Serie TV > Buffy
Segui la storia  |       
Autore: NCH    02/06/2008    2 recensioni
CIAO A TUTTI!! ECCO CHE RIPUBBLICO PER L'ENNESIMA VOLTA QUESTO RACCONTO, SPERANDO CHE I DIALOGHI STAVOLTA SI LEGGANO PER INTERO. FATEMI SAPERE!!! E' la mia visione di cosa è successo dopo la 7° serie di Buffy... Tre gemme sacre dai poteri eccezionali, un ritorno inaspettato, segreti che vengono a galla, un nuovo subdolo nemico, nuovi alleati, nuovi amori, ritorni di fiamma. Ci sono anche i personaggi di Angel ATV ma il racconto non tiene conto degli avvenimenti descritti in quel telefilm. Se siete appassionati di Buffy/Angel e Willow/Tara, questa è la storia che fa per voi. Mi raccomando, recensite o mandatemi una mail a mari_agj@yahoo.it. BUONA LETTURA!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, Tara Maclay, Willow Rosenberg
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO SETTE

CAPITOLO 7

 

 

 

Quella mattina, mentre Kennedy passeggiava tranquillamente con Sidney e mentre Buffy fuggiva in ritirata verso il bagno per sottrarsi allo sguardo triste di Angel, le due streghe avevano avuto un risveglio non piacevole come la notte passata insieme.

La prima a svegliarsi era stata Tara. Lei e Will erano abbracciate ancora strette, nude nel letto, coperte solo da un leggero lenzuolo. La prima sensazione che aveva provato la ragazza era stata di tenerezza: il tepore dell’abbraccio di Will, il suo respiro sul collo, il suo profumo che le entrava nelle narici, il suo cuore che le batteva contro la schiena. Era stato un inizio dolcissimo. Quell’intimità le era mancata così tanto in quei mesi che, ritrovarla, era stato più bello di quanto non si fosse aspettata.

Eppure non riusciva a togliersi dalla mente le immagini che aveva visto tramite i ricordi di Willow, la sera prima. Due erano le scene che più la turbavano: quella in cui Worren veniva scuoiato vivo e poi infiammato con una freddezza impressionante, e quella in cui la sua ragazza parlava serenamente con Kennedy, provando un senso di sollievo mai conosciuto prima.

Il pensiero di essere la causa primaria dell’ira di Will era molto doloroso, ma il ricordo delle sensazioni provate da quest’ultima con la Cacciatrice erano quasi insopportabili. E per fortuna che aveva interrotto il contatto telepatico tra sé e Will appena nella mente di questa erano apparse le immagini dei ricordi che comprendevano Kennedy, altrimenti sarebbe potuta impazzire dalla gelosia.

Ecco di cosa si trattava: di pura e semplice gelosia. Quell’infido sentimento che, da quando la rossa le aveva parlato della sua ex ragazza, lei non riusciva a sopprimere che per poche ore alla volta. Poi però tornava sempre a galla e, sorprendentemente, sempre con una certa prepotenza.

Ma quello che le aveva rovinato il momento del risveglio non era stato solo il pensiero di Kennedy che faceva scorrere le mani sulla pelle candida di Willow. Certo, aveva la sua importanza, ma era niente a confronto col pensiero delle grida di Worren e dell’odore di carne bruciata proveniente dal suo corpo in fiamme. All’epoca Willow l’aveva sentito e anche molto bene, ma l’aveva volutamente ignorato come se non contasse nulla. La sua mente, però, l’aveva registrato. E lei, Tara, lo aveva sentito come se fosse stata al posto dell’altra quella notte di cinque anni prima.

Era così orribile e avvilente da convincerla che aveva commesso un errore la sera prima: si era lasciata trasportare dai propri sentimenti per Willow e dall’atmosfera che si era creata fra loro a causa dell’incantesimo per la lettura del pensiero.

Si era fatta guidare dal cuore e dal proprio corpo che gridava a gran voce la voglia e il bisogno che aveva del suo amore. Ma non aveva usato il cervello. Non un minimo di ragione, non un solo pensiero coerente e sensato.

 

Altrimenti ora non mi troverei nuda nel letto con lei, senza sapere se scoppiare a piangere o gridare di felicità…!

 

Basta. Doveva schiarirsi le idee, doveva prendere tempo. Tempo per ragionare, riflettere sui propri errori e su quelli di Willow.

Doveva capire se poteva ancora fidarsi di lei perché, inutile negarlo, in quegli anni Willow era cambiata, era diventata una persona diversa. Già, negarselo sarebbe stato un altro errore e Tara non voleva fare un ennesimo passo falso.

Si sciolse lentamente dall’abbraccio di Will, facendo molta attenzione a non svegliarla. Si mise a sedere sul letto e, prima di scendere, si fermò un momento a guardarla: era ancora più bella addormentata, vista la sua espressione rilassata e le labbra leggermente piegate come a voler fare un mezzo sorriso. Poi finalmente si alzò e, senza nessun pudore, ma con una gran fretta, cominciò a girovagare per la stanza in cerca dei propri abiti sparsi un po’ ovunque.

In un paio di minuti trovò tutti gli indumenti che le appartenevano, compresa la biancheria intima. Il problema sarebbe stato vestirsi in silenzio, velocemente e sgattaiolare via.

Era davvero giusto fuggire come se si vergognasse di ciò che avevano fatto insieme quella notte? No, forse no. Ma non se la sentiva di svegliare Will e parlarle a viso aperto: sarebbe stato troppo penoso.

Le avrebbe scritto un biglietto dove le avrebbe chiesto scusa per essersela svignata mentre lei ancora dormiva e del tempo per riflettere sul loro passato, presente e futuro. Ammesso che ce lo avessero realmente un futuro insieme, loro due.

Indossò slip e reggiseno, poi s’infilò anche la camicia e chiuse un paio di bottoni. Dopo un istante, cominciò a guardarsi attorno poiché la sera prima aveva visto da qualche parte carta e penna, ma non ricordava dove.

Mentre si affannava a cercare, tentando di fare meno rumore possibile, Willow si svegliò e si stiracchiò come una gatta facendo anche qualche mugolio. La guardò e sorrise felice, mentre Tara – inginocchiata a terra – alzò la testa e si liberò, con uno sbuffo, di una ciocca lunga che le era andata a finire sulla faccia.

“ Buon giorno, amore! “. Disse Willow. Sembrava divertita dalla scena che le si presentava davanti agli occhi. Tara, invece, si sentì subito in imbarazzo: stava per accadere proprio ciò che avrebbe voluto evitare.

“ B-buon giorno, Will! “. Disse, cercando di ritrovare un po’ di calma.

L’altra si tirò a sedere sul letto, incurante del seno rimasto scoperto dal lenzuolo. Una scena accattivante che, per un momento, distrasse la strega bionda dai propri pensieri. Tuttavia, Tara si riscosse e si diede della stupida: non era quello il momento di farsi prendere da un attacco di lussuria.

Si alzò in piedi velocemente e prese in mano la propria gonna e le scarpe lasciati, fino a quel momento, sulla poltrona lì accanto.

“ Dove stai andando?… E’ presto per…uscire dal letto e abbandonarmi! “. Disse Willow, maliziosa. Poi sorrise provocante. Tara si sentì avvampare, ma non aveva intenzione di cambiare idea riguardo al chiederle tempo per riflettere sulla loro relazione.

“ Io… devo andare a farmi una doccia e a cambiarmi i vestiti e poi… “.

“ Be’, ma la doccia puoi fartela anche qui! Anzi… possiamo farla insieme, non credi?… I vestiti per certe cose non servono, lo sai! “.

“ Willow, piantala, per favore! Io e te dobbiamo parlare e… non avrei voluto farlo adesso, ma sembra che… non abbia scelta, quindi… “.

Willow s’incupì e il sorriso malizioso le sparì dalle labbra in un secondo. Qualcosa nella voce di Tara e nel suo atteggiamento le aveva fatto scattare un allarme in testa.

“ Parlare? Di cosa? “.

“ Di stanotte! “.

“ Di questa notte? Io… non capisco, Tara, pensavo che tra noi… fosse tutto a posto, che stanotte fosse stata… ok! Non è stato così? Mi sono sbagliata? “.

“ No, no, stanotte è stata… bella anche per me, ma… a-abbiamo c-commesso un errore, Will! Non avremmo dovuto lasciarci andare perché… c-ci sono ancora tante cose da chiarire, t-tante cose su cui riflettere e… non è facendo s-sesso che possiamo superare i nostri problemi! “. Tara si odiava per essere così nervosa e quel maledetto balbettio, poi, l’agitava ancora di più.

Non sapeva cosa di quell’ultima frase l’aveva irritata, ma Will aveva provato un senso di disagio subito dopo che Tara aveva parlato. Ci rifletté un secondo e capì cosa l’aveva turbata: la parola “sesso”. Tara non si era mai espressa così, prima. Loro facevano l’amore, insieme. Non semplice sesso.

La rossa sospirò.

“ Non avevo certo in mente di risolvere i nostri problemi facendo l’amore con te! “. Disse piano.

