CAPITOLO
7: IN
VIAGGIO
Con
il poco
preavviso che aveva ricevuto, il sarto di corte dovette mettere
all’opera tutta
la sua boutique per confezionare gli abiti della principessa e del suo
accompagnatore, facendo lavorare le sue stiliste fino a notte fonda per
disegnare i modelli dei vestiti; ma tutta l’ansia e tutto il
duro lavoro,
vennero ben ripagati il giorno prima del fatidico viaggio, quando
portò gli
abiti al castello. Anna lo accolse con un sorriso raggiante e un
eccitato
battere di mani, mentre Elsa, che era giunta in quel momento, gli
rivolse un
cenno del capo e un lieve sorriso, in segno di riconoscenza.
-“Vostra
Altezza,
gli abiti che mi aveva commissionato sono qui.”-
mostrò ad Anna i fagotti che i
paggi tenevano tra le braccia-“Spero che il mio lavoro vi
soddisfi.”- le fece
un lieve inchino.
-“Oh
Fredrik, sono sicura che hai fatto un ottimo lavoro…posso
vederli?”- Anna
saltellava da un piede all’altro, impaziente di vedere i suoi
nuovi abiti.
I
paggi
poggiarono i fagotti sulle poltrone di broccato, e li aprirono,
lasciando
intravedere delle stoffe colorate e preziose: Anna si
illuminò mandando un
gridolino di felicità.
Fredrik
la
osservò orgoglioso: la sua arte e la sua maestria, sarebbero
state conosciute
anche oltre i confini di Arendelle!
Prese
uno
degli abiti e lo mostrò alla principessa: “Questo
è l’abito che mi avete
chiesto per la cerimonia di nozze…è del colore
che desideravate?”
Anna
lo
guardò, stupita da tanta bellezza: non aveva mai indossato
un abito come
quello. In realtà avrebbe potuto averlo se avesse voluto, ma
per farne cosa
poi?! Non aveva mai avuto occasioni adatte per indossare un tale
capolavoro di
sartoria!
Lo
afferrò
dalle mani del sarto e lo misurò ad occhio, volteggiando per
la stanza,
dimentica degli sguardi dei paggi e del sarto puntati su di lei; si
fermò
dinanzi allo specchio, osservando la sua figura: “Devo
assolutamente misurarlo!
Fredrik puoi chiamare Grace?”
Il
sarto
indicò l’uscita ai paggi e fece come Anna gli
aveva chiesto, chiudendosi la
porta alle spalle. Un minuto dopo Grace entrò nella stanza,
trovando Anna che
si guardava con occhi sognanti allo specchio: “Vostra
Altezza, mi ha fatta
chiamare?”
Anna
si
riprese dal suo stato di trance: “Oh Grace, si grazie.
Potresti aiutarmi ad
infilare questo?”
-“Ma
certo.”- Grace le si avvicinò e l’aiuto
a togliersi l’abito che aveva indosso e
ad infilarsi quello nuovo.
Quando
ebbe
finito, Anna cominciò a piroettare per la stanza, e come
qualche minuto prima,
si fermò allo specchio: “Oddio sembro una
principessa!”- un sorriso le si allargò
pian piano sulla bocca.
-“Maestà,
lei è una principessa…”- Grace non
capiva.
-“Oh
si, si.
Ma io intendo una vera principessa!”- Anna tentò
di spiegarsi meglio, ma
confuse ancora di più la povera donna, che la guardava in
modo strano.
-“Maestà
credo di non capire.”-
-“Grace,
intendo che ora ho l’aspetto di una principessa. Con questo
indosso, è come se
mi fossi infilata un pizzico di regalità in più.
Di solito non porto abiti di
questo genere, e lo sai…e poi non sono proprio il modello
adatto di
principessa: sono chiassosa e parlo di continuo e chissà
cos’altro, ma grazie a
questo vestito, tutte le mie pecche non saranno notate affatto.
Sarò la degna
principessa che Arendelle si merita!”-
-“Capisco…”-
Grace le sorrise, pensando tra sé che la principessa era
davvero un po’ strana.
