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Autore: crazy640    03/06/2008    23 recensioni
NON AUTORIZZO LA PUBBLICAZIONE DELLA MIA STORIA SU ALTRI SITI: WATTPAD, ARCHIVE OF OUR OWN, E SIMILI.
"L'intero ammontare del tuo debito,soltanto nei miei confronti,ammonta a settecentomila galeoni..."Quanto vale tua moglie?-gli domandò Draco.-Hermione non ha prezzo-rispose subito Ron.
Malfoy ghignò.
-Tutti hanno un prezzo,Weasley...Il tuo è settecentomila galeoni-gli disse.
N.d.A. Salve! So che nei capitoli della Fan Fiction sono presenti diversi errori di battitura ed'ortografia... Prometto che appena la vita vera sarà meno frenetica correggerò ognuno dei capitoli. Nel frattempo vi porgo le mie scuse!
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
Capitoli:
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Ok,posso farcela!

Si tratta soltanto di una serata insieme a Mr e Mrs Hunter,che cosa può succedere di così terribile?

In fondo ho affrontato situazioni piu' pericolose e me la sono cavata benissimo,quindi riuscirò a superare anche questo.

Ma chi voleva prendere in giro con quel discorsetto?

C'era veramente qualcuno che credeva a quelle belle parole?

Se la stava facendo sotto dalla paura!

Mancava meno di un'ora alla cena con gli Hunter e lei era nel panico piu' totale.

Ormai riusciva a riconoscere i sintomi al primo accenno:i palmi delle mani che iniziavano a sudare,il cuore che iniziava ad accellerare,i suoi capelli che non l'aiutavano per niente e si arruffavano man mano che il tempo passava...

Non poteva assolutamente farcela!

Magari era meglio andare di sotto da Draco e dirgli che lei rinunciava,che era meglio dire agli Hunter che lei era stata colta da un'improvviso raffreddore o qualcosa del genere.

Questa volta neanche Prudence sembrava esserle d'aiuto.

Infatti la bambina,già vestita del suo completino pesca e con alcune mollettine colorate fra i boccoli castani,guardava sua madre con un sorriso che agli occhi paranoici di Hermione sembrava di scherno e divertimento:era forse la prima volta da mesi che vedeva la madre così in crisi.

Hermione guardò ancora una volta il vestito posato sul letto e scosse di nuovo la testa:non ce l'avrebbe mai fatta.

-Tesoro,tu resta qui-disse rivolta a Prudence,che le lanciò uno sguardo sorpreso.

Poi infilò l'accappatoio e uscì dalla camera da letto.

Attraversò il corridoio e si fermò davanti alla stanza dove Draco si stava cambiando:aveva deciso di lasciarle la "loro" camera da letto per non farla sentire a disagio con la sua presenza ed era andato a prepararsi in un'altra stanza.

Se sul momento quel gesto le era sembrato gentile,adesso forse pensava che era stata una cattiva idea:magari la presenza di Draco le avrebbe impedito di farsi prendere dal panico e le avrebbe ricordato i motivi per cui lui l'aveva scelta per quella recita.

Bussò due volte con le nocche della mano destra sul legno della porta e aspettò che lui venisse ad aprirle.

In quei brevi istanti di attesa le tornò alla mente il loro primo pranzo insieme,senza Prudence.

Aveva pensato che sarebbe stato difficile intavolare una discussione e portarla avanti,ma invece era successo tutto naturalmente:Draco l'aveva trascinata nei meandri piu' nascosti del mondo Serpeverde e l'aveva messa al corrente di alcune novità che riguardavano i membri della Casa delle Serpi ai tempi di Hogwarts.

Oltre alla storia di Pansy e Nott,aveva saputo della relazione che per alcuni anni c'era stata fra Blaise e Daphne,prima che questa lo lasciasse per uno scrittore francese con cui aveva avuto un figlio.

Si era resa conto,stranamente,che era curiosa:faceva domande,voleva veramente sapere cosa era successo alle persone con cui si era fatta la guerra per tanti anni.

Avevano trascorso un paio d'ore in armonia,buttandosi alle spalle il ricordo della lettera di Ron, come se questa non fosse mai esistita.

Hermione non sapeva se il fatto che Ron aveva infranto le regole avrebbe portato delle ripercussioni,se gli avebbe causato qualche danno con Malfoy:non voleva saperlo.

Era stanca di preoccuparsi per Ron,aveva passato gli ultimi sei anni della sua vita a preoccuparsi delle possibili conseguenze delle azioni di Ron e adesso non ne voleva piu' sentir parlare.

Toccava a qualcun'altro,visto che lui non ne era ancora capace.

Finalmente la porta della camera si era aperta,mostrando Draco a torso nudo con un'asciugamano avvolto intorno alla vita.

Hermione sentì subito il suo viso andare in fiamme:era appena uscito dalla doccia!

Aveva ancora i capelli bagnati che gli ricadevano sul viso in ciocche disordinate.

Vedendola sulla soglia,anche Draco si irrigidì leggermente.

-Credevo fosse Blaise...Continua a rompere con domande stupide-le disse.

Hermione annuì,ancora incapace di parlare.

Lo sguardo le era scivolato sul torace coperto di goccioline,sugli addominali scolpiti e sulla leggera tartaruga che formava l'addome di Draco.

Se non fosse stata così imbarazzata e non avesse avuto paura di sembrare sfacciata,si sarebbe leccata le labbra.

-Vuoi entrare?-le domandò Draco.

Solo in quel momento lei si ricordò il motivo che l'aveva spinta ad andare a bussare alla sua porta e si riscosse.

