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Autore: Elikin    15/01/2014    1 recensioni
- Sono felice quando Mai è felice! Lei è felice con Tate, quindi a me va bene! Mh!-
- A volte mi chiedo se tu in realtà non sia la più matura di tutte noi...- mormorai tra me e me con un mezzo sorriso, ma bastò tornare ad alzare lo sguardo verso Mikoto e il suo tentativo di toccarsi il naso con la lingua per farmi ricredere quasi immediatamente.
Sospirai scuotendo la testa e cercai qualcosa su cui concentrarmi nell'attesa, visto l’impegno che la mia compagna metteva nella sua attività, ma non ne abbi bisogno perché quella parlò di nuovo.
- Perché Natsuki non è felice?-
[Dal Primo Capitolo - "Tutto è bene quel che finisce bene"]
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'She's just my most important person.'
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Chiedimi se sono felice
Capitolo 5 – Il regalo più grande

 
- Natsuki hai delle occhiaie enormi! Non hai dormito stanotte?- mi aveva chiesto la voce di Mai destandomi dal mio sonnellino mattutino.
A giudicare dal via vai di persone nella nostra classe, i preparativi della festa di Natale dovevano ancora essere nel pieno del loro svolgimento, anche per questo avevo preferito dedicarmi ad attività più proficue come dormire. L’idea di andare in giro per la scuola non mi entusiasmava più di tanto, era già tanto che fossi presente quel giorno, l’avevo fatto solo per non saltare un’altra volta le lezioni.
- Mh? Non proprio.- mi ero limitata a rispondere sbadigliando e stropicciandomi gli occhi.
- Ara, hai avuto un incontro di fuoco con Shizuru-san, vero?- mi incalzò Mai con un ghigno mettendosi poi in una posa melodrammatica e assumendo il tono da narratore di uno scritto abbastanza ambiguo - Già lo vedo! I vostri corpi caldi e madidi di sudore allacciati nella notte mentre vi sussurrate parole dolci cariche di..-
Probabilmente il mio viso divenne più rosso degli addobbi Natalizi che tutti si stavano premunendo di appendere in giro al sentire quelle parole.
-TACI!- urlai indignata, senza accorgermi che un problema ben maggiore si stava avvicinando da ore tre.
- Uh, uh! La ragazza più misteriosa e scorbutica della scuola, Kuga Natsuki-san e l’ex-Kaichou, la dolce ninfa che negli scorsi anni ha rubato il cuore di molti in questa scuola, stanno forse assaporando insieme il frutto della passione proibita? Dicci tutto Kuga-san! Non tenere sulle spine i tuoi fan!- si intromise quella che probabilmente doveva essere Chie Harada, se non ricordavo male, avvicinandomi sempre di più al viso il cellulare con cui probabilmente stava riprendendo ogni dettaglio della scena. Accanto a lei, appollaiata sulla sua spalla come un condor scrutante ogni mia mossa, c’era la sua degna compare Aoi Senou. Nonostante io non le avessi mai avute nella mia classe per un motivo o per un altro non era difficile conoscerle. Tutta la scuola sapeva e temeva la loro opera di gossip, io prima fra tutti.
- C-COSA? NEANCHE PER SOGNO!- sbottai alzandomi dalla sedia, ancora più rossa di prima in volto e stringendo i pugni lungo i fianchi.
-Suvvia Kuga-san! Siamo tutti curiosi!- mi rimproverò Aoi brontolando e facendomi segno di guardare il resto della classe.
Effettivamente si erano tutti fermati e ora ci fissano incuriositi, forse richiamati dalle mie soavi urla o forse avvertiti già in precedenza da quella pettegola di Chie. Qualunque fosse il motivo però non importava. Il pensiero che tutta quella gente fosse riunita lì per ascoltare dettagli piccanti della mia vita privata mi fece perdere la testa ed... urlare, come sempre.
 
