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Autore: ImBibiHemmings    16/01/2014    2 recensioni
Elenah; una ragazza normale all'apparenza ma con un passato doloroso alle spalle che non ha rivelato mai a nessuno tranne a Chiara: la sua migliore amica.
Zayn Malik, il ragazzo più popolare della scuola, con ragazze che gli sbavano dietro e una fidanzata a settimana.
Loro si odiano, ma l'odio potrà mai trasformarsi in amore?
P.S. Questa ff va di pari passo con quella di LittleBo_ "Our Last Song" se vi va leggete anche quella(:
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NUOVI INIZI


Ero piuttosto confusa... anzi molto confusa! Ma come poteva essere che io ero la sorella di Styles?

Dopo anni a risponderci male, a trattarci male, a prenderci in giro adesso scopro che siamo fratelli. Insomma si ci somigliavamo ma così!

Traballante e piena di pensieri mi diressi in palestra dove mi presi una nota per il ritardo, così mi cambiai e andai a riscaldarmi.

Chiara, come sempre, era appiccicata a Harry e io non potevo nemmeno parlarci, perchè quando era con lui era come se non esistessi.

ERO LA SUA MIGLIORE AMICA! E CHE CAVOLO! MERITAVO ANCH'IO UN'ABBRACCIO IN QUEL MOMENTO NO?!

Il professore decise che quel giorno avremmo giocato a pallavolo e la sfortuna volle che io capitassi con Malik e Styles.

MA QUANDO DIO DISTRIBUIVA LA FORTUNA IO DOVE ERO ANDATA A FINIRE?

Naturalmente non sapendo bene giocare a pallavolo, Malik mi venne addosso per prendere la palla, cademmo e io mi storsi il polso.

Il professore arrabbiato ancora per il ritardo mi spedì in infermeria per vedere se me lo avevo rotto, seguita da Zayn dispiaciuto per l'accaduto.

Durante il tragitto Malik si scusò tipo mille volte per essermi venuto addosso e io scocciata e stranita da suo comportamento gli dissi -Zayn ok! Calmati non è successo nulla! Sto bene! Stavo meglio prima è vero ma è tutto ok! Tranquillo- lui mi sorrise non molto convinto e mi accompagnò fin sopra il lettino dell'infermeria dove ci raggiunse un'infermiera, appunto, che mi chiese con un sorriso a trentadue denti -che cosa è successo bella?- -Lui- iniziai indicando Malik -mi ci è cascato sopra e ora mi fa male- risposi -Oh capito signorina, fammi vedere- disse prendendomi la mano e picchiettandomi sulla parte gonfia.

-Guarda bella non è successo nulla, ma dovrai tenerci del ghiaccio e metterci una pomata per farlo sgonfiare ed infine bendarlo. In una settimana e poco più dovrebbe guarire. Stai tranquilla- mi disse, sempre sorridendo e lasciando la mia mano.

Sparì e dopo pochi minuti riapparve con benda e crema che poi applicò sulla parte gonfia del mio polso.

Poco dopo, quando mi doveva fasciare il polso la chiamarono, forse per un'altra ragazza, e quindi affidò a Malik il compito di fasciarmi il polso.

Dopo qualche combattimento con la benda, Zayn iniziò a fasciarmi con molta delicatezza che sinceramente non sapevo nemmeno che avesse.

Ad un certo punto Malik si fermò, mi fissò e mi chiese -che c'è tra te e Harry?- -Niente, perchè?- dissi sussultando -Ah ho capito....nulla è.... che ti guardava in un modo oggi, anche quando sei caduta. Era come se fosse preuccupato per te, ma non volesse farlo notare... è come se ci tenesse a te, anche se da come ti tratta non mi sembra.-

Abbassai di colpo il capo e sussurrando dissi -Già l'ho visto anch'io... e so anche il perchè- lui mi guardò stranito e poi mi chiese titubante -e... perchè?- -mi prometti di non ridere?-chiesi un po' intimorita -certo! Perchè dovrei ridere?- chiese sorpreso -perchè siamo fratelli- dissi fredda con lo sguardo che non trasmetteva emozioni.