-Sì,ho bisogno di parlarti-gli disse ritrovando il suo tono battagliero.

Draco annuì.

-Non può aspettare?-le domandò.

Era una domanda che ne sottintendeva un'altra:non puoi aspettare che finisco di vestirmi?

Hermione scosse la testa.

-No,non posso-

Draco aggrottò le sopracciglia e annuì di nuovo,facendosi da parte per farla entrare.

Hermione entrò nella camera da letto e vide che anche lì il vestito era sul letto:pantaloni, cravatta,camicia bianca e giacca nera.

Sentì chiudersi la porta dietro di sè e si voltò:Draco era fermo accanto alla porta,le mani sui fianchi nudi,in palese attesa di una spiegazione.

-Io non posso...-gli disse tutto d'un fiato.

Draco si lasciò andare ad un ghigno.

-Come sei prevedibile Granger!-le disse continuando a ghignare.

Hermione lo guardò e restò in silenzio alcuni istanti,mentre il vero significato di quella frase la raggiungeva.

-Cioè tu sapevi...-iniziò a dirgli.

-Che ti saresti fatta prendere dal panico?-domandò Draco facendo un passo avanti.

Hermione lo osservò far passare le dita di entrambe le mani fra i capelli bagnati, portandoli indietro sulla testa,cercando di dar loro un'ordine e annuì.

Sapeva che tutti i muscoli degli addominali si erano mossi per quel semplice gesto,ma non poteva permettersi di abbassare lo sguardo,altrimenti non sapeva come sarebbe finita.

-Assolutamente!Anzi credevo che vista l'ora,eravamo riusciti a evitarlo ma la tua presenza qui mi smentisce-le disse,asciugandosi le mani sul telo che aveva legato attorno alla vita.

Hermione lo ascoltò in silenzio poi fece un cenno con il capo.

-Io non posso farlo...Non so cosa devo fare,come devo comportarmi...-disse dando sfogo ai suoi dubbi.

Draco si mosse nella stanza fermandosi proprio di fronte a lei.

-Non c'è niente da sapere Hermione-le disse.

Lei lo guardò e fissò i suoi occhi di ghiaccio:erano immoti,come se contenessero tutto il tempo del mondo.

-E' improvvisazione,fantasia...E' scoprire qual'è il loro punto debole e sfruttarlo.

Ogni persona è diversa,quindi quello che vale per uno non va bene per l'altra-continuò con voce tranquilla.

-Sì ma se facessi uno sbaglio e rovinassi i tuoi affari?-gli chiese con lo stesso tono preoccupato di poco prima.

Draco alzò le spalle.

-Allora vorrà dire che dovremo ricominciare da capo in un'altra città...Che ne dici di Parigi? Oppure preferisci Roma?-le domandò con la stessa voce calma.

Hermione era letteralmente sconvolta da quelle parole:era veramente disposto a mettere il suo futuro nelle sue mani?

Perchè voleva rischiare di perdere tutto soltanto per farla sentire a suo agio,per farla sentire capace di nuovo?

Nessuno dei due ormai sembrava fare piu' caso alla loro semi o totale nudità,come se fosse diventata una cosa normale,quotidiana.

-Perchè?-riuscì soltanto a chiedergli.

Draco inaspettatamente sorrise e fece l'ultimo passo che lo divideva da Hermione,sfiorandole con la punta delle dita la linea del mento,posando poi l'intero palmo sulla pelle del torace che si intravedeva dall'accappatoio,sentendo subito accellerare i battiti del cuore di Hermione.

-Mi fido di te-le rispose semplicemente.

Dopo quelle parole il silenzio scese nella stanza,come a dar loro maggior significato e valore.

Hermione non riusciva a dire nulla,gli occhi ancora in quelli Draco;la mano dell'uomo era ancora posata sul suo torace,calda e sicura e Draco sembrava non avere intenzione di toglierla.

E lei non aveva voglia di muoversi.

Aveva dimenticato tutto:le paure,le ansie,i dubbi.

Grazie a tre semplici parole e al tocco di quella mano.

Vide le labbra di Draco schiudersi per parlare di nuovo,ma in quel momento sentirono un colpo sulla porta e prima che uno dei due avesse il tempo per dire o fare qualcosa,Blaise aveva aperto la porta della camera.

-Draco credi che...-stava dicendo.

Aveva in mano due calzini di colore diverso e quando aveva aperto la porta il suo sguardo vagava da un calzino all'altro,ma appena lo alzò alla ricerca dell'amico si accorse di aver interrotto qualcosa.

-Oh!-disse,lo sguardo sui due.

Hermione sentì di nuovo il viso andare a fuoco,ma allo stesso tempo un sorriso le incurvò gli angoli delle labbra:in fondo erano fidanzati,no?

Questo avrebbe avvalorato ancora di piu' la loro storia...

Nel momento in cui Blaise era entrato,Draco aveva tolto la mano dal suo petto,togliendole quel calore e facendole perdere un'istante il senso della realtà:cosa l'aveva portata in quella stanza?

Nel giro di pochi secondi,però,tutto le tornò alla mente.

-Scusate non volevo interrompervi...-disse Blaise.

-No,invece hai fatto bene-lo interruppe Hermione.

I due uomini lo guardarono sorpresi,specialmente Draco.

Hermione sorrise e rivolse una veloce occhiata al biondo.

-Se fossimo rimasti ancora cinque secondi da soli ci saremmo dimenticati della cena-disse senza rivolgersi a nessuno dei due uomini in particolare.

Un sorriso divertito si dipinse sul volto di entrambi,piu' marcato su quello di Draco,mentre quello che si affacciò sul volto di Blaise era malandrino,il classico sorriso da uomo di mondo.

