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Autore: Alina83    02/06/2008    1 recensioni
AVVISO SPOILER! La storia contiene notizie relative a capitoli del manga non ancora usciti in Italia!
Questa fanfiction parte quando Nana e i Blast stanno per fare il loro concerto di debutto, dove si stanno per recare anche Misato e Fujimo.
Hachi è incinta. Questo evento ha sconvolto la vita di Nana e del gruppo. Ma un fatto e una scoperta porteranno un altro sconvolgimento nella vita della cantante ed un riavvicinamento alla sua migliore amica ed al suo amore Ren.
Nana, da sempre sola e orgogliosa, si ritroverà circondata di gente che la aiuta e la sorregge in questa difficile prova, dove dovrà giocarsi il tutto per tutto, persino al suo irrinunciabile orgoglio, per superarla ed essere finalmente felice.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nana Komatsui, Nana Osaki, Yasushi Takagi
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Rimaste sole, le due Nana si sentivano un po' in imbarazzo. Non era un argomento facile da affrontare per nessuna delle due.
Alla fine Nana non sopportò più quel silenzio... tuttavia non riusciva a guardare Hachi, nè Hachi riusciva a guardare Nana. Ora che aveva avuto quella conferma che tanto sperava di non ricevere mai da sua madre, si sentiva macchiata di una qualche colpa, sebbene sapevesse che in realtà lei aveva subito solo conseguenze dalle azioni dei suoi genitori. Erano loro i colpevoli, non lei. ma allora perchè si sentiva così in colpa?
- Immagino che Yasu ti abbia raccontato...
- Mi ha detto solo che eri in ospedale, o meglio che ne eri appena uscita, ma non voluto dirmi altro.
- Maledetto pelatino! Se lo prendo... in ogni caso, sì, è vero, ero in ospedale, ma non per me.
Hachi alzò finalmente lo sguardo su Nana, sorpresa e per un attimo sollevata dalla notizia e, passando in rassegna gli altri membri del gruppo che potessero avere avuto bisogno dell'ospedale... Yasu no di certo, visto che era stato là fino a pochi minuti prima. Impallidì, pensando a qualcosa di grave per Shin o per... per Nobu. Maledizione! Stava per sposare Takumi e probabilmente la bambina che portava in grembo era sua. Perchè doveva farsi ancora problemi solo a pensare a Nobu?
- E per chi allora?
Nana, vedendo la reazione dell'amica, intuì i suoi pensieri, ma le sorrise e le rispose:
- Tranquilla Hachi, Shin e Nobu stanno bene. Sono stata in ospedale per mia sorella.
Era la prima volta che pronunciava la parola "sorella" e le fece uno strano effetto, dolce, quasi commovente, tanto che fece fatica a trattenere le lacrime, ripensando a Misato.
- Tua sorella? Ho capito bene?
- Sì, hai capito benissimo Hachi. Io ho una sorella, un fratello e, per fortuna o purtroppo, anche una madre.
- Oh mio dio!!!! Nana hai ritrovato la tua famiglia! Ma come è successo? Racconta.
Nana le raccontò brevemente l'accaduto, omettendo la storia raccontatale da sua madre.
-Oh, Nana, sono così felice per te. Sul serio. Tu hai sempre desiderato una famiglia e ora ce l'hai.
- Non solo... mia sorella è anche una mia grandissima fan!
-Cosa? Davvero! UAAAAAAAAAA!!!!!! Sono così contenta, sul serio.
Nana le sorrise ed Hachi ricambiò il sorriso dell'amica.
Passato l'entusiasmo iniziale, Hachi chiese a Nana quando Misato sarebbe uscita dall'ospedale.
- Dovrà restare in ospedale ancora un po'. Io le ho donato il midollo e quindi è fuori pericolo, ma ora deve guarire completamente. Quindi non so esattamente quando uscirà.
- Senti Nana, la prossima volta andiamo insieme a trovarla in ospedale, vuoi?
- Va bene, Hachi, ma io ci tornerò già domani e sarò lì tutti i giorni. Ora che ho ritrovato mia sorella, voglio starle il più vicino possibile e recuperare gli anni perduti. Anche mio fratello, naturalmente, ma ora è Misato che ha bisogno di me.
- Ho capito. Allora tu riposati. Io ora è meglio che vada.
- Non puoi rimanere? Hai Takumi a casa che ti aspetta?
- No, Takumi è in tour e lo sai, visto che è con Ren. Però Nana, non casa tua. E' casa di Yasu e non voglio arrecargli troppo disturbo.
- Allora andiamo a casa mia. Tanto è vicina e potresti restare a dormire da me. Che ne dici, Hachi?
- In fondo non dovrei viaggiare molto nelle mie condizioni. Va bene, andiamo a casa tua e domani torniamo in ospedale, vuoi?
Nana annuì, quindi si alzarono e uscirono. Prima di andarsene, Nana chiuse la porta dietro di sè e poi con la chiave che nascosa in un vaso contentente una pianta, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Hachi osservò con quanta naturalezza Nana avesse fatto quel semplice gesto e si chiese quante volte Nana lo avesse già fatto in vita sua.
Quella notte, dopo tantissimo tempo, le due Nana dormirono di nuovo assieme nello stesso letto, ignare del futuro che le attendeva.