- Mai, ora puoi anche smettere di ridere.- dissi fulminandola con lo sguardo mentre finivo di rinfrescarmi e chiudevo il lavandino. Quella traditrice stava ancora ridendo di gusto tenendosi la pancia.
Dopo il mio show ero uscita di scena portando con me il mio materiale scolastico, pentendomi amaramente di essere andata a scuola quel giorno e sperando che almeno nel bagno avrei trovato un po’ di pace, ma visto che Mai mi aveva seguito questo progetto era purtroppo andato a farsi benedire.
- Scusa è che... la tua faccia!- riuscì solo a sbiascicare Mai continuando a ridacchiare come una cornacchia.
- TACI! Non hai di meglio da fare che prendere in giro le persone?!- sbottai asciugandomi le mani e appoggiandomi al muretto accanto al lavandino mentre cominciavo a rovistare tra la mia roba - Se vuoi possiamo iniziare a parlare di quello che tu e Tate avete fatto l’altra sera visto che Mikoto mi ha detto che non sei tornata fino a notte fonda.-
Mai sussultò, chiaramente colpita dalle mie parole. Le rivolsi un sorrisetto ghignante e questo bastò a farle passare la sua crisi da risa eccessive. Fortunatamente non ero l’unica ad essere tremendamente in imbarazzo quando si trattava dei dettagli della propria vita sentimentale e visto che spesso quello risultava essere l’unico modo per ricattare Mai, potevo considerarla una sorta di benedizione.
- Mh. Hai ragione. Meglio evitare.- asserì Mai incrociando le braccia sul petto e annuendo con forza.
Soddisfatta della riuscita del mio piano tornai a rovistare tra la mia roba, in cerca di darle un ordine - la mia fuga di poco prima aveva fatto rovesciare ogni cosa purtroppo -, giungendo alla conclusione che non ci sarei più riuscita senza svuotarla del tutto mi dedicai all’altro mio bagaglio di quel giorno, che naturalmente stuzzicò l’interesse di Mai.
- Neh, Natsuki è da stamattina che mi chiedo che cosa contenga quella busta.-
Un sorriso sapiente mi si dipinse sulle labbra mentre la sollevavo e la portavo alla nostra altezza con orgoglio. Ero felice che se ne fosse accorta, non vedevo l’ora di mostrarlo a qualcuno per avere un parere.
- Qui dentro è contenuto il frutto del lavoro di una notte insonne.- proclamai con aria solenne osservando con attenzione la reazione di Mai.
- Ooooh! Cos’è?- mi chiese Mai incuriosita sporgendo le mani per afferrare la busta e saziare la sua voglia di conoscenza, cosa che però non riuscì a fare visto che lo allontanai dalla sua portata stringendolo al petto.
- E’ un regalo.- mi limitai a rispondere arrossendo e voltando la testa di lato.
- Un regalo? Ma Natale non è ancora lontano?- mi fece notare grattandosi la testa confusa. Non una parola proferì dalle mie labbra per evitare di darle qualche indizio in proposito e così tradirmi. Solo la gocciolina di sudore che mi scese lungo la tempia destra avrebbe potuto testimoniare la mia tensione in quel momento.
- Ora che ci penso... il compleanno di Shizuru-san non è in questo periodo?- disse Mai con l’aria di chi si è appena ricordato qualcosa e rivolgendo un sorriso malefico verso di me, che dal canto mio gemetti, non facendo altro che tradirmi per l’ennesima volta - Ah! Ci ho preso! Dai fammelo vedere! Solo una sbirciatina!-
A quel punto si lanciò verso di me alla disperata ricerca di afferrare il regalo e potermi così prendere in giro a vita probabilmente. Nonostante fosse più bassa e meno forte di me però mi diede lo stesso del filo da torcere. Quando capì che nonostante i miei svariati “No!”, “Ferma!” e “Non vale se mi tocchi lì!” non si sarebbe fermata, mi arresi e le avvicinai il pacco.
- Uff e va bene. Guai a te se ne farai parola con qualcuno.-
Mai mi fece un sorriso, facendomi intendere che avrebbe rispettato la promessa, poi eccitatissima sbirciò l’oggetto misterioso dentro la busta, rimanendo traumatizzata alla sua vista.
- Ma tu... non vorrai regalarle...!-
 