“ E neppure io, Will!… E’ p-per questo che abbiamo s-sbagliato a… buttarci nel letto come se fosse tutto come prima, c-come se non f-fossero passati anni dall’ultima volta. Come se tu… “

“ Come se io cosa?… Come se non avessi ucciso? Come se non avessi fatto un uso sconsiderato e illimitato della magia? E’ questo il problema? “.

“ Questo è… p-parte del problema!… Will, io sono la stessa persona che a-amavi cinque anni fa perché per me il tempo non è mai passato. Ma tu… tu sei una p-persona diversa: sei più grande, più matura, hai avuto delle esperienze che hanno influito sul t-tuo carattere, che nel bene o nel male ti hanno fatta cambiare e io… io sono confusa! “.

“ Confusa su cosa? Hai detto che mi ami, che altro importa? “.

Tara doveva calmarsi o il suo balbettio l’avrebbe fatta impazzire. Sospirò profondamente e chiuse un istante gli occhi, cercando di concentrarsi. Quando li riaprì e riprese a parlare, il balbettio era sparito, per fortuna.

“ Ci sono molte altre cose che importano, Will, e io non me la sento di ignorarle! “. Disse.

Willow sospirò nuovamente, affranta. Non poteva credere che quella notte era stata solo una dolce parentesi. Scostò totalmente le lenzuola e uscì dal letto. Era completamente nuda, ma non le importava affatto in quel momento: negli anni il suo senso del pudore si era modificato fin quasi a scomparire, a meno che non si trovasse in presenza d’estranei. Tara non lo era. Guardò un momento sul pavimento della stanza e finalmente trovò la sua maglietta da rugby. L’indossò giusto per fare una favore all’altra ragazza, certamente più a disagio di lei. Poi fece un gesto con la mano aperta, ravviandosi i capelli un po’ arruffati.

“ Tara, ti confesso che non capisco il tuo comportamento!… E’ vero, ieri sera ti ho baciata io per prima, ma mentre ci rotolavamo sul letto mi sembravi perfettamente consapevole di quello che stavamo facendo. Possibile che adesso tu abbia cambiato idea? “. Il suo tono era affranto e il suo viso quasi deformato da una smorfia di sofferenza.

A Tara fece male vederla con quell’espressione, ma era convinta che se avessero lasciato che passasse un po’ di tempo, le cose fra loro si sarebbero sistemate. In un modo o nell’altro.

“ Willow… io… non sono pentita di quello che è successo fra noi. Almeno… non del tutto! Ma… “.

“ Non del tutto? “. Ripeté l’altra, amareggiata e irritata.

“ Lasciami spiegare!… Oh, Signore! Ecco perché non volevo parlarne adesso! Uff…! “.

“ Ah, quindi stavi per levare le tende mentre io dormivo! Ma bene, fantastico!… Eppure ti ricordavo più matura di così, accidenti! “.

“ P-più matura? Willow ma che stai dicendo?… Che c’entra la mia maturità con questo! “.

“ Oh, c’entra eccome!… Sei abbastanza donna da fare l’amore con me per tutta la notte ma non lo sei a sufficienza da affrontarmi e dirmi che ci hai ripensato?… Ho sbagliato qualcosa? E’ colpa mia? Spiegami! “.

“ No, Will. Non hai… sbagliato! Io… volevo affrontarti, ma non così e non ora… io avrei voluto avere un po’ per pensare a ciò che dovevo, c-che volevo dirti! “.

“ Davvero? Be’, Tara, non è così difficile scaricarmi. Dovresti già sapere come si fa, visto che l’hai già fatto, non sei d’accordo? “. Ora Willow era ironica e maledettamente pungente. L’altra capì di averla ferita più di quanto non aveva messo in conto nel preventivo che si era fatta al momento del risveglio, quando il suo braccio la tratteneva ancora teneramente a sé.

La ragazza sospirò profondamente e si legò i capelli in una coda morbida, con un gesto automatico e noncurante. Stava cercando di pensare più in fretta possibile.

“ Willow, vuoi ascoltarmi un minuto, per favore?… Non ci ho ripensato… su noi due, voglio dire. E non mi sono pentita di aver fatto l’amore con te. Solo che… ho riflettuto e sono giunta alla conclusione che forse abbiamo corso troppo. Siamo andate troppo in fretta! – fece una breve pausa, aspettandosi qualche frecciata piccata che non arrivò, stranamente. Poi riprese a spiegarsi – Io… non sono cambiata dall’ultima volta che noi due… abbiamo condiviso la nostra intimità, ma tu… tu sì! Per te sono passati cinque anni e hai avuto esperienze che ti hanno cambiata profondamente, hai avuto… un’altra storia con un’altra donna e… gettarsi a capofitto in questa cosa, tentando di rivivere il passato, forse non è quello che… dobbiamo fare. Forse non è quello che vogliamo! “.

La strega dai capelli rossi sorrise nuovamente. Un sorriso freddo che nascondeva incredulità e un vago senso di rabbia.

“ Parla per te, tesoro! Perché per quello che mi riguarda… stare con te come in passato è esattamente quello che voglio! E’ quello che desidero dacché mi è stato chiaro che ti avevo persa! “. Esclamò, dura.

“ Ma non sappiamo se è la cosa migliore da fare ora! “.

“ La cosa migliore? E che vorresti che facessi?… Vorresti che adesso ti dica: ok, stanotte è stato tutto un errore. Mettiamo un punto e ricominciamo da capo? Dimentichiamo l’incidente? Be’, io non sono così! Non ci riesco a fingere di non amarti e a fingere che non sia la mia ossessione volerti baciare e toccare e sentirti fremere tra le mie braccia! “. Disse, totalmente onesta.

“ E’ questo il punto, Will! Io non lo so come sei tu ora! “. Ribatté Tara, con veemenza.

“ A parte il fatto che io non credo di essere cambiata poi così tanto, comunque se ne sei convinta davvero, dammi una chance e impara a conoscermi di nuovo! “.

“ Tu non te ne rendi neanche conto, Will. Ma sei effettivamente cambiata e questo… influisce anche sul nostro rapporto! “.

“ Senti, Tara, parliamo chiaro! Ce l’hai con me perché sono un’assassina o perché mentre tu non c’eri mi sono lasciata consolare da Kenneddy? Qual è il tuo problema reale? Avanti, sputa il rospo una buona volta! “.

Era cambiata anche in questo, pensò Tara con un pizzico di tristezza e sorpresa contemporaneamente. Era diventata più intuitiva e sicuramente più esplicita. O forse era solo diventata abbastanza adulta da trovare il coraggio per evitare troppi giri di parole.

“ Vuoi la verità? “. Le domandò di rimando. Ma era solo un quesito retorico.

“ Sempre da te! “. Rispose Will, inchiodando i propri occhi a quelli dell’altra.

“ Entrambe le cose!… So che non sei una criminale e so che le circostanze che ti hanno portato ad uccidere Worren sono particolarmente complicate. So quanto tu sia dispiaciuta per le tue azioni e ho sentito anche tutti i sensi di colpa che ti attanagliano il cuore. La loro intensità!… Ma… rimane il fatto che l’hai ucciso e… la Willow che conosco io non l’avrebbe mai fatto! “.

“ E’ qui che sbagli, perché è stata la Willow che conosci tu a commettere l’omicidio. Non quella attuale!… E per quanto riguarda Kennedy? Ti ho parlato di lei perché volevo essere sincera con te. Ho sbagliato? “.

L’altra scosse lievemente la testa.

“ No, Will, non hai sbagliato. Ma… è difficile per me pensare a voi due, vedere come ti guarda e la confidenza che c’è comunque fra voi, senza diventare ingiustamente irritata e suscettibile e io… non mi era mai capitato prima! “.

“ Perché prima non c’era mai stata nessun’altra! “.

Stava parlando di sé stessa o di lei? Forse di entrambe.

“ Infatti!… Con lei hai condiviso cose che con me non condividerai mai e… non so se sono in grado di ignorare questa cosa. Persino la sua presenza in una stanza mi dà fastidio, se ci sei anche tu! “.

“ Si chiama gelosia, Tara, ed è una cosa comune quando ami qualcuno! “.

“ Lo so e io… ti amo davvero, lo giuro! Ma… te l’ho detto: mi serve tempo!… Puoi… credi di potermi aspettare? “.

Le stava chiedendo un sacrificio enorme. Willow sorrise di nuovo amaramente e Tara pensò che ogni volta che le sue labbra si curvavano in quella smorfia, che null’altro era se non il suo sarcasmo che veniva fuori e una maschera per nascondere il dolore, lei sentiva una fitta al cuore del tutto simile a quella che aveva avvertito quando il proiettile l’aveva colpita.

“ Sono cinque anni che non faccio altro… quasi sei. Non credi che io abbia atteso a sufficienza?… Ma… va bene, Tara: resisterò ancora. Solo… non ti dimenticare che io aspetto. Non lo sopporterei! “. Esclamò la giovane, sentendosi le mani sudate per la tensione.

La strega bionda si era aspettata una sfuriata o una risposta più acida, quasi cattiva forse. Invece, Willow l’aveva sorpresa nuovamente in pochi minuti: non aveva fatto i salti di gioia, ma non l’aveva cacciata mandandola a quel paese, né le aveva rivolto parole cattive. Solo amari, solo tristi.

