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Autore: giapponesina6    16/01/2014    1 recensioni
Sono ritornata con una nuova storia sulla mia coppia preferita. Ash è ancora in viaggio assieme a brock e lucinda, impegnato nella conquista di medaglie. Si scambia messaggi con Misty, innamorata di Ash, ma questa relazione platonica rischia di finire ancora prima di incominciare. Ash si troverà a comabbetre con il suo cuore e a capire cosa prova realmente prima che sia troppo tardi. Spero di non deludervi, aspetto vostre critiche.
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Brock, Gary, Lucinda, Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Il ricordo di lui stanziava nel suo cuore. Attimi, brividi, ricordi tutto era legato da un unico sentimento.
Il suo volto era il dolce richiamo delle sue farfalle che aleggiavano nel suo stomaco. Troppo tempo erano stati l’uno lontano dall’altra.
Troppo tempo il loro amore aveva taciuto.
Il ragazzo giaceva privo di sensi dinanzi a lei.
Lei con volto inondato di lacrime non faceva altro che invocare il suo nome.
Gli si buttò addosso e lo strinse forte. Piangeva e si disperava lui aveva un respiro flebile.
< Per favore Ash, apri gli occhi > strazianti le sue parole.
Lui riusciva a sentire il suo calore. Avvertiva la sua presenza.
Non poteva vederla, ma la sentiva.
Lei era lì con lui.
Era davvero possibile amare una persona senza aver mai stretto il suo corpo vicino al proprio. Ma ora la sentiva.
Sentiva la sua pelle sul suo corpo. E sentiva le sue lacrime.
Non voleva ascoltarle. Non doveva piangere, finalmente lui era lì.
Riuscì a muovere un muscolo del braccio e riuscì a stringerla.
Lei sussultò a quel tocco.
Finalmente era tra le sue braccia.
Fu un attimo che durò in eterno, il calore della sua mano sulla sua schiena.
Brividi.
Miriadi di brividi la percossero.
< Ash? Parlami ti prego. >
< Mi Misty > aprì finalmente gli occhi.
Fu sconvolto nel vederla.
Era così diversa.
Era cresciuta, i capelli le cadevano lunghi sulla schiena e i suoi occhi erano così espressivi. Era dannatamente bella.
Non l’aveva mai vista sotto quell’aspetto. Era sempre stata la sua amica, maschiaccio, irritante, dolce e disponibile. Ma ora le appariva diversa, sotto un’altra luce. Bella da spezzare il fiato.
 Cominciò ad avvampare.
< Siano ringraziati gli dei. Sei impazzito? Hai rischiato di ucciderti > anche lei aveva notato che il ragazzo era cambiato. Era diventato più alto e aveva spalle larghe e forti.
Aveva dolori lungo la schiena e una fitta alla testa, ma riuscì a mettersi seduto.
< Sei tu quella folle, ti sembra normale scappare di casa e viaggiare da sola verso Sinnoh >
Ora aveva collegato tutto. Tracey aveva avvertito Ash.
Il suo caro Tracey.
< Non mi hai lasciato altra scelta > prese a piangere.
< Non piangere. Non sono stato io a non darti scelta >
< Tu hai frainteso tutto. >
< Cosa avrei frainteso sentiamo >
I due cominciarono a stuzzicarsi, ma non notarono che il braccio di lui la cingeva stretta.
< Ma se stiamo litigando, perché mi tieni stretta >
Lui arrossì e lei lo imitò a sua volta.
Si staccarono in completo imbarazzo.
Il ragazzo notò le ferite riportate sulla gamba di lei.
< Ti fa molto male >
< Un po’, ma è sopportabile >
< Porti i capelli lunghi ora, sembri quasi una donna >
< Come sarebbe a dire quasi? > sbuffò.
