sul punto di riceverle.
Alexander stava scrutando uno a uno i tre ragazzi. Sapeva che era giunto il momento di dir loro la verità, ma non sapeva come l’avrebbero presa. Erano stati portati via dalle loro famiglie, da casa, per portarli sul campo di battaglia. Perché una profezia l’aveva predetta. Se solo sapessero che dietro ad essa c’era molto di più.
Prese un bel respiro e iniziò a raccontare loro la verità, bella o brutta che sia.
<< Sicuramente vi avranno parlato di una profezia di cui siete i protagonisti ed anche che questa profezia ha a che fare con Lexor Riddle … >> avuto un loro cennodi assenso,continuò << … Quella è solo una parte della profezia. O meglio è la profezia intera, si. Ma quello che voi non sapete è che le profezie sono due. Voi conoscete l’esistenza solo della prima. Vi chiederete perché non vi è stato detto dell’esistenza di quest’altra. Capirete appena la sentirete >>
I ragazzi pendevano letteralmente dalle sue labbra. Così Alexander continuò.
<< La seconda profezia è legata ad un angelo. Non un angelo qualsiasi. Un angelo Caduto. Gli angeli Caduti appartengono alla razza dei Nephilim, esseri metà uomini e metà angeli, nati dall’incontro tra angeli Caduti, scacciati dal Paradiso, e le donne umane. I Potenti, i demoni guerrieri, sono incaricati dal Redentore di sterminare i Caduti e i Nephilim, così da perseverare il suo potere. Questi angeli sono gli unici in grado di provocare danni al Redentore. Egli, essendo protetto dai demoni, risulta quasi immortale. Quasi, perché i demoni possono essere sconfitti solo dai loro simili o, in questo caso, dai loro opposti. La profezia, infatti, narra di un Nephilim, ma non un angelo normale. Questi è un discendente da una nobile stirpe ormai estinta. Gli Ashensid, con poteri angelici, ma anche demoniaci. Solo questo discendente di nobile stirpe riuscirà a sconfiggere il Redentore … con il suo esercito di angeli >> concluse.
La tensione si poteva percepire nell’aria. Rose ancora non capiva la parte della profezia che doveva c’entrare con lei. Ma poi, come un lampo, un’idea le balenò in testa e le fu tutto chiaro. Il racconto della prima profezia da parte della preside per non metterli ulteriormente in pericolo e per non dargli altre responsabilità, come se cambiava qualcosa se lo diceva prima. La prima magia senza bacchetta, argomento che avevano deciso di non affrontare. E adesso la sua trasformazione e il caos causato da questa. Era lei l’angelo di cui parlava.
<< Quindi io sono una Ashensid >> sussurrò quasi.
<< Esatto e da adesso in poi ci concentreremo esclusivamente sui tuoi poteri angelici e demoniaci. La guerra è vicina e devi ancora radunare un esercito >>
Un attimo di spaesamento andò incontro a Rose, ma riuscì a celarla agli occhi degli altri. Non si voleva dimostrare debole. I suoi genitori avevano affrontato Voldemort e lei adesso si trovava in quella situazione. Ma era pronta per tutto ciò? Questa era la domanda che si poneva sempre, ma che non giungeva mai a una conclusione. Da lei dipendevano le vite di un sacco di persone, dell’intero Mondo Magico, nonché babbano. Si sentiva sottopressione, ma doveva trovare la forza necessaria per affrontare tutto ciò. Lo doveva alla sua famiglia, ai suoi amici e a Scorpius. Lo doveva a tutti loro.
<< Come farò a radunare un esercito? Insomma, non so dove si trovano gli altri angeli Caduti e non so dove cercarli >>
<< Nel momento in cui hai scoperto la tua vera natura, ti è comparso un simbolo sulla pelle. Impresso a fuoco come un marchio. Il marchio angelico. Da quel momento tutti gli angeli sanno la tua posizione e tu sai la loro >>
Albus e Scorpius ancora non avevano proferito parola. Erano impegnati a seguire la discussione tra Alexander e Rose.
<< Quindi anche i demoni sapranno la mia posizione >> rifletté ad alta voce Rose.
<< È probabile, ma solo una piccola schiera. Non sono ancora pronti per una guerra e sicuramente aspetteranno il plenilunio. Esattamente fra due mesi. Durante esso i demoni saranno più forti, così come gli angeli. Sarà una guerra ad armi pari >> rispose Alexander.
<< Quando dovremmo partire per cercare gli altri angeli? >> chiese Rose.
<< Fra una settimana. Prima imparerai a stabilizzare i tuoi poteri, sennò i Potenti ti potrebbero individuare facilmente. Non è mai troppo tardi per sconfiggere un Ashensid alle prime armi >> così dicendo si alzò dalla poltrona su cui era seduto e dando loro la buonanotte, si incamminò in cima alle scale, dove lo aspettava una sana dormita.
I due ragazzi ancora non avevano proferito parola, mentre Rose si sedeva davanti a loro.
Era preoccupata più di tutto per i suoi amici. Non voleva che corressero un tale pericolo. Non voleva, però, neanche lasciarli soli. La decisione spettava solo a loro.
<< Se non mi vorrete seguire, siete liberi di farlo >> lo disse guardandoli negli occhi.
Albus la guardava dritto negli occhi per scorgere qualche segno di insicurezza. Segno che non trovò.
<< Sono con te >> rispose convinto. Per quanto certe volte odiasse la cugina, era pur sempre una ragazza meravigliosa. Carica di responsabilità. Era una ragazza forte, era una guerriera.
Scorpius, invece, non riusciva a guardare quelle due pozze vermiglie. Voleva bene a Rose, forse più di quello, per questo non l’avrebbe mai lasciata da sola. Aveva un tale carico sulle spalle, eppure era tanto fragile. Per quanto si voleva dimostrare forte. Aveva imparato a conoscerla e adesso riusciva a interpretare ogni  suo gesto. Si arricciava i capelli quando era annoiata e si mordeva il labbro quando era nervosa. Come in quel momento.
<< Saremo sempre con te, qualsiasi cosa succeda >> rispose per poi prendere la mano di Rose nella sua. La voleva incoraggiare, dare forza. La voleva aiutare.
<< Siamo una squadra >> concordò Albus per poi prendere anche lui l’altra mano di Rose nella sua.
<< Saremo sempre uniti >> aggiunse Rose.
Qualsiasi cosa sarebbe accaduta, loro sarebbero rimasti insieme. Qualsiasi fosse il loro destino. Qualsiasi fosse la loro strada. Gli amici non si abbandonano mai. I veri amici sono quelli che ti seguono in capo al mondo.