Le aveva detto ciò che pensava senza schermaglie ipocrite.

Forse aveva ragione il suo amore: fra le due era lei la più immatura.

La ragazza sentiva di non dover rimanere un solo istante di più in quella stanza, o avrebbe cambiato idea e non poteva permetterselo.

“ C-ci… vediamo dopo. Ora vado. Ciao! “. Esclamò, infine. Poi, con estrema decisione, Tara si voltò e se ne andò seminuda, con le scarpe e la gonna in mano e col passo deciso di chi non ha nessuna intenzione di avere qualche ripensamento.

Willow la vide aprire la porta e sparire nel corridoio pur lasciando l’anta semiaperta. Le parole che le aveva rivolto erano state durissime e, nonostante inizialmente ne fosse rimasta sorpresa, la rossa si disse che doveva aspettarselo perché su una cosa il suo amore aveva innegabilmente ragione: per lei erano passati cinque lunghissimi anni. Cinque anni di dolore, di frustrazione, di finzione, di solitudine e di rassegnazione… alla fine.

Per Tara non erano passati che pochi giorni.

Non c’era confronto fra le due cose.

Quasi inconsciamente, Willow cominciò a piangere. Dapprima silenziosamente, poi le si formò un nodo alla gola che si sciolse in forti singhiozzi pochi istanti dopo. Avrebbe accettato tutto come penitenza per ciò che aveva fatto. Qualunque punizione, ma non perderla di nuovo.

Spettatore casuale, di quest’ultima parte dell’accaduto, fu Oz che quella mattina aveva deciso di alzarsi presto e, non trovando Kennedy nell’altro letto della stanza che condividevano, aveva deciso di andare a dare un’occhiata qui e lì per cercarla. Aveva fatto poca strada quando aveva cominciato ad udire due voci che discutevano non troppo pacificamente.

I suoi sensi di lupo le avevano immediatamente riconosciute: erano Willow e Tara. All’inizio aveva pensato di andare a vedere come stesse la sua adorata streghetta, ma man mano che si avvicinava alla loro stanza e che le voci si facevano più chiare, capì che non era il caso di disturbarle. Stavano litigando, o comunque ci stavano andando vicino. Così si fermò un istante, indeciso sul da farsi.

Dopo un attimo, però, vide Tara uscire da quella stanza. Oltre al fatto che era seminuda, non gli erano sfuggiti gli occhi lucidi e l’odore di adrenalina pura. La ragazza era quasi fuggita via e sparì dietro l’angolo in pochissimi secondi.

Subito dopo, sentì i singhiozzi di Willow.

Ebbe pena di lei: in quegli anni non si erano visti spesso, ma quasi tutte le volte che si erano incontrati l’aveva vista piangere e, purtroppo, mai per motivi futili. E mai di gioia.

Oz si rattristò e riprese a camminare. Arrivò davanti alla porta della stanza della ragazza e bussò appena ma, senza attendere risposta, entrò e trovò Willow accasciata a terra, affranta da un pianto ininterrotto. Ebbe pietà di lei e l’affetto che provava per la ragazza prese nuovamente il sopravvento:

“ Will, che è successo? “. Le disse, preoccupato. Si precipitò a farle compagnia sul pavimento e ad abbracciarla.

Willow si sarebbe aspettata di vedere entrare chiunque, ma di certo non l’unico ragazzo che avesse mai amato.

“ Oz! “. Disse piangendo, come fosse stato un grido di aiuto. L’altro la strinse forte a sé e lei si lasciò cullare da quelle braccia forti.

“ Shh, piccola, shh!… Dai, Will, non piangere!… Che è successo? Hai… litigato con Tara? L’ho vista uscire un attimo fa da qui! “.

E così l’aveva vista, pensò la ragazza. Aveva tanta voglia di sfogarsi con qualcuno, di raccontare tutto e di essere ascoltata mentre esprimeva tutta la sua tristezza. Ma le sue lacrime erano per via di Tara e non poteva raccontare cosa era accaduto fra loro proprio a Oz. L’avrebbe ferito più di quanto non aveva già fatto in passato e non era giusto. Non voleva far del male ancora anche a lui.

Oltre al fatto che non era del tutto certa della reazione che avrebbe potuto avere Oz. L’ultima volta che il ragazzo aveva perso il controllo per aver intuito che tra Willow e quella ragazza timida c’era qualcosa, aveva talmente perso il controllo da trasformarsi in lupo mannaro in pieno giorno.

La strega non poteva rischiare che accadesse nuovamente qualcosa di simile.

Così tentò di calmarsi, di frenare i singhiozzi e le lacrime. Tirò su col naso un paio di volte e, senza sciogliersi da quell’abbraccio, tentò di asciugarsi un po’ le guance col dorso della mano.

“ Non… non posso dirtelo, Oz!… Ti prego, ora tienimi solo stretta!… Ti prego! “. Disse Willow, con voce tremante. Oz acconsentì a quella richiesta senza dir nulla.

Se era solo questo che poteva dare alla donna più importante della sua vita, non glielo avrebbe negato: tutto il conforto di cui aveva bisogno.

 

 

Due ore dopo era cominciata l’ennesima riunione del Consiglio e delle Cacciatrici.

 

La cosa andava avanti da più di un’ora e molti tra gli Osservatori e le Cacciatrici si stavano confrontando in maniera piuttosto accesa. Tuttavia, all’orizzonte non si vedeva il punto di arrivo per un accordo.

Giles, Buffy e gli altri erano rimasti a guardare in silenzio come se fossero stati invitati a fare solamente da spettatori a quell’incontro.

All’inizio Faith aveva tentato d’intervenire un paio di volte, ma poi Angel l’aveva esortata in maniera gentile ma decisa a tacere e a lasciare che parlassero gli altri.

Lo stesso atteggiamento c’era stato da parte di Buffy nei confronti di Kennedy, la quale non aveva visto di buon occhio l’impedimento ad esprimere il proprio punto di vista, ma alla fine aveva deciso che non le andava di discutere con la sua amica per così poco. Così, aveva taciuto pur non nascondendo affatto il proprio corruccio.

Le uniche tre persone che sembravano non essere assolutamente interessate all’argomento della discussione erano, ancora una volta, Willow, Tara e, inaspettatamente – visto che per la prima volta gli era stato concesso di partecipare - Oz. Tutti e tre i ragazzi avevano altro a cui pensare.

La prima era immersa nei propri pensieri e nel tentativo di scacciare quella tristezza che si era nuovamente impossessata di lei quella mattina.

La seconda non faceva altro che lanciare occhiate di sottecchi all’altra per cercare di decifrare la sua espressione. Solo il Cielo sapeva quanto le era costato dire tutte quelle cose a Willow e poi andarsene lasciandola lì da sola. L’aveva ferita e se ne rendeva conto. Non avrebbe voluto farlo. Ma era convinta che non avrebbe potuto fare altrimenti per cercare di essere sincera totalmente con lei. Quello che le aveva detto non aveva un modo semplice per essere espresso, né un modo indolore.

Il terzo era intento ad osservarle entrambe, a porsi domande e a fare congetture su cosa potesse essere accaduto fra loro. Non quella notte, certo: non era uno stupido. Il letto disfatto e completamente sottosopra, Tara seminuda che scappava via, Willow neppure era troppo vestita quando l’aveva trovata in lacrime. Non è che ciò che aveva visto lasciava troppo spazio alla fantasia, in quel senso. Ma era il motivo del loro litigio che non si spiegava.

Intanto, la riunione proseguiva senza di loro.

Edward Smit discuteva a bassa voce con un suo collega seduto alla sua sinistra e Buffy avrebbe giurato che stesse parlando proprio di lei o comunque di quelli del suo gruppo.

Angel e Giles anche erano concentrati sulla stessa cosa. Ad un tratto l’ex Osservatore sussurrò sospirando:” Mi piacerebbe proprio sapere che diavolo si stanno dicendo quei due! “. Più che altro stava pensando ad alta voce, ma Angel lo udì ugualmente.

“ Hanno parlato fino ad ora di quello che è successo quando Willow è stata sottoposta al rito di Verità!… Ora però stanno parlando di chi dovrà essere il nuovo Osservatore di una delle Cacciatrici rimaste senza! “. Disse, anche lui in un tono non troppo alto. Buffy lo guardò sorpresa perché lei, nonostante il suo udito accentuato dai poteri di Prescelta, non aveva udito una sola parola del discorso dei due uomini. Angel era stato in grado di ripetere tutta la conversazione.

“ Li puoi sentire da qui? “. Gli domandò, attonita. L’altro scosse la testa. Era ancora concentrato nel guardare i due Osservatori.

“ No, sono troppo distanti: non li sento. Lettura labiale! “. Spiegò brevemente. Giles fece una smorfia di compiacimento: quella doveva essere un’attitudine che il vampiro aveva acquisito facendo l’investigatore privato, pensò.

Nel frattempo, Emily Willis, un’Osservatrice sulla quarantina, mulatta, capelli neri raccolti in una coda rigida e un tailleur che le proferiva un’aria severa, aveva preso la parola.