Era circa la terza volta che rifacevo il tragitto tra la mia stanza e il salotto  borbottando come una pazza esaurita. Il mio piano perfetto stava per scemare per via di un semplice cavillo casalingo! Ah! Penso di non essermi mai pentita tanto di non essere una brava donna di casa come in quel momento.
Dopo scuola mi ero diretta subito a casa, senza fare le solite deviazioni di piacere - vedasi sotto la voce “Andare alla sala dei videogiochi” -. Ma tutto ciò non era bastato, ero comunque in tremendo ritardo sulla mia tabella di marcia, ma soprattutto in quella casa non riuscivo a trovare nemmeno uno straccio di carta da regalo. Avevo cercato ovunque, persino nel frigorifero per sicurezza, ma pareva chiaro che non ne avessi fatto rifornimento. A quel punto non mi restava che fare due scelte: o cambiarmi e recarmi a casa di Shizuru con un paio di minuti di ritardo ma con un regalo fantastico come quello semplicemente dentro una busta o arrivare con parecchi minuti di ritardo, forse anche un’ora ma portarle un regalo decente.
Mi fermai in mezzo alla stanza guardando alternativamente la porta del salotto e il regalo, spiaggiato sul mio divano e contenuto solo in una busta alquanto anonima di una marca di biancheria intima. Mi bastò immaginare la faccia che avrebbe fatto Shizuru vedendo quella busta e pensando di trovarvi chissà che cosa per farmi prendere automaticamente il casco poggiato lì vicino e lanciarmi verso la porta di casa, senza neanche indossare la tuta da moto e rimanendo così in uniforme scolastica. Il mio piano tremendamente diabolico venne però interrotto da un fattore che non avevo determinato, cioè l’arrivo tempestivo di Shizuru stessa.
- Ara, Natsuki andava da qualche parte?- mi salutò la sua solita voce melodiosa sull’uscio di casa mia.
Non avevo neanche avuto il tempo di aprire la porta che me l’ero già ritrovata davanti.
- EHHHHHH? S-Shizuru c-che ci fai qui?- chiesi iniziando a ridacchiare nervosamente - S-Sbaglio o dovevamo vederci a casa tua?- sperai mentalmente che il mio tentativo di ostentare tranquillità riuscisse, nonostante sapessi che con lei quei blandi tentativi sarebbero stati pressoché inutili.
- Ara, ho pensato che non c’era alcun bisogno di far scomodare Natsuki per venire fino a lì.- disse tranquillamente, salvo poi abbassare il tono di voce - Magari avrei anche potuto aiutare Natsuki a scegliere che vestiti indossare.-
- Insomma sei venuta perché speravi di beccare il momento in cui mi stavo cambiando.- borbottai sconvolta facendo una smorfia e fissando il suo volto, come sempre sorridente, mantenere un’aria del tutto innocente e angelica. Poi improvvisamente venni come illuminata dalla verità e mi ricordai che giorno era oggi. - Oi Shizuru, mi era quasi passato di mente, buon compleanno!- aggiunsi quindi arrossendo leggermente.
La cosa che mi sconvolse fu che anche Shizuru arrossì al sentire le mie parole e mi fece un segno col capo di ringraziamento, chiaramente troppo felice ed emozionata per esprimersi a parole. La fissai per qualche secondo, cercando di stamparmi in mente quell’immagine che non avrei rivisto fino al prossimo anno e che trasmetteva una dolcezza assurda, prima di ricordarmi di piccoli dettagliucci contenuti nella mia stanza e che assolutamente non avrebbe dovuto vedere.
- Natsuki mi inviterà ad entrare o preferisce fare qualcosa di diverso ed avventuroso, accampandoci qui?- mi fece infatti notare con sottigliezza Shizuru - O forse c’è qualche motivo per cui sarebbe meglio che non entrassi?-
Astuta e perspicace come sempre. Non saprei quantificare quanto arrivo ad odiare Shizuru in momenti del genere, la tentazione di metterle le mani al collo è sempre molto forte in questi casi.
Feci un sorriso forzato mentre ragionavo sulle mie possibilità - effettivamente non ne avevo poi molte -. Finito di scandagliare ogni possibile soluzione mi dovetti arrendere e scostarmi leggermente per farla entrare, tenendo lo sguardo basso.
Lei mi superò senza farselo ripetere due volte e scrutò con attenzione ogni dettaglio della casa, notando immediatamente la busta incriminata. Stranamente però non disse niente. Non saprei dire cosa avesse pensato dopo averla vista, era di spalle, ma qualunque cosa le fosse balenata in mente la tenne per sé. Ringraziandola mentalmente la feci accomodare come conviene ad un bravo ospite e da quel punto potemmo iniziare la serata.
 