-Che ti serviva,Blaise?-chiese Draco guardando l'amico.

Blaise annuì e tese entrambi i calzini verso Draco.

-Secondo te qual'è meglio?-gli domandò.

Draco si lasciò andare ad una leggera risata e scosse le testa,abbassandola poi un'istante dopo.

-Il vestito com'è?-s'intromise Hermione.

Se doveva guadagnare punti con Blaise era meglio cominciare a farlo da subito.

L'uomo la guardò alcuni istanti indeciso se risponderle o meno,poi lei lo vide dischiudere le labbra.

-Grigio...E la cravatta è nera-le disse.

Hermione annuì e poi guardò i due calzini:uno era grigio,mentre l'altro era nero.

-Credo sia meglio quello nero-gli consigliò.

Blaise lanciò uno sguardo al calzino nero,poi rialzò lo sguardo su di lei prima di fare un cenno con la testa.

-Ci delizierai con la tua presenza?-gli domandò Draco.

Blaise scosse il capo.

-No,ho un'appuntamento...Quindi non credo sia il caso che tu mi aspetti alzato stasera-disse rivolto all'amico.

Draco sorrise divertito.

-Non era comunque nelle mie intenzioni-lo rassicurò.

-Adesso sarà meglio se torno di là...Devo ancora finire di prepararmi e ho veramente poco tempo-s'intromise Hermione voltandosi verso Draco,prima di avviarsi verso la porta della stanza.

Lui annuì,poi la seguì con lo sguardo finchè lei non arrivò alla porta e si voltò un'ultima volta.

-Avanti Hermione...Voglio rimanere senza fiato-le disse.

Hermione sorrise e si voltò di nuovo uscendo dalla stanza.

 

 

Lo aveva accontentato.

Gli aveva letteralmente tolto il respiro quando l'aveva vista scendere per la scala che collegava i due piani.

Aveva finito di vestirsi ed era sceso in salotto a far compagnia a Blaise che aveva voglia di un drink prima di andarsene diretto al suo misterioso appuntamento.

Erano rimasti nel salotto per dieci minuti,al massimo un quarto d'ora,poi lui si era ricordato di dover parlare con Higgins prima di quella cena.

Era uscito dal salotto,aveva attraversato il corridoio che collegava le varie stanze e prima che potesse entrare in cucina aveva visto la piccola Prudence scendere le scale con il suo passo incerto e ondeggiante.

Il vestito che avevano scelto due giorni prima le stava benissimo e la faceva assomigliare ad una piccola principessa:c'era un piccolo bustino che finiva con due maniche a sbuffo,e la gonna era piena di volant e di sottotulle.

Ad ogni movimento della bambina equivaleva un movimento della gonna.

I boccoli erano lasciati sciolti sulle spalle,fatta eccezione per due ciocche che erano state unite in un piccolo codino dietro la nuca con due mollette rosa,dello stesso colore del vestito.

Draco si trovò a sorridere vedendo la piccola scendere le scale.

Ma quel sorriso gli si congelò sul viso in un'espressione di incantato stupore quando,poco dopo Prudence,arrivò Hermione.

La prima cosa che Draco vide furono le scarpe:un paio di decollete verdi,da cui riusciva ad intravedere lo smalto sulle unghie dei piedi.

Poi vennero le gambe...Le lunghe,lisce perfette gambe che si stagliavano dritte come pali, sfiorate soltanto occasionalmente dallo strascico del vestito.

Improvvisamente la sua gola si era seccata e lui dovette deglutire sperando di non avere un'espressione idiota sul viso.

I fianchi erano fasciati in un'abbraccio di seta verde scuro,che si adattava perfettamente a tutte le curve del corpo di Hermione.

Quell'abbraccio avvolgeva anche il ventre e continuava a salire fino al solco dei seni dove si apriva in una scollatura non troppo provocante,ma neanche troppo timida.

Le sottili spalline di seta erano poggiate quasi in maniera impalpabile sulle spalle nude di Hermione,lasciando intravedere la sua pelle candida e perfetta.

Il particolare taglio di sbieco del vestito,inoltre,permetteva di lasciare completamente scoperta la schiena e le spalle.

Ormai Hermione era pochi gradini piu' in alto e Draco,dopo aver osservato il suo corpo, lentamente,un pò alla volta,posò finalmente lo sguardo sul suo viso.

Il viso era atteggiato in un'espressione tesa,ma vi era un'accenno di trucco:dell'eye-liner e del mascara per far risaltare la profondità degli occhi e del rossetto mattone per le labbra.

A conclusione di quella "trasformazione",c'era una cascata di capelli lisci che le ricadeva sulle spalle fino ad arrivare a metà schiena.

Era sull'ultimo gradino e Draco,riscuotendosi dal torpore in cui era caduto nel momento in cui aveva posato gli occhi su di lei,le si avvicinò tendendole una mano, per aiutarla a scendere.

Hermione gli rivolse un timido sorriso e poggiò la mano sulla sua,scendendo anche l'ultimo gradino della scala.

Grazie ai tacchi,la differenza di altezza adesso era leggermente diminuita,anche se Draco la sovrastava ancora di parecchi centimetri.

-Allora?Sono riuscita a stupirti?-gli domandò timorosa.

Draco sollevò la mano che ancora teneva quella di Hermione e se la portò alle labbra, posando un leggero bacio sul dorso.

-Completamente-le disse.

Hermione sorrise,visibilmente sollevata.

-Anche tu stai molto bene-gli disse.