***

Arrivata in camera, si spogliò e adagiò la tuta sopra il letto. Si stava recando nella doccia, quando qualcosa nello specchio la fece fermare. Il suo riflesso era sempre lo stesso, una ragazza stanca e piena di responsabilità. Girandosi, però, vide l’oggetto della sua attenzione: un simbolo tatuato sulla spalla destra. Il marchio Angelico. Un semicerchio con uno strano simbolo a spirale, sopra incise tre parole a caratteri latini.
Nosce te ipsum
Eppure aveva paura di scoprire quello che si nascondeva dentro di sé.









*Angolo Autrice
Eccomi qui con il nuovo capitolo. Avete scoperto, finalmente,il perché del nome di questa FF “The Secret of the Fallen Angel” , o almeno in parte. Il capitolo è un po’ più lungo dei precedenti e infatti ci ho messo anche più tempo, spero che vi piaccia. Cosa ve ne pare di questa idea degli angeli Caduti? Dovete sapere che, per chi non se ne sia accorto, l’idea è stata presa dal romanzo Fallen- angeli caduti, di cui c’è pure il film. Tranquilli però se avete paura che la magia sia messa da parte. Tranquilli, siamo ancora nel Mondo Magico!
La piccola frase posta alla fine del capitolo, Nosce te ipsum, significa Conosci te stesso.
Spero che avete capito il perché di quella frase. Rose ha paura di scoprire i suoi poteri, ha paura di non essere all’altezza della situazione e di poter scoprire che i suoi poteri sono più demoniaci che angelici. Se vi chiedete quali sono questi poteri, li scoprirete presto.
E che mi dite della comparsa di Anthony? Avevo detto che presto si sarebbe fatto vivo. Tranquilli, lo rivedrete presto.
Ecco qui di seguito l’immagine, per come me lo immagino io, del vestito da angelo di Rose. Ovviamente voi ve lo potete immaginare come volete.

http://it.tinypic.com/r/33bojtf/5
Mi raccomando. Lasciatemi una recensione.
Alla prossima
Baci
_RedRose_


 
  
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