ZAYN
Cosaa?? Erano fratelli? Non era possibile! Insomma, sì si somigliavano ma non pnsavo ch fosse vero.

Questo è solo un brutto sogno. Si adesso sbatto gli occhi e tutto diventerà normale dove io e i ragazzi odiavamo Elenah e le sue amichette e tutti i nostri scontri ricoompariranno.

Ci fu un momento di silenzio in cui io e lei meditammo sulle parole appena dette e arrivai alla conclusione che lei aveva davvero una vita davvero schifosa.

Insomma non aveva il papà, aveva una mamma e due fratelli che nemmeno sapeva e voglio dire non è una passeggiata lottare tutti i giorni con il ricordo del suo finto padre.

Finito di fasciarla la riaccompagnai fuori e visto che era suonata la riportai a casa perchè che lei non poteva guidare per via del polso.

Durante il tragitto non ci rivolgemmo la parola, ma ogni tanto mi guardava di nascosto come se volesse sentirsi al sicuro. Volesse sentirsi capita.

Incominciavo a capirla meglio quella ragazza.. Standoci molto più tempo insieme e trattandola da persona normale senza prenderla in giro e tirarle fracciatine dalla mattina alla sera, tutto sommato era piacevole stare con lei.

Arrivati a casa parcheggiai e la salutai poi entrai in casa, mi cambiai e andai a sedermi in cucina per pranzare con le mie sorelle.

ELENAH
Che vita schifosa che ho!

Zayn ha fatto il gentile e mi ha riaccompagnato a casa, ma quando entrai non ero dell'umore adatto ne per giocare con i "miei" fratelli, ne tantomeno di parlare con "mia" madre che invece era più felice del solito.

Entrai e posai a terra la borsa e subito mi diressi alle scale per non incontrare nessuno.

Invece mia madre mi prese per un braccio e mi trascinò in cucina per un motivo che non ebbi nemmeno la voglia di ascoltare visto che solo la figura di mia madre ora mi faceva ribrezzo.

Mi sistemai sul ripiano della cucina appoggiandoci i gomiti ma senza sedermi ed iniziai ad attaccarla -Mamma allora raccontami un po'... quanto pesavo quando sono nata?- Lei si bloccò di colpo come se qualcuno l'avesse colpita con un coltello dietro la schiena.

-Giusta reazione- pensai compiacendomi della mia tattica da torturatrice -e dimmi.... come è che sono nata di preciso? Cioè come mi hai partorito? Piangevo molto?-

Lei non si mosse nemmeno era diventata un legno, rigida, sudava freddo. Di colpo si voltò verso di me e con il capo basso mi disse -sai io non le so tutte queste cose- -e perchè mai?!- dissi fingendomi sorpresa -perchè io...- le troncai la frase in gola dicendo la frase che da quella mattina avevo in mente di dirle -e dimmi un po'.... non ci entrerà mica che io sono la sorella di Styles e la figlia di Anne e che tu non sei mia madre?No vero?-

A quella frase, o meglio domanda, manca poco che lei non sviene sui fornelli se non si fosse retta al marmo del lavabo, e riacquisito l'equilibrio mi guardò dritta negli occhi e mi disse -non è come credi tesoro- -non mi chiamare tesoro... non sei niente per me!-ribattei -zitta non è vero! Io ti ho cresciuto!- -E allora raccontami mamma... perchè l'hai fatto? Perchè mi hai tolto dalla mia vera famiglia?- chiesi con la rabbia che mi incominciava a salirmi su per le vene.