Draco accettò il complimento con un piccolo cenno del capo e poi rivolse la sua attenzione a Prudence,che per tutto il tempo non aveva fatto altro che fare giravolte per veder la sua gonna sollevarsi e ruotare con lei.

-Ehi signorina-la chiamò.

Prudence si fermò e alzò lo sguardo su di lui,in attesa.

-Sei molto bella anche tu,lo sai?-le disse.

Prudence gli rivolse un sorriso,lusingata da quel complimento inaspettato.

-Guarda-gli disse poi.

Draco ed Hermione,sempre mano nella mano,guardarono la bambina riprendere a fare giravolte soltanto per far muovere la gonna e subito dopo,fermarsi per posare di nuovo lo sguardo sui due adulti.

-Bravissima!Io non avrei saputo fare di meglio-le disse l'uomo.

Hermione sorrise divertita e annuì a sua figlia che la guardava in attesa.

Dopodichè si avviarono tutti e tre verso il salotto di famiglia,dove Blaise era ancora impegnato con il suo drink.

 

 

Come accidenti si cominciava un discorso?

Aveva fatto conversazione altre volte nella vita,ma al momento le sembrava di aver dimenticato tutto!

Quando erano tornati nel salotto,vi avevano trovato Blaise che le aveva fatto i complimenti per il vestito e le aveva offerto un drink,tornando poi a conversare amabilmente con Draco mentre lei si occupava di Prudence,la cui solo attrattiva al momento sembrava fare giravolte e vedere la sua gonna muoversi con lei.

Dopo neanche dieci minuti,Blaise se ne era andato e subito dopo erano arrivati gli ospiti.

L'ambasciatore Jonathan Hunter era un uomo sulla quarantina,con brizzolati capelli tagliati a spazzola,una mascella possente,due occhi neri dallo sguardo deciso tipico di chi è abituato a comandare e una bocca piccola e carnosa.

Il completo blu scuro che indossava denotava lo zampino della moglie ed Hermione capì subito che Draco aveva ragione:quell'uomo non faceva nessun passo senza sua moglie.

Eleonor Hunter era una donna di qualche anno piu' giovane del marito,con capelli rossi freschi di parrucchiere che le arrivano alle orecchie,due occhi dello stesso colore di quelli del marito, ma con un'innata dolcezza al loro interno,che ben si sposavano con il piccolo naso dalla punta all'insù e la bocca stretta.

Il vestito,una copia del famoso taullier rosa di Chanel indossato anche da Jackie Kennedy,le cadeva perfettamente e le nascondeva le gambe troppo corte.

Dopo le presentazioni si erano spostati nel salotto di rappresentanza dove Higgins aveva servito gli aperitivi e dove avevano trascorso qualche minuto tutti insieme per rompere il ghiaccio e per evitare di sentirsi piu' estranei di quanto lo fossero già.

Avevano parlato di politica e del terribile traffico che attanagliava la città,però dopo neanche un quarto d'ora,Draco aveva traghettato l'ambasciatore nel suo studio per "togliersi il pensiero" e parlare delle cose importanti prima di iniziare la cena.

Lasciando completamente sola Hermione con Eleonor.

Erano già un paio di minuti che si arrovellava su un buon argomento di conversazione...

Di cosa avrebbe dovuto parlare?Politica?

Oppure di moda?Doveva chiederle se faceva parte di qualche attività di beneficenza,o se si interessava a qualche associazione culturale?

Dannazione!

-Sua figlia è davvero deliziosa-disse Eleonor riscuotendola dai suoi tormenti.

Hermione la guardò e vide che aveva lo sguardo fisso su Prudence,sdraiata sul tappeto intenta a guardare un libro sugli animali della fattoria.

Poi Eleonor alzò lo sguardo su di lei e le sorrise.

-Si chiama Prudence,vero?-domandò per conferma.

Hermione annuì.

-Posso chiederle come mai...-iniziò la donna.

-Come mai questo nome?-finì Hermione.

Questa volta fu Eleonor ad annuire.

Hermione guardò sua figlia,che incurante di essere l'oggetto di conversazione continuava a voltare loro le spalle.

-Conosce "Dear Prudence"?-le domandò poi tornando a guardarla.

Eleonor la guardò per qualche istante prima di risponderle.

-La canzone dei Beatles?-

-Sì proprio quella...C'erano due canzoni che ascoltavo sempre durante la gravidanza:

"Dear Prudence" e "Hey Jude",così avevo deciso se se fosse stata femmina l'avrei chiamata Prudence,e se fosse invece nato un maschio si sarebbe chiamato Jude-gli spiegò.

Stranamente Eleonor sorrise.

-E perchè non Lucy?-le domandò.

Hermione restò qualche istante in silenzio pensando al significato delle sue parole,poi capì.

-Lei intende "Lucy in the sky with diamonds"?-le chiese.

La donna annuì,in attesa.

-No,non ho mai amato molto quella canzone...E poi ci sono già troppe Lucy in giro,invece Prudence è originale ed è anche una specie di monito,di insegnamento-disse Hermione.

Ancora una volta la donna sorrise e la guardò per qualche istante in silenzio,come se fosse indecisa se rivelarle o meno un segreto.

-Sa qual'è il mio nome?-le domandò poi.

Hermione scosse la testa.

Vide avvicinarsi la donna sul divano,la testa piu' vicina alla sua,neanche dovesse rivelarle un segreto di Stato.

-Eleonor Theodora Rogers-le disse.

Hermione sorrise:non ci voleva un genio per capire perchè la donna stesse sorridendo prima.

-Come la moglie del Presidente Roosvelt?

Allora anche lei aveva il proprio destino già scritto-le disse sorridendo.

