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Autore: giapponesina6    16/01/2014    1 recensioni
Sono ritornata con una nuova storia sulla mia coppia preferita. Ash è ancora in viaggio assieme a brock e lucinda, impegnato nella conquista di medaglie. Si scambia messaggi con Misty, innamorata di Ash, ma questa relazione platonica rischia di finire ancora prima di incominciare. Ash si troverà a comabbetre con il suo cuore e a capire cosa prova realmente prima che sia troppo tardi. Spero di non deludervi, aspetto vostre critiche.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Lucinda, Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
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Trascorsero i giorni velocemente. Senza troppi perché, senza troppi dubbi. I ragazzi erano rimasti a Nagisa, riscoprendola come una città davvero fantastica.
Finalmente Ash nel tardo pomeriggio avrebbe affrontato, nuovamente Corrado. E avrebbe potuto riscattarsi.
Quei giorni erano passati tra parole, discussioni e possibilità Lucinda era così gentile e disponibile con Ash e molto paziente. Era stata in grado di tranquillizzarlo e per un breve periodo le aveva fatto dimenticare Misty.
Già Misty, di lei neanche l’ombra.
Quell’ultimo messaggio spedito aveva messo la parola fine alla loro … non sapeva neanche lui definire la loro relazione.
Il ragazzo sedeva al bar del paese, gustando una limonata fresca.
La ragazzina gli si avvicinò dandogli un candido bacio sulle labbra.
< Buongiorno Ash. Dormito bene? >
< Buongiorno anche a te Lucinda. Abbastanza direi >
< Sei pronto per l’incontro di oggi? >
< Sono carico al massimo, voglio mostrare al capo palestra quanto valga il vero Ash >
< Sono certa che sarà così > lei lo guardava con ammirazione e sguardo innamorato, lui parve imbarazzato.
< E poi finalmente potremmo recarci verso la lega >
Continuarono a parlare di molte cose, si fece pomeriggio inoltrato e decisero di recarsi in ostello per riposarsi un po’.
La camera di Lucinda era zeppa di ragazze e quindi decise di seguire Ash nella sua.
Erano soli.
Cominciò ad avvampare e il cuore le batteva all’impazzata.
< Brock? >
< se non erro andava a comprare delle erbe medicinali, visto che domani saremo in partenza ha voluto fare provviste >
< Siamo soli quindi?>
< Almeno che qualcuno non sia nascosto sotto il letto direi di si > le sorrise.
< Stupido >
< Puoi accomodarti nel letto di Brock, senza problemi. >
< D’accordo > la ragazzina si levò la giacca e rimase con una canotta bianca e  i suoi pantaloncini bianchi indosso. Deglutì a fatica quando vide che anche Ash si levò la maglia, mostrando dei pettorali e degli addominali da fare invidia.
Il ragazzo notò il suo imbarazzo e tentò di metterla a suo agio.
< Sta tranquilla, non c’è motivo di agitarsi tanto >
< Ecco il fatto è che > deglutì vistosamente.
< Non è la prima volta che dormiamo nella stessa camera > le sospirò all’orecchio.
< Ma ora è un po’ diverso >
Ash capì a cosa si riferiva. Ripensò a tutte le volte che aveva dormito con Misty, anche lei si imbarazzava nel farsi vedere in situazioni intime. Scacciò quel pensiero dalla sua mente, ma nei suoi pantaloni vi era una notevole eccitazione.
< Riposeremo un paio d’ore e poi andremo in palestra >
< Va bene >
Si sistemarono a letto. La ragazza poteva sentire il respiro regolare di lui.
Era pungente dentro lei, aveva voglia di toccare quelle sue spalle ed essere stretta tra le sue braccia.
Si fece coraggio e si avvicinò a lui.
Fu sorpreso di trovarsela in piedi accanto al suo letto.
< Lucinda cosa c’è? >
Lei non rispose, si limitò a farsi spazio sul letto e si gettò tra le sue braccia.
Lui avvertiva il suo imbarazzo, ma non capiva perché si stesse comportando così.
< Voglio essere stretta tra le tue braccia, per favore Ash stringimi forte a te. >
Lui eseguì senza dire nulla.
Si chiese nuovamente se fosse possibile amare una persona senza aver mai stretto il suo corpo vicino al proprio e il pensiero ripiombò su lei.
Lucinda poggiò le sue labbra sul suo petto. Cominciò a baciarlo ovunque, lui ansimò a quel tocco.
< Lucinda ma cosa fai? >
< Shh ho solo voglia di fare l’amore con te >
Continuò a baciarlo, lungo il collo, sulla schiena, provocandogli brividi sulla pelle.
Rinsavì.
< No aspetta >
< Cosa c’è? >
< Non è il momento Lucinda, non ora >
< Ma perché. Io ti amo e voglio averti >
< So che tu mi ami, ma il problema sono io, ho bisogno di capire se anch’io provo lo stesso per te. E se facciamo un passo tanto grande sarà troppo difficile tornare indietro >
Lei capiva cosa intendeva, apprezzò il fatto che non se ne fosse approfittato, ma restò ugualmente delusa.
< Forse è meglio che torni in camera mia >
< Ti prego aspetta > ma lei era già uscita dalla stanza, lasciandolo solo.
Ancora una volta ad insinuarsi nei suoi pensieri fu lei. Aveva prepotentemente preso il presidio nella sua testa.
Per la prima volta Ash desiderò baciarla e farla sua.
Arrossì notevolmente a quel pensiero.
Poi si rese conto che stava vaneggiando.