-C'è una spiegazione! Tuo padre ed io dopo un incidente ci siamo finti morti per cambiare identità, ma tuo padre si era immischiato in un gioco d'affari troppo grande per lui così incominciò a bere e a drogarsi e dopo averlo disintossicato, dovemmo cambiare nome ecco perchè tu ti chiami Edwind e non Styles.- fece una pausa, mentre io me ne stavo in piedi a braccia conserte aspettando che continuasse -cambiammo casa e ci trasferimmo vicino a mia sorella Anne- -Anne è tua sorella? Ora sì che la famiglia è al completo!- gridai più stupita di prima

-Ferma! Fammi continuare!- -continua allora no?! Che aspetti?- -Le raccontai tutta la nostra storia, così si offrì di aiutarci a ricostruirci una vita e così mi donò te a 13 mesi. Quando compisti 10 anni però lei ti rivolle indietro dicendo che la nostra vita ce l'avevamo già visto che erano nati i gemelli e quindi ora lei aveva diritto al suo pezzo di cuore che io le avevo tolto. Ma io le dissi di no. Lei da allora non mi parlò più- -e c'aveva pure ragione!- -ieri mi ha chiamato dicendomi che aveva rivelato tutto ai suoi figli e quindi che da qui a poco lo avresti saputo in una maniera o nell'altra, ed io mi sono messa in mente che te lo avrei rivelato oggi. Ora.- concluse abbassando lo sguardò più di quanto non aveva già fatto.

-E quindi tu pensavi che felice e contenta mi avresti rivelato che io sono stata adottata ed io tutta contenta ti avrei detto "oh che bello mamma! Sono felice che tu me lo abbia nascosto per circa 18 anni e tu me lo dica solo ora! Grazie mamma ora si che ti voglio bene!"?- -no- disse fredda -Ed infatti non lo dirò Claire! Hai perso! Mi dispiace!- gridai mentre salivo in camera furiosa, e i suoi occhi incominciarono a riempirsi di lacrime.

Una volta chiusa a chiave la porta della mia stanza presi una valigia e ci misi dentro un po' di vestiti alla rinfusa, libri, caricatore per il cellulare, computer, i-pad, i-pod, annessi e connessi. La chiusi, poi presi un'altra borsa, quella che usavo per andare a fare box, e ci misi dentro intimo, calsini e altri vestiti ed altra roba che pur essendo superficiale volli portare via.

Scesi di corsa, sforzando tantissimo il polso che mi incominciò a pulsarmi di dolore, montai tutto in macchina e partii senza un obbiettivo preciso ma solo per uscire da quella maledetta casa. Passai davanti a casa di ciascun dei cinque casinisti degli amici di mio fratello e solo in quel momento decisi di andare a casa di Liam che allarmato sia per il polso sia per le mie lacrime mi fece entrare e mi abbracciò forte così che tutti i miei pensieri scivolarono via come una doccia ghiaccia.

Ci sedemmo sul divano e dopo una bella cioccolata calda, gli raccontai cosa era successo, trattenedo a stento le lacrime che minacciavano di uscire dai miei occhi per la seconda volta quel giorno.

 

*****DUE SETTIMANE DOPO*****
 


Sono quasi due settimane che non vedo mia madre e soprattutto non le parlavo.

Le giornate andavano come sempre io sorridevo e rispondevo sempre di sì a chi mi chiedeva come stessi, mentre invece la risposta era al contrario. Stavo morendo dentro risucchiata da quel passato che avevo accantonato nella mia mente e nel mio cuore così come la mia vecchia vita; quella che avevo passato con Claire, quella donna che avevo considerato come madre mentre invece era stata sempre mia zia. Ma nessunno poteva leggere i miei occhi che gridavano aiuto. Sempre. Continuavo la mia vita trafitta dal quel dolore che volevo dimenticare ma che ivece era sempre lì, come un fantasma del passato, che continuava a tormentarmi e che non voleva lasciarmi. Volevo vivere una vita normale, come una ragazza che esce, ride e scherza con i gli amici. Ma adesso non potevo più. Era tutto ambiato per me.

Liam mi ha gentilmente ospitato a casa sua visto che non avevo dove andare e devo dire che ci si viveva bene con lui. Era un tipo molto ordinato e preciso e soprattutto perfettino.