La donna rise e fece un gesto con la mano,schernendosi e si allontanò da lei rimettendo fra loro le distanze di prima.

Hermione la vide fissare di nuovo la bambina.

-Lei e l'ambasciatore avete figli?-gli domandò con cautela.

Sapeva che quello era un terreno minato e che per una donna affrontare quell'argomento poteva essere molto doloroso,quindi cercò di porre la domanda il piu' delicatamente possibile.

Eleonor tornò a guardare Hermione ed annuì.

-Abbiamo due maschi.Il piu' grande,Steven, ha dieci anni,mentre il piu' piccolo,Jonathan jr., ha sei anni.

Ma è tanto che non ho a che fare con bambini così piccoli-le confidò.

Hermione si voltò a guardare sua figlia,che aveva posato la testolina su entrambe le braccia e che sembrava sul punto di addormentarsi sdraiata sul tappeto.

Senza dire nulla si alzò dal divano e le andò vicino,la prese in braccio,facendole posare la testa sulla sua spalla destra e tornò a sedersi accanto ad Eleonor,iniziando ad accarezzare i boccoli di Prudence.

-E' la vostra unica figlia?-le domandò la donna.

Hermione fece per rispondere,quando si rese conto della domanda che le aveva fatto Eleonor: bisognava chiarire al piu' presto quella situazione.

-No,Draco non è il padre di Prudence...-disse guardando la donna.

Poteva chiudere i conti con Ron e far finta che il loro matrimonio non era mai accaduto,ma era comunque il padre di Prudence e questo non poteva toglierglielo.

Eleonor aveva assunto una strana espressione alla notizia,ma era rimasta in silenzio in attesa di altre informazioni.

-Draco e io siamo tornati insieme dopo tanti anni di separazione...Ci conoscevamo da ragazzi,ma all'epoca ci detestavamo per delle stupide ragioni...-

Non tanto stupide a dire la verità,pensò fra sè e sè.

-Le è mai successo che le dicessero che le cose non possono cambiare perchè sono sempre state così?-le domandò.

L'espressione sul viso di Eleonor diventò confusa ed Hermione capì di aver sbagliato esempio.

-Quando eravamo giovani,era assurdo pensare ad una storia fra me e Draco...

Lui era un orgoglioso pallone gonfiato abituato ad avere sempre tutto quello che desiderava, fosse anche la luna;mentre io ero una testarda orgogliosa saccente che cercava di primeggiare su tutti-le disse.

Eleonor sorrise.

-Eravate proprio una bella coppia-commentò divertita.

Hermione annuì.

-Esatto!Non potevamo vederci...Si figuri che una volta mi ha fatto talmente arrabbiare che gli ho tirato un pugno-gli confidò.

Questa volta,la donna non nascose la propria risata e la guardò incredula.

-Giuro!Aveva dato fastidio ad uno dei miei piu' cari amici ed io ero talmente arrabbiata...appena mi è capitato a tiro gli ho dato un pugno!

Per questo frequentavamo due gruppi di amici e non ci rivolgevamo mai la parola.

Lì ho conosciuto il padre di Prudence,uno dei miei amici del college...-continuò a raccontarle.

Uno dei miei migliori amici,quello a cui devo la vita e con cui credevo di restare sposata "finchè morte non ci separi",pensò Hermione amareggiata.

-Ci siamo sposati e per un pò siamo stati anche felici,ma le cose non hanno funzionato-disse tralasciando tutti i brutti particolari.

-Ed è stato allora che ha incontrato Draco?-le domandò Eleonor.

Che si stesse appassionando alla loro storia?si chiese Hermione annuendo.

-Ci siamo incontrati per caso un giorno e ci siamo odiati un pò di meno,poi abbiamo continuato a vederci finchè non abbiamo provato a stare insieme e da allora non ci siamo piu' lasciati-concluse.

Poteva reggere come storia?si domandò ancora leggermente incredula.

-Una specie di "West Side Story" senza il finale tragico-aggiunse poi.

Eleonor sorrise e annuì.

-Però nel film non erano i capi della banda ad innamorarsi fra di loro-le fece notare la donna.

-E' vero,ma io non ero il capo...ero la migliore amica del capo-precisò Hermione ridendo con Eleonor.

-Le piace il cinema?-le domandò Eleonor.

Hermione guardò per un'istante il viso di sua figlia,e la vide placidamente addormentata contro la sua spalla.

-Da quando c'è lei guardo molti cartoni animati:Biancaneve,La bella addormentata e Il libro della giungla.

Però mi piacciono quasi tutti i generi,anche se impazzisco letteralmente per i musical-disse.

Vide il volto della donna illuminarsi.

-Non ci credo-disse Eleonor.

Hermione annuì,quel poco che la testa di Prudence le permetteva.

-Lo giuro!Il primo musical che ho mai visto è stato "Tutti insieme appassionatamente".

Mi ricordo che cantavo con Julie Andrews sotto le coperte e mia madre mi sgridava perchè rovinavo sempre il letto-le raccontò.

Eleonor rise di nuovo e in quella risata,Hermione vi trovò qualcosa di infantile.

-La prima volta che io e Jonathan ci siamo baciati è stato durante la proiezione di questo film in un cinema d'essay a Chicago e credimi ancora adesso ogni volta che lo rivedo,vorrei sposare il colonnello Von Trapp!-le confessò.

Hermione rise e annuì:Eleonor,forse spinta dalla passione comune,era passata dal "lei" al tu".

Forse non stava andando poi così male...

-Capisco perfettamente,anche io l'ho sempre trovato molto sexy...Un pò come lo spazzacamino di Mary Poppins,Bert-disse Hermione.