 A molti chilometri di distanza la ragazzina dai capelli rossi aveva finalmente varcato il confine, era arrivata a Sinnoh.
Immaginò che Ash si dovesse trovare a  Nagisa, dove era situata l’ultima palestra.
Non era ancora riuscita a mettersi in contatto con le sorelle, sarebbero state in pensiero, ma ora la sua priorità era ricongiungersi a lui.
Si trovava nel bosco delle illusioni, sapeva che doveva fare mota attenzione agli stantler che avevano l’abitudine di far smarrire la strada ai viaggiatori utilizzando l’attacco ipnosi.
Stava vagando per il bosco da diverse ore ormai, molto probabilmente gli Stantler avevano già agito su di lei.
Cercò di mantenere la calma.
Mentre era intenta ad osservare la strada non fece caso ad un dirupo.
Furono attimi rapidi.
Paura.
Vuoto d’aria.
Buio.
Era precipitata nel vuoto.


A cerulian City Tracey e le sorelle di Misty era in pensiero per quest’ultima.
Non avevano sue notizie da giorni ormai. Il ragazzo decise che era giunto il momento di fare qualcosa, doveva contattare Ash.
Sapeva che Misty gli aveva sempre proibito di interferire nella loro storia, ma questa volta era di vitale importanza.
Prese il pokegear dalla scrivania della ragazza, cercò nella rubrica il suo numero e cominciò a digitare un messaggio.

<< Ash sono Tracey, volevo dirti che Misty è in viaggio verso Sinnoh, sta venendo a cercarti, il fatto è che non abbiamo sue notizie da giorni, se sai qualcosa ti supplico di metterci al corrente. Tracey>>
 
Ripose il pokegear sulla scrivania e attese una risposta del suo amico.


Brock fece rientro e fu sorpreso di notare che Lucinda era in sala d’attesa con lo sguardo triste rivolto verso il soffitto.
< cosa ci fai qui? >
< Brock? Nulla ero qui per caso >
< hai forse litigato con Ash? >
< Non direi che abbiamo litigato, anzi lui è stato molto carino con me, solo che > era in lacrime.
Brock capì a cosa si stesse riferendo la ragazza.
< Devi capirlo, sai benissimo che Ash sta facendo un sforzo immane nel tentare di capire i suoi sentimenti >
< Lo so, ed io sono stata la prima a sostenere questa cosa, ma ora credo di non riuscire più a sopportarlo. >
< Ti avevo avvertita all’inizio che non sarebbe stato facile >
< Credevo che avrebbe imparato ad amarmi >
< L’amore non lo si impara da un giorno all’altro, si ha bisogno di tempo >
< Ma in tre giorni non ha fatto nessun passo in avanti. Continua ad essere assente, e tu sai quanto me a chi realmente stia penando >
< Io credo invece che la tua vicinanza gli abbia fatto bene, in questi due giorni è stato molto più sereno del solito, non credi anche tu >
< Ho tanto bisogno di lui, e voglio viverlo appieno >
< Non correre Lucinda, non bruciare le tappe, lui non è ancora pronto a questo. Tu sei troppo innamorata e viaggi a più di 100 km/h rispetto a lui che è fermo ai 50 >
< Credi che lo stia spingendo oltre? >
< Credo solo che dovete vivervi questa storia in una maniera più serena, tranquilla, normale e non cercando di scacciare lei dalla sua testa >
< Sono tremendamente gelosa, e non la conosco nemmeno. Si può essere gelosi di una persona di cui si è sentito solo parlare >
< Se la persona che ne parla è l’uomo che ami certo >
< Cercherò di rallentare e di stargli accanto come in questi giorni >
< Sapevo che avresti capito > le sorrise e lei ricambiò il suo sorriso.


