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Autore: cAMP    16/01/2014    3 recensioni
Gaara si trova a dover affrontare la questione "amore", e non sarà per niente facile, per lui è complicato capire ed esprimere i propri sentimenti. I suoi fratelli, ma soprattutto Matsuri, lo aiuteranno a riscoprirsi un uomo, capace di amare come non avrebbe mai pensato. Tuttavia sarà un cammino in salita, che costringerà Gaara a guardare dentro se stesso...
Ho cercato di mantenere le personalità originali e di alleggerire la storia di modo che non risultasse troppo triste e introspettiva, spero di esserci riuscita!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Matsuri, Sabaku no Gaara | Coppie: Gaara/Matsuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buon anno a tutti! Bene, visto che manca addirittura una settimana al prossimo esame, vediamo di dare una fine a questa storia!

 

 

12 - INSIEME

 

[Gaara]

Dopo molte ore finalmente riesco a liberarmi dai consiglieri, che non si sono accontentati di un rapporto scritto e argomentato di persona dal sottoscritto, ma hanno preteso che lo ripetessi bene un altro paio di volte e poi hanno acceso un dibattito perfettamente inutile su "come siano cambiati i tempi". Mi armo di tutta la pazienza umanamente concepibile e dichiaro chiuso il concilio, qualche anziano osa replicare ma viene messo immediatamente a tacere. 

Non ho tempo per badare a queste inutili ciance, voglio trovare Matsuri e parlarle. Sicuramente sarà già stata messa al corrente di tutti i dettagli da Mito, Kankuro, o qualche pettegolo di turno, spero non sia troppo delusa dal fatto che le abbia mentito sulle mie intenzioni (perché omettere è mentire!).

Perlustro il villaggio alla sua ricerca, passo da casa sua e dalla sua amica Sari, che mi suggerisce di cercarla ai campi di addestramento. Mi dirigo in quella direzione, mentre passo per la via principale e per i locali che so che frequenta più spesso. 

Finalmente giungo all'accademia, gli studenti si accingono a tornare a casa perché è quasi ora di cena e il parco giochi si svuota lentamente. Gruppi di ragazzini mi superano salutandomi con rispetto e spensieratezza, e io rispondo mentre cerco di focalizzare Matsuri tra la folla. 

Finalmente la trovo, sta salutando i "suoi" nuovi tre allievi, sembra piuttosto tranquilla, anche se visibilmente stanca.

-Allora a domani Matsuri-Sensei e grazie!-

-A domani!- risponde lei con un meraviglioso sorriso. Poi gira lo sguardo e mi vede: non riesco a decifrare la sua espressione, di solito è un libro aperto, stavolta si sta sforzando per mantenere l'autocontrollo.

Mi avvicino e mi fermo a mezzo metro da lei.

-Ciao.- le dico, forse un po' banalmente. 

Lei china lo sguardo, accenna un sorriso e ricambia il saluto a voce bassa. Ci incamminiamo vicini verso casa sua, sento che lei si mantiene distaccata, ma non riesco a capire se sia perché è arrabbiata con me o perché si senta a disagio per tutta la gente intorno a noi. Restiamo in silenzio per un po'.

-Lui è morto, è finita Matsuri.-

-Si, Mito mi ha raccontato tutto. E, per la cronaca, questa faccenda è ormai di dominio pubblico...- mi risponde lei accennando un sorriso e tenendo lo sguardo fisso davanti a

Scende di nuovo il silenzio e io sento l'ansia prendere il sopravvento. 

-Come stai tu?- le chiedo con una nota marcata di apprensione.

-Meglio, oggi sono tornata dalla dottoressa, mi ha rassicurata che non ci saranno complicanze. Devo solo riposare.-

-Bene, sono molto contento.- di certo non potevo darle una risposta più stupida, sto cominciando a sudare freddo -E quei ragazzini come ti sembrano?-

La vedo sorridere, veramente questa volta. -Sono carini... Un po' pettegoli, ma simpatici.- 

Arriviamo davanti a casa sua e sento il cuore perdere qualche battito per l'agitazione. Capisco che lei se n'è accorta, mi scruta un secondo e poi sbuffa.

-Dai, vieni dentro!- mi tiene la porta aperta e mi sento un po', anzi molto, sollevato, almeno c'è una speranza che non mi odi a morte per il resto della sua esistenza. Saliamo e lei comincia a cercare nel frigorifero qualcosa da mangiare. Ne estrae dei piselli.

-Ti va del riso?- mi chiede, mentre io mi siedo su una sedia li vicino.

-Certo, grazie.-

Prende una pentola, la riempie d'acqua e la mette sul fuoco. Poi si appoggia al bancone e mi guarda fisso, a un metro e mezzo di distanza. Poche volte nella mia vita mi sono sentito così vulnerabile.

-Quindi mi hai lasciata a casa.- esordisce lei senza mezzi termini.

-Si, perdonami, ti prego, ho dovuto farlo....-

-Senza nemmeno dirmi che saresti partito nel bel mezzo della notte.-

-Matsuri, io...- 

-Quindi dopo che mi dici "dormi tranquilla che sono qui accanto a te" la mattina mi sveglio e tu sei già a chilometri di distanza!-

-Matsuri ti prego ascoltami!- lei tace. Non ha mai gridato, mi ha semplicemente sentenziato le mie azioni, creandomi un gran peso sul cuore.

-Ti prego, Matsuri, cerca di capirmi... Non potevo permettermi di portarti con me. Non è vero che non mi fido delle tue capacità, so che sei un ninja di alto livello, ti affiderei la mia stessa vita... Quello che non posso permettermi è...- la voce mi muore in gola, non riesco a esprimere tutto il vortice di emozioni che ho nella mente.