“ La questione è più seria di quello che la maggior parte di voi Cacciatrici crede: le gemme quasi certamente sono ancora qui a Glencoe, ma non devono assolutamente essere portate via dal traditore o non sapremo dove andarle a riprendere! “. Disse la donna. Sembrava agitata e sembrava che stesse tentando con tutta sé stessa di non far trasparire la propria preoccupazione più di tanto.

“ E come diavolo facciamo a trovare quelle tre pietruzze qui dentro? Questo castello è enorme e non tutti noi lo conosciamo in ogni suo angolo! “. Disse Ronda, la Cacciatrice di colore che aveva combattuto con Buffy e i suoi contro The First.

“ Io personalmente non lo conosco affatto!… Mi perdo ancora per ritrovare la mia stanza! “. Commentò Elisa Falchetti, in un inglese non proprio perfetto.

“ Il problema è un altro, ragazze!… Come lo staniamo il traditore? Trovarlo è l’unico modo per ritrovare le gemme! “. Intervenne la Cacciatrice Nadiha Haintz. Il suo inglese era decisamente buono, nonostante fosse tedesca.

“ Mi spiace, Cacciatrici, ma… attualmente non abbiamo un metodo sicuro per scoprire chi sia il traditore. E la consueta macchina della verità non è attendibile, in questa circostanza! “. Rispose Emily Willis. Si alzò nuovamente un brusio generalizzato fin quando una voce sovrastò le altre. Era quella di Sidney:” Scusate, ma non si può sfruttare lo stesso rito utilizzato per Willow Rosemberg?… Tutti noi potremmo sottoporci ad esso! “. Propose.

Kennedy, nonostante le fosse seduta molto distante e dal lato opposto rispetto al suo, la fissò intensamente. Era chiaro dalla sua espressione che quella proposta non le era piaciuta.

Smit smise di parlare con l’uomo che gli era accanto e le diede tutta la sua attenzione. Stava per rispondere a quella domanda quando qualcun altro lo anticipò:” Non è possibile fare una cosa del genere: non tutti i presenti sono tanto forti di corpo e di spirito da poter subire quell’incantesimo senza riportare seri danni! E’ per questo che, solitamente, solo le streghe possono essere sottoposte a tale procedimento! “. Disse Eva, il membro più anziano della Congrega di streghe del Consiglio. Aveva partecipato a tutte le riunioni, ma quella era la prima volta che prendeva parola.

“ Vuol dire che una strega è più forte di una Cacciatrice? Mi sembra un po’ presuntuosa come affermazione! “. Commentò David Grent, un Osservatore abbastanza giovane. La strega lo guardò severamente:” Certamente il discorso non vale per tutte le Cacciatrici né per tutte le streghe, ma vale per tutti voi Osservatori che, per equo agire, dovreste essere sottoposti in ugual modo al rito! “. Disse Eva.

Giles guardò Buffy e poi spostò il proprio sguardo su Angel. La sera prima, quando i due erano andati da lui dopo la biblioteca, avevano parlato del da farsi e avevano optato per una via intermedia tra il mantenere il segreto tra loro e lo spiattellare la verità a tutti i presenti: troppo rischioso. Solo che questa linea d’azione avrebbe coinvolto ancora una volta anche un’ignara Willow e tutti i loro amici che, tra l’altro, non avrebbero ricevuto risposte alle loro domande. Almeno, non subito.

Giles fece un cenno a Buffy, la quale sussurrò qualcosa all’orecchio di Willow. La strega dai capelli rossi la guardò sorpresa e incuriosita, ma fece un cenno con la testa e disse in risposta:” Va bene! “. Per un momento, la ragazza pensò di alzarsi e andare da Tara e Oz e chiedere loro di non dire niente a nessuno su ciò che sapevano, né di fare commenti su ciò che lei stava per dire. Poi ci ripensò e sperò che entrambi tacessero comunque.

Guardò Buffy e le fece un cenno deciso, al che la Cacciatrice guardò in maniera significativa il signor Giles e gli annuì semplicemente, senza dir nulla.

L’uomo rispose al cenno con un gesto della mano, poi si schiarì la voce e disse a tono alto:

“ Scusate se interrompo, ma… dovrei dare delle nuove informazioni riguardo alle gemme! “. Quella frase ebbe l’effetto sperato e il brusio nella sala andò scemando, fino a diventare solo un lieve sottofondo.

Quando l’uomo comprese di aver ottenuto, più o meno, l’attenzione di tutti, riprese a parlare:” Non… abbiamo la minima idea di chi possa essere il traditore, ma… sappiamo che da questa mattina le gemme di Zagato non si trovano più qui a Glencoe! “.

Il brusio riprese più acceso di quanto non fosse stato prima.

“ Rupert, ma che diavolo vai blaterando? Chi lo dice e come è potuto accadere? Nessuno ha lasciato queste mura negli ultimi giorni! “. Disse immediatamente Smit, supportato all’unisono dai suoi colleghi.

“ Sto dicendo ciò che so: questa mattina, all’alba, Willow ha avvertito una strana sensazione e ha intuito che era successo qualcosa alle tre pietre. Ha fatto un incantesimo di rivelazione e ha constatato che le gemme non si trovano più fra queste mura. Ovviamente, è venuta da me e da Buffy a riferircelo immediatamente. Poi noi lo abbiamo detto ad Angel, ma… abbiamo voluto attendere prima di riferirlo a tutti voi. Volevamo essere sicuri! “.

“ Sicuri, Giles? E su cosa? “. Domandò Smit, più irritato che mai. Giles lanciò un’occhiata a Buffy, poi esclamò:” Sicuri su ciò che si doveva fare!… Tutte le chiacchiere che sono state fatte qui in queste due ore non porteranno a nulla di buono, o comunque non di concreto. Non sappiamo dove le gemme siano state mandate, ma qualcuno le ha teletrasportate con un incantesimo e… bisogna sapere dove per recuperarle! “.

“ E come diavolo ha fatto la strega ad avvertirlo? “. Domandò Emily Willis. Anche lei ora sembrava molto più nervosa.

“ Io… fa parte del mio essere: se qualcuno usa la magia… io lo avverto! “. Si giustificò Willow, cercando di essere convincente. Buffy le aveva promesso che in seguito le avrebbe spiegato tutto. Si augurava di essere una buona attrice.

“ Io però non ho avvertito nulla, Willow, e nemmeno le mie consorelle o me lo avrebbero detto! “. Obiettò Eva, in tutta calma. Era solo un’osservazione la sua, visto che sapeva perfettamente che la giovane Rosemberg possedeva poteri ben superiori ai suoi e a qualunque delle altre streghe della sua Confraternita.

Will per un momento non seppe cosa rispondere, poi esclamò:

“ Non so che dirti, Eva, ma… il mio istinto mi dice che le pietre non sono più qui e… io mi fido di ciò che sento! “.

“ E anche io, Buffy e gli altri ci fidiamo del suo istinto, ciecamente! E’ per questo che abbiamo deciso di… ripartire per tornare in America. Da lì avremo più materiale per effettuare una ricerca appropriata! “. Disse Giles, per riportare l’attenzione su di sé.

Il brusio sfociò in un chiasso quasi incontenibile. Tara era confusa, ma non le sembrava il caso di fare domande a Willow in quel momento. Lo avrebbe fatto più tardi. Lo stesso pensiero, in realtà, era passato per la mente di Oz.

Kennedy, guardò Buffy, poi Willow. Neppure lei capiva di che diavolo stesse parlando la sua ex e, in un primo momento, pensò di essere stata esclusa dai piani della “Scooby gang”. Poi però si voltò verso Cordelia e, notata la sua faccia stupita, le domandò:

“ Ma tu ne sapevi qualcosa di questa faccenda? “. La ragazza scosse la testa incredula.

“ Non ne so proprio niente!… Faith, Robin, Wes, voi ne sapevate qualcosa? “.

Gli altri tre negarono: anche loro erano confusi e indecisi se offendersi o meno per essere stati esclusi da una decisione del genere.

“ Be’ almeno non sono l’unica a cascare dalle nuvole! “. Commentò Kennedy, tra sé e sé. Rimaneva il fatto che Buffy, Angel, Willow e Giles avrebbero dovuto dare al più presto una spiegazione a tutti.

Intanto, Smit tentò di riprendere la parola:” Rupert, non dire sciocchezze, per favore! Noi tutti dobbiamo agire insieme o non arriveremo mai a risolvere la questione!… Non te ne puoi tornare in America, è troppo lontano e se ti servisse l’aiuto del Consiglio… “.

“ Sono anni che me la sbrigo da solo per determinate faccende. Il Consiglio non mi è stato più utile da tanto tempo, né a me né a Buffy o Angel, o a chiunque altro dei nostri gruppi!… In questa occasione, vale lo stesso discorso! “. Lo interruppe prontamente Giles.

A prescindere dalle sue reali ragioni, quello che aveva affermato lo pensava seriamente: per anni il Consiglio si era tenuto alla larga da lui e da Buffy; per non parlare del fatto che Angel era stata la loro preda preferita fino a poco tempo prima.

“ Rupert, sii ragionevole, per cortesia! Non lo sai che l’unione fa la forza? “. Esclamò Guy Robson, un altro Osservatore. Ma Giles sembrava aver preso la sua decisione in maniera definitiva.