Ash era ancora in camera, tra pochi minuti si sarebbe recato in palestra. Fu sorpreso nel sentire vibrare il suo pokegear e fu ancora più sorpreso nel vedere che il mittente era lei.
Non sapeva cosa fare. Se lo avesse letto avrebbe dato un dispiacere a Lucinda, ma se lei voleva spiegarli come erano realmente andate le cose.
Oppure no.
Forse avrebbe solo voluto raccontargli della sua storia con Gary.
Non era mai stato così agitato.
Lo stomaco logorava dentro lui, l’idea di lei con lui era come un acido che corrode l'anima.
Decise di leggerlo.
Si trattava di Tracey.
Non poté credere a ciò che leggeva. Lei stava venendo da lui.
Il cuore gli batteva così forte al punto di spaccare i vetri. Non aveva più salivazioni e anche la testa aveva perso la facoltà di pensare.
Lei stava venendo da lui.
Da sola.
Non avevano sue notizie da giorni.
Un pensiero gli sfiorò la mente, se le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
Cominciò a scambiarsi messaggi con l’amico.

<< Sta venendo da me? Da sola? Ma siete impazziti? Non dovevate lasciarla andare. Ash >>
 
<< Non le hai dato scelta, ha mollato tutto ed è scappata, ci ha lasciato solo una lettera. Allora non è ancora arrivata? Tracey >>

< < Qui non è arrivata. Non ho idea di dove possa trovarsi. E poi non sono stato io a non darle scelta. >>

<< Cerca di fare qualcosa, noi qui siamo troppo lontani, abbiamo avvisato le autorità che hanno iniziato le ricerche, l’unica persona ad averla vista è stata una vecchietta alle porte della foresta delle illusioni >>

La foresta delle illusioni. Vi erano stati anche Ash, Lucinda e Brock. Sapeva benissimo le caratteristiche di quel bosco. Compose un altro messaggio.
<< Tranquilli, ci penserò io >>

Ripose il suo pokegear e si diresse a gran velocità verso l’uscita dell’ostello. Il suo unico pensiero ora era trovarla. Lei stava venendo da lui.
Nonostante quello che le aveva scritto, aveva mollato tutto e corso da lui.
Lui era stato un vero stupido. Aveva celato i suoi veri sentimenti per tanto tempo, ma finalmente sapeva cosa fare. Lui doveva trovarla.


La ragazzina giaceva in terra priva di sensi. Riportava diverse ferite. Il suo Psyduck era uscito dalla sfera pokè e tentava di rinsavirla, ma non ci riuscì. Visto che lui era immune agli attacchi psichici decise di incamminarsi nella foresta in cerca di aiuto.

Tracey fu rincuorato nel leggere quel messaggio. Ora che sapeva che Ash se ne sarebbe occupato era più tranquillo, del resto lui si trovava nella regione di Sinnoh.
Sperò che la ragazza stesse bene e pregò che i due si sarebbero incontrati e finalmente dichiararsi i loro sentimenti.