-“Dobbiamo
misurare anche gli altri!”-
Così
Anna
trascorse metà mattinata a provare vestiti, aiutata da Grace.
Quando
la
pendola nel corridoio scoccò mezzogiorno, Anna fece
rientrare il sarto e si
congratulò con lui per il magnifico lavoro svolto.
-“Vostra
Altezza è sempre un onore. Ma ditemi, anche gli abiti del
suo accompagnatore le
sono graditi?”-
-“Oh-oh…me
ne ero completamente dimenticata!”- il sarto la
guardò sconsolato e lei cercò
di rimediare-“ Ma sono certa che dato
l’egregio…splendido, stupefacente lavoro
che hai fatto per me, gli abiti di Kristoff saranno
perfetti!”-
Il
sarto sembrò contento di come le cose fossero andate a
finire alla fin fine, e congedandosi dalla principessa si
allontanò contento.
Poco
dopo, nella stanza dove Anna aveva provato gli abiti,
giunse Elsa: “Allora, sei soddisfatta?”
Anna,
che era intenta a sbriciare tra i fagotti che
contenevano gli abiti di Kristoff, le rivolse un sorriso splendente:
“Soddisfatta è dir poco! Io adoro questi nuovi
abiti.”
-“E
Kristoff ha visto i suoi?”- Elsa non riusciva proprio ad
immaginarsi il ragazzo ad un ricevimento con indosso abiti eleganti.
-“No.”-
Anna non le prestava molta attenzione e non sembrava
preoccupata per quella faccenda.
-“E
se non gli piacessero?”- Elsa incrociò le braccia
al
petto.
-“È
proprio per questo che non deve vederli! Li vedrà solo al
nostro arrivo a Corona. Gli farò recapitare solo quelli per
il viaggio, che non
sono poi così diversi da quelli che usa di solito,
così non si insospettirà.”-
-“Perché
mai dovrebbe insospettirsi!?”- Elsa alzò un
sopracciglio chiaro.
Anna
le fece segno di avvicinarsi ad uno dei fagotti e aprì
leggermente per mostrarne il contenuto.
La
principessa ridacchiava in silenzio, scossa dalle troppe risate
che tratteneva. Quando la regina vide il contenuto del pacco, non
poté fare a
meno di ridere a sua volta: si sarebbe persa un bello spettacolo a
Corona.
All’alba
del
mattino seguente, la nave che avrebbe dovuto portare Anna e Kristoff a
Corona,
attraccò, pronta per il viaggio, al molo privato del
castello.
Elsa
e Anna
aspettavano sulla banchina l’arrivo del ragazzo, nella bruma
mattutina, strette
nei loro mantelli.
-“Elsa
potevi tranquillamente startene a letto. Non c’era affatto
bisogno che venissi
a salutarmi!”- Anna tremava nell’aria fredda delle
prime luci dell’alba e
spostava lo sguardo, tesa, tra la sorella e la nave alla sua destra.
-“Anna
non
essere sciocca. Non potevo lasciarti andare senza nemmeno salutarti.
Insomma,
non ti avrò in giro per il castello per almeno quattro
giorni. Non credi che mi
mancherai?”- Elsa era seria, anche se nascondeva la
preoccupazione per il
viaggio dietro un sorriso tirato ed un’aria tranquilla.
-“Anche
tu
mi mancherai. E non essere preoccupata, sono in buone mani!”-
le fece l’occhiolino
e la regina sbuffò.
-“Come
no!
Nelle mani di uno che non si è ancora fatto vedere, sei
sicura che verrà?”-
Elsa cercava un pretesto per trattenere Anna ad Arendelle.
-“Certo.
Me
l’ha promesso!”- Anna si voltò verso il
varco dal quale erano arrivate lei e la
sorella, e dal quale doveva giungere anche Kristoff.
-“Promettimi
che non farai sciocchezze e che non ti metterai in pericolo, ti
prego.”-
-“Sta
tranquilla, è tutto sotto controllo…oh eccolo.
Che ti dicevo, è venuto!”-
Elsa
si
voltò nella direzione in cui guardava Anna e scorse, tra la
nebbia che andava a
diradarsi, due figure: Kristoff seguiva Alec, uno dei maggiordomi che
l’aveva
condotto fino a loro.