“ Le giuste unioni fanno la forza, non quelle sbagliate o quelle estremamente forzate!… Infondo, poi, si tratta della vita di Buffy ad essere in pericolo, quindi è lei che deve decidere cosa fare, innanzitutto! “. Disse ancora, l’ex Osservatore. Poi l’uomo guardò la Cacciatrice bionda, chiedendole con gli occhi di sostenere la sua decisione davanti agli altri. La ragazza intuì e intervenne prontamente:” Signori… se Will dice che le pietre non sono più qui, io ci credo. Quindi è inutile che io e i miei compagni rimaniamo a… fingere di essere in Parlamento!… A Los Angeles e a San Francisco possediamo abbastanza materiale per organizzare una ricerca più mirata, quindi torneremo lì, invece che rimanere qui a giocare, chiaro? “.

“ Scusa, Buffy, e noi altri intanto che facciamo? “. Domandò improvvisamente Molly. Era chiaro che stesse parlando almeno per tutte le altre Cacciatrici presenti nella Sala.

“ Se vi sta bene, potete mettervi a cercare anche voi. Oppure potete restare a guardare!… Per anni sono stata l’unica Cacciatrice esistente, tornare alle vecchie abitudini non mi spaventa affatto! “. Rispose Buffy. In quella maniera non si stava certo conquistando la simpatia di chi non la conosceva, ma neppure stava solidificando le vecchie amicizie.

“ Mi rifiuto di stare a guardare, Buffy!… Io non ti conosco, ma conosco me stessa: se c’è del lavoro da fare per risolvere questa faccenda, ce ne occuperemo tutte, com’è giusto che sia! “. Ribatté Sidney, fissandola negli occhi. Era cocciuta quanto lei e non si sarebbe fatta scavalcare facilmente, pensò Kennedy, osservando la scena.

Buffy sostenne senza problemi il suo sguardo e le rispose immediatamente con grande chiarezza:” E chi vi ha detto che dovete starvene per forza con le mani in mano!… Sia chiaro, però: se decidete di agire, farete a modo nostro. Oppure, consideratevi fuori da questa storia… Non possiamo permetterci perdite di tempo, né errori causati dall’inesperienza, chiaro? “.

“ E chi dice che tu sei il capo? “. Domandò un’altra Cacciatrice di cui Buffy ignorava completamente il nome.

“ Ti spiego subito perché comando io: innanzitutto perché la vita principalmente in pericolo è la mia, visto che Luseky darà la caccia a me. Secondo poi, perché io ero già la Cacciatrice quando tutte voi giocavate ancora con le Barbie e pensavate che la cosa peggiore che vi potesse capitare nella vita era quella di non essere invitate al Ballo di Primavera dal ragazzo più fico della scuola, mi spiego? “. La sua autorità non doveva e non poteva essere messa in discussione o sarebbe stato il caos più completo.

“ E allora cosa ci proponi? Sentiamo! “. Disse un’altra ragazza, incrociando le braccia al petto. Buffy l’aveva già notata nei giorni passati poiché era piuttosto carina, ma la sua corporatura era tutt’altro che mingherlina. Non ricordava neppure di lei il nome, ma sapeva che era giapponese. Parlava un inglese perfetto e, a giudicare dai suoi abiti e dalla collana che portava al collo, doveva provenire da una famiglia ricca.

“ Il tuo nome, scusa? “. Le domandò, prima di rispondere.

“ Kira Matsura! “

“ Bene, Kira, questo è il mio piano… ci dividiamo in gruppi perché è meglio non lavorare isolatamente. Io e i miei torniamo in America e cominciamo a fare ricerche tramite l’aiuto della magia, mentre un gruppo rimane qui a cercare sui libri un modo per uccidere Luseky, visto che a quanto sembra non se ne conosce uno, mentre le altre si sparpagliano per tutto il pianeta alla ricerca delle pietre. In questo modo, intanto non perderemo tempo. Poi, appena la nostra ricerca darà i suoi frutti, tutte saranno informate e vi dirigerete nel luogo indicato! “.

“ E’ assurdo, Buffy!… Sparpagliarsi per tutte le nazioni non è possibile se dobbiamo restare in gruppo: siamo numericamente troppo poche! “. Commentò Ronha, seccata.

A quel punto intervenne Angel, a sostegno dell’idea di Buffy:

“ Non sarà esattamente così, visto che in realtà abbiamo un’informazione essenziale ai fini della ricerca. Luseky o chiunque altro non può aver teletrasportato le pietre in altri luoghi che non siano siti mistici ad alta concentrazione di energia!… Santuari e cose simili. Ho già fatto una piccola ricerca a riguardo: non ce ne sono molti al mondo! “. Disse il vampiro, alzandosi in piedi. In mano teneva un rotolo di carta molto grande che, fino a quel momento, era passato inosservato a tutti tranne che a Cordelia. La ragazza aveva tentato indifferentemente più volte di scoprire cosa fosse, prima di quel momento. Ma aveva fallito pietosamente, visto che Angel non l’aveva mollato un attimo.

Il vampiro andò al centro della stanza, poi fece cenno a Robin di andargli accanto. L’uomo acconsentì, esitante. Angel lo usò praticamente come parete per distendere il rotolo di carta e metterlo in mostra davanti agli occhi di tutti: si trattava di una cartina geografica completa della Terra. Non era molto particolareggiata, ma quel tanto bastava. Sulla cartina c’erano una decina di pallini rossi. Ogni pallino era una zona mistica, spiegò Angel.

Inghilterra, Svizzera, Romania, Italia, Siria, Egitto, India, Nuova Guinea, Stati Uniti. Sia in quest’ultimo luogo che in India, i pallini rossi erano due.

“ Ecco, i luoghi dove dobbiamo recarci sono questi… Ogni pallino corrisponde ad una località precisa, quindi… la ricerca si ristringe parecchio! Ora, io e i miei amici torneremo a Los Angeles poiché si trova molto vicino ad uno dei punti segnati in rosso, e andremo a cercare lì. Buffy e i suoi torneranno a San Francisco, ma non appena saranno pronti dovranno recarsi a cercare nell’altro punto segnato. Ovvero, Cleveland. Per quanto riguarda gli altri posti… dividetevi a vostro piacimento e cominciate le ricerche il prima possibile, ok? Ma teniamoci in costante contatto, è importante! “.

Smit guardò attentamente la cartina geografica: il lavoro era accurato, lo si notava subito. Possibile che in poche ore il vampiro poteva aver realizzato quel quadro completo? O era un piano di più vecchia data? D’altronde dovevano fidarsi di lui, visto che era partito da loro il fatto di coinvolgerlo. Eppure, all’Osservatore non era piaciuto affatto essere escluso dall’organizzazione di quel piano.

Rupert Giles gliel’aveva fatta un’altra volta.

“ Che ne dite, dunque? Siete con noi o lavoreremo ognuno per nostro conto? “. Domandò Giles, infine. In realtà non era del tutto sicuro che gli altri avrebbero accettato di eseguire le loro direttive. Il brusio tornò a crescere nella stanza. Poi finalmente Emily Willis disse:

“ Lasciate che ne discutiamo fra noi, per cortesia. Accomodatevi nella sala delle armi che si trova qui davanti. Vi manderemo a chiamare quando avremo preso una decisione! “. Angel fece una smorfia di assenso e attese che Buffy e Giles decidessero.

“ Sta bene! “. Esclamò Buffy, e anche Giles annuì. Così Robin poté posare la cartina su un tavolo e, dopo essersi massaggiato le braccia indolenzite, si diresse verso la porta raggiungendo i suoi amici che già si erano avviati. Xander, Cordelia, Giles, Buffy, Dawn, Tara, Oz, Willow, Westley, Angel e Faith.

Tutti eccetto Kennedy.

Willow, uscendo, le aveva lanciato un’occhiata, ma aveva capito immediatamente che la donna non aveva intenzione di seguirli: era evidente che non si considerava più parte integrante del loro gruppo.

 

 

Una volta chiusi nella sala delle armi, Cordelia manifestò tutta la sua irritazione:

“ Allora, si può sapere cos’è questa storia? Per quale diavolo di motivo non ci avete informati prima delle vostre intenzioni? “. In realtà aveva espresso un po’ il pensiero di tutti.

“ Che c’è, Cordy, non sei contenta di tornare in una città civilizzata dove poter far tanto shopping? “. Le disse Buffy, sarcastica.

“ No, al contrario, sono felicissima di tornare nel ventunesimo secolo, ma gradirei essere informata prima di “piani” che comportano spostamenti in aereo della mia persona! “. Ribatté l’altra, ancora più seccata. Buffy la guardò con un mezzo sorriso stampato in faccia:” Ok, la prossima volta ti mando un fax!… Ah, non ricordo… sai leggere? “.

“ Eih, biondina, vedi di non fare tanto la spiritosa o io… “.

“ O tu cosa? Tenti di uccidermi gridandomi nelle orecchie? “. Se qualcuno non fosse intervenuto, quella discussione sarebbe andata avanti in eterno e magari degenerata.

“ Ragazze, piantatela, ok? “. Disse Angel, affiancando Buffy, ma guardando Cordelia.

