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Autore: Rock_In_Progress    02/06/2008    1 recensioni
Salve a tutti!Questa è la mia prima fanfic,spero che vi piaccia! Dunque, e se Rudy non la smettesse con i suoi soliti scherzi? E se Alice iniziasse davvero ad essere stufa? E se..e se leggeste?XD fatemi sapere che ne pensate! [RudyxAlice]ovviamente!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera non riusciva proprio a prendere sonno per colpa del caldo che ancora, nonostante fossero già al dieci di settembre imperversava.

Doveva ammettere di non esserci proprio abituata, ma d’altronde era ovvio che cambiando città tutto sarebbe cambiato, anche le cose a cui non aveva mai fatto caso prima, come il clima!

 

Basta non voleva pensarci, non l’aveva mai ammesso davanti a sua madre ma Milano, suo padre, la sua vecchia vita le mancavano, eccome se le mancavano, era stata costretta da un giorno all’altro a lasciare città, amiche, il suo ragazzo –Christian- e tutto per trasferirsi in un posto completamente sconosciuto in casa di sconosciuti. Certo oramai ci aveva fatto l’abitudine, si era anche affezionata a loro – Rudi escluso- ,ma alle volte, soprattutto la sera le prendeva una voglia irrefrenabile di prendere tutto e scappare, tornare a Milano da suo padre,dalle sue amiche,da Christian –aveva pianto moltissimo quando alla fine si erano lasciati perché, è duro ammetterlo, ma le storie a distanza non possono funzionare-…già peccato che lei non era Eva e non poteva permettersi tutti i lussi come quello di andare a passare l’estate con il padre, no lei era Alice, la figlia più piccola che per far contenta la madre doveva restare.

 Stop! Si disse se continuo così va a finire che mi metto a piangere!.

Decise quindi di scendere sotto –per fortuna ancora la scuola non era iniziata e così non si sarebbe dovuta alzare presto l’indomani!-, se non altro avrebbe potuto vedere un po’ di tv e accendere il condizionatore! – ecco un’altra cosa che le mancava, la sua vecchia camera con condizionatore e tutti i comfort possibili!-.

Scese quindi in cucina a bere un bicchiere d’acqua e una volta finito si diresse in salotto. Si sdraiò sul divano accendendo la televisione, fortunatamente avevano sky – soprattutto perché i Cesaroni erano tutti fissati con il calcio, guai a togliergli quello!- e poteva benissimo vedersi tutte le repliche dei suoi telefilm preferiti – effettivamente non sembrava, ma lei era un vera fanatica di telefilm, li conosceva a memoria quasi tutti!-.

Girò distrattamente per un po’ i vari canali fino a quando, stanca, non chiuse gli occhi addormentandosi sul divano.

 

 

                                                      *

Si svegliò che erano le nove passate a giudicare dall’orologio del videoregistratore, grazie alle grida di Mimmo provenienti dall’altra stanza che giocava con i suoi pupazzi preferiti – i gormiti –mimandone anche i suoni.

Strano che Rudi ancora non fosse andato a romperle le scatole, ma per una mattina era meglio così. Entrata in cucina- tra l’altro vuota se si escludeva il piccolo Mimmo- aprì un armadietto e prese una merendina.

-Alice perché hai dormito sul divano?- chiese il piccolo di casa interrompendo per un po’ il momento di svago.

- mi sono addormentata guardando la tv- rispose con la voce ancora impastata dal sonno

-uffa… per colpa tua non mi sono potuto vedere i cartoni stamattina!- affermò Mimmo con un tono un po’ piccato

-scusa, ma ora la tv è libera…perché non vai? E comunque sono usciti tutti?- chiese mangiando l’ultimo boccone della merendina.

-no Rudi è in bagno, mentre Eva si sta vestendo perché tra un po’ andiamo al parco-

-e come mai ci andate?- chiese al vuoto visto che Mimmo aveva già lasciato la cucina con la prospettiva di vedersi i cartoni nel frattempo che la maggiore delle sorelle finiva di prepararsi.

Salì le scale per andare in bagno ma evidentemente la puzzola di casa ancora non aveva finito. Bussò quindi alla porta più volte urlando:

- Rudi ti muovi? Non sei l’unico a dover utilizzare il bagno sai?-stava per iniziare la solita lista d’insulti quando la porta si aprì improvvisamente.

-tutto tuo sardina- disse Rudi uscendo dal bagno, e attento che la ragazza riuscisse a non sentirlo sussurrò –sempre che riesci ad entrare…-.

 

Wow doveva ammettere che la cosa era davvero strana, Rudi che la faceva entrare subito senza farla aspettare i soliti venti minuti? Forse era la sua giornata fortunata, forse avrebbe potuto passare un po’ di tempo senza litigare con il fratellastro. Fiera della piega che stavano prendendo le cose entrò in bagno e si richiuse la porta alle spalle, non fece nemmeno in tempo a chiudere per bene l’uscio che uno strano odore la colpì costringendola a correre di nuovo nel corridoio per prendere aria pulita.

- o mio dio che puzza! Ma che ti sei mangiato? Che schifo che schifo!- urlò sventolandosi una mano davanti alla faccia sperando che questo migliorasse la situazione non molto gradevole.

 

Ancora occupata a sventolarsi, sperando in un po’ di aria fresca non si accorse del fratellastro che da dietro la porta della propria camera se la rideva di gusto pensando già a un nuovo modo per poterle dare fastidio. Doveva ammettere che quella era la parte più bella della convivenza forzata con le due Milanesi, ancora meglio di quando si divertiva ad appendere Mimmo per i piedi per l’appendino della porta di camera.  bei tempi- si disse mentalmente mimando l’atto di aciugarsi una lacrima immaginaria. Basta non era tempo per perdersi in stupidi sentimentalismi degni di Alice – eh si..lo sapeva il suo nome, l’aveva dovuto imparare più che altro per evitare per un po’ il suo adorato scopino del water- aveva di meglio da fare, cosa? Andare con Andrea alla sala giochi, c’era un record alle moto che l’aspettava, e se andava bene, anche prendere un gelato non sarebbe stata una brutta idea.

Si avvicinò all’armadio e l’aprì. Incredibile quanto fossero diversi lui e i suoi due fratelli, lo si poteva notare semplicemente guardando i loro armadi, così ordinato quello di Marco, con un po’ di giocattoli e figurine sparse quello di Mimmo e il suo…un caos assurdo,ma infondo non gli dispiaceva poi tanto, ci stava bene lui nel suo disordine, anzi riusciva a trovare subito le cose a differenza di quando Lucia ci metteva mano per ordinarlo. 

Individuati subito –l’aveva detto!- i suoi pantoloncini portafortuna li indossò, prese una maglia a caso – quella che puzzava meno per intenderci- e uscì di casa diretto al campo di calcio vicino al parco.

  
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