-“Pensavo
avessi deciso di non venire più…”- Anna
lo salutò con un bacio sulla guancia,
facendolo arrossire, senza preoccuparsi della presenza di Elsa.
-“Beh,
in
realtà avrei voluto, ma i troll mi hanno insegnato che ogni
promessa è debito e
quindi…”- si voltò verso Elsa,
intimorito come ogni volta, inchinandosi -“Mia
regina.”
-“Kristoff.”-
fece un cenno del capo- “Spero di potermi fidare di te. Ti
affido Anna, fa in
modo che non le accada nulla, altrimenti…”
-“Elsa!”-
Anna la richiamò, prima che potesse concludere la frase, ma
sapeva che il
ragazzo aveva capito, avevano già fatto quella chiacchierata.
-“La
nave è
pronta a salpare, mia regina.”- uno degli uomini
dell’equipaggio si avvicinò al
piccolo gruppetto e poi tornò indietro, cominciando a
sciogliere i nodi che
tenevano l’imbarcazione ferma al molo.
-“Credo
sia
ora di salutarci.”- Elsa strinse in un abbraccio Anna che la
ricambiò e nello
stesso momento rivolse uno sguardo fulminante a Kristoff, mentre la
sorella non
poteva vedere; quello sguardo diceva più di quanto avrebbero
potuto dire le
parole: ‘stai in riga, altrimenti ti faccio diventare un
ghiacciolo!’.
Le
sorelle
si sciolsero dall’abbraccio e Kristoff chinò il
capo verso la regina, prendendo
Anna sottobraccio.
-“Ci
vediamo
tra quattro giorni.”- Anna si voltò
l’ultima volta verso la sorella, prima di
salire sulla passerella della nave.
Una
volta a
bordo Kristoff tirò un sospiro di sollievo, vedendo la
regina sul molo, farsi
sempre più lontana.
Poi
rivolse
uno sguardo a Anna che era ancora stretta al suo braccio e non sembrava
volesse
staccarsi: “Cosa c’è?”
-“Ho
paura…”-
sussurrò tra i denti, mentre con la mano salutava ancora la
sorella, affacciata
al parapetto della nave- “Non sono mai stata su una
nave…e se dovesse
affondare? Sono troppo giovane per morire!”- disse con tono
drammatico.
-“Beh
allora
siamo in due!”- Kristoff le rivolse un sorriso tirato, ma
agli occhi di Anna
sembrò più una smorfia di puro panico.
-“Davvero?
Ma io avevo assicurato ad Elsa che ero in buone mani!”-
piagnucolò.
-“Ehi,
sono
il tuo accompagnatore, non la tua scialuppa di salvataggio!”-
protestò il
ragazzo.
Intanto
la
nave si era allontanata dal fiordo e il castello di Arendelle era solo
una
macchia di colore tra la nebbia lattiginosa.
Anna
lo
guardò a bocca aperta, stupefatta da quella risposta.
Kristoff
se
ne rese conto: “Scusa, non volevo. È solo che sono
agitato!”- si scusò.
-“Per
il
viaggio o per il resto?”-
-“Per
tutto…insomma sono solo un “montanaro”,
non sono sicuro che sarò all’altezza
della situazione, e poi non vorrei farti sfigurare.”- glielo
aveva detto alla
fine; lì, sulla nave, in mezzo al mare, dove non sarebbe
potuto scappare.
Anna
lo
guardò con dolcezza: “Oh non preoccuparti, a
quello ci penserò
io!”-sdrammatizzò.
Kristoff
aveva lo sguardo fisso sull’acqua che scorreva via sotto la
chiglia della nave:
“Mmh che ne dici se per ora ci allontaniamo da qui e ci
accomodiamo dove non
possiamo vedere il mare?”
-“Concordo!”-
Mentre
si
avvicinavano alla scala per scendere in coperta, Anno lo
scrutò furtivamente:
gli abiti che gli aveva mandato si intravedevano appena sotto il
mantello scuro
che gli copriva le spalle, ma immaginò il risultato del
completo indosso a
Kristoff, arrossendo.