“ Angel, lo sai che non le permetto di rompermi le scatole, tanto più che lei non è uno dei membri più attivi del gruppo, quando si tratta di combattere! “. Disse, Buffy.

“ Ma io sì e non ne sapevo niente comunque!… Non mi piace essere trattata come un burattino, pronta ad eseguire i tuoi ordini, bellezza! “. Intervenne Faith, irritata.

“ Già, Faith ha ragione, sorellina: che cavolo è successo? Perché non ci avete parlato prima delle vostre intenzioni? “. Disse Dawn. Anche lei sembrava essere rimasta infastidita dal comportamento di sua sorella e degli altri.

“ Perché non potevamo farlo!… E c’è dell’altro, ma per il momento non ve lo possiamo dire. Quando torneremo a casa… vi spiegheremo tutto! “. Disse Buffy, addolcendo il tono della propria voce. Le era dispiaciuto tanto non poter mettere la propria sorella a conoscenza dei fatti.

“ A casa?… Scusa, Buffy, non sono un professore di geografia, ma ti ricordo che San Francisco dista da Los Angeles un bel po’ quindi… quando dici casa, intendi la vostra o la nostra? Sai, tanto per essere chiari! “. Domandò Westley.

“ Noi… per il momento non… abbiamo ancora deciso! “. Esclamò la Cacciatrice bionda, lanciando un’occhiata ad Angel.

“ Be’, in realtà c’è poco da decidere: casa in questo caso corrisponde alla tua, non possiamo fare altrimenti! “. Disse il vampiro.

“ E… posso sapere, Willow, da quando ti sei rimessa a usare la magia per incantesimi superiori? Credevo avessi promesso di non farlo più! “. Domandò ad un tratto Westley. La risposta a quella domanda, in realtà, interessava a più di uno fra i presenti.

Tutti gli occhi, ora erano rivolti verso di lei.

“ Veramente io… non ho fatto nessun… incantesimo di ordine superiore! “. Si giustificò la ragazza.

“ Ah no? E come hai fatto a verificare che le pietre non si trovano più qui? “. Il tono di Westley era inconfondibilmente accusatorio.

“ Dì la verità, Willow, per favore!…”. Incalzò Tara, che fino ad allora era rimasta in silenzio. L’altra la guardò incredula: Tara non aveva fiducia in lei, era evidente. Era anche normale, visto ciò che sapeva lei e che gli altri ignoravano. All’alba erano insieme loro due.

“ Non sto mentendo!… Io non ho fatto nessun incantesimo!”. Ripeté la strega, cercando aiuto nella direzione di Buffy. “ Oh, Willow, basta menzogne!… Perché mi stai prendendo in giro? Cos’è che nascondi e non dici?… Loro possono anche crederti perché non sanno, ma io stamattina ero con te e… tu all’alba dormivi, perché la prima ad alzarsi e a rivestirsi sono stata io! “. Sbottò Tara, inaspettatamente.

Occhi interrogativi presero a fissare le due ragazze, mentre un sorrisetto ebete si stampò sulle facce di Xander e Dawn.

“ Rivestirsi? “. Domandò quest’ultima, maliziosamente. Tara aveva detto più di quanto non avrebbe voluto, ma si stava spazientendo.

“ Già, e se non sbaglio sei stata pure la prima a scappare, questa mattina! “. Ribatté Willow, con lo stesso tono alterato. La discussione stava prendendo una piega imprevista e decisamente inadeguata al momento, visti anche gli spettatori che c’erano.

La Cacciatrice non se la sentì di lasciare sulle spalle dell’amica il peso di dare una spiegazione che, tra l’altro, non poteva che essere poco veritiera. Né voleva che scoppiasse una lite tra lei e Tara proprio in quel momento.

“ Ragazzi, ragazzi, aspettate un momento!… Will sta dicendo la verità: non ha fatto nessun incantesimo, né ha verificato niente!… Sono stata io a chiederle di affermare quelle cose, ma… ora non posso spiegarvi di più!… Ve l’ho detto, chiariremo tutto una volta a casa! “.

“ Scusa, Buffy, tu lo sai che hai la mia cieca fedeltà, ma non è che Dawn e Faith abbiano proprio torto: col vostro comportamento ci avete colti di sorpresa e… è solo una breve spiegazione, quella che vogliamo! “. Spiegò Xander, in tono pacato. Tra tutti i presenti forse lui era stato l’unico, oltre ad Oz, a non prendersela più di tanto. Buffy gliene fu grata sinceramente.

Gli sorrise sospirando:” E la riceverete, al più presto, è una promessa. Ma non ora! “.

Il ragazzo alzò le mani in segno di rassegnazione e andò a sedersi su una panca, accanto ad Oz che non aveva proferito parola.

“ Tu non hai niente da dire, amico? “. Gli domandò, sedendosi. Il ragazzo fece spallucce:

“ Io… no, proprio no! Sono uscito perché… mi è sembrato giusto, ma in realtà sarà Kennedy a decidere! “. Willow lo guardò un po’ triste in volto. Non era ancora riuscita a togliersi dalla testa che la sua ex non fosse andata con loro perché si era sentita non facente parte del gruppo.

“ Ah, già, Kennedy… come vi siete conosciuti voi due? Il mondo è piccolo! “. Continuò l’altro, allegro. Oz fece di nuovo spallucce e si sistemò meglio a sedere sulla panca.

“ A me serviva una barista in gamba, a lei un lavoro e… ci siamo conosciuti!… Era nuova in città e le serviva anche un posto in cui stare. Il mio appartamento è bello grande, quindi accettai di dividerlo in cambio di un contributo spese per casa. La mia offerta le andò a genio e così… diventammo anche coinquilini e amici! Tutto qui! “. Spiegò il ragazzo, in maniera molto semplice.

“ Be’, ma come gliel’hai detta la storia del lupo mannaro? “. Proseguì Xander. Per lui non erano che due chiacchiere, ma a Willow l’argomento interessava parecchio e Tara se ne accorse immediatamente.

“ Gliene ho parlato semplicemente!… Pensavo che avrebbe fatto le valige in quattro e quattr’otto, invece mi sorprese: non solo ci scherzò su, ma mi confessò di essere una Cacciatrice. Quindi a lei stava bene la convivenza con me a patto che non tentassi di morderle le chiappe! “.

Buffy lo guardò interrogativamente.

“ Scusa, Oz, ma… vi siete raccontati questo genere di confidenze e… non è mai uscito il mio nome o quello di Willow, o quello di Sunnydail? “. Domandò, incredula. Oz non aveva mai brillato per loquacità, ma Kennedy era di tutt’altra pasta. Possibile che i due coinquilini non avessero mai parlato di certi argomenti?

“ Veramente… sì, ma non nei… termini a cui ti riferisci tu!… Io gli ho detto di essere originario di Sunnydail e di conoscere Buffy, mentre lei mi ha detto che Sunnydail non esisteva più e che il giorno del crollo c’era anche lei. Certo non immaginavamo di avere… entrambi altri coinvolgimenti con Sunnydail! “.Disse, lanciando una breve occhiata a Willow. Era ovvio che si stava riferendo al fatto che sia lui che lei erano stati gli ex della strega dai capelli rossi.

“ Assurdo! “. Commentò Giles, sbuffando. Gli altri la pensavano allo stesso modo.

Stavano per riprendere la discussione riguardante poco prima quando furono interrotti da Smit, il quale era venuto personalmente a chiamarli per farli rientrare nella sala delle riunioni.

La decisione era stata presa.

In poco tempo, tutti ripresero i propri posti e nella stanza, per la prima volta in quella mattinata, si fede silenzio. Fu Eva a parlare, inaspettatamente, alzandosi in piedi.

“ Dunque, abbiamo discusso della vostra proposta e… abbiamo deciso all’unisono di accettare. Ma a delle condizioni irrifiutabili! “. Disse la strega. Era seria e la sua era la voce di chi non ammetteva repliche.

“ Sentiamo queste condizioni, allora! “. Disse il signor Giles.

“ Ebbene… si farà come volete voi, ma una Cacciatrice e un Osservatore scelti da noi verranno con voi negli Stati Uniti: non è mancanza di fiducia, ma… una precauzione. La vostra decisione è stata giudicata un po’ troppo repentina, quindi… “.

“ Capisco! “. Disse Giles.

“ Che ne dite? “. Chiese Smit, sperando che la proposta venisse accettata.

Giles guardò Angel e poi Buffy. Avrebbero dovuto cambiare un po’ di particolari del loro piano, ma andava bene ugualmente.

“ Va bene! E… chi sarebbero i nostri… accompagnatori? “.

“ Kira Matsura con l’Osservatrice Emily Willis e… Sidney Miles con l’Osservatore Michael Anderson! “. Disse Eva.

“ Ehi! Già si sono moltiplicati gli accompagnatori? Non erano solo due? “. Protestò Xander, contrariato. Non c’era il posto letto per tutti e quattro e lui il suo non aveva intenzione di cederlo. Al massimo poteva dividerlo con… quel bel bocconcino di Sidney.

“ Infatti, sono due!… Due per ogni gruppo! “. Esclamò Smit.

Ecco dov’era la vera fregatura. Pensò Buffy, scrutando i volti dei quattro nominati.