Mia mamma mi chiamava e mi scriveva sms in continuazione, era assillante, come se quello fosse il modo giusto farmela passare. Ma quando mi impunto su una cosa io non cambio idea. Io sono cosi è nessuno può cambiarmi.
 

*******

Aprii gli occhi svogliatamente, mentre la luce fioca del sole filtrava attraverso le tapparelle della finestra poco aperte del salotto. Mi guardai intorno e riconobbi che ero a casa del mio migliore amico Liam che apparve dopo qualche minuto sulla soglia della stanza in boxer sogghignando sotto i baffi.

-che hai da ridere puffo?- domandai alzando un sopracciglio con la voce ancora impastata dal sonno -finalmente ti sei sveliata dormigliona-rispose lui di rimando -che ore sono?- chiesi -mattina per quanto ne so io- -o porca... devo andare a scuola! Devo consegnare un progetto e...- la frese mi morì in gola quando Liam mi mostrò l'orologio appeso al muro. 14:30. -Sono fottuta- dissi passandomi una mano nei capelli disordinati -Liam perchè non i hai svegliato?!- chiesi piuttosto incavolata -dormivi così bene, non volevo svegliarti. Daltronde non hai dormito tutta la notte per via di quel progetto- rispose scrollando le spalle.

Mi voltai verso il tavolino dove c'erano tutte le mie carte e i miei conti sparsi.

Mi picchiai una mano sulla fronte -e ora come faccio? Cosa dico al prof? Ma porca carota!-sbraitai alzandomi e stropicciandomi gli occhi per andare a fare una doccia calda e cambiarmi per andare a scuola sperando di trovare il prof ancora in giro.

Di solito non ero così presa dalla scuola, ma quel progetto era importante.

"GLI EFFETTI DELLA MUSICA SUI RICORDI" questo era il titolo del progetto. La musica era gioia e dolore nello stesso istante, la musica era un modo per uscire dagli schemi, per conoscere persone, per cancellare ricordi tristi e per ricordare ricordi belli, per creare momenti che vorresti divenissero realtà.

La musica per me era tutto quello che mi serviva per vivere, era tutto quello di cui avevo bisogno.

La musica era tante personalità insieme e tanti modi di esprimersi diverso dal parlare. La musica era il motore del mio cervello ed era anche quella che mi faceva dimenticare tutto quello che volevo.

Era una cosa astratta ma allo stesso tempo reale, era un modo di creare momenti, melodie, parole, testi, frasi e tante altre cose per esprimere un'espressione, un parola, un concetto.

Era tutto quello che in quel momento volevo.

Corsi di sopra, mi cambiai e mi truccai con un filo di matita. Raggruppai i capelli in una crocchia dirodinata fermandola con una fascia rossa, e presi tutti fogli ncessari per il progetto e schizzai fuori dalla casa per fiondarmi a scuola per sperare di raggiungere il prof.

Liam sulla porta ancora a petto nudo mi fermò e mi disse-El scusa se te lo dico ora ma io dopodomani devo partire per Parigi e..- non lo lasciai finire la frase che scappai via dicendogli che me lo avrebbe detto quando sarei tornata.

Arrivata a scuola andai in segreteria per chiedere informazioni, mi avvicinai alla bidella e le chiesi -scusi sa mica se il prof. Grumich è già uscito?- -Guardi signorina sta usccendo adesso disse indicandomi un uomo alto e brizzolato che stava uscendo proprio in quel momento dal portone d'ingresso.

-Prof si fermi!- urlai e lo rincorsi senza ringraziare nemmeno la bidella, che mi guardò male. Fece lo stesso il professore di scienze che mi chiese-Edwind dove crede di essere? Al mercato? Siamo in una scuola perdinci.- puntualizzò poi.