Questa volta Eleonor scosse la testa.

-Troppo sporco di fuligine...Non mi va poi di mettermi a lavare le lenzuola,non ne ho la forza-le disse con un tono leggermente cospiratore.

Ancora una volta Hermione rise,contagiando anche Eleonor.

-Abbiamo interrotto qualcosa?-

Le donne si voltarono nella direzione da cui proveniva la voce e videro Draco e Jonathan entrare di nuovo nel salotto.

Hermione ed Eleonor smisero di ridere e cercarono di ricomporsi:avevano le lacrime agli occhi per il troppo ridere.

-Nulla d'importante-disse Hermione guardando Draco.

Strinse il braccio sotto il sedere di Prudence per non mancare la presa e si alzò,cercando di non svegliare sua figlia.

-Si è addormentata?-le domandò Draco facendo un passo verso di lei.

Hermione annuì.

-Saranno state le troppe giravolte-disse guardando l'uomo.

Draco sorrise e accarezzò delicatamente i boccoli di Prudence,che non si mosse.

Hermione guardò i signori Hunter e sorrise.

-Vogliate scusarmi,vado a metterla a letto e torno subito da voi.

Draco puoi accompagnare i signori nella sala da pranzo?-disse poi rivolgendosi all'uomo accanto a lei.

Il biondo incontrò per un'istante i suoi occhi,ammirato da come si era calata nel ruolo di padrona di casa e annuì.

Dopodichè,Hermione uscì dal salotto e si diresse alla scala che portava al piano di sopra.

Portò Prudence nella sua camera da letto,le mise il pigiamino,attenta a non svegliarla e la mise a letto,rimboccandole le coperte.

Prima di uscire dalla stanza si chinò per darle un bacio sulla fronte e per lasciarle una piccola luce accesa accanto al letto,nel caso si svegliasse.

Uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle senza far rumore,riattraversò il corridoio e scese di nuovo le scale.

Si stupì di trovare Draco poco distante dalle scale,come in sua attesa.

-Non dovresti essere in sala a fare il bravo padrone di casa?-gli domandò scendendo l'ultimo gradino.

L'uomo alzò la mano destra e lei vide che aveva una bottiglia.

-Ero sceso nella cantina per prendere il vino adatto...E ho pensato di approfittarne per lasciare qualche minuto da soli i signori Hunter-le disse venendole incontro.

Hermione annuì.

-Come pensi stia andando?-gli chiese.

Draco alzò le spalle.

-Beh,che vuol dire?-insistè ancora.

L'uomo la fissò qualche istante prima di sorridere.

-Vuoi proprio sentirtelo dire,vero?-le domandò Draco a sua volta.

Hermione aggrottò la fronte e fece per parlare,ma l'uomo fece un gesto che la spiazzò:alzò il braccio che non stringeva la bottiglia verso la sua vita e l'istante dopo Hermione sentì le dita dell'uomo fermarsi sul suo fianco destro.

Ancora una volta sentì quel calore che l'aveva invasa qualche ora prima,quando si erano trovati da soli in camera da letto.

E di nuovo non fece niente per sottrarsi a quel contatto.

-Stai andando benissimo...Sembri nata per questo genere di cose-le disse avvicinando il viso al suo.

Hermione lo guardò in quella nuova vicinanza e si chiese cosa doveva aspettarsi adesso,mentre tutto sembrava essersi fermato e aver trovato il proprio senso.

Draco si avvicinò ancora di piu',portando le labbra piu' vicine al suo orecchio destro.

-Te l'ho già detto che sei bellissima,stasera?-le chiese.

Lei si ritrovò a sorridere e alzò le spalle.

-Fa sempre piacere sentirselo ripetere-gli disse in tono scherzoso.

Anche Draco sorrise,e tornò a guardarla in viso.

Dovevano staccarsi,dovevano tornare dagli ospiti,dovevano riprendere la cena da dove l'avevano interrotta ma sembrava che tutti e due si fossero dimenticati di quelle incombenze.

I loro occhi si incontrarono e prima che uno dei due potesse dire qualcosa,Hermione spiazzò sè stessa e Draco,avvicinando il volto a quello dell'uomo e posando le labbra su quelle di lui.

Non sapeva che cosa l'aveva spinta a farlo,ma al momento le sembrava la cosa piu' giusta da fare.

Sentì Draco irrigidirsi contro di lei e le sue labbra restare immobili sotto le sue.

Hermione vi posò piccoli baci che sembrarono lasciarle indifferenti e che le fecero capire che doveva fermarsi.

Quando riaprì gli occhi,incontrò quelli argentei ed immobili di Draco e subito l'assalirono i dubbi:che accidenti le era saltato in mente?

Perchè si era lasciata trasportare da quell'istinto?Aveva pensato che quella fosse la cosa piu' giusta da fare,per dimostrargli quanto era diventato importante per lei in così poco tempo...

E invece si era illusa soltanto!

-Guardami-le disse Draco quasi fosse un'ordine.

Incontrò di nuovo gli occhi di lui e vi lesse la solita espressione immota di sempre:possibile che fosse così bravo a nascondere le emozioni?

-Non è quello che pensi...Ti prometto che ti spiegherò tutto alla fine di questa cena-le disse.

Hermione aggrottò le sopracciglia.

-Che significa?-

-Niente mi è mai costato tanto come resistere a questo bacio...Ma era la cosa giusta da fare-le spiegò.

Hermione scosse la testa.

La cosa giusta?Di che accidenti stava parlando?

-Hermione ti prometto che ti spiegherò tutto...Ma solo quando se ne saranno andati i nostri ospiti-le ripetè Draco.