< Sono così contento di rivederti, quando Tracey mi ha detto dov’eri ho pensato il peggio. Ho avuto paura di non vederti mai più >
< Ash? >
< Ho avuto reazioni spropositate nei tuoi riguardi lo so e ti chiedo scusa >
< Non devi scusarti, devi sapere che tra me e Gary non c’è nulla, non so lui cosa ti abbia detto, ma credimi che per me è solo un caro vecchio amico >
< Tu non provi nulla per lui? >
Lei fu sorpresa da quella domanda. Si sarebbe aspettata una risposta diversa, del tipo che non gli riguardavano quelle cose e che era libera di fare quello che voleva.
< Certo che no Ash > si affrettò a dire.
< Mi hai detto che vi siete baciati >
< Mi ha baciata è diverso, mi ha preso alla sprovvista ma per me non è contato nulla. >
Ripensò al suo bacio con Lucinda. L’aveva baciata per quale motivo? Forse solo per vendicarsi di lei, per farle provare quello che lui stesso aveva provato.
Quel bacio lui lo voleva davvero o semplicemente l’aveva fatto per lei.
Decise di non dirle nulla di lui e Lucinda, ora che l’aveva ritrovata non voleva turbarla.
< Se solo me l’avessi detto prima, quante cose mi avresti risparmiato >
< Tu non mi hai dato opportunità di replica ed è per questo che ho deciso di venirti a cercare >
< Sei stata comunque una folle. >
< Avrei rischiato la vita per ritrovarti > i suoi occhi erano diversi. Lo guardava con sguardo languido colmo di lacrime.
Ash avvertiva una strana sensazione allo stomaco e la terra sotto lui cominciò a venir meno.
Quanto aveva desiderato quegli occhi posati su di lui.
Li aveva sognati per tante notti e ora finalmente erano lì per lui.
Ecco cosa intendeva Brock quando gli diceva di fare chiarezza. Lui amava Misty. L’aveva sempre amata.
Non era una semplice amica di viaggio lei era molto di più. Era semplicemente la sua Misty.
Non replicò alle sue parole.
La tirò a sé con forza spezzandole il respiro e la strinse.
Poteva sentire il suo cuore.
Il suo respiro.
La sua anima.
Lei tremava come una foglia. Questa volta non dovuto al freddo.
Le passò delicatamente le dita sulle labbra. Erano così morbide e carnose.
Desiderava farle sue, assaporarle, come non mai aveva desiderato nella sua vita.
La baciò.
Senza troppe pretese.
Senza troppe parole.
Senza troppi gesti.


La ragazza affannava verso la meta. Era sfinita ma la voglia di riabbracciarlo era troppo forte.
Il ragazzo aveva notato la sua stanchezza.
< Forse sarebbe meglio fare una pausa >
< No Brock dobbiamo trovare Ash, non può inoltrarsi in quella foresta da solo >
Lui sapeva benissimo che Lucinda voleva essere con lui nel momento in cui l’avrebbe ritrovata. Aveva paura che non essendoci lui la potesse rimuovere istantaneamente.
E Brock era convinto che non appena Ash avesse rivisto Misty avrebbe dimenticato tutto il resto.
< eccoci arrivati a Sabbiafine, la foresta dovrebbe essere da quella parte >
< Sbrighiamoci >
Lui si limitò a seguirla.


Tracey era intento nel carezzare i capelli della sua amata, finalmente si era addormentata. Era davvero preoccupata per Misty, ma era sicuro che Ash sarebbe riuscito a trovarla. Erano appena le 2 del mattino le ricerche sarebbero riprese solo alle 6. Provò a chiudere gli occhi e riposare per un po’.

Dietro quel bacio c'era il dolore per il tempo che li aveva visti lontani, la rabbia per non aver confessato prima ciò che l'uno provava per l'altro, la scoperta dei loro sentimenti,dietro quel bacio c'era tutta la felicità dell'essersi finalmente ritrovati.
Lei si lasciò esplorare la bocca. Il contatto con la sua lingua fu estasiante.
Assaporò ogni istante di quel bacio.
Le aveva tolto completamente il respiro.
Non le importava più nulla.
L’unica cosa che contava erano loro, uniti in quel magnifico bacio.
Quando riuscirono a staccarsi si guardarono dritti negli occhi.
Il rossore era visibile sui loro volti e l’imbarazzo palesemente palpabile.