-Sì professore scusi ma l'ho rincorsa solo per consegnarle il progetto di stamattina che...- dissi prima di venire interrotta da una voce fin troppo familiare. -Scusi professore anchio ero venuto per la stessa cosa e...-. Malik. -Scusa come ti permetti di intrrompermi? C'ero prima io!- chiesi irritata -Sì lo so ma era importantissimo è che non ho dormito per concluderlo perciò mi chiedevo se lo accetterebbe anche adesso questo progetto e...- -Signorina Edwind e Signor Malik, mi dispiace ma la scadenza era quella di stamattita e voi la dovevate rispettare. Nella vita troverete tante scadenze da rispettare e se farete così non andrete affatto bene. Quindi io ve li prendo, e li valuterò, ma non tirate ancora un sospiro di sollievo perchè per domani dovrete portarmi un progetto a coppie sul cervello maschile e femminile. Insieme. L'ho dato anche alla classe e voi dovrete farlo assieme e dovrete esporlo domani in classe. Certo, i vostri compagi sono molto più avvantaggiati perche ne abbiamo già parlato stamattina, ma voi non dovrete far altro che prendere gli appunti di oggi.- Guardai male Malik e chesi al prof.-e se non lo faremo?- -Bhe sarò costretto a mettervi un'altro due. E non credo vi servirebbe. Vero signor Malik?- rispose guardando Zayn negli ochi per poi montare in macchina ed andarsene.

-Sono fottuto- disse scoraggiandosi -benvenuto nel club allora- dissi porgendogli la mano per un cinque.

Mi battè il cinque e incominciò ad avviarsi verso casa, ma io lo fermai e gli dissi -ehi dobbiamo fare un progetto insieme da esporre alla classe domani se non mi sbaglio e non vogliamo prenderci un due, quindi adesso monta in macchina e andiamo a casa di Liam a prendere la mia roba poi raggiungiamo casa tua e finiamo il progetto il prima possibile così potremmo tornare finalmente alle nostre vite. ok?- conclusi.

-E perchè proprio a casa mia?- mi chiese -perchè Liam non mi fa utilizzare il suo e il mio è andato a puttane pergiunta. Quindi ora prendi le tue chiappe mosce e monta in macchina che siamo in ritardo!- dissi stizzita -UNO io non ho il culo moscio e DUE io non monto con te se mi tratti così- rispose seccato -MUOVITI MALIK PORCA CAROTA!!- gridai facendolo sobbalzare -ma io...- provò a ribattere -niente ma! Monta e zitto!- lui fece un cenno di rassegnazione e salì in macchina.

Salii in macchina, misi in moto e partii per andare a casa di Liam per prendere il necessario per completare il progetto e passare meno tempo possibile con quell'idiota di Zayn.

Mi fermai vicino al vialetto di casa Payne, presi la mia borsa e andai al portone a bussare per, appunto, prendere il necessario.

Liam finalmente vestito mi aprì con un muso lungo che mi fece preuccupare subito.

Entrai in casa segiuta da Maik che strascicava i piedi sulla moquette e per questo si beccò una bella ramanzina da Liam.

Quest'ultimo mi prese la mano e mi disse -siediti ti devo dire una cosa importante... anzi due- mi sedetti in silenzio e gli feci cenno di iniziare - allora- iniziò lui -in questi giorni devo andare a Parigi dai miei e i miei, appunto, hanno avuto la bella idea di affittare la casa a degli stranieri che vengono dalla Norvegia, quindi anche se volessi non potresti stare qui perchè la casa è occupata.- -e ora? Io a casa mia non ci torno di certo!-domandai alquanto stranita.

So che i genitori di Liam sono sempre in giro per il mondo con la loro catena di hotel ma non pensavo che potessero togliere per una settimana circa la casa a loro figlio anche se è in giro con loro.

-Una soluzione ci sarebbe- disse Liam tranqillo -E quale?- domandai io curiosa, ma spaventata allo stesso tempo - Mi ha appena telefonato tua mamma dicendomi che domani se ne andrà e tornerà a Chicago dove ora vive tua zia. La sorella di tuo padre.- a quelle parole mi rabbuiai-e quindi casa tua sarebbe libera, visto che te la intesterà- -ah, ok- dissi non molto convinta-e tu con la scuola come farai?- -io me la caverò vedrai, ho sempre avuto ottimi risultati perciò non credo che ci saranno problemi.- concluse.