-“Perché
sei
arrossita?”-
Anna
sobbalzò colta sul misfatto: “Ehm
io…io, beh niente. Cioè mi chiedevo, è
tutta
lì la tua roba?”- gli indicò la sacca
da viaggio che aveva appesa ad una
spalla, cambiando discorso.
Kristoff
alzò un sopracciglio, sicuro che Anna gli nascondesse
qualcosa: “Beh io almeno
ho portato qualcosa. Invece dove sono i tuoi bagagli?”
-“Oh
beh non
preoccuparti per me, i miei bauli sono nella stiva!”-
-“B-bauli!?”-
Anna
gli
sorrise per confermare: “Ben tre.”
-“Ma
quanta
roba ti sei portata dietro? Ti ricordo che staremo via solo per pochi
giorni!”-
-“Io
ho
bisogno delle mie cose, devo essere pronta per ogni
evenienza.”- cominciò a
scendere la scala di coperta -“E poi non dimenticarti che in
uno di quei bauli
ci sono le tue, di cose.”
-“Un
baule
intero per me?”- chiese stupito.
-“Certo.
Altrimenti come avrei portato tutti gli abiti che ti ha confezionato il
sarto?”- Anna rideva tra sé, immaginando
già la faccia di Kristoff alla vista
della seta, del lino e del velluto, con cui si sarebbe dovuto coprire.
-“Tremo
già
al solo pensiero. Dimmi una cosa, sarò ridicolo?”-
aveva davvero paura di
scoprire cosa quell’omuncolo del sarto avesse preparato per
lui.
-“Non
dire
sciocchezze, sarai vicino alla sottoscritta, quindi non sembrerai in
alcun modo
ridicolo.”- Anna gli lasciò il braccio e si
avvicinò ad una porta, aprendola.
-“Questa
è la
tua cabina.”- disse lasciandogli guardare dentro
–“Qui c’è la mia e
lì c’è il
salotto.”- aggiunse indicandogli altre due porte in quel
corridoio angusto
–“Spero vada bene.”
-“Anna,
dormo in una baita in montagna, sono abituato alle cose
spartane…questa cabina
sembra una stanza reale per quanto mi riguarda.”-
La
principessa scrollò le spalle; poi si diresse verso il
salottino della nave. Si accomodò su uno dei divanetti,
slacciandosi il
mantello. Kristoff la seguì, sedendosi sulla poltrona
difronte alla
principessa, imitandola.
Il
silenzio cominciava già a pesare, ma la situazione era
abbastanza imbarazzante: “Allora…che si fa
adesso?”
Dopo
tre
partite a scacchi e due a dama, i due ragazzi avevano esaurito le idee
per
passare il tempo, e si erano ridotti a parlare per domande e
monosillabi. Anche
Anna che di solito non teneva mai la bocca chiusa, era stranamente
silenziosa:
poggiata comodamente allo schienale del divano, guardava scorrere il
paesaggio,
ormai monotono, attraverso una piccola finestra.
-“Ti
andrebbe di salire sul ponte?”- la buttò li, tanto
non avevano altro da fare.
-“Mm,mm.”-
Kristoff le rispose con un verso: aveva il volto pallido come uno
straccio.
Salirono
le
scale di coperta con gambe traballanti, e uscirono sul ponte soleggiato.
Anna
tirò un
sospiro di sollievo: non c’erano nuvole
all’orizzonte per cui non avrebbe
dovuto temere una tempesta. Kristoff al suo fianco respirava appena e
teneva
gli occhi chiusi.
-“Sicuro
di
stare bene, Kristoff?”- la principessa gli poggiò
una mano sul braccio.
Il
ragazzo
fece un verso per tranquillizzarla. Anna lo fissò per alcuni
secondi e poi lo
condusse per mano verso la postazione del capitano.
L’uomo,
vedendo arrivare la principessa, lasciò per un attimo il
timone e le andò
incontro, facendole un inchino: “Vostra Altezza. Sono il
capitano Erik Reider,
è un piacere averla a bordo.”
