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Autore: SoGi92    15/01/2014    2 recensioni
Il quasi angelo Derek, prima di potersi definire tale, ha ancora un piccolo lavoretto da compiere, ma questa volta in gioco ci sono i suoi sentimenti. Riuscirà nell'impresa?
Sequel de "Un Cupido un po' speciale" Buona lettura!!^^
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un cupido un po' speciale'
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Un cupido un po' speciale 2

Capitolo 11

(Derek)

 

Sapevo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato... ma avrei voluto essere io a fargli questa doccia gelata. Seguo un Adrian veramente nero di rabbia in quel bagno... non l'ho mai visto così.

"Perché non mi hai detto niente?" mi chiede, più serio che mai.

-Stavo per dirglielo prima a casa, ma poi il telefono ha squillato e...-

"Potevi dirmelo subito dopo!" si siete sulla toilette e si prende la testa fra le mani. "Ti rendo conto che shock è stato vedere la tua foto in questa casa?!" poi sbarra gli occhi e alza lo sguardo su di me. "Ecco perché sapevi tutto di lei... altro che aver letto il fascicolo! Tu sai tutto di lei perché eri il suo fidanzato!"

-Sì, è vero... ma in mia difesa posso dire che...-

"Ma quale difesa! Ci sono rimasto davvero male sai?!"

Si sente bussare alla porta. -Tutto bene Collins? -

-Sì tutto bene grazie. Arrivo subito. - dice, senza la minima esitazione.

Mmh... interessante. A quanto pare quando si arrabbia perde tutta la sua timidezza. -Prima che tu mi uccida posso dire una cosa? -

"Cosa?"

-Ti sei mai accorto di come sei spigliato quando ti arrabbi? - chiedo, facendo il gesto di appoggiarmi al lavabo.

"Che intendi?"

-Be'... prima Elisabeth ti ha parlato e tu le hai risposto senza balbettare o roba simile. -

Inarca un sopracciglio. "Vuoi dire che dovrei essere costantemente furioso per poterle parlare?"

-In quel caso credo che le chance con lei si estinguerebbero del tutto... ma potresti provare a utilizzare questa tua grinta anche senza la rabbia. -

"E come faccio? Credi sia una cosa semplice?"

-Non ho mai detto che sarebbe stato semplice, ma posso dirti, per esperienza personale, che a Elisabeth piacciono gli uomini sicuri di sé. -

Sbuffa e si riprende la testa fra le mani. "E tu dovevi essere davvero sicuro di te, vero?"

-Sì. - rispondo solamente.

"Modesto vedo..."

-La falsa modestia non mi è mai piaciuta... ma ero anche molto stupido ed egocentrico. Credevo di poter trattare tutti come zerbini, finendo col ferire l'unica persona che abbia mai amato... - questa è forse la prima volta che lo dico ad alta voce.

"E glielo hai mai detto?"

-No, ma credo lo sapesse. Sono stato così idiota da credere che fosse d'ostacolo alla mia carriera e l'ho lasciata. Chissà cosa mi credevo di essere. -

Adrian si alza e mi si avvicina. Ha uno sguardo così serio da farmi venire i brividi... "Non c'è un modo perché io faccia un passo in avanti con lei, ma anche tu abbia la possibilità di parlarle un ultima volta?"

 

(Adrian)

 

Può sembrare un'idea assurda, ma dopo quello che mi ha detto voglio che Derek parli con Elisabeth un ultima volta.

-Un modo c'è, ma a parlarle sarebbe comunque la tua bocca, e poi tu non ricorderesti nulla. Diventeresti una specie di fantoccio nelle mie mani. -

"Non importa." non sono mai stato più sicuro di una cosa in tutta la mia vita. Anche se questo non significa che lo abbia perdonato del tutto.

-Se mi avessi già perdonato mi sarei sorpreso...-

"Allora, qual è questo metodo?"

-Dovrei prendere possesso del tuo corpo. Sarai sotto il mio controllo al cento per cento. -

"E poi non ricorderei nulla di ciò che è accaduto vero?" lui annuisce semplicemente. "Non sembra una cosa molto gradevole..."

Derek sbuffa. -Ti lamenti tu? Sarò io ad avere una panoramica precisa ed approfondita della tua anatomia interna. Tu sarai come sotto effetto di anestesia. O meglio il tuo sub-conscio. -

"Elisabeth si accorgerà di niente?"

-A meno che non abbia un aggeggio che trova i fantasmi dubito... - incrocia gambe e braccia -Non per dire, è molto intelligente, ma in quanto ad arguzia non è certo Sherlock Holmes...-

"Ok... allora fallo!" metto le braccia parallele alle spalle, divarico un po' le gambe e tiro la testa all'indietro, come se stessi aspettando che qualcosa mi investa.

-Che stai facendo? -

"Mi preparo... non si fa così?"

Derek si mette a ridere. -No, si fa così...- in un lampo si fionda su di me. Sento il corpo intorpidirsi e, lentamente, tutto intorno a me si fa buoi...

 

   
 
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