Non ci fu niente di particolare, e non fosse stato per gli abiti particolarmente eleganti di Shizuru sarebbe sembrata una cena come tutte le altre. Nessun piatto prelibato, ma neanche i cibi pronti che ero solita ingurgitare. Aveva anche insistito sul fatto che io non mi cambiassi e rimanessi in divisa, a detta sua “Per ricordarle i bei vecchi tempi”, ma su una cosa non avevo voluto transigere. Siccome non sono mai stata una grande cuoca prima di tornare avevo comprato in un negozio poco distante un dolcetto ed una candelina, certo non sarebbe stato niente in confronto alle torte enormi che ogni anno i Fujino facevano appositamente creare ai migliori cuochi del paese per festeggiare il compleanno della loro primogenita, delle quali una volta mi aveva mostrato le foto, ma parve lo stesso apprezzare.
- Beh, non stare lì impalata a fissarmi. E-Esprimi un desiderio.- le intimai facendole notare come la cera della candelina rischiasse di rovinare il dolcetto consumandosi.
Lei annuì e fissò intensamente la candelina. Prima che la spegnesse con la sua solita grazia mi parve di scorgere una sorta di sorriso malinconico sul suo volto, ma non ebbi modo di decifrarlo perché durò solo un secondo, per poi essere sostituito da quello dolce e sapiente di sempre.
Bene, a quel punto non restava altro che darle il regalo. Ritrovandomi messa alle spalle impallidii leggermente, ma cercai di recuperare tutto il mio contegno ed il mio sangue freddo mentre mi alzavo e andavo verso il divano a prendere quella busta.
Il suo sguardo deliziato appena tornai a sedermi di fronte a lei, mi confermò che aveva già intuito che fosse proprio quello il regalo destinatole, ma per mantenere la mia sanità mentale preferì evitare di indagare oltre sullo sguardo malizioso che di certo si era dipinto sul suo volto, per cui decisi di fare le cose in fretta. Le porsi in regalo quasi bruscamente e abbassai il volto arrossendo.
- Scusa ma non ho avuto il tempo di incartarlo.- borbottai.
Lei mi fisso un attimo, poi aprì la busta e ne tirò fuori il contenuto. Uno splendido casco viola deliziosamente decorato e personalizzato da me medesima. La forma era aerodinamica e quasi del tutto simile a quella del mio, ma avevo deciso di dargli un tocco di caratteristico essendo un regalo così importante. A partire dalla zona della nuca avevo dipinto cn della vernice nera sei serpenti dalla lingua biforcuta e gli occhi rossi che attorcigliavano le loro spire fino quasi alla visiera, sopra la quale stava in bella vista il suo nome dipinto in bianco e scritto da me medesima. Per finire avevo dipinto un fiorellino lilla molto stilizzato in basso a sinistra della visiera.
Certo, i serpenti erano un po’ storti, il nome aveva qualche errore ed era scritto con la mia calligrafia orribile ed il fiorellino sembrava più essere appassito che rigoglioso, come mi aveva fatto notare Mai qualche ora prima. Però non pensavo che fosse così brutto in fondo. Passarono parecchi secondi prima che Shizuru dicesse qualcosa.
- Natsuki...- mormorò iniziando ad emettere un suono simile a dei singhiozzi. Immediatamente pensai che stesse ridendo e che si stesse prendendo gioco di me, ma mi bastò un’occhiata per notare come i suoi occhi fossero pieni di lacrime. Oddio, l’avevo persino fatta piangere?
- Oi Shizuru... mi dispiace. Insomma, non credevo fosse così brutto.- dissi dispiaciuta facendo il giro del tavolo e avvicinandomi a lei.
Shizuru scosse la testa e mi guardò sorridendo tra le lacrime.
- No, il regalo di Natsuki è meraviglioso. Ookini. -
- Shiz...!- provai a dire qualcosa ma prima che potessi farlo lei mi si era già aggrappata addosso, immergendo la testa sul mio petto e abbracciandomi. Rimanemmo così per qualche secondo. Lei stretta a me ed io con le braccia larghe incapace di intendere e di volere, ma mi bastò rivolgere ancora una volta uno sguardo al viso così soddisfatto di quella donna - della donna che mi amava - per prendere una decisione.
Le mie braccia si poggiarono sulla sua schiena, prima tremanti e poi con forza, in modo da stringerla a me. La sentì sussultare, come se non si aspettasse un contatto del genere da parte mia, per poi lasciarsi andare a quell’abbraccio continuando a piangere silenziosamente sul mio parka.
 
Curiosamente quella sera tenendola stretta a me in quel modo mi sentì in qualche modo felice, felice davvero. Una felicità che il contatto fisico con una persona non era mai stato in grado di darmi. Una felicità della quale avrei imparato ad apprezzare ogni sfumatura.

 
 


Lo so, lo so. Questo doveva essere un regalo di Natale e invece siamo già al 15 Gennaio, ma ci sono stati vari problemi. Purtroppo durante la stesura dei capitoli ho incontrato un famigerato "blocco dello scrittore", a un capitolo e mezzo dalla fine! Tutto per via della mia fissazione del mantenere i PG più IC che posso e di fargli fare lo stesso determinate scene. Uff. Ma è passato un mese, è ora di riprendere in mano la storia, quindi pubblicando il quinto capitolo mi impongo di finire il settimo e di iniziare l'ottavo in modo di non far diventare questo regalo natalizio un regalo di Pasqua.

Detto questo, riguardo le precisazioni linguistiche ci tenevo a fare presente che il "Taci" di Natsuki sarebbe il corrispettivo del suo "Urusai". Essendo un tipo per niente raffinato facendo un corrispettivo del suo lessico Giapponese con la trasposizione Italiana quel termine sarebbe troppo ricercato per una come lei, però penso che "Taci!" suoni meglio del più canonico e popolare "Sta zitto/a!". Volevo solo segnalarvi epr correttezza questa mia scelta di adattamento, ora andate in pace e ci vediamo prossimamente con il terz'ultimo capitolo u_u

P.S. Per la traduzione di alcuni termini consultate le note di fondo dei precedenti Capitoli, mi apre superfluo ripeterle ogni volta :3
   
 
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