-È cosa, Gaara? Cosa c'è che non va? Cosa ti impedisce di essere sincero con me?- 

-io temo... Questa mia vulnerabilità. Non so cosa sia, non so se sia amore o che cos'altro, ma...- sento un formicolio agli occhi e in gola, abbasso lo sguardo -io non posso permettermi di perderti.- 

Chiudo gli occhi e dopo qualche secondo sento un caldo abbraccio avvolgermi, una mano delicata raccogliere le mie lacrime. Mi stringo di più contro la sua pancia, come un bambino, e la sento accarezzarmi dolcemente i capelli. 

-Perdonami.- le sussurro e lei mi stringe più forte. 

Mi prende per mano e mi fa alzare, spegne il fuoco sotto la pentola e mi conduce in camera sua. Ci sdraiamo sul letto, io cerco di riprendere l'autocontrollo, lei mi sussurra dolcemente all'orecchio e mi accarezza. È una bella sensazione, come se fossi perfettamente al sicuro li, tra le sue braccia, lontano da ogni insidia del mondo esterno.

-Perdonami, ti prego.- le sussurro nuovamente. Matsuri mi sfiora le labbra con un dito e poi con un bacio. Mi culla dolcemente e mi stringe di nuovo a sé.

Alzo la testa e le poso un bacio sul collo, poi due, poi accarezzo con il naso il profilo della mandibola. La sento ridere e piegare la testa per il solletico, sussulta e si dimena quando comincio a solleticarle la pancia. Ridiamo insieme e io mi beo di quell'intesa, di quella serenità che sento con lei.

Lei sospira. -Sai, Gaara, credo che non riuscirei a rimanere arrabbiata con te... Però non avresti dovuto nascondermi le tue intenzioni. Capisco le tue ragioni, e possiamo discutere serenamente, ma non agire alle mie spalle!-

-Capisco, non succederà più, te lo prometto.- 

-Grazie.- sussurra e io non posso che baciarla con trasporto. Mi posiziono sopra di lei, preso dall'istinto, e le bacio il collo, il lobo dell'orecchio dove so che è più sensibile, e infatti lei si divincola di nuovo per il solletico. 

Sento le sue mani percorrermi la schiena, e lentamente sfilarmi la maglietta, mi alzo un po' per agevolarla, poi la imito, accarezzandola piano, come se fosse un prezioso e fragile cristallo nelle mie mani. 

-Gaara...-

Mi abbraccia stretto e io nascondo la testa nel suo collo per inebriarmi del suo profumo. La bacio e sento di non potermi più stancare di lei.

 

Mi stacco da lei gemendo, dentro di me si stanno scontrando un Gaara pieno di desiderio e un altro timoroso come un coniglio. 

-Cosa c'è, Gaara?- il sussurro di Matsuri è delicato, impregnato d'amore. -Possiamo aspettare se vuoi... Non sei costretto a fare niente che tu non ti senta di fare..-

Poggio la fronte sulla sua e lei mi abbraccia stretto, vorrei annegare qui, dimenticarmi di tutto e di tutti e perdermi in lei. 

-Ho paura, Matsuri. Ho paura di ferirti...-

-Andrà tutto bene, Gaara...-

-No, io intendevo... Ho paura di farti male qui.- la sfioro tra i seni e la bacio. -Non voglio farti soffrire. Vorrei solo che tu sia felice, e ho il terrore folle di non riuscire a darti quello che cerchi... Quello che meriti... Temo di non sapere amare..-

Mi accorgo che ormai sto piangendo, Matsuri mi prende il viso tra le mani e mi costringe a guardarla negli occhi: anche i suoi luccicano di lacrime, ma lei è più forte di me.

-Gaara... Tu hai provato cosa significa vivere senza amore. l'hai sperimentato sulla tua pelle e fosti proprio tu a dirmi che la solitudine è il peggiore tra i mali. Quindi ti prego, non ti chiudere in te stesso, non cacciarmi fuori, perché io ho bisogno di te, dell'amore che solo tu puoi darmi... io l'ho visto, Gaara... Ho visto quanto amore c'è dentro di te, devi solo lasciarlo uscire...- 

-Matsuri, se dovessi farti soffrire non me lo perdonerei mai.-

-Non succederà.- mi sussurra stringendomi a sé.

 

 

Forse ora ho capito cosa intendeva mio zio Yashamaru.

“Sai l’amore è quella cosa che ti regala una persona che ti vuole stare vicino, che ti protegge, che ti coccola se piangi”.

E io credo di averla trovata, ho trovato una persona speciale con cui confidarmi, ridere, sognare, piangere. Con cui vivere.

Probabilmente il terrore di poterle fare del male, di non riuscire a renderla felice, mi perseguiterà sempre, ma penso che sia normale. Nel momento in cui ci si innamora il cuore si impregna anche di paura, ma la si affronta insieme, come un’unica entità.

Matsuri ha creduto in me fin dall’inizio, quando ancora nemmeno io confidavo in me stesso, mi ha sempre accompagnato nella mia lotta per essere accettato, per essere visto come un uomo invece che come un mostro.

Ho bisogno del suo amore, non posso più mentire a me stesso, ho bisogno che continui a sostenermi e a starmi accanto, da solo mi perderei sicuramente.

Insieme a lei riesco a vivere. A vivere veramente.

 

 

FINE

 

The end! Grazie a tutti/e per la pazienza e il supporto, in particolare a chi ha fatto sentire la propria voce, ma anche agli spettatori silenti!

Un bacione,

Aurora

  
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