Brock e Lucinda furono sorpresi nel vedere Ash, ansimante, scendere con così grande fretta.
Fu il più grande a rivolgergli la parola.
< Ash? Si può sapere dove stai correndo? >
< Per favore ragazzi scusatevi con Corrado, ditegli che avremmo occasione di rivederci >
I suoi amici non capivano e anche pikachu parve sconcertato e si mise all’inseguimento del suo allenatore.
Lucinda imitò il Pokemon e si mise a correre.
< Ash fermati. Ash >
< Lucinda devo andare, ti spiegherò tutto al mio ritorno >
< Ma dove? Cosa è successo? Vuoi spiegarti >
< Non ho tempo, ora. State tranquilli tornerò presto >
< Ma Ash? > fu raggiunta dall’altro che piegato sulle gambe per la fatica, cominciò a parlarle.
< Cosa ti ha detto? >
< Nulla. Ha detto che non aveva tempo e di stare tranquilli >
Brock immaginò che poteva trattarsi di lei, l’unico modo per scoprirlo era trovare il pokegear.
Si recò in camera e all’insaputa della ragazzina prese a leggerlo.
Era proprio come credeva.
Lucinda lo beccò con le mani nel sacco.
< Allora dio cosa si tratta? >
Lui impallidì.
< Qui non c’è nulla di preciso >
< Non mentirmi, si tratta di lei vero? Cosa gli ha scritto per farlo correre così veloce > una lacrima le rigò il volto.
< Non è suo il messaggio, ma di Tracey >
< Tracey e chi sarebbe? >
< Un nostro amico, ha scritto che Misty è scappata di casa per venire qui a Sinnoh >
< Sta venendo qui? >
< Si ma non hanno sue notizie, voleva sapere se noi sapessimo qualcosa a riguardo >
< E si può sapere Ash dove sta correndo ora? >
< Penso che voglia andare a cercarla. Sarà in pensiero per lei, del resto ha affrontato un viaggio da sola e qui c’è scritto che dovrebbe trovarsi nel bosco delle illusioni >
< Quindi Ash è lì che sta andando. Ma Brock sappiamo benissimo che quel luogo è pericoloso >
< Lo so benissimo, andiamo a disdire l’incontro con Corrado, saldiamo il conto e dirigiamoci verso la foresta >
< Va bene> la ragazzina deglutì a fatica. Il suo Ash era scappato da lei. Si vide infrangere tutti i suoi sogni d’amore. Forse era andato a cercarla solo perché era preoccupato. Del resto le aveva detto che avrebbero riparlato al suo ritorno, quindi aveva intenzione di tornare da lei. Ma nonostante le giustificazioni che tentava di trovare, non riusciva a frenare le lacrime.



Tracey e Daisy erano in salotto in attesa di notizie. Era giunta la sera e con essa le preoccupazioni.
Di notte tutto risultava diverso. La ragazza era intenta in una preghiera invocata agli dei.
Tracey l’osservava in silenzio.
Il telefono squillò nuovamente.
Era una gente di Sabbiafine, avvertiva loro che per il momento avevano interrotto le ricerche e che sarebbero riprese alle prime luci dell’alba. Tracey li ringraziò, sapeva benissimo che di notte sarebbe stato inutile continuare, era al corrente delle caratteristiche di quel bosco, sarebbe stato un vero harakiri entrarci a quell’ora.
< Tranquillizzati, la troveranno >
< Spero solo che stia bene, non è da lei non avvertire e se le fosse successo qualcosa? >
< Misty è una ragazza in gamba, se la caverà >
< Non dovevo permetterle di arrivare a questo. È solo colpa mia, avrei dovuto lasciarla andare tempo fa, è ancora così giovane, le ho tappato le ali costringendola a gestire questa palestra >
< Non fartene una colpa, avevate bisogno di lei, e poi Misty non darebbe mai la colpa a te o alle altre >
< Spero tanto che tu abbia ragione >
Tracey le diede un bacio per placare il suo dolore. E si recarono in camera.


