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Autore: dichiarandoguerre    17/01/2014    2 recensioni
Abbiamo visto l'alba perso la calma, fatto di un errore in dramma, dell'amore un'arma, la puntavi su di me piangevi, ero la cosa più bella che avevi.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3.



La gente mi incontra, lo sanno tutti sai, e non fanno altro che chiedermi come sto. A vuoto, lo sanno benissimo come. Come vuoi che stia una persona in questa situazione?
Non sto bene, e per la maggior parte del tempo provo a non pensarci. Ci provo, non ho detto che ci riesco. Ti penso sempre, e ogni volta fa sempre più male. Quante volte ti dicevo che senza di te non ce la facevo. Quanto era vero. Quanto. Cerco di ammazzare il tempo, e di tenerti con me in qualche modo. Chiudo spesso gli occhi e tu sei qua. Piango spesso di notte. A volte la mattina, di solito con Alice. Gli altri mi credono forte. Ricordo che anche tu lo credevi, poi mi hai scoperto. Hai imparato a conoscermi. A fare a botte con le mie stranezze, i miei difetti, le mie paure. Hai capito che ero difficile e non mi hai mai lasciato andare. Ti dico grazie. Ora tocca a me, sono qua per te e per la tua vita.
Passo i pomeriggi in spiaggia, senza voglia di provare anche solo a farmi due risate. Lo faccio, ci vado, solo per pensarti e pensarci un po' di meno. Non funzionava e te l'ho detto milione di volte, te lo ripeto. Alice è con me, non mi lascia mai. Ha paura anche lei come Luca, hanno paura di me. Di quello che potrei fare, del mio suicidio. Rido per come si impegnano. Tutti mi stanno un po' più vicino ora, e non sopporto più nessuno ormai. Impegnano il mio tempo con qualsiasi cosa, il più delle volte dico di no. Mi portano a ballare. Mi piace. Piace anche a te. Ballo, ma non mi diverto. 
Fumo le sigarette al pomeriggio, prima non lo facevo mai. Lo faccio per te, per averti qua. Mi danno della pazza. Ma quando fumo ti sento qua, stai fumando e sorridi, sei bellissimo quando fumi.
Ti vedo ogni mattina. Ogni mattina, per tutta la mattina me ne sto lì a tenerti la mano. A pregare. Cosa che non avevo mai fatto fino a quel momento. E' proprio vero che Dio lo cerchi solo nel momento del bisogno. Speravo davvero, ogni giorno, che tu aprissi quei maledetti occhi che mi fregavano sempre. Invece no, anche quel giorno erano e rimanevano chiusi per tutta la mattina. Ero patetica a volte. Arrivavo e ti baciavo sulle labbra, rendendomi conto poi che non ero dentro una favola. Mi sedevo sempre a destra, e ti prendevo la mano, incrociando le mie dita con le tue. A volte singhiozzavo talmente forte che le infermiere arrivavano, altre volte non piangevo nemmeno e scendevo al bar a prendere un caffè. Ti chiamavo per nome ad alta voce, e sussurravo “Amore, amore.” Ogni mattina. Tu non mi lasciavi mai.
Fumavo tanto, non ho mai fumato così tanto, amore. Mi facevo schifo, fumavo e mi dicevo basta che sarei morta. Ma non morivo mai e non ti raggiungevo mai.
Mia madre ti è venuta a trovare, chi l'avrebbe mai detto, non sei mai stato il suo tipo, non ho mai capito il motivo. Però una mattina ha detto “Vengo con te.”. Ed è salita su per le scale con me, è entrata in quella stanza. Ha pianto. Si è seduta sulla mia sedia, e ha pianto. Poi ha smesso e se ne è andata. A lei gli ospedali e queste cose non piacciono.
I dottori non mi dicevano mai nulla, mi lasciavano lì speranzosa. Come una bambina. Mi sorridevano e mi davano coraggio, ma lo sapevano meglio di me.
  
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