Almeno, l’Osservatore era carino. Un po’ piccolo forse per lei, ma decisamente belloccio: alto, spalle larghe, muscoloso al punto giusto, capelli biondi, occhi azzurri.

Proprio niente male, si disse la ragazza. Chissà se lui doveva venire a San Francisco o, invece, andare a Los Angeles?

“ Non saranno un po’ affollate le nostre case, dato che ad un certo momento i due gruppi dovranno riunirsi? “. Protestò Dawn, visto quello che Angel aveva detto quando si trovavano nell’altra sala.

“ Sarà… una questione da affrontare al momento! “. Esclamò Smit.

Certo, tanto a lui che gliene importava? Non aveva idea di cosa significasse dividere letto, cucina e bagno con una miriade di estranei. Lei sì, ci era già passata quando la sua casa era stata invasa dalle Potenziali, a Sunnydail.

“ Allora, accettate le nostre condizioni? “. Domandò Eva, per concludere quella riunione. Buffy sospirò rassegnata ed annuì:” Abbiamo altra scelta?… Ok, per quanto riguarda le altre… dividetevi in gruppi almeno da tre e dividetevi gli altri obiettivi di ricerca. Noi… partiremo dopodomani! “. Serviva un minimo di tempo per rifare i bagagli e modificare il piano iniziale.

“ E così sarà! – disse Smit. Poi aggiunse – Sidney e Michael andranno con Buffy e i suoi, mentre Kira e Emily andranno con Angelus!… Le altre Cacciatrici, decidano entro oggi come organizzarsi, poi riferiscano a me o ad un altro membro anziano del Consiglio! “.

Buffy non aveva nessuna intenzione di rimanere lì a sentire altre chiacchiere, quindi decise che sarebbe andata a fare una doccia prima dell’ora di pranzo. Si alzò e fece per andarsene nella confusione generale: tutti si erano alzati e parlavano tra loro sparsi disordinatamente nella sala. Si fermò quando, con la coda dell’occhio, notò che Sidney, la Cacciatrice che avrebbe ospitato, si era avvicinata a Kennedy sorridendole e chiedendole lei dove sarebbe voluta andare.

“ Già, Kenny, tu che farai? Verrai con noi a San Francisco, non è vero? “. Chiese Dawn, in quel momento, ignara dell’occhiataccia che le aveva lanciato Buffy, visto l’imbarazzo di Willow. Ma la ragazza non aveva pensato a quel particolare e ormai era troppo tardi per ritirare la proposta.

“ Io… veramente non so se… sia il caso! “. Ribatté Kennedy, evitando accuratamente di guardare in direzione di Willow. Sidney le toccò una mano in un gesto gentile e sorridendole ancora: capiva cosa doveva provare la sua nuova amica, ma voleva aiutarla a riconquistare la sua ex, se fosse stato possibile. Così la incitò ad accettare, mettendola elle strette:

“ Ma dai, qual è il problema? Te lo ha chiesto anche una delle padroni di casa, di venire. E poi così staremo un po’ insieme! “.

L’ultima frase era ad effetto: voleva studiare la reazione della strega rossa. Willow sembrò turbata un po’ e Sidney pensò di aver fatto centro.

“ Ah… io… va bene, verrò con voi! Ma… Oz? “. Domandò, guardando poi il suo amico. Fu Willow a lanciare il contrattacco, per un qualche strano motivo che neppure lei seppe bene spiegarsi:” Naturalmente verrà anche lui a San Francisco, giusto, Oz? Sarà per passare un po’ di tempo insieme a tutti noi e… rispolverare un po’ di ricordi del liceo! “. Il ragazzo fece una smorfia d’indifferenza, poi annuì. Per lui non c’era problema.

In realtà, in tutto quel gioco apparentemente innocente, l’unica che ne era rimasta ferita era stata Tara. Ma nessuno aveva inteso colpirla e, forse, fu per questo che nessuno si accorse della sua espressione non troppo felice.

Solo Angel ci fece caso. Le si avvicinò e le mise un braccio attorno alle spalle, poi le sussurrò sorridendo:” Tutto a posto? “. La ragazza ricambiò il sorriso un po’ forzatamente, ma annuì:”S-sì!”. Mentì.

D’altronde non avrebbe potuto metter bocca su quell’argomento. Dopo la discussione avuta quella mattina con Willow, ne aveva perso ogni diritto.

 

 

La mattina seguente, Angel e i componenti del suo gruppo erano pronti a partire alle nove della mattina. Il loro aereo sarebbe decollato alle tredici. Per Cordelia era stata una vera levataccia: aveva dovuto lasciare il letto addirittura alle sette e trenta.

Mentre lui, Westley e Robin sistemavano i bagagli nelle macchine a nolo con cui erano arrivati a Glencoe, il vampiro non poté fare a meno di fissare non visto Tara: dal giorno prima la ragazza si era chiusa in sé stessa in un silenzio molto più accentuato del solito. Non era stupido, Angel aveva capito che lei e Willow dovevano aver avuto una discussione piuttosto pesante la sera in cui Buffy per la seconda volta dormì con lui. Eppure, avrebbe preferito che la ragazza si facesse prendere da un attacco isterico, piuttosto che vederla immersa in quell’apatia. Lui sapeva quanto poteva essere doloroso non esprimere i propri sentimenti in nessuna occasione.

Fu così che, mettendo nel portabagagli l’ultimo borsone, si ripromise di parlarle una volta tornati a Los Angeles.

Avevano dovuto modificare il piano iniziale: per un paio di settimane lui, Buffy e i loro rispettivi gruppi si sarebbero divisi come avevano dovuto dichiarare al Consiglio; poi però Angel avrebbe raggiunto Buffy a San Francisco e non ci sarebbe andato da solo. Il vampiro aveva anche domandato a Smit se doveva restituire l’anello che costui gli aveva consegnato assieme all’invito ufficiale per recarsi lì. Stranamente, l’uomo aveva detto di no: visto la dura ricerca che lo attendeva, la gemella della gemma di Amarra gli sarebbe tornata utile.

In un certo qual modo Angel gliene fu grato. Erano secoli che non vedeva la luce del sole e, anche se non l’avrebbe mai ammesso, voleva godersi quell’opportunità fino infondo e più a lungo possibile.

In quel momento arrivarono anche Buffy, Dawn e Kennedy.

“ Salve, ragazze! Avete problemi per andare all’aeroporto, per caso? “. Domandò Robin, chiudendo uno dei portabagagli. Buffy sorrise da dietro i suoi occhiali da sole all’ultima moda:” No, grazie, Robin! Willow e Xander stanno per arrivare con la macchina a nolo! “. Rispose cordialmente, posando un borsone ai propri piedi.

“ Ah… anch’io sono a posto! Sta per venire Oz a prendermi! “. Disse Kennedy. Non avrebbe viaggiato con Tara neppure per tutto l’oro del mondo: sarebbe stato troppo stressante e troppo imbarazzante perfino per lei.

“ Ok! “. Esclamò semplicemente l’ex preside del liceo di Sunnydail.

Un attimo dopo arrivò Giles con una valigia minuscola in mano.

“ Ehi, Giles, lì dentro ha solo i cambi della biancheria intima? E tutti i suoi abiti dove li ha messi?… O è la borsa di Mari Poppins versione gentleman inglese? “. Scherzò Faith, notando divertita l’espressione dell’uomo.

“ Non farti illusioni, Faith! Lì dentro ci sono i suoi noiosissimi libri, il suo bagaglio è già in macchina, ce lo ha portato Xander… sempre che ce l’abbia fatta a trascinarlo fin nel parcheggio! “. Disse Buffy, ravviandosi i capelli. Tutti sghignazzarono nel vedere quanto Giles fosse irritato da quelle battutine.

Quella giornata era cominciata meglio delle altre, pensò tuttavia l’uomo: se non altro, apparentemente, un po’ di tensione sembrava aver abbandonato i ragazzi.

 

 

Contemporaneamente, in un angolo remoto del castello di Glencoe, qualcuno non aveva nessuna voglia di ridere e scherzare. Due figure incappucciate erano intente ad armeggiare con un calderone di rame non più grande di un secchiello di gelato. All’interno del contenitore, un liquido verdastro e denso ribolliva, scaldato dal fuoco blu che magicamente era stato acceso sotto di esso.

“ Mio signore, come faremo a prendere le gemme di Zagato, ora che non sono più qui? Passare inosservati sarà difficile! “. Domandò la figura più bassa, mentre con una sorta di mestolo girava l’intruglio che ribolliva. L’altro essere scosse la testa con noncuranza:” Nella versione della strega rossa c’è qualcosa che non va… ha mentito! Se le pietre fossero state spedite altrove tramite la magia, io l’avrei sicuramente avvertito. Invece non ho sentito proprio nulla! “.

“ E dunque, dove pensi che siano? Come dobbiamo comportarci? “.

“ Io sospetto che siano nelle mani del vampiro con l’anima, o in quelle della sciocca Cacciatrice sua amante. Dovremo verificare tale congettura!… Per il momento li asseconderemo, al momento giusto… ci muoveremo per recuperare ciò che mi appartiene! “.