Ash era riuscito a prendere un passaggio, un uomo era diretto proprio a Sabbiafine, in modo che aveva accorciato i tempi ed evitato di arrivare stremato.
< Eccoci arrivati ragazzo >
< Non so davvero come ringraziarla >
< Figurati dovevo arrivare anche io qui, ma dimmi hai dove alloggiare figliolo >
< Non ho tempo per questo, una persona a me cara è scomparsa e l’ultima persona ad averla vista ha affermato che si dirigeva nella foresta >
< Non dirmi che vuoi entrare nel bosco delle illusioni a quest’ora? È una follia >
< Devo farlo >
< Potresti aspettare che sia mattina >
< Devo trovarla, domani potrebbe essere troppo tardi >
L’uomo vide la determinazione nei suoi occhi e non replicò salutò il ragazzo augurandogli buona fortuna.
Ash non perse tempo si recò all’ingresso della foresta e vi entrò.



La ragazza aprì gli occhi.
Dinanzi a lei solo alberi e nebbia.
< Dove mi trovo? > non ricordava cosa le fosse accaduto.
Era in viaggio per andare da Ash, si trovava nella foresta quando i suoi ricordi vacillavano. Si guardò intorno, la sua sfera pokè con psyduck era scomparsa, aveva un cerchio alla testa e la gamba le faceva malissimo.
Tentò di rialzarsi, ma non ci riuscì.
Doveva essere caduta con la testa in terra,per questo si trovava in uno stato confusionario. Non ricordava da quanto tempo era lì, che ora poteva essere, e il suo stomaco reclamava un certo appetito.
Tentò di mettersi nuovamente in piedi, barcollava, ma riuscì nell’intento.
Doveva cercare aiuto, o almeno tentare di uscire da lì e mettersi in contatto con Cerulian.
< Psyduck? Dove sei? > il suo Pokemon non era lì nei paraggi.
Molto probabilmente era caduta dal dirupo, doveva trovare un modo per risalirci, ma come avrebbe potuto fare.
Cercò di scalare quella parete rocciosa, ma fu vano.
Prese a piangere, impaurita.
Era sola.
Affamata.
Infreddolita.
Terrorizzata.
Si accasciò in terra e si portò le mani a volto.
< Aiuto. Qualcuno mi aiuti > riuscì sospirare.
Ma le sue parole volarono al vento.

Il Pokemon papero, con la sua andatura goffa, riuscì a portarsi alle porte della finestra. Riconobbe il suo vecchio amico pikachu e l’amico della sua allenatrice.
Fu pikachu a notarlo e Ash fu incredulo nel vederlo.
< Psyduck? Sei proprio tu? Dov’è Misty? Portami da lei subito >
Il papero giallo obbedì. Cercò di ricordare la strada, non era facile orientarsi all’interno di quella foresta, specialmente per il Pokemon.
Ma Ash riuscì ad  incoraggiarlo e lui iniziò a ripercorrere al contrario la strada.
La vita della sua allenatrice dipendeva da lui.
Camminarono per diverse ore, ormai era notte fonda e cominciava a fare freddo. Si avvicinarono vicino ad un dirupo. Ash impallidì al pensiero di lei precipitata.
Cominciò a chiamarla a gran voce.
< Misty? Sei qui sotto? Misty?> nessuna risposta.
Ash si guardò intorno doveva pur esserci un modo per scendere.
Ma nulla.
< Misty sono Ash, rispondimi ti prego. Misty >
Continuò a chiamarla fino allo stremo.

La ragazzina intenta a piangere avvertì un filo di voce proveniente da lontano invocare il suo nome.
Non poteva essere vero, forse stava solo vaneggiando.
Quella voce.
Quella voce.
Si trattava di Ash.
Riempì i polmoni d’aria ed emise un grido.
< Sono qui sotto. Aiuto >
Quel grido arrivò smorzato alle orecchie di Ash, il quale si rincuorò di sapere che era viva.
< Sto venendo a salvarti, resisti. Sto venendo da te > improvvisamente le lacrime cominciarono a venir fuori, inconsciamente.
Si rivolse verso i Pokemon.
< Pikachu, Psyduck dovete cercare aiuto. Segui psyduck lui è inerme agli attacchi psichici. Tranquillo io me la caverò, devo salvare Misty >
I Pokemon obbedirono.
Il ragazzo si guardò intorno, l’unico modo era lasciarsi scivolare lungo la parete rocciosa.
Chiuse gli occhi.
Fece un respiro profondo.
E si gettò nel dirupo.



Angolo dell'autrice:
Ecco pubblicato il mio ottavo capitolo buona lettura
  
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