Lei lo fissò qualche secondo e poi annuì.

-Dopo la cena-disse Hermione.

Draco annuì.

Poi la prese per mano e si avviarono verso la sala da pranzo dove li aspettavano i loro ospiti.

 

 

La cosa giusta.

Cos' era per Draco la cosa giusta?

Cosa giusta gli era sembrata proporsi di "comprarla" durante una partita di poker da suo marito, che non si era fatto nessuno scrupolo nel venderla.

Forse Draco Malfoy aveva un suo concetto personale su ciò che era giusto e ciò che era sbagliato che gli impediva di baciarla ma non gli impediva di stare seduto accanto a lei a tavola con la mano sulla sua.

Teneva lo sguardo sui loro ospiti,attento alla conversazione,pronto alla battuta,come se quello che era successo poco prima fosse stato soltanto uno dei suoi sogni.

-Da quanto tempo vi conoscete tu e la tua compagna?-chiese Jonathan, al momento del dolce.

Avevano sviscerato ogni argomento possibile,tralasciando ovviamente di parlare d'affari davanti alle proprie compagne.

Draco guardò Hermione e vide che anche lei lo sapeva con precisione:quanti anni erano passati dal loro primo incontro?

-Beh...Saranno...-disse Draco.

-Ci siamo conosciuti la prima volta a undici anni-intervenne Hermione venendogli in aiuto.

Anche se al momento era confusa non aveva dimenticato qual'era il suo ruolo.

-Praticamente bambini-disse Eleonor sorpresa.

Entrambi annuirono.

-Ma non abbiamo legato subito...Ho dovuto aspettare che mi prendesse a pugni trovare c'era qualcosa di interessante in lei-disse il biondo.

Poteva spingersi così oltre?Rivelare una parte della verità dietro le bugie?

-Se sapevo che ti ci voleva così poco per farti innamorare,allora ti avrei preso a pugni prima-lo prese in giro Hermione guardandolo.

Sia Draco che i coniugi Hunter risero.

-Voi da quanti anni siete sposati?-domandò Hermione cambiando argomento.

-Il prossimo anno saranno vent'anni-rispose Jonathan.

-Congratulazioni-disse Hermione ammirata.

Era un traguardo veramente ragguardevole visto il disastro che era venuto fuori dal suo matrimonio.

-Voi pensate di sposarvi presto?-domandò Eleonor curiosa.

Draco ed Hermione si guardarono e per un'istante,nella mente di entrambi passò il ricordo di quello che era successo poco prima portando i due a distogliere lo sguardo.

-Per il momento è ancora presto per parlarne...Io ho alle spalle un matrimonio disastroso e credo sia meglio fare le cose con calma,specialmente per mia figlia-disse Hermione per entrambi.

Draco annuì concorde.

La serata si protrasse per un'altra ora,finchè gli Hunter non si congedarono.

Draco ed Hermione li salutarono sulla porta d'ingresso e non appena la porta si richiuse sui due ospiti fu come se si fosse spezzato qualche incantesimo.

Il suo compito era finito,poteva smetterla di sorridere e andarsene.

Senza dire niente,Hermione si voltò verso il corridoio:era ora di andare a letto.

-Dove stai andando?-le domandò Draco.

-Vado a letto-disse la donna,voltando leggermente il capo nella sua direzione.

Lui fece per parlare,ma Hermione aveva iniziato a salire la scalinata che l'avrebbe portata al piano di sopra quindi rimase in silenzio.

Che senso aveva parlare?

 

 

Quando era entrato in camera,lei era già in pigiama,completamente struccata e accanto alla sua parte del letto intenta a ripiegare le coperte per infilarsi a letto.

Aveva alzato lo sguardo su di lui quando aveva sentito aprirsi la porta,ma non aveva detto nulla, come se non ce ne fosse bisogno.

Draco era rimasto in silenzio e aveva iniziato a spogliarsi,slacciandosi la camicia e poi restando a torso nudo.

-Credi che mi parlerai di nuovo,un giorno?-le domandò ad un tratto.

Si era infilato i pantaloni del pigiama e si stava infilando sotto le coperte a torso nudo.

Hermione non rispose e spense la luce,facendo piombare la stanza nell'oscurità.

Draco sentì Hermione muoversi nel letto e quando i suoi occhi si furono abituati all'oscurità,vide che gli aveva voltato le spalle,come a volersi dimenticare della presenza dell'uomo al suo fianco.

Sospirando Draco si sdraiò a pancia all'aria,mettendo un braccio sotto la testa,lo sguardo al soffitto.

-Perchè non mi hai lasciato spiegare?-le domandò senza staccare lo sguardo dal soffitto.

Non sapeva neanche se lei era addormentata,ma aveva bisogno di sapere.

-Non c'è niente da spiegare-la sentì dire.

-Tu pensi che non ho risposto al tuo bacio perchè non sono attratto da te.

E' così,vero?-le chiese ancora.

-Draco...-disse lei.

-E' così?-domandò ancora lui.

Si era piegato su un lato e si puntellava su un gomito per cercare di scorgere qualche espressione dal volto di Hermione.

-Sì-

Fra i due scese per qualche istante il silenzio,mentre Hermione continuava a voltargli le spalle e Draco cercava di scorgere qualcosa del suo viso nel buio.

-Perchè mi hai baciato prima?-le domandò poi.

Quella domanda riuscì a farla voltare:si mise sdraiata sulla schiena e anche nel buio lui sentì il suo sguardo su di sè.

-Che significa perchè ti ho baciato?Perchè volevo!-disse Hermione.

