All'inizio ero solo una dei tanti che vi ammirava da lontanto, ridendo dei vostri scherzi mitici e delle vostre idee geniali! Dopo mesi notai che, tra i due gemelli mitici del terzo anno, i miei occhi sceglievano sempre Fred. Non l'ho mai confuso con George. Lui era lui, unico.
Mi scoprii a guardarlo nei corridoi sempre più spesso, sempre più insistentemente e, solo dopo anni, seppi che aveva notato i miei sguardi.

La prima volta che abbiamo parlato fu una sera di novembre del mio secondo anno: ero nella sala comune sola a studiare, lui non riusciva a dormire e mi trovò lì:
«Morfeo non è passato nemmeno da te?»
Nel silenzio mi prese un colpo, soprattutto per il tono di voce che credevo di aver riconosciuto. Alzai lo sguardo ed era lì, davanti a me, a sorridermi come se ci conoscessimo da sempre.
«Come scusa?» Risi, confusa.
Rise, «Niente, ti ho vista studiare e ho pensato che non riuscissi a dormire! In effetti è geniale, non c'è cosa migliore dello studio per conciliare il sonno... Furba, la ragazza!»
Risi anche io, sorpresa dalla sua spontaneità
«Ti sbagli, cerco di studiare davvero! Ho così tanto da fare...» Risposi, sconsolata.
«Allora ti aiuto io!»
«Davvero? Ma no, dai! Grazie, ma non è necessario...» Dissi, ero imbarazzata e mi sentivo stranissima.
«Non c'è problema! E poi non ho sonno, almeno mi rendo utile!»
Mi fece un gran sorriso e a quel punto ogni mia difesa crollò. Era stupendo, e mi lasciai aiutare volentieri. Studiammo tutta la notte e, quando finimmo, si presentò:
«Sono Fred Weasley, comunque! Oltre che un tipo affetto da insonnia...» Rise porgendomi la mano, stringendogliela mi presentai a mia volta, piena di imbarazzo:
«Piacere! Ehm, io sono Sally-Anne, Sally-Anne Perks... Ma tutti mi chiamano solo Sally!»
«Bene, allora io ti chiamerò Anne!» Rise, «Per te va bene?»
«Ehm... Certo, va benissimo! Ah e, davvero, grazie mille per l'aiuto!»
«Grazie a te! Ora dormirò di sicuro.» Rise, «Buonanotte Anne, alla prossima!»
«Buonanotte, Fred.» dissi di rimando, emozionata.

Fu allora che mi accorsi della mia bella cotta: eri proprio un mito, dolce e geniale come avevo immaginato.