Io annuii in silenzio poco convinta, alzandomi e indirizzandomi al piano di sopra dove avevo, provvisoriamente, la mia camera.

Entrai seguita da Liam, facendo sbattere la porta nel chiudere, così mi misi ad analizzare cosa avrei dovuto prendere.

Liam era appoggiato allo stipite della porta con dei pantaloni della tuta, bassa sui fianchi e con una conotta che si adattava perfettamente ai suoi muscoli sodi.

Avanzò verso di me e mi prese per un braccio per bloccarmi, mi tolse i fogli dalle mani e li posò sul letto sotto i miei occhi sorpresi e mi abbracciò forte, come solo lui sapeva fare.

Lo strinsi fortissimo, quasi togliendogli il respiro, ma non mi importava. Volevo sentirmi accettata da qualcuno per la prima volta. Volevo sentirmi completa.

Liam dopo pochi minuti sciolse l'abbraccio e mi disse guardandomi negli occhi -ricordati panda che io per te ci sono sempre. Se hai bisogno di me ricordati che basta chiamarmi e io ti risponderò sempre e subito. So che in questi ultimi tempi la tua vita è diventata un casino ma ricordati che tu sarai sempre mia sorella. Piccola io ci sarò. SEMPRE.-

I miei occhi si riempirono di lacrime, forse di gioia, per il sapere che qualcuno che mi voleva bene c'era, era lì davanti a me, che mi guardava piangere come una bambina con una tenerezza infinita aprendo le braccia per accogliermi in un'altro abbriaccio che mi tolse il fiato facendomi sentire felice per la prima volta nella mia vita.

Come sempre, al momento sbagliato Zayn entrò a mo' di bufalo nella stanza facedo cadere un mucchio di fogli posati sulla scrivania col vento creato dallo spostarsi della porta. Ci guardò confuso quando io sciolsi l'abbraccio e mi asciugai gli occhi per risultare presentabile e disse -ho interrotto qualcosa?- come in tutti i film dove i protagonisti si baciano ed entra qualcuno proprio nel momento del bacio.

-Zayn ma possibile che entri sempre al momento sbagliato?- disse Liam rimproverandolo con lo sguardo -scusate non volevo interrompervi- rispose lui sostenendo il mio senza guardare Liam.

-Allora andiamo Malik? O ci vuoi morire in questa stanza?- dissi io rompendo il teso silenzio che si era creato prendendo dal letto i fogli riuniti prima e mettendoli nello zaino insieme a cuffie, cellulare e occhiali (sì sono mezza cieca).

Uscimmo dalla stanza tutti e tre e rangiuggemmo il portone di casa dove Liam e Zayn si scambiarono un pugnetto e io diedi un bacio sulla guancia a Liam e mi avviai alla macchina aspettando Malik che si era messo chiacchierare con il mio migliore amico sulla soglia della porta.





EHIIII!!! Belle bimbe eccomi quaa!! Sono viva! E con un nuovo capitolo pronto per voi!
Come avete visto ho rivoluzionato la grafica della storia mettendo le immagini!! *dalla platea esce un 'ooo'* l'immagine iniziale l'ho fatta io e spero che vi piaccia((:
Se volete ditemi cosa ne pensate((:
Per essere sincera per me il capitolo è stupendooo.
Allora Parlando appunto del capitolo si nota che Zayn ed Elena si stanno avvicinando e che quest'ultima litiga firtemente con la "mamma" se si può considerare ancora così (:
Ok recensite in molti perchè le vostre recensioni mi fanno stare bene non so...
ora vado! buona lettura e bacioniii
Bibi xx

P.S. A gentile richiesta di 1D_Lisetta ecco a voi i capelli di Elenah ((:

  
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