Draco restò in silenzio qualche istante ed annuì anche se lei non lo vide.

-Non per gratitudine?-

-Cosa?-domandò lei.

Non si era aspettata quelle parole.

-Non lo hai fatto,per caso,per tutto quello che abbiamo passato?

Magari per dimostrarmi in qualche modo la tua riconoscenza,la tua gratitudine per tutto quello che è successo in questi giorni?-le chiese.

-No!-ribattè lei.

Soltanto una serpe come Malfoy poteva pensare una cosa del genere!

Oppure era normale pensarlo?

In fondo vivevano insieme da neanche una settimana,e prima di allora si erano sempre detestati, senza farne mistero.

Poi la convivenza lo aveva portato a trattarla leggermente meglio...beh doveva riconoscere che sembrava un'altra persona:era come se fossero realmente fidanzati.

Mentre lei non aveva quelle attenzioni da così tanto tempo...

E ora d'improvviso lo baciava.

Cazzo!

Non poteva avere ragione Malfoy!

-Se tu mi avessi baciato veramente perchè volevi, me ne sarei accorto e credimi non sarei rimasto lì fermo indifferente-le disse.

Hermione alzò lo sguardo sul volto di Draco,completamente nascosto dall'oscurità che avvolgeva la stanza e si domandò se quella era un'altra dei suoi trucchetti oppure la verità.

-Perchè?-gli chiese per la seconda volta in quella lunga giornata.

Anche al buio lo sentì sorridere,poi la mano di lui prese la sua e se la portò alle labbra: Hermione le sentì posarsi su ogni polpastrello,sul palmo della mano e infine sul polso.

Poi sentì i suoi occhi fermarsi sul suo volto,incuranti dell'oscurità.

-Non sono bravo con le parole-le disse continuando a tenere la mano di Hermione nella sua.

Lei sorrise.

-Allora devi avere non pochi problemi con il tuo lavoro...-lo prese in giro.

Sentì la risata dell'uomo e stranamente si sentì sollevata:ogni volta che lo stuzzicava e lo prendeva in giro le sembrava di camminare su un territorio minato in cui non poteva spingersi troppo oltre.

-Per questo ho bisogno che tu stia sempre al mio fianco...-le disse.

Quante volte ancora in quel lungo giorno avrebbe sentito quel calore invaderla?

Adesso era sicura che se avesse baciato Draco non sarebbe stato per riconoscenza o tanto meno per gratitudine;l'avrebbe fatto perchè erano in un letto seminudi e lui non si era sognato di muovere un passo verso di lei.

Perchè sapeva che non era pronta.

Sapeva che stava raccogliendo ancora i cocci di quello che era rimasto della sua autostima dopo il divorzio e si accontentava di starle accanto senza dire o fare niente.

-Allora ci sarò-disse semplicemente lei.

Non c'era bisogno di dire altro.

Almeno non ora.

Draco si ridistese sul letto,facendo muovere le molle del letto e le si fece piu' vicino,la mano ancora unita alla sua.

Hermione lo sentì sistemarsi sotto le coperte e quando il braccio destro dell'uomo le si posò sul fianco,quasi coprendola in un'abbraccio,chiuse gli occhi,come se fosse la cosa piu' normale del mondo.

 

 

 

-NO!NON MI INTERESSA QUELLO CHE C'è SCRITTO SU QUEL DANNATO CONTRATTO!-urlò ancora una volta Ron.

Harry lo guardò cercando farlo calmare,ma Ron sembrava fuori dalla grazia di Dio.

Aveva sperato con tutte le forze di ricevere risposta alla lettera che aveva spedito a Hermione,ma aveva visto le sue speranze infrangersi quando era arrivata anche a lui la voce della relazione fra Hermione e Malfoy.

Harry aveva fatto di tutto per negarlo,ma era stata sua sorella che glielo aveva confermato:in fondo era inutile tenerlo all'oscuro,ora che sapeva la verità.

Inizialmente Ron non aveva voluto crederci,fino a quando un pomeriggio aveva visto Hermione e Draco in giro per le strade di Diagon Alley intenti a fare acquisti con la piccola Prudence.

Si tenevano per mano e ridevano!

Come faceva Hermione a ridere di quello che diceva quella serpe?

Come aveva potuto dimenticare quello che avevano sopportato a causa sua?

-Cerca di ragionare...-ripetè Harry per l'ennesima volta.

-E' mia figlia Harry!-disse Ron di nuovo.

-Ma tu non hai piu' nessun diritto legale su di lei!Nè su Hermione nè su Prudence!-gli ricordò Harry.

-Non mi importa niente di Hermione!Dopo quello che ha fatto è come morta per me...Ma non posso lasciare che mia figlia venga cresciuta da un Mangiamorte-disse.

Harry guardò l'amico e quasi non lo riconobbe:la sigaretta fra le dita,i capelli spettinati,la cravatta sciolta,i primi bottoni della camicia sbottonati.

Come cazzo aveva fatto a ridursi così?

-E tu mi aiuterai-aggiunse il rosso.

Harry fissò gli occhi cerchiati dalla stanchezza di Ron.

-Che vuoi dire?-gli domandò.

-Non posso avvicinarmi a Prudence...Ma tu puoi-gli spiegò.

-Ron non mi piace questa storia,non coinvolgermi!-gli disse subito Harry deciso.

-Harry devi aiutarmi,altrimenti non so che cosa sarò capace di fare-disse l'altro andandogli vicino.

Nonostante le sue incertezze,Harry sapeva come sarebbe andata a finire.

Come faceva a fregarlo ogni volta?

-Qual'è il tuo piano?-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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