“ Ma signore… se è davvero così, se ce le hanno loro… sottrargliele non sarà semplice! “. La figura più alta ringhiò rabbiosa e con un gesto semplicissimo ma di una forza inaudita colpì l’altro essere e lo scaraventò con violenza contro il muro.

“ Tu dimentichi forse chi sono? “. Gli gridò contro, adirato. La vittima della sua ira si rialzò scotendosi intontita e si affrettò a scusarsi:” No, mio signore, certo che no! So che sei l’essere più potente degli abitanti degli inferi, perdona la mia poca fede, ti supplico! “.

“ … Va bene, per questa volta sarò magnanimo… ma non commettere più un errore simile!… Attenderemo il momento giusto, ti dico, poi recupereremo le gemme e uccideremo quella caricatura di un vampiro, la sua amichetta e anche… la strega rossa: è pericolosa e poi ucciderla sarà un vero piacere! “.

“ Come comandi, mio signore! “.

Un attimo dopo, il servo si alzò e tornò davanti al calderone; il suo padrone con un battito delle mani fece apparire una pinza di cristallo e gliela porse. Lui la prese, la immerse nel calderone e ne tirò fuori un ciondolo verde intenso, orlato dello stesso oro della catenina a cui era attaccato.

“ Questo… mi permetterà di mantenere le mie sembianze umane abbastanza a lungo da attuare il mio piano! “. Disse il padrone. La sua voce era roca.

I servo avvolse il ciondolo e la catenina in un panno di cotone, poi lo porse al suo maestro e chinò il capo in segno di sottomissione. L’altro allungò la mano in un gesto semplice e fece sparire il tutto in una sorta di tasca. Poi batté ancora le mani e il fuoco si spense, il calderone scomparì nel nulla.

“ Ora andiamo, ci stanno aspettando! Sarà divertente prendere in giro quegli insulsi esseri umani, compreso il non morto! “.

“ Sì, padrone! “. Poi entrambe le figure incappucciate sparirono dietro un muro, attraversandolo come fossero stati fantasmi.

 

 

Mentre Cordelia e Faith erano ancora intente a discutere fra loro e a punzecchiarsi per decidere chi avrebbe occupato il posto del passeggero, accanto a Robin, l’attenzione di tutti fu attirata da una gip enorme, rosso metallizzato, coi vetri oscurati e quattro ruote motrici che improvvisamente sfrecciò davanti a loro e si fermò subito accanto all’auto a nolo dove le due ragazze stavano discutendo.

“ Questa macchina le piace proprio, non c’è che dire! “. Commentò Buffy, ironica, mentre si accingeva a riprendere i bagagli in mano per caricarli sull’auto. Dal posto del passeggero della gip scese Xander, mentre dal posto di guida scese Willow che, sorridendo alle sorelle Summers disse:” Prego, signorine, la vostra auto è arrivata! “.

Xander andò ad aiutare Dawn, mentre Buffy caricò in un attimo tutte le valige che aveva in mano.

“ Will, non avrai intenzione di guidare come all’andata, vero? Capisco che con quest’auto qualche buca non ti preoccupa, ma… non esagerare, ok? O giuro che ti vomito sui sedili anche il pranzo che ancora non ho fatto! “. Disse Buffy, all’amica. La strega dai capelli rossi fece spallucce.

“ Willow, ma questa è tua? “. Domandò Cordelia, incredula. L’altra sorrise e scosse la testa:

“ No, questa non è la mia, l’abbiamo noleggiata all’aeroporto! “. Rispose.

“ Ah, be’ è logico!… Non può essere tua uno schianto di macchina come questa! “. Commentò l’ex reginetta del liceo. Willow la guardò urtata e decise di prendersi una piccola vendetta:” La mia è il modello successivo a questa: consuma di meno, ha la guida satellitare e un piccolo computer che funge anche da televisore. Solo che non è rossa, è grigio metallizzato! “. Esclamò soddisfatta di vedere lo stupore sulle facce di Cordelia, innanzitutto, ma anche di Faith, Robin e Westley.

“ Già, e a occhio e croce costa circa due o tremila dollari di più, giusto, Will? “. Incalzò Xander, divertito. Kennedy guardò entrambi ancora più stupita degli altri. Ma non era l’unica.

“ E come puoi permettertela? “. Domandarono all’unisono lei e Tara, imbarazzandosi subito dopo per aver avuto lo stesso pensiero. Willow guardò prima l’una e poi l’altra:” Be’, io… guadagno piuttosto bene!… Il mese scorso ho… portato a termine un grosso lavoro per la Fox Enterprises e… ho deciso di farmi un regalo! “. Spiegò, sorridendo.

“ Alla faccia del regalo! “. Commentò Westley, asciugandosi il sudore con un fazzolettino.

“ Non sapevo che lavorassi per la Fox… non me lo hai detto. E che… lavoro fai? “. Domandò Tara, un po’ esitante. Kennedy sorrise avvicinandosi all’auto e guardandola incantata: quella di Will era anche più bella, probabilmente.

“ Non glielo hai detto?… Tara, la nostra cara Willow è diventata un genio dei computer, un’ingegnere programmatrice, e non lavora per la Fox, ma per la Microsoft… il lavoro di cui parla deve essere stato un extra, vero rossa? “. Disse Kennedy, poggiandosi poi allo sportello con la schiena.

Willow annuì:” Sì, effettivamente si è trattato di un extra. Ma sai, avevo un po’ di tempo libero e… volevo cambiare auto già da un po’! La vecchia gip non l’ho neppure fatta riparare dopo che tu… l’hai fatta sbattere contro quell’albero! “.

“ Cos’è, Kennedy, non ricordi più come si guida? “. Commentò Faith, ironica. Kennedy sorrise e lanciò un’occhiata a Willow:” Sì che lo so, ma è stato un problema di distrazione e… non certo voluto da me! “.

Per un momento, avevano dimenticato che Tara era lì con loro e, certamente, sentire quelle battute non doveva farle piacere. Willow se ne accorse subito e tentò di indirizzare il discorso altrove:” Be’, già ma è acqua passata, quindi… non fa niente!… L’auto che ho ora mi piace molto di più! “.

Buffy capì il suo tentativo e le andò in aiuto:” Kennedy, piuttosto, e tu? Da programmatrice a barista? Oz ci ha detto come vi siete conosciuti e… perché cercare lavoro in un pub, piuttosto che in una società informatica? “.

“ Be’, avevo cambiato aria e… volevo cambiare anche lavoro!… Mi piace fare la barista nel locale di Daniel! “. Rispose la ragazza. Sembrava sincera.

“ Sì, ma quanto a stipendio non c’è paragone! “. Commentò Xander, avvicinandosi a Will e mettendole una mano attorno alle spalle in un gesto affettuoso. La Cacciatrice dai capelli corvini annuì e sospirò profondamente pensando che, se aveva voluto cambiare tutte le proprie abitudini di vita, era stato solo a causa di quella creatura affascinante fino all’incredibile che ora Xander stava toccando. Voleva dimenticare di essere stata felice con lei… per essere meno triste.

“ E’ vero, Xander, ma i soldi non sono tutto e… lavorando con Willow in passato, ho accumulato una discreta somma che mi basterà per parecchio!… Il lavoro per Oz è solo per non starmene in panciolle tutto il giorno e non dare comunque fondo al mio conto in banca! “.

In quel momento, anche Oz arrivò con un’utilitaria. Contemporaneamente, arrivarono anche i due Osservatori e le due Cacciatrici che, per così dire, li avrebbero accompagnati negli Stati Uniti.

“ Ehm… dunque… ci siamo tutti, mi sembra!… Partiamo, allora o rischieremo di perdere l’aereo: il nostro parte solo quindici minuti dopo il vostro! “. Disse Giles, ad Angel. Il vampiro annuì e disse a tutti di salire nelle auto senza perdere altro tempo, poi si avvivinò a Kira e Sidney e caricò i loro bagagli su una delle auto.

“ Scegliete voi dove andare, tanto dovrete dividervi comunque! “. Disse, rivolta all’Osservatore donna. Emily Willis fece spallucce:” Per me è indifferente! “. Rispose.

“ Ok, allora fate come volete! “. Esclamò Angel, noncurante. Poi salì alla guida di una delle sue auto. Sidney si avvicinò a Kennedy e le sorrise:” Buon giorno!… Naturalmente… io vengo con te, visto che sei l’unica che non mi vede come una specie di aliena che vuole invadere il suo mondo! Qual è la tua auto? “. Kennedy ricambiò il sorriso.

“’Giorno!… Se tu e gli altri tardavate un altro po’, sareste andati a piedi!… Viaggeremo con quella, su andiamo! “. Disse la Cacciatrice, indicando l’auto con sopra Oz. Sidny rimase perplessa: perché tutti gli altri avevano mezzi enormi e luccicanti, mentre lei doveva viaggiare su una semplice utilitaria? Vabbe’, non era quello l’importante. Almeno avrebbe viaggiato in buona compagnia.

Dieci minuti dopo, le quattro auto sfrecciarono via da Glencoe, dirette all’aeroporto internazionale. Buffy, Angel e tutti i loro amici non sospettavano nemmeno che, quella faccenda, ben presto sarebbe diventata più complicata di quanto si prospettasse.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Buffy / Vai alla pagina dell'autore: NCH