Il mattino seguente, Nana venne svegliata da un dolce profumo che veniva dalla sua cucina. Si guardò intorno e non vedendo Hachi accanto a sè, pensò che stesse preparando la colazione. Così si recò in cucina ed infatti lei era là, col suo pancione, intenta ai fornelli. Nana sorrise, ma Hachi non si era ancora accorta della sua presenza.
- Sai che non dovresti affaticarti in questo modo, vero mammina?
- Non preoccuparti. Se si è abituati a fare certe cose, allora le si può fare anche in garvidanza. Mica sono malata... sono solo incinta.
- Già, è questo il problema. - replicò Nana sbuffando, mentre si sedeva alla tavola già apparecchiata.
Mentre facevano colazione, Hachi confidò a Nana di aver preparato dei biscotti per Misato.
- Ho letto da qualche parte che gli ammalati devono mangiare cose nutrienti, ma secche. Quindi, cosa meglio dei biscotti?
Nana scoppiò a ridere, vedendo quanto seria era diventata Hachi e le rispose che non sarebbe cambiata mai.

Su insistenza di Nana, andarono all'ospedale in taxi e presero sempre l'ascensore. Mentre salivano, Nana notò quanto Hachi fosse nervosa.
- Che succede, Hachiko?
- Niente, perchè?
- Sembri un po' nervosa...
- Beh, sai, sto per conoscere la tua famiglia e sono un po' emozionata.
- Ma dai... mica sei il mio ragazzo.
- No, ma tu sei la mia migliore amica e sei... sei Nana.
- Ah, beh, questo spiega molte cose...
- Nel senso, io me lo sentivo che, prima o poi, avresti ritrovato la tua famiglia... la desideravi così tanto da invidiare la mia... e ora l'hai ritrovata... Nana, è un tuo sogno che si avvera! E tu sei così importante per me... è logico che io sia emozionata, no?
Nana guardò l'amica con uno sguardo dolcissimo e, di colpo, le afferrò il viso e le diede un lungo, lunghissimo bacio.
Solo quando le porte dell'ascensore si aprirono, Nana lasciò andare Hachi e, senza guardarla la ringraziò.
Hachi, dal canto suo, era rimasta pietrificata dal bacio di Nana e le ci volle qualche secondo per riprendersi. Quindi corse dietrò all'amica, che intanto l'aveva preceduta.
Fuori dalla stanza di Misato, c'era la madre, ma Nana non la degnò di uno sguardo, nè di un saluto, sebbene la madre avesse fatto un tentativo di alzarsi al suo arrivo. Appena l'aveva vista, il suo umore era cambiato ed era tornata la Nana fredda del giorno prima. Hachi l'aveva notato, ma aveva pensato fosse meglio non intervenire.
Quando le 2 Nana entrarono nella stanza, trovarono Misato addormentata.
- WOW!!! E' lei tua sorella????
Nana annuì.
- Che carina... e come ti somiglia! Si vede proprio che siete sorelle. E chissà come sarà contenta quando lo saprà!
- Sì, penso di sì.
Hachi stava osservando Misato, poi si voltò verso Nana e vide che guardava Misato con lo stesso sguardo dolce che aveva rivolto a lei poco prima.
Nana disse che avrebbe aspettato che sua sorella si svegliasse ed invitò Hachi a sedersi sull'unica sedia che c'era. Hachi all'inizio rifiutò, ma Nana non ammetteva repliche e così accettò. E di buon grado, visto stava iniziando a stancarsi.
Poco dopo arrivò il dottore e fece uscire le due Nana per visitare Misato.
Quando uscirono, la madre di Nana tentò nuovamente di parlare con la figlia, ma lei la ignorò. Hachi non fece in tempo a chiedersi il motivo del comportamente di Nana rispetto a quella che doveva essere sua madre, che Nana le chiese se voleva qualcosa da bere. Hachi le chiese un tè e Nana si allontanò urlando - Arriva subito! - Quindi svoltò l'angolo e sparì.
Era l'occasione buona per parlare con la madre di Nana.
  
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