Era dannatamente bella.
Ash era sconvolto dalla sua bellezza e voleva tornare a baciarla, ancora e ancora, fino allo stremo delle forze.
< Misty > riuscì a dire.
Lei lo fissava con sguardo timido. Aveva paura di dire qualsiasi cosa.
< Ecco Ash, io >
< Sei così bella >
< Come? >
< Sei bellissima > le sospirò all’orecchio facendola avvampare notevolmente.
Lui era divertito dal suo imbarazzo. Cominciò a carezzarle i capelli, aveva davvero un buon profumo.
Quel bacio aveva detto mille parole in un istante.
< Ho così tante cose da dirti >
< Le parole non servono. Sono stato un vero stupido a non capire i miei sentimenti. Diamine quanto avrai sofferto >
< Non ti nego che sono stata davvero male. Ho sofferto la tua lontananza, però il pensiero che un giorno ci saremmo rivisti mi ha dato la forza di continuare ad andare avanti e a superare le difficoltà. Ma questi ultimi giorni sono stati insopportabili. >
Delle lacrime presero a scenderle lungo le guancia.
Lui le asciugò con un gesto delicato.
Prese il suo volto tra le mani, e ancora una volta si incantò dinanzi alla sua bellezza.
Posò di nuovo le sue labbra su quelle di lei, non ne era ancora sazio.
Lei cominciò a carezzare la sua schiena con le mani. A quel tatto il ragazzo rabbrividì. Sussulti di piacere apparvero sulla sua pelle.
< Ti amo. Ti amo da impazzire Misty >
La ragazza era ammutolita da quella confessione. Finalmente avrebbe potuto amarlo liberamente.
< Ti amo anch’io Ash. Ti ho sempre amato >
Lui prese a baciarla ovunque.
Assaporò il sapore della sua pelle.
Collo.
Schiena.
Labbra.
Collo.
E di nuovo labbra.
Prese a percorrere ogni parte del suo corpo con le mani.
Si soffermò sui seni, così tondi e sodi al suo tocco.
Era totalmente eccitato e lei ansimante sotto di lui.
< Ti voglio Misty, voglio fare l’amore con te >
La ragazza non replicò si lasciò esplorare ancora dalle sue mani vogliose e desiderose di lei.
Continuarono a baciarsi per tutto il tempo, non preoccupandosi del modo di come sarebbero potuti uscire da lì.
Ignari del fatto che in piena notte si trovavano in una foresta.
Erano ignari di ogni cosa, ma libidinosi l’uno dell’altra.

I ragazzi videro da lontano i due Pokemon. Si precipitarono verso loro.
Pikachu riuscì a far capire loro che sapeva dove si trovava Ash e che avevano bisogno d’aiuto.
Brock e Lucinda si recarono subito al commissariato di polizia, ma li avvisarono che non avrebbero potuto riprendere le ricerche fino all’alba.
< Ma come sarebbe a dire? Lì dentro c’è il mio ragazzo che ha bisogno d’aiuto. È notte fonda, fa freddo, abbiamo bisogno d’aiuto >
L’uomo folgorato dal carattere della ragazzina decise di far uscire una squadra di soccorso con loro.
Entrarono nella foresta e si fecero fare strada da Psyduck. Il papero con la sua andatura goffa sapeva che il tutto dipendeva da lui.
Riuscì a portarli proprio vicino al dirupo.
Lucinda si sentì venir meno all’idea che Ash era caduto di sotto.
Fu Brock a sorreggerla.
Uno dei due uomini prese a gridare.
< Hey c’è qualcuno? Siete laggiù? Mi sentite? > ma non vi fu risposta.
Decisero di rientrare era inutile continuare, ma Lucinda insistette ancora.
L’unico modo era scendere nel dirupo dall’altro lato, avrebbero impiegato più tempo, ma non avrebbero rischiato di farsi male.
Cominciarono a correre lungo la foresta, ma trovare la strada non era facile, l’attacco ipnosi degli stantler aveva avuto inizio.