-“Grazie
capitano. Lui è il mio accompagnatore, Kristoff Bjorgman, il
mastro
consegnatore del ghiaccio di Arendelle.”- Anna lo
presentò con il suo titolo
onorario; il ragazzo porse la mano all’uomo difronte e gliela
strinse senza
aggiungere altro.
-“Mi
sembra
che il mare non ti faccia molto bene…”-
osservò divertito il capitano.
-“No.
Sono
abituato all’aria di montagna.”-
-“Allora
capitano,
come procede il viaggio?”- Anna cercava di tenere occupata la
mente, cercando
di non prestare attenzione all’enorme distesa
d’acqua salata che li circondava:
ormai erano ore che non vedeva terra all’orizzonte e questo
la terrorizzava.
-“Per
ora
bene, abbiamo il vento a nostro favore e la nave fila liscia tra le
onde.”- il
capitano Reider le sorrise rassicurante.
Anna
tremò a quelle parole: “Come per ora?”-
squittì terrorizzata.
In
quel
momento la nave rollò sul lato destro, spinta da
un’onda improvvisa, facendo
traballare i due ragazzi, mentre il capitano rimase fermo al suo posto
dietro
il timone.
Anna
si
aggrappò al braccio di Kristoff, colta di sorpresa, e
tornando dritta guardò il
ragazzo:
Kristoff
scosse il capo: “Credo che darò di
stomaco…”- e all’improvviso
scappò via,
lontano dalla vista della principessa e del capitano.
-“Sarà
una
serata movimentata!”-esclamò il capitano.
-“Che
significa?”-
-“Che
ci
sarà da ballare.”- rise il capitano.
-“Oh credo
di non aver capito. Ci sarà una festa?”- chiese
Anna scettica.
-“Oh
no,
Vostra Altezza. Intendo che il mare si sta ingrossando e che la nave
sarà in
balia delle onde; ma non si preoccupi, è una cosa che capita
spesso.”
Anna lo
fissò con gli occhi chiari sgranati per la paura:
“Credo che raggiungerò
Kristoff…”
AngoloAutrice:
buonasera gente! Sono passati un po’ di giorni
dall’ultimo aggiornamento, e ho
notato che è passato un po’ inosservato lo scorso
capitolo…spero che non vi
stia annoiando! Cooooomunque che ne pensate di questo nuovo? Non dice
granchè
però non mi dispiace e devo confessarvi che mentre scrivevo,
più di una volta
sono scoppiata a ridere. Spero diverta anche voi!
Ok allora
passiamo ai ringraziamenti: siete aumentati ancora e questo non
può che
rendermi iperfelice! XD
Grazie
a*rullo
di tamburi*:
-Bane
- bioshock1988
- chiarotti2000
- cigliegioinfiore
- DoubleLife
- gwinny
- Kerolo
- Kiaretta
_Kudo
- leti_pitch_perfect
(alias
la mia cara principessa Anna,
con cui chiacchiero molto volentieri e con cui scambio pareri e
consigli…ciao
cara!)
-LoveCrazyCarrot
-Romantic_Dreamer
per aver
inserito la storia tra le preferite ;)
Poi,
poi Special Thanks to:
- AngelVidel14
- Bane
- bioshock1988
- Brittalvi
- ChrisAndreini
- Dark_Chocolate
- IreTomlinson
- luuuuchi_
- marta_uzumaki86
- mintheart
- misshorseslife
- Niksss
- Sakyo91
- Silver
Loreley
- _Lethe
- _Spark_
che hanno inserito la
storia tra le seguite ;)
Grazie anche a Kaninchen
e Reira_Hachi
che
hanno letto e recensito! E a tutti quelli che leggono soltanto.
Grazie mille a tutte
voi…(do per scontato che siete tutte
ragazze, ma se ci sono ragazzi tra di voi, non posso che esserne
felice!
Ragazzi se ci siete battete un colpo!! :D)
Ok scleri a
parte vi lascio…al prossimo capitolo ^.^
Ps: ho
cercato
di fare un capitolo un po’ più lungo, per la
felicità di gwinny
che qualche
recensione fa mi ha pregata di allungarmi…spero di averti
accontentata!