< Brock cosa facciamo. Non lo troveremo mai >
< Tranquilla, vedrai che la squadra di soccorso sa quello che fa >
< Lo spero >
Il pensiero della ragazzo andò dritto a lui. Pregò gli dei che stesse bene.


I due ragazzi ancora avvolti in quel turbine di passione erano riusciti a sentire una voce in lontananza.
< Pikachu e Psyduck devono aver trovato aiuto. Siamo qui giù. Ci sentite >
< Caspita chi avrebbe mai detto che il mio psyduck sarebbe riuscito ad essere utile > sorrise e Ash ricambiò il suo sorriso.
< Diciamo che non è molto svelto come Pokemon del resto con un’allenatrice come te >
< Cosa vorresti dire? >
< Stavo solo scherzando >
< Ti sembra il momento per scherzare? >
< Sei ancora più carina quando ti arrabbi >
< E tu tremendamente bugiardo >
Lui la baciò.
< Credi che i miei baci mentano? >
< Non lo so, vediamo, fammi riprovare > disse maliziosamente lei.
La baciò nuovamente.
Quando sentirono di nuovo delle voci in lontananza. Si trattava di Lucinda e poi c’era anche quella di Brock.
< Lucinda, Brock siamo qui. Ci hanno trovati. >
La ragazza impallidì al nome dell’altra. Era la ragazza che aveva accompagnato Ash in questi anni in cui lei non c’era.
Ash notò il cambiamento sul suo volto e la strinse a sé.
Si alzarono e si incamminarono verso quelle voci. La ragazza strinse i denti, ma il dolore alla gamba era forte.
< Forse sarà meglio aspettarli qui. >
< Deve essersi slogata. Hey siamo qui, mi sentite >
Finalmente all’orizzonte apparvero delle figure.
Li avevano trovati.
In testa vi era la ragazzina dai capelli blu, che nel vederlo scoppiò in lacrime.
< Finalmente. Ti ho trovato > gli si gettò al collo facendo scivolare in terra.
Lo strinse fortemente.
A seguirla ci fu Brock e poi la squadra di soccorso.
< Misty come stai? Sei ferita >
< Brock che piacere vederti. Deve essersi slogata >
Gli altri agenti prestarono loro delle cure. La ragazzina riabbracciò il suo pokemon era stato fantastico.
Non poté non notare quella ragazzina dai lunghi capelli blu che continuava a tener stretto il suo Ash.
Uscirono dalla finestra e li portarono in infermeria.
Fortunatamente la caviglia di lei era solo slogata ed  Ash riportava ferite e graffi superficiali.
Misty riuscì a mettersi in contatto con la palestra di Cerulian e la ramanzina da parte di Tracey era inevitabile.
Ash notò che era mortificata per averli fatto preoccupare tanti e sorrise nel vederla rassicurare le sue sorelle.
< Caspita sono proprio arrabbiate con me >
< Lo ero anch’io, avrei voluto prenderti a schiaffi >
< Sei gentile >
< Era insensata la cosa che hai fatto, poteva finire peggio >
< Non credo sia stata tanto insensata se mi ha ricongiunta a te > il rossore tornò ad impadronirsi del suo volto.
< Promettimi che non mi farai più preoccupare così > la strinse a sé.
< Te lo prometto >
Vennero interrotti dall’irruenza della ragazzina che nel vederli abbracciati andò su tutte le furie.


Lucinda, che tanto aveva sperato di ritrovarlo, ora lo vedeva tra le braccia di un’altra. La sua più grande paura stava prendendo forma.
Fissò la ragazza dalla testa ai piedi, era veramente bella.
Ora capiva da cosa dipendesse la confusione di Ash, lei avrebbe fatto diventare folle qualsiasi uomo avesse voluto.
< Ash, ti stavo cercando > riuscì a spifferare.
< Lucinda? >
< Sono stata davvero in pena per te, fortunatamente tutto si è concluso bene >
< Già > non riusciva a dare intensità alle se parole, si sentiva tremendamente in colpa nei confronti della ragazza.
< la tua camera è pronta, se vuoi ti accompagno >
< Va bene. Ci vediamo domani Misty >
Lei annuì.
I due ragazzi si incamminarono verso la stanza. La tensione era palpabile. Non era mai stata così in difficoltà in sua presenza.
< Cosa ne sarà di noi? > si fece coraggio.
< Cosa? >
< Ora che ne sarà di noi Ash? >
< Lucinda, ecco io. >
< Sei innamorato di lei? Ti è bastata vederla per fare chiarezza con i tuoi sentimenti? >
< Credo di averlo realizzato nel momento in cui ho saputo che era scappata di casa. Vederla è stato il colpo finale >
< E ora io cosa farò? Ti ho dato il mio cuore, il mio amore e la mia anima >
< Lo so e credimi mi spiace che sia finita così. Ma credo di aver sempre amato Misty, solo che non riuscivo ad ammetterlo a me stesso >
< E qui entra in gioco Lucinda, mi hai sfruttata per capire cosa realmente provavi. Ti sono servita per comprendere che sei innamorata di quella >
< Non dire così. Sono stato chiaro con te dall’inizio. Non ho mai voluto sfruttarti. Con te stavo bene, ci sto bene, ma non è la stessa cosa con lei >
< Cosa ha lei di diverso? Perché lei e non io?>
< Ti ripeto che tu non c’entri. Sei perfetta così come sei, forse sei anche migliore di Misty. Ma non sei Misty. Credo di aver capito cos’è l’amore >
< Tu sei ancora troppo immaturo per comprendere cos’è l’amore. Lei era con un latro fino a pochi giorni fa e ora decanta amore per te? >
< Non parlare di cose che non sai. Per favore. Ora siamo stanchi, ne parleremo domani con più calma >
< E di cosa dovremmo parlare. Tu hai fatto la tua scelta. > scoppiò in lacrime e corse via.
Questa volta Ash non tentò di fermarla, sapeva che sarebbe stato inutile e avrebbe peggiorato ulteriormente le cose.


Brock era in camera riflettendo su tutto quello che era accaduto.
Aveva notato, piacevolmente, che Misty era diventata bellissima.  Mentre pensava alla ragazza entrò in camera Ash, aveva un aspetto trasandato.
< Ash non ti senti bene? >
< Peggio. Ho appena parlato con Lucinda. Mi sento un vero schifo >
< Cosa è successo? >
< Le ho detto la verità. Dovevo ascoltare i tuoi consigli da subito >
< Non mi dire che tu e Misty? >
< Allora non te lo dico > il ragazzo arrossì.
< Caspita! Finalmente amico mio. >
< almeno tu l’hai presa bene, peccato che Lucinda abbia reagito diversamente >
< Normale che abbia reagito così. È cotta di te >
< Dovevo fare chiarezza prima, ora è tardi, lei si è scottata. Ma sono pazzamente innamorato di Misty e quando ci siamo baciati è stato fantastico Brock >
< Avete fatto il grande passo allora. Certo che Misty è diventata proprio carina, non trovi? >
< E come se l’ho notato. > sorrise imbarazzato.
Brock era contento di vederlo di nuovo sereno e sicuramente anche la sua amica lo era. L’unica pecca era Lucinda, quella ragazzina non meritava proprio tanta sofferenza.
Ash nel letto con lo sguardo fisso nel vuoto rivisse con la mente le scene di poco prima, nella foresta, con lei. Quel bacio gli aveva letteralmente rubato l’anima.
Il suo buon sapore si era insinuato nei suoi sensi e la cosa lo eccitava notevolmente. Era stata la fitta al cuore più piacevole che avesse mai provato.
Il contato con la sua pelle e il suo ansimare.
L’amava.
La desiderava.
Voleva le sue labbra.
Con quel bacio era riuscita a riversargli dentro tutto il suo amore.


Misty nella sua stanza aveva ancora lo stomaco in subbuglio. Pensava e ripensava alle sue labbra.
Il tutto le sembrava così irreale, aveva quasi timore di addormentarsi e al risvegli accertarsi che si trattava solo di un sogno.
Ma le sue labbra, quelle erano reali.
Lui l’amava e finalmente glielo aveva confessato.
I suoi pensieri furono interrotti da qualcuno che bussò alla sua porta. Le infermiere le avevano detto chiaramente che non l’avrebbero disturbata e si chiese chi mai potesse essere.
Fu sorpresa nel ritrovarsi davanti la ragazzina dai capelli blu. Aveva gli occhi gonfi e arrossati, aveva pianto, forse per lui.
< Hai bisogno di qualcosa’ >
< Vorrei parlarti >
< Non saprei di cosa, noi non ci conosciamo >
< Ma abbiamo molto in comune, sono proprio qui per quello >
< Non so a cosa ti riferisci, ma non mi sembra il caso di parlarne ora > fece per chiudere la porta ma lei fece resistenza.
< Ash è il mio ragazzo, non puoi piombare dal nulla e portarmelo via >
< Cosa? > parve non capire quelle parole dette da quella ragazzina
< Hai capito benissimo. Io ed Ash stiamo assieme, ora, non puoi, non hai il diritto di portarmelo via >
< Penso che di questo devi parlarne con lui, non con me >
< Credi di poterlo attirare a te con quegli occhi dolci, o mostrando un fisico perfetto? Ash non bada a queste cose. Io gli sono stata vicino nei momenti difficili, mentre tu eri tra le braccia di un altro >
Quella ragazzina non sapeva realmente cosa diceva.
< Tu non sai quel che dici. Io ero lontana solo perché avevo dei compiti da svolgere. Non avrei mai lasciato Ash >
< Però l’hai fatto >
< Per lui questo non è stato un problema >
< Ci sono stata io a consolare il suo dolore quando ha saputo di te con quel Gary >
Allora lui aveva sofferto per quel bacio. Odiò se stessa per non essere riuscita ad evitarlo.
< Mi spiace che lui ci sia stato male e che tu abbia frainteso il suo comportamento >
< Forse sei tu che hai frainteso. Non ti ha detto come stanno realmente le cose? >
< Non abbiamo avuto molto tempo per parlare > disse lei infastidita.
< Ci sono stati dei baci tra noi, più di uno e siamo stati vicino dal fare l’amore > replicò lei ancora più infastidita.
< Non è vero stai mentendo >
< Invece è verissimo, perché non provi a chiederlo a lui >
< Perché mi stai dicendo queste cose? >
< Perché ti odio. > la ragazza scoppiò in lacrime dinanzi a Misty. Non sapeva se crederle o se la ragazza stesse inventando ogni cosa.
Lucinda scappò via lasciandola sola con mille dubbi.
Decise che il giorno dopo avrebbe affrontato il discorso con ash.



Quella mattina l’aria era leggermente fresca, quando Ash aprì gli occhi notò che Brock stava ancora dormendo. Il mal di testa era sparito e la schiena non gli faceva più male come il giorno prima.
Non vedendola pensò che fosse stato tutto un bellissimo sogno, ma le ferite sulle sue gambe lo riportarono alla realtà.
Gli sembrava così incredibile che lui e Misty si fossero baciati.
Era stata la sensazione più bella che mai avesse provato, perfino più bella di quando ebbe il suo primo Pokemon.
Le cose erano imparagonabili, erano decisamente diverse, ma quel bacio lo aveva trascinato in un luogo magico.
Quelle labbra.
Le sue labbra.
Avrebbe voluto baciarla ora, in quel preciso momento.
D’impulso si alzò, con cautela per evitare di svegliare l’amico. Si diresse verso la camera della ragazza ed entrò.
Misty dormiva, era bellissima anche nel sonno.
Ash notò il suo cambiamento. Era diventata più alta, magra e aveva assunto rotondità perfette. I suoi capelli rossi erano lunghi e setosi e quelle labbra erano dannatamente belle.
Le si avvicinò continuando ad essere ammaliato dalla sua eterea bellezza.

Come se si sentisse osservata la ragazza aprì gli occhi e nel vederlo lì sorrise imbarazzata.
< Ash? Cosa ci fai tu qui? >
< Avevo voglia di vederti >
Lei arrossì a quelle parole.
< Come ti senti? >
< Ora magnificamente > le passò le dita tra i capelli e lei ansimò al suo tocco.
< Mi sembra di vivere un bellissimo sogno > socchiuse gli occhi per paura di svegliarsi.
Lui cedette alla sua bellezza e la baciò.
< Spero che questo ti abbia riportato alla realtà >
Le venne in mente la discussione accesa che aveva avuto con quella ragazzina. Il suo sguardo si incupì.
< Ieri ho ricevuto la sgradevole visita della tua amica dai capelli blu>
< Lucinda > deglutì vistosamente.
< Già proprio lei. Diciamo che non ci andiamo molto a genio >
< Cosa ti ha detto? >
< Cosa avrebbe dovuto dirmi Ash? >
< Volevo parlartene, ma dopo che ti ho rivista da tanto tempo non volevo rovinare il tutto >
Era davvero mortificato lo si evinceva dalle sue parole.
< Allora è vero? Che stupida ed io che non le avevo creduto >
< Ero confuso, quel tuo messaggio mi ha devastato. Il pensiero di te con Gary >
< Ed è un valido motivo per gettarti subito tra le braccia di un’altra? >
< Sono molto legato a Lucinda, le voglio bene, ma per me lei è solo un’amica >
< E da quando ci si bacia con le amiche? > aveva le lacrime agli occhi.
< Sai benissimo che sono sempre stato una frana con i sentimenti, ero confuso non capivo cosa mi stesse accadendo e quel bacio con Gary mi ha dato il colpo finale >
< Quindi la colpa sarebbe mia? Non solo ho pianto fino allo stremo delle forze per quel bacio con Gary ora vengo a sapere che è stata la spinta per gettarti tra le sue braccia, almeno spero solo quelle >
Le sue parole erano pungenti come lame, lo trafissero.
< Calmati, non siamo andati oltre. C’è stato qualche bacio è vero, ma mi è servito a capire che con te è ben diverso >
< E dovevi arrivare a questo? Non immagini che dolore mi stai provocando > ormai era in lacrime.
< diamine Misty. Io ti amo. Per favore non piangere > le prese il volto tra le mani.
< Lasciami. Lasciami ho detto >
< Ma perché ora fai così? >
< Perché? Te lo spiego subito il perché. Mentre io stavo rischiando la vita per raggiungerti tu te la stavi spassando con un’altra. >
< Non parlare così di Lucinda, lei è una cara amica, mi è stata vicina nei momenti >
< Nei momenti difficili, quando io non ero presente, perché sono dovuta tornare a prendermi cura della palestra e ho versato fino all’ultima lacrima per la tua lontananza? >
< Ho sofferto anch’io per la tua lontananza che credi >
< Certo avrai sofferto come quando se ne andò Brock o Tracey, perché io per te sono sempre stata un’amica. Già solo un’amica >
< Pensi questo? Guardami negli occhi e dimmi se pensi realmente questo >
Tremava dal nervoso e le lacrime fluenti le scendevano giù per le guance. Il petto le bruciava e il respiro le veniva meno.
Si sentiva soffocare da quelle emozioni.
Ripensò al loro bacio.
Il loro primo bacio.
Si portò le mani in volto.
< Per favore lasciami sola >
< Se hai provato quello che ho provato io durante quel bacio, anche la minima parte non penseresti realmente quello che stai dicendo >
< Perché hai baciato anche lei? > lo fulminò con quei suoi occhioni verdi.
< Te l’ho già spiegato >
< Per favore Ash, lasciami sola >
< Lo vuoi davvero? >
Lei lo guardò di nuovo e gli urlò contro con tutto il fiato che aveva in gola.
< Si. Va via. Sparisci >
Il ragazzo fece come lei gli aveva detto. Si chiuse la porta alle spalle sentendo le sue lacrime soffocate nel cuscino.
L’aveva ferita, ancora una volta.
E ora anche lui sapeva come ci si sentiva. Con l’anima ferita e il cuore